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Racconti erotici sull'Incesto

Mia sorella Giuseppina 18

By 7 Aprile 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

i miei racconti
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Sequenza di
Mia sorella Giuseppina
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Mia sorella Giuseppina Cap. 18 Venerdì mattina

Al mattino come al solito una volta svegliatasi, accende il computer per leggere i nuovi messaggi del signor X.
Aveva inviato due messaggi nei precedenti giorni e non le aveva ancora risposto. Per paura che le dicesse qualcosa o le facesse fare qualcosa di particolare, non ha mai voluto indagare con il nuovo ragazzo. Si lasciava comandare e guidare come faceva con Tonino. Le piaceva scopare e in quei 40 minuti in cui era nel furgone si lasciava andare e godeva come una matta.

Al solito nulla era cambiato. La mail era uguale a quella del giorno prima e dei giorni precedenti.
Continua a massaggiarsi lo stomaco per il gusto in bocca e la nausea. Pensando a come era trascorsa la serata e agli sviluppi succedutisi; languidamente la mano scende sulla pancia e si arresta ad accarezzare la figa umida. La sua patatina ha uno spasmo e si stupisce sgranando gli occhi riflessi dal monitor.

Distoglie la mano velocemente e sulle dita percepisce l’umido caldo della sua carne. Un fremito la scuote. Si guarda riflessa allo specchio e su tutto il corpo, i segni delle sborrate della sera precedente sono ancora evidenti.
Indossa una vestaglietta per essere sicura ad andare al bagno, nel caso che incrociasse ancora qualcuno dei suoi genitori e guardando il letto, pensa che dovrà cambiare le lenzuola come tornerà a casa.
Aperta con circospezione la porta, vede che non c’è nessuno. Sospira rilassandosi.
‘Ieri mattina papà mi ha vista, chissà cosa avrà pensato.’ Si dice fra se.

Mentre aspetta che dal bocchettone della doccia esca l’acqua calda, si osserva davanti allo specchio e constata che si deve lavare anche i capelli. Hai lati del viso, striature bianche le ricordano dove la sera prima i tipi le hanno sborrato. Un nuovo impulso dalla figa la erotizza e i capezzoli diventano ancor più duri. Anche attraverso il tessuto semi trasparente, vede le aureole delle tette e nota l’abbronzatura integrale. Stringe fortemente le gambe e si morde il labbro inferiore sentendo la scossa di piacere che ne deriva.

Mentre è intenta a dirsi di non volersi masturbare, suo fratello entra in bagno. Indispettita lo guarda ma per niente intimorito chiude la porta dietro di sé.

‘Buon giorno. Osservi i resti dei ragazzi di ieri sera?’ Ride compiaciuto della battuta.

Lei arrossisce quindi contraccambia un forzato sorriso. Si è ricordata che deve essere amichevole e sorridente e con sarcasmo risponde.
‘Desideri guardare qualcosa che già non hai visto?’

Sorpreso per le parole di sfida, le si avvicina e vi si appoggia contro. Accarezza la schiena fino a discendere lungo i fianchi per risalire passando sotto alla vestaglia.
Lei freme al contatto e sente le dita scivolare in avanti sulla pancia e risalire per agguantare e palpare a piene mani i seni. Al principio li palpa, poi imprigiona fra le dita i capezzoli duri e continua a massaggiare rendendoli ancor più duri ed erotizzandola allo spasimo.
Discosta una mano per qualche attimo e quando si riappoggia li pizzica stringendoli fra i polpastrelli.

Michele si era calato i boxer per liberare il cazzo duro e mentre le mani sono impegnate a stimolarle i capezzoli il cazzo frega lungo il taglio fra le chiappe.

Lo sente chiaramente duro e caldo. Non si può muovere bloccata com’è fra lui e il lavandino. Un calore enorme si stà spandendo per tutto il corpo. Le mani sono ferme a sorreggersi sul freddo marmo e vorrebbe tanto essere libera per potersi masturbare.
Piegando leggermente le ginocchia, suo fratello incunea il cazzo fra le cosce e lei, come lo sente strusciarsi fra le labbra della vagina, le serra bloccandolo.

‘Tranquilla che non ti voglio scopare.’ Le sussurra all’orecchio.
Non aveva smesso di osservare l’espressione del viso riflessa allo specchio. Gli occhi socchiusi sognanti, chiaramente eccitata al principio. Ha visto come ha sgranato gli occhi impaurita nel sentire il cazzo premerle all’ingresso dell’apertura. Fra se ha pensato che non è ancora pronta ma presto l’avrebbe scopata.
‘Sei calda ed eccitata. Lo so che ti piace. Ora entra e resta in piedi nella vasca da bagno.’

Le parole appena sussurrate, avevano colpito il lobo dell’orecchio e il collo. Un brivido di piacere era sceso lungo la schiena facendole sentire le gambe molli.
Liberata dalla calda stretta delle sue braccia, viene spogliata in un colpo solo da suo fratello. Mentre è intenta ad entrare viene presa per un braccio e fermata.

‘Non devi ancora farti la doccia. Resta così, allarga di più le gambe e prenditi le tette e palpale.’

Interdetta sul da farsi, resta con una gamba nella vasca da bagno e un piede sul tappeto. Sente come sulle palme, i capezzoli duri risaltino sulla pelle morbida e calda, mentre lui si inginocchia fra le sue gambe.

Nota come le piccole labbra siano rosse e umide. Avvicina il naso e ne assapora l’odore.
‘Mmmmhhh sorellina, sai di buono”
Piegando la testa incunea la lingua per una piccola fugace lappata.

Trema e mugola sentendo il contatto di quella punta calda e umida.

Lui ancora riprende a lappare e poco dopo a succhiare il clitoride turgido. Sente chiaramente la sorella ansimare e tremare. Incunea un dito profondamente nella vagina e poco dopo il pollice dell’altra mano nel buchetto del sedere.

Le manca il respiro, ma è preda di sconvolgenti turbinii di piacere. Quando suo fratello si ferma era pronta per godere. Lo vede con il cazzo duro e la cappella violacea e si morde il labbro inferiore. Pensa che ha bisogno di essere scopata e lo desidera ardentemente.

‘Voglio vederti pisciare.’

Il cuore batte all’impazzata e con il fiato corto cerca di reagire. Si sente le guance e la faccia bruciare. Si vergogna per quello che le ha chiesto di fare. Entra completamente nella vasca da bagno e posizionatasi fronte a lui si piega un poco sulle ginocchia per cercare di accontentarlo.

‘Voglio che ti accarezzi un seno e ti masturbi.’

In preda al più totale caos dei sensi, esegue con difficoltà. Vede come lui sia a pochi centimetri dalla figa e l’osserva con attenzione. Finalmente poco dopo, un primo getto di urina segue il resto del suo piacere primario. I polpastrelli sono bagnati della sua ciprigna e ora del suo piscio caldo. Non sente vergogna e non le fa schifo. Ondate di piacere la fanno gemere mentre il suo liquido giallo colpisce la vasca da bagno confondendosi con l’acqua che scende dalla doccia.

‘Brava, girati e piegati in avanti. Ora allargati il culo con entrambe le mani.’

Sconvolta nei sensi, esegue cercando di non scivolare. Lui si avvicina e impugnato il cazzo in mano accarezza il solco fra le natiche. Sente come la cappella si incunei fra le umide e calde labbra vaginali ma resta ferma ad ansimare. Vorrebbe sentirlo entrare ma trema al desiderio carnale di incesto. Chiaramente freme di desiderio e paura ma lui continua ad accarezzarla in quel modo.

Con la cappella umida e per la doppia masturbazione precedente, incunea e punta il cazzo contro il forellino semiaperto. Incomincia a segarsi velocemente e in poco tempo gode svuotando le palle contro il solco delle chiappe e parzialmente anche dentro al culo. Per effetto degli spasmi dell’orgasmo e per la lubrificazione causata dalla sborra la cappella del cazzo si introduce fra l’anello elastico dello sfintere.

Lei sente chiaramente gli schizzi caldi di sperma imbrattarla e come si stia facendo largo in lei fino ad entrare. Allarga la bocca in cerca di aria e prova a rimanere immobile ma impercettibilmente le gambe le cedono e il sedere va incontro al cazzo che entra tutto non trovando ostacoli.

Volontariamente Michele si muove spingendo e ritraendosi per pochi centimetri. Sente chiaramente il cazzo stretto scavare nell’intestino di sua sorella. Questo pensiero lo erotizza e chiaramente il cazzo continua a rimanere duro. Si muove sempre più velocemente imprimendo il ritmo alla scopata. Si abbassa sul corpo di lei e una mano arriva ad accarezzarle il clitoride.

Mugola nel sentire quelle dita stuzzicarla piacevolmente ed ansima sempre più forte nel sentire il cazzo entrare ed uscire dall’intestino. Con la fronte appoggiata contro le piastrelle della doccia l’orgasmo le esplode dentro e un urlo sordo le scappa dalla bocca. Ha cercato di trattenersi ma come ha sentito gli schizzi caldi della sborra invaderle l’intestino e all’apice dell’orgasmo l’urlo trattenuto le è scappato. Ansanti e sfiniti dal piacere tanto intenso restano immobili per lungo tempo poi lui ritrae la cappella lentamente.

Il piacere provato lo ha colpito profondamente e senza forze e respiro si appoggia anch’egli contro il muro.
‘Brava’ Ora voglio che ti lavi’ Solo la testa’ Se ritieni necessario ti fai il bidè ma non la doccia.’

Sconvolta nei sensi lo guarda incredula. Si sente tutta appiccicosa e sporca di sperma. Sommessamente esegue aiutata da lui. Per tutto il tempo in cui resta in bagno, dalla sua patatina giungono spasmi di piacere e ogni volta che si è controllata ha trovato l’interno coscia bagnate dai propri umori che sgorgano copiosi. Una volta uscito suo fratello dal bagno, svuota l’intestino e successivamente seduta sul bidè, indugia in una lunga lavata intima.
‘è tardi!’ Urla la madre da fuori la porta.

Si interrompe indispettita e si asciuga delicatamente le parti intime. I sensi sono tutti allo spasimo. Si sente pronta per godere nuovamente.

Nel corridoio suo fratello la ferma e la guarda lungamente. Le guance rosse sono il segno di quanto è accaldata ed eccitata.

‘Posso andarmi a vestire?’ Sapendo che da un momento o l’altro i suoi genitori avrebbero potuto vederla.

Ha annuito col capo ma ha preso in mano i suoi capezzoli e ha incominciato a giocherellare con i capezzoli turgidi.
‘Vedo che non ti preoccupi molto se resti nuda. La vestaglia è rimasta in bagno. Sarà forse che incominci ad abituarti?’

Le guance sono diventate più rosse e calde.
‘è abbastanza imbarazzante. Prova tu a camminare senza vestiti.’

‘Certamente, ma ancora non hai messo nulla per coprirti.’ Ha precisato con un sogghigno.

‘L’OH!’ Accorgendosi che aveva smesso di masturbare i capezzoli. Ha arrossito ancor di più ed è andata a chiudersi in camera sua per prepararsi ad andare a scuola.

‘Lascia stare tua sorella!’ Urla la loro madre affacciandosi dalla porta della cucina. Fra se, pensava che presto avrebbe dovuto parlare con sua figlia. Ultimamente si comportava in modo strano.

A scuola era andato tutto come al solito. A parte i primi giorni il resto erano passati come sempre. Saluto alle amiche. Ammiccamenti a quelli più fighi. Spettegolata alle spalle delle amiche e poi in classe a sentire le litanie dei professori. Non aveva aperto i libri la sera prima e ogni volta che ci pensava, sentiva un certo piacevole calore salirle dal pube.

Suonata la campanella è andata al solito posto. Non si era neppure tolta le mutande visto che oramai aveva preso l’abitudine di non portarle più. Stava solo attenta a come camminava per via della minigonna o per non far ballare troppo le tette.
Indossati gli occhiali scuri. Si è appoggiata al muro ad aspettare come sempre.

‘Ciao!’

Il cuore perde un battito. Ha riconosciuto immediatamente la voce di Tonino. Dalla contentezza lo abbraccia e se lo stringe addosso. Gli occhiali si sono spostati ma resta con gli occhi chiusi a sentire il cuore battere fortemente abbracciata a lui. Vorrebbe baciarlo se potesse vederlo.
Con incredulità e soddisfazione è lui ha baciarla lungamente cui lo contraccambia con passione.
‘Dove sei stato?’ Le chiede con il cuore e i sensi in subbuglio.

‘Niente domande. Abbiamo un lavoro da svolgere ora. Parliamo poi.’

Sommessamente si aggrappa al suo braccio e si fa condurre lungo il parcheggio. Sente come i giorni precedenti la porta della macchina scorrere e sale come d’abitudine.
‘Spogliati.’ Le dice e prontamente esegue.
‘Oggi ci sarà un piccolo cambiamento. Voglio scoparti.- Le sussurra ad un orecchio.- Non ti preoccupare, non voglio goderti in figa. Hai la bocca tanto buona che ho sentito molto la tua mancanza.’

Non sa se essere contenta od offesa. Si lascia allargare le ginocchia e sente come appoggia le mani sul materassino hai lati del suo corpo.

Lui si china e preso in bocca un capezzolo, incomincia a succhiarlo. Passa al secondo facendola fremere mentre scorre la lingua da un seno all’altro. Quando lo lascia, è completamente duro e le aureole sono zigrinate e rimpicciolite per il piacere provato. Scende lungo il corpo dandole piccoli baci di tanto in tanto e raggiunto il clitoride, lo succhia e lecca facendo scendere gocce di saliva.

Come è sufficientemente umida, si rialza e guida il cazzo verso l’ingresso della figa. Muove lentamente la cappella e piano, piano, entra. Si ritira un poco per infilarlo nuovamente con estrema lentezza e più profondamente. Esce ed entra un altro poco avanzando ogni volta sempre di più. Un’altra spinta e ora è tutto piantato in lei.

Geme sentendolo arrivare in profondità.

Ha la figa bollente e lo stringe piacevolmente aderendo perfettamente al suo cazzo.
Si sistema più comodamente e incomincia a scoparla. Segue un ritmo regolare e costante in cui ad ogni affondo cerca il contatto contro il suo pube. Accelera il ritmo sentendo montare lo sperma dalle palle e digrignando i denti, esplode svuotandosi profondamente in lei. Non si ferma ma spinge sempre più forte ad ogni schizzo.

Lei si sente invadere dagli schizzi caldi e freme di piacere profondo sentendosi riempita.

Ha il fiato corto e si ferma per assaporare il piacere esploso. Passati alcuni secondi a fregare il pube contro il suo e dandole inebrianti piaceri intensi nel sentire sfregare il clitoride, la bacia in bocca e le sussurra all’orecchio.
‘Ti ho detto che ora voglio venirti in bocca ma voglio vederti anche godere.’ Si solleva togliendo al contempo il cazzo e avvicinatosi a Michele gli prende la videocamera.
‘Ora voglio che ti metti come sempre a quattro zampe e mentre scopi il vibratore voglio che mi succhi il cazzo.’

Erotizzata e accaldata si gira mettendosi nella posizione consueta. Si sente spingere all’indietro e ciò che crede il vibratore entra facilmente in lei.

Michele vede come il cazzo entra facilmente. Una schiuma bianca fuoriesce dalla figa mentre il cazzo si fa largo nella vagina. Estasiato assapora il tenero nido, caldo e pulsante.
Contemporaneamente le infila nel culo un grosso pennarello.
Giuseppina geme infastidita per la novità ma non si ferma.
Il ragazzo che fino un attimo prima aveva solo guardato, ora può infilare il cazzo duro più che mai in quella bocca vorace.

Giuseppina credendo che fosse il cazzo di Tonino si dedica come meglio può a fargli il pompino succhiando e leccando.
Si dedica senza molta convinzione a masturbarsi anche se sente il piacere crescerle dentro.

Il ragazzo in poco tempo gode e Giuseppina si trova con la bocca piena di sborra cui ingurgita incredula lei stessa per l’enorme quantità.

Continua a tenere il cazzo in bocca ancora duro pur sentendo il piacere crescerle nel profondo. Lascia il clitoride e ora spinge pesantemente all’indietro.
Ad ogni affondo sente la cappella colpirle la cervice e geme. Mugola sempre più forte finche l’orgasmo non la scuote partendo dalle viscere. Urla contorcendosi tutta presa dal piacere sconvolgente.

Suo fratello sente gli spasmi della figa attorno al cazzo e gode pure lui andandole contro ogni volta. I pubi si scontrano selvaggiamente mentre i due amanti urlano il loro piacere.
La scena è spasmodicamente selvaggia ed erotica a tal punto che Tonino si ritrova eccitato nuovamente. Continua a registrare tutto in ogni particolare sentendo come il monovolume ondeggi seguendo il loro ritmo.

Il cazzo del ragazzo erutta nuovamente. Giuseppina costretta com’è a respirare e a godere, cerca di ingoiare alcuni schizzi ma molti altri le scendono sul mento.

Una volta constatato che tutti gli animi si sono calmati, Tonino a gesti fa togliere di bocca il cazzo e poi quella oramai semi mollo di suo fratello dalla figa. Registra chiaramente lo sperma sgorgarle dalla figa rimasta aperta e sulla bocca il mento imbrattato.

Si lascia andare appoggiando la fronte al materassino a terra restando con il culo alto pensando solo a respirare pur sentendo gli spasmi arrivarle dalla figa. Pensa che un orgasmo cos’ì selvaggio non l’aveva mai provato. Non aveva goduto col clitoride ma il piacere le era partito da dentro l’utero.

Dalla figa una lunga bava di sperma cola fino alla coperta mentre cosce e parte del sedere è ricoperta di schiuma bianca. Il lungo pennarello è ancora visibilmente conficcato nello sfintere.

è Tonino a rompere il silenzio.
‘Girati che ti pulisco e ti vesto.’

Con la video camera spenta, si dedica a pulirla con i fazzoletti. Prima il pube e parte delle cosce poi la bocca e il collo. Rivestita, l’accompagna sorreggendola a braccetto camminano lentamente nel parcheggio.
‘Puoi toglierti gli occhiali se lo desideri.’

Con gli occhiali in mano, Giuseppina si sente le gambe molli e si aggrappa pesantemente al suo braccio. Sente colarsi lungo le cosce i suoi umori e una volta fatti gli scalini si volta e si baciano lungamente.

Al principio Tonino non risponde al bacio perché sente il forte gusto e odore di sperma del ragazzo ma poi erotizzato contraccambia con fervore.

Lei si sente sempre più accaldata ed eccitata. Gli umori scendono copiosi erotizzandola e stimolandola ancor di più. La bacia con passione palpandole il seno. Sente come il contatto caldo della sua mano la faccia fremere. Quando si discostano e apre gli occhi, si accorge che la guarda languidamente. Le accarezza una guancia e morbidamente le dice.

‘Vai ora o farai tardi. Più tardi controlla la mail’

L’osserva ancora per qualche attimo poi si incammina verso il corridoio della scuola.
Si volta e vedendolo ancora in piedi sulla porta, si scambiano dei larghi sorrisi salutandosi con un gesto della mano.
Ancora infervorata dal bacio, si sente le budella tutte in subbuglio. Entra in bagno e come al solito si pulisce con la carta igienica sentendo come ad ogni passata sul clitoride, scosse di piacere inconfondibile.
Si guarda e una volta pulita la bocca lascia la camicia sbottonata. Il bottone è allacciato sotto all’intaccatura del seno e non le importa se lascia vedere troppa carne. Ora si sente accaldata e sudata e la temperatura dell’aria è godevole. In cuor suo le sembra di poter percepire ancora il caldo della mano di Tonino sul seno.

Molti sguardi hanno osservato cercando di rubare porzioni delle tette ma non le importava. Il tessuto leggero della camicia non nascondeva la proporzione dei seni e i capezzoli duri. Un piacere profondo la faceva sentire sognante.
Durante l’ora di informatica nel pomeriggio controlla la mail.
‘Questa sera devi giocare con la squadra almeno due game. Non dovrai indossare nulla sotto l’uniforme, indipendentemente dal tipo che dovrai mettere.’

Maxtaxi

Aiutatemi a migliorare. Aspetto le vostre critiche.
Sono in attesa delle vostre proposte e suggerimenti da inserire nei prossimi capitoli’

taximassimo@yahoo.it anche msg nelle poche volte che sono collegato.

Ultima correzione 18-08.-07

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