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Racconti erotici sull'Incesto

mia nipote e la sua amica

By 12 Luglio 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

Ho 52 anni e sono sempre stato un uomo coerente e con tradizioni ben radicate…
Sono divorziato da 7 anni e vivo da solo con una domestica che accudisce a tutti i miei bisogni.
Il sesso l’ ho vissuto in modo normale e senza cercare tante cose strane e pensavo che ormai nella mia vita il periodo delle grandi passioni fosse finito, ma ho dovuto ricredermi la settimana scorsa.
Nella mia fortunata vita, ho avuto una figlia stupenda di nome Luisa che ha sua volta fa dato al mondo due figli: una delle quali si chiama Chiara e ha appena compiuto 18 anni.
Mia nipote non la vedevo da circa 2 anni,(per motivi di lavoro ero stato in america )così, quando mia figlia mi chiama e mi chiede se posso ospitare Chiara e una sua amica di nome Donatella per una settimana nella mia villa al mare, dove io attualmente abito, gli rispondo che sarà bello avere un poco di freschezza e confusione in casa.
Il giorno del loro arrivo, vado a prenderle in stazione e subito noto quanto sia diventata bella mia nipote e anche la sua amica &egrave veramente carina.
Nel viaggio di ritorno, sbircio ogni tanto le due ragazze cercando di valutare le loro forme nascoste dai Jeans e dai maglioni pesanti.
Mi odio per quel pensiero che non avrei mai dovuto avere ma la verità &egrave che quelle due ragazzine sono veramente carine.
Torno con la testa al suo posto e non ci penso più.
Arrivati alla villa, scambiamo i soliti saluti e le presentazioni del caso, poi, le porto ognuna nella sua camera, a quel punto, mia nipote Chiara mi chiede se &egrave possibile stare tutte e due nella stessa camera, che per loro &egrave più comodo studiare la notte insieme sino a tardi.
Non vedo niente di strano e faccio unire due letti dalla mia donna delle pulizie.
Dieci minuti dopo, verso le sedici del pomeriggio, le ragazze mi informano che vanno a riposarsi perché sono stanche dal viaggio.
Chiara mi da un bacio sulla guancia e mi ringrazia della gentilezza e mi dice che sicuramente quella settimana di studio sul mare, la farà rilassare tantissimo e subito dopo sparisce con la sua amica Donatella in camera.
Passano altri trenta minuti e poi anche io comincio a essere stanco e vado a riposarmi.
La mia camera &egrave comunicante con quella degli ospiti e così appena entro, percepisco dei rumori che mi incuriosiscono.
Mi avvicino alla parete dove soggiornano le due ragazze e capisco immediatamente che cosa sta succedendo: sento la voce di mia nipote che dice;
‘Sei proprio una troia…mi fai morire…’
E poi altre frasi che non hanno mai risposta, che mi fanno capire che molto probabilmente Donatella &egrave tra le gambe di Chiara e non può rispondere.
Quella situazione del tutto inattesa, mi provoca un erezione fortissima e subito tiro fuori il mio cazzo e lì appoggiato con un orecchio alla parete, mi masturbo come un ragazzino: quando sento che mia nipote arriva all’orgasmo, io imbratto la mia mano con il mio sperma.
Sono stravolto e schifato per quello che ho fatto ma nello stesso tempo devo ammettere a me stesso, che era un casino di tempo che non provavo un eccitazione del genere.
Mi stacco dalla parete e mi riprometto di mettere la testa a posto e di farmi i cavoli miei.
Così alla sera verso le venti ci ritroviamo a cena.
Cerco di intrattenere una conversazione spiritosa e gioviale, cercando di dimenticare i fatti del pomeriggio.
Noto subito che le due ragazze da sotto il tavolo, si scambiano delle effusioni e subito mi sento di nuovo eccitato.
Trovo una scusa e mi allontano andando a sedermi sul dondolo in veranda.
Dopo poco Chiara esce e viene verso di me, &egrave veramente carina con quella sua gonnellina corta e quel piccolo seno che si intravede sotto la camicetta.
Si mette a sedere sulle mie ginocchia e mi chiede se mi sento bene, io sorrido e sperando che non si sposti perché se no sente il mio cazzo duro, rispondo che avevo avuto un calo di pressione e che in quel caso un poco di aria mi faceva bene.
Lei mi stringe forte con un abbraccio e mi dice che qualsiasi cosa io abbia bisogno, lei &egrave lì.
Il tocco dei suoi seni sul mio torace &egrave una tortura deliziosa che cerco di non provare, capisco che lei abbracciandomi ha sentito il mio eccitamento e quando vedo la sua faccia maliziosa, penso di essere fuso… e che mi immagino cose che non esistono e che comunque non devono accadere.
Fortunatamente la sua amica la richiama dentro e lei sparisce.
Mi dicono che vanno a fare un giro sul mare e che torneranno da lì a due ore.
Appena uscite, io prendo il mio cannocchiale e le seguo furtivo a debita distanza.
Si appartano sulla battigia, vicino a una barca e le vedo accarezzarsi e piano spogliarsi a vicenda.
Guardo la scena e vedo tutti i particolari: quando si scambiano le lingue dentro le loro fighette, io scappo via per la paura di farmi scoprire.
Quella notte non dormo, penso continuamente alla scena e mi maledico per i pensieri sempre più incestuosi che ho verso le due ragazze e soprattutto verso Chiara.
Il mio cazzo duro sotto le coperte mi fa capire che devo trovare un rimedio e così mi lascio andare e sfogo i miei desideri con la mia mano, sperando di trovare la pace dei sensi
Il giorno dopo, cerco di evitare contatti con Chiara ma inevitabilmente, ogni tanto ci incontriamo.
Il colpo di grazia alle mie resistenze effimere, mi arriva la sera verso le diciannove, quando sbircio nella camera di chiara mentre lei si sta cambiando, riesco a vederla dalla mia finestra e mi sembra un film al rallentatore.
Lei esce dalla doccia con quel suo corpo perfetto, capezzoli duri per l’effetto dell’acqua calda sulla pelle e un pelo nero che le copre il suo piccolo fiore.
Si cosparge sensualmente con dell’olio e
comincia a mettersi un perizoma nero che non copre niente e un paio di autoreggenti: in quel momento alle sue spalle arriva Donatella che comincia a accarezzarla, lei le dice di smetterla che ne ha abbastanza e che vuole trovare un cazzo che la soddisfi.
Donatella imbronciata, la manda a fanculo e Chiara seria la guarda negli occhi e le dice;
Anche quello…se mi va di farlo’
Io torno nella mia camera per paura di essere scoperto e aspetto la cena.
A tavola le due quasi non si guardano, io imbarazzato, appena finita la cena vado a sedermi sul divanetto che si trova sulla veranda e che da sul mare.
Le luci sono soffuse e l’atmosfera &egrave carica di tensione.
Sento delle voci concitate e vedo che stanno litigando, poi Donatella si avvia verso la camera mentre Chiara viene verso la veranda.
Faccio finta di niente e quando mi viene vicino e mi chiede se può stare un poco con me, io acconsento con il cuore che va a mille.
Invece di mettersi a fianco di me, lei decide di mettersi di nuovo sulle mie ginocchia e questa volta prima di appoggiarsi, si alza la gonna e mette la sua pelle direttamente sulle mie ginocchia; io ho messo un paio di calzoncini da barca e così sento la sua carne calda toccare i miei peli .
Quel contatto mi fa avere un irrigidimento spontaneo che non passa inosservato a Chiara, la quale, spostandosi leggermente, comincia a fare pressione sulla mia virilità.
A quel punto io le parlo delle mie esperienze di vita e piano la faccio spostare ancora di più sul mio cazzo teso, poi senza smettere di parlare, la faccio alzare leggermente e continuando a raccontarle della mia vita, mi tiro giù la cerniera e libero il mio membro teso e pronto, poi, con naturalezza la faccio scendere e quando le sue mani si appoggiano sui miei fianchi e si lascia andare, io entro in quel caldo rifugio e comincio a assaporare il suo dolce calore.
Chiara comincia a salire e scendere sul mio cazzo, io le metto una mano sulla bocca per non farci sentire e mi godo quella fighetta stretta che mi sta facendo impazzire.
Capisco subito che Chiara di cazzi ne ha presi pochi e che si trova in leggera difficoltà, allora la faccio uscire e la faccio risalire, questa volta in modo che mi veda e, prendo a scoparla io.
Lei mi bacia per nascondere i suoi gemiti, quando io mi spingo deciso in lei, le mie palle accarezzano il suo pelo, dandomi sensazioni incredibili, sento il suo sederino appoggiarsi alle mie gambe e la vedo stravolta dal piacere, poi la sento godere nella mia bocca e i tremiti che seguono il suo corpo sono sublimi.
Adesso la sua passerina &egrave completamente assuefatta al mio cazzo, continuo a entrare e a uscire da lei sino a che lei, aumentando il ritmo in modo vertiginoso, ha un altro orgasmo che le scuote tutto il corpo.
Cerco di mantenere la calma ma mi rendo conto che la mia resistenza &egrave al limite, dico a Chiara di uscire che sono vicinissimo e allora lei si svincola veloce e mettendosi in ginocchio, apre le labbra e comincia a succhiarmelo sino a che non sento il mio sperma schizzarle in bocca: lei docilmente continua a farmi il pompino sino a che non sente il mio membro cedere.
Sono sfinito, non ho più l’età per tenere questi ritmi…
Quando si alza e girandosi si pulisce la bocca, io vedo quel suo culetto perfetto e sodo e ripenso a quello che lei nel pomeriggio ha detto. allungo una mano e toccandogli le natiche, le dico;
‘Che bel culo che hai’
Lei mi lascia fare e mi guarda con occhi maliziosi, guarda il mio uccello floscio e mi risponde;
‘Caro nonno per entrare nel mio sederino, ci vuole un uccello bello duro…che ne dici se per oggi facciamo basta e ne riparliamo domani con più calma?’
Con quella frase lanciata in aria, si ricompone e si avvia verso la sua camera, lasciandomi sognante a pensare a quel sederino così ben fatto…

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