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Racconti erotici sull'Incesto

Mia sorella giuseppina 50.1 Venerdi

By 31 Dicembre 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Giuseppina, così bella, così innocente, commette un errore. Pensa che tutto sia finito, ma è in agguato il fato..
Lui vede subito la possibilità di poter trarne vantaggio.
La storia si divincola nei giorni che si susseguono. La piccola giovane Giuseppina non sa cosa le accadrà..
Leggete e scoprirete..

i miei racconti
https://raccontimilu.com/viewuser.php?uid=843

Mia sorella Giuseppina 50.1 venerdì.

‘Questa sera devi venire a casa mia. Mio padre mi ha scoperto, mentre stavo guardando un DVD con te che stavi ciucciando il cazzo ai ragazzi.’

Il pensiero corre a quello che aveva appena fatto.. ‘Quanti compagni di scuola sapevano di quello che faceva nel locale caldaia.’ Si sentiva disperata e non sapeva come uscirne. Contava i giorni che le rimanevano e le sembrava che fossero troppi. Continuava a ripetersi che doveva sopportare con forza gli ultimi abusi cui veniva sottoposta.

‘Lui mi ha detto di dirti.- Prosegue Tonino- Che sarà disposto a pagarti 200 ‘ se verrai in casa e farai la stessa cosa. Ci sarai vero?’

Il sangue le si gela nelle vene.
‘Cosa?- Ha urlato disperata.- Quale video? Vuoi dire che mi ha visto che facevo cosa?’

‘Oh… OH!! Stai tranquilla. Da quando si è divorziato, in casa viviamo solo io e mio padre.

Giuseppina si appoggia al muro. Ha l’impressione di svenire.

‘Stavo dicendo, guardavo il DVD quando è venuto e mi ha scoperto. Ha detto che sei molto eccitante solo a guardati e in più, ti ha fatto un’offerta per guadagnarci qualcosa.’

Era disperata. le sue richieste erano solo a senso unico. Ogni volta che le chiedeva qualcosa, era scontato che la risposta doveva essere un si. Pensare che venisse pagata la umiliava ulteriormente. Si sentiva come la peggiore prostituta della città. Il gusto in bocca e l’umido che le cola fra le gambe, le ricorda cosa ha fatto fino a pochi minuti prima a chissà quanti ragazzi. Si sentiva ancora eccitata e non capiva come e perché ne aveva sempre voglia e sempre di più.
Scuote la testa per cercare di tornare alla realtà.
‘C’è solo tuo padre?’ Ha chiesto Giuseppina timidamente, come per pregarlo che dicesse si.

‘No. Ogni venerdì ha la serata del poker con gli amici e tu saresti l’attrazione principale.’

Le spalle si abbattono insieme al suo animo. Non sa se sarà in grado di sopportare a lungo tutto questo. Ancora pochi giorni la separano a martedì e le appare come una meta inarrivabile.

‘Se pensi a qualcosa di strano, ti dico di stare tranquilla. Verrai solo per fare dei pompini. Poi per tornare a casa ci penserò io. Non devi preoccuparti.’

La testa si china in avanti. Pensa alle amiche, che le avevano chiesto se andava al cinema con loro. Non le incontrava da molto, troppo tempo. Aveva smesso di frequentare anche la palestra e ora questa nuova richiesta. ‘Quando finirà tutto questo?’ Si chiede avvilita.

Tornata a casa, ha trovato la solita mail del SIG. X e una volta aperta, gli si è gelato il sangue.
‘Indossando la minigonna rossa e il top bianco, prenderai il pullman della linea 1 alle 20:30 e scenderai alla fermata successiva dell’.IpermencatO. camminerai lentamente lungo la statale per 500 metri e riprenderai l’autobus per tornare in città alle 21:15.’

Non poteva credere a quello che le veniva chiesto di fare. La zona era notoriamente conosciuta perché frequentata dalle prostitute. Incredula torna a leggere da capo la mail.

‘… … … Sarai gentile e cordiale con tutti, tanto sul pullman che in strada. Ti siederai al solito posto, come quando vai a scuola. Alle 21:40 sarai a casa di Tonino e farai esattamente quello che ti verrà chiesto e che ti sarà ordinato di fare. Solo una lamentela e una certa cassetta con nuove immagini oltre che con le vecchie, sarà inviata al ristorante…’

Non è riuscita a terminare di leggere che incomincia a tremare tutta per una crisi di nervi. Dopo molto tempo, trovata un poco di lucidità mentale, si avvia in cucina a farsi un tè caldo. Mille pensieri le turbinano in mente. Le disposizioni del SIG.X sono sempre molto chiare e precise.
‘Come poteva sapere dove si sedeva sul pullman tutte le mattine? Cosa voleva dire quella frase, con nuove immagini?’
Si muove per casa come un automa, mentre si sente sempre più angosciata.

‘Non ti avevo detto che dovevi stare in casa nuda?’

Giuseppina si volta di scatto e vede suo fratello che si avvicina. Tornata a casa da scuola non si era ancora spogliata com’era solita fare.

‘C’è mamma e fra poco uscirà. Dopo posso spogliarmi.’ Risponde in segno di scusa posizionando il bricco del tè sul fuoco.

Lui si avvicina e abbracciata da dietro, le palpa le tette con irruenza per poi sbottonarle la camicia. Gioca con i capezzoli a lungo, facendole sentire contro al sedere il cazzo che si sta progressivamente ingrossando. Le mani scendono per infilarsi sotto la gonna e soffermarsi in mezzo alle gambe cui incunea presto un dito all’interno della calda vulva.
‘Mmmhhh porcellina. Sei già bagnata.’

La gira e in questo modo può lappare e succhiare i capezzoli, mentre continua a masturbarle il clitoride.
‘Resta così. Se mamma ti chiede qualcosa, dille che stai per andare a fare la doccia. Ti aspetto in camera. Nuda. Non farmi aspettare troppo.’

‘Ma…’

Le mani le tremano, al punto che non riesce a sollevare il pentolino del tè. Fatti alcuni respiri profondi per riprendere un poco di calma, si prepara la tazza e si avvia a consumarlo nella tranquillità della sua stanza. Scorge sua madre a guardarla, ma si rifugia al sicuro in camera e sedutasi sul letto cerca di bere la calda bevanda. Mai come ora, ne sente un forte bisogno.

La porta si apre e la madre la guarda. ‘Va tutto bene amore?’

‘Si, mamma.’

‘Se vuoi dirmi qualcosa, sai che puoi contare su di me.’ Le dice preoccupata.

‘Grazie mamma.’

Passati alcuni lunghi istanti in cui si guardano con apprensione, la porta si richiude e le due donne rimangono con i sensi in subbuglio. Ha potuto vedere le fattezze di sua figlia e ne è rimasta piacevolmente sconvolta. I lembi della camicia cadono lungo i fianchi lasciando le tette perfettamente in vista. Seduta di sbiego sul letto con una gamba a terra e l’altra piegata, ha potuto vederle la vulva nuda. ‘Quando la mia bambina ha iniziato a depilarsi?’ Si chiede turbata e preoccupata. ‘Sta diventando grande.’ Sorride fra se e se, mentre si avvia a finire di recuperare i panni stesi sul balcone.

La mente corre a quando.. Al primo menarca.. Un evento in atteso e si è sentita spaventata. L’opposto di sua figlia, che le ha dimostrato carattere e maturità. Sorride al ricordo di come cercava di tranquillizzarla.
‘Stai tranquilla mamma. è accaduto tutto esattamente come avevi detto. All’inizio vedrai due gocce, metti un salva slip e poi un assorbente dopo un ora. Sto bene mamma tranquilla.’

Informato il marito, le ha risposto nel suo modo burbero e scontroso di sempre.
‘Sono cose da femmine..’

La mente continua a vagare nei cassetti della memoria, alle tappe della crescita di sua figlia… ‘Quando poi, il ciclo si è stabilizzato… Il primo reggiseno… Comprato al negozio e regalatole in una scatola con tanto di carta regalo e fiocco… Era anonimo, semplice, bianco. Sorride al pensiero di come era orgogliosa, non perdeva occasioni di sfoggiarlo.’
Sorride fra se, nel rivedendola che si rimirava in continuazione allo specchio.
‘Non l’ha mai più tolto.’
Si dice fra se e se sorridendo orgogliosa. Si era trasformata. Da bambina a donna in brevissimo tempo. Informato il marito, le ha risposto al suo solito modo scontroso e burbero.
‘Sono cose da femmine..’

La scorza da uomo delle caverne non è durata a lungo. Pur restando severo, è divenuto più attento ai bisogni della sua bambina. A dispetto di quanto voleva far credere, si era instaurata una nuova complicità fra i due. Il reggiseno preferito è poi stato abbandonato per indossare i completi che lei e il marito le hanno comprato. Ben poche volte lui le aveva fatto dei regali e si è stupita con quanta attenzione e studio aveva dedicato allo scopo.

‘Bambiiiniii… Io vado! Fate i bravi!’
Entrambi salutano la madre, restando comodamente chiusi nelle loro camere.

Spogliatasi, si osserva allo specchio. Si guarda le tette e le soppesa con entrambe le mani. Al tatto- pensa- le sente più dure e pesanti. Sfiorati i capezzoli, resta senza fiato, mentre le farfalle allo stomaco la fanno ansimare.

‘Sei una troia.’ Si dice guardandosi in faccia allo specchio, mentre pensa al cazzo di suo fratello. Subito dopo esce, e si avvia in quella di Michele.

‘Brava! Ti stavo aspettando.’ Le dice senza neppure guardarla.

Con sorpresa vede che ha un computer portatile sulle ginocchia. Non si ricordava che suo padre lo pagasse tanto da permettersi un PC portatile.

‘Vieni e siediti quì a cavalcioni delle mie gambe. Ora scrivi sul tuo blog.’

‘Cosa stai dicendo? Io non ho nessun blog.’

‘E questa chi è?’ Voltando il computer e facendole vedere la schermata.

‘OH!!!’ Senza accorgesi del gemito soffocato che le è uscito. Guarda le foto e si riconosce. è lei che viene ritratta in vari momenti dell’ultimo mese trascorso. Riconosce il micro bikini, il parco, la macchina di Tonino e la facciata della scuola. La spiaggia con le sue amiche in topless. Molte delle foto la ritraggono grondante di sperma sopra ogni parte del corpo. Il tutto inframmezzato dai racconti. Ne legge qualche parte e senza ombra di dubbio, sono i suoi che invia al SIG..X. Il diario della giornata e dei ricordi passati suddivisi per giorni.
‘Non’ non’ ci posso credere”

‘Quante persone potevano vedere quella pagina? Quante?’ Si chiede perplessa.

‘Hai fatto veramente un buon lavoro di scrittura. Alcuni errori e molte ripetizioni, ma indubbiamente sei molto erotica in quello che scrivi. Certo che fare tutte quelle cose.. Sei proprio una porca. Vedi come hai fatto diventare il mio fratellino? Lo vuoi vedere un filmato?’

Senza aspettare la risposta apre la pagina e lei riconosce il parco e poco dopo lei stessa che cammina nuda. Il buio della sera e la scarsa illuminazione non lasciano vedere bene, ma giunta in prossimità del campo di gioco, tutta la sua figura è ben visibile.

‘Vieni qui. Siediti sopra di me. Il tuo compito è di scrivere come si fanno i pompini.’

Incapace di reagire e pensare, esegue. Quello che aveva appena visto la stordita completamente. Si ferma un attimo per capire la situazione. Il sedersi sopra il fratello, può avere solo un significato.

Si muove come un’automa, lo scavalca e nel farlo mette in mostra la figa e il piccolo buco del sedere. Seduta sopra di lui, può percepire la dura consistenza del cazzo che aderisce perfettamente lungo il taglio della figa. Dandogli le spalle, le mani sono presto incollate alle sue tette, mentre lei si sta ancora sistemando. Nel farlo, involontariamente si muove sfregando il cazzo contro la figa sensibile e nuovi forti stimoli la fanno mugolare. Si morde il labbro inferiore. Non vuole che suo fratello capisca quanto è sensibile ed eccitata. Se ne vergogna per le sensazioni che sta provando e davanti a lei, la pagina web con una foto che la ritrae imbrattata completamente di sperma.

‘Scrivi sorellina, forza.’ Mentre le attanaglia i capezzoli duri fra le dita.

Riflette a lungo e poi inizia a battere sui tasti.
…Pompino è un’arte che una ragazza può fare per donare totale piacere al suo uomo. La via orale è sottomissione e piacere di dare piacere. L’atto orale, deve essere fatto per lungo tempo prima di divenire specializzati. Non è una pratica che si tramanda di madre in figlia ma deve essere lungamente praticato.

‘Leggi ad alta voce quello che scrivi!’

…Il pompino è una pratica sessuale che può essere un preludio allo scopo successivo del piacere carnale della scopata o restare unico, con la goduta finale del partner. Ciò non toglie, che sia una promessa per quello che può avvenire in seguito. In mezzo ad un gruppo o anche soli chiusi nella intimità con il proprio partner, bisogna mettere su un po’ di spettacolo per far divertire gli uomini, per fargli godere l’attesa del loro turno. Bisogna iniziare con un lento spogliarello in cui lo sguardo dell’uomo deve indugiare sulle labbra, rosse scarlatte e non solo al fisico della donna. Un perizoma, rosso, va tolto molto lentamente in modo da fargli assaporare il desiderio che monta in lui.

Suo fratello la muove, la solleva e il cazzo entra all’interno di lei per tutta la dura lunghezza e consistenza in un solo colpo. Geme involontariamente, con tutti i sensi in subbuglio. Può percepire il cazzo arrivarle fin contro la cervice e oltre… Ferma, impalata su di lui, cerca di trovare un poco di lucidità mentale ed aria. Per poter tornare a respirare.

…Giocate con voi, accarezzatevi, palpatevi, masturbatevi oscenamente anche inserendovi all’interno della figa le dita per poi portarle alla bocca e mimare l’atto in sé del pompino e tornare poi alla patatina per provocarvi piacere. Non abbiate paura. Loro amano vedere la donna che gioca con se stessa. Adorano pensare che il dito che entra nella bocca può essere il loro cazzo duro e ancora stretto nei loro pantaloni. Amo succhiarli e bere completamente il loro caldo nettare. Nel culmine del piacere mi fermo ed estratto il cazzo, adoro sentirmi pregare di continuare e, di farli godere. Di rimando, gli chiedo di schizzarmi addosso. Fate come me. Siate voi a muovere la mano come se fosse la loro. Segateli velocemente e aprite la bocca più che potete tirando fuori la lingua, come se fosse una supplica di farvi sborrare sulla faccia. Amo sentimi schizzare sulle tette che poi spalmo erotizzandomi ancora di più. Adoro sentire il loro odore addosso e con in bocca il loro gusto, mi masturbo godendo oscenamente e ogni volta è una sensazione tale, che mi lascia sfinita.

Senza saperlo, la web cam sta riprendendo tutto. Suo fratello ha smesso di stuzzicarle il clitoride e i capezzoli. Sdraiatosi, la prende per i fianchi e inizia a spingere il cazzo in lei ritmicamente.

Si sente frustrata, usata, ma non riesce più a nascondere le emozioni che stanno montando come un turbine. è lei stessa che si muove al ritmo sempre più veloce, sempre più selvaggio. I capelli ballano ovunque. Ha gli occhi chiusi ed è intenta solo a percepire le forti emozioni che la stanno piacevolmente sconvolgendo nell’animo. Le tette sobbalzano e ne percepisce il movimento facendola erotizzare maggiormente, mentre ansima e geme ad ogni colpo che la cappella del cazzo le da contro la cervice.

Un urlo roco e colpi violenti dati dal fratello la fanno sobbalzare. Getti caldi si sperma si riversano nell’utero e il piacere incestuoso esplode facendola urlare, mentre si impala sempre più duramente sul cazzo. Ansima, geme a bocca aperta, cercando di poter respirare. Trema tutta e sente perfettamente le pulsazioni del cazzo in lei come le contrazioni vaginali che la tengono ancora sovraeccitata.

Senza forze, si solleva e piano, piano, si mette in ginocchio di fianco al letto. Senza che lo chiedesse o che glielo ordinasse, si mette a nettare il cazzo e le palle con la lingua. Può perfettamente sentire il gusto e l’odore selvaggio di entrambi i sessi. La vista cade sul bianco sperma, ma anche sulla sua propria ciprigna. Ai primi colpi di lingua, lui geme e trema, ma lei imperterrita continua e smette solo quando lo ha pulito tutto completamente.

Seduta nella sua stanza, Giuseppina ripensa a quello che ha scritto sul blog. Trema come se avesse i brividi. Si chiede cosa potrebbe dire sua madre se troverebbe nel cesto della biancheria da lavare, un perizoma rosso.

Seduto nella propria stanza, suo fratello guarda i contatti che vi sono stati e i minuti trascorsi. Sorridente e vistosamente compiaciuto. Si dice fra se che il tempo perso a studiare è stato portato finalmente a frutto. Ogni contatto, ogni minuto, gli portano nuovi guadagni e pensa a quanti filmati potrà mettere ancora in rete per i pornomani in futuro.

Maxtaxi

Aiutatemi a migliorare. Aspetto le vostre critiche.
Sono in attesa delle vostre proposte e suggerimenti da inserire nei prossimi capitoli’

taximassimo@yahoo.it ‘ mail e msg nelle poche volte che sono collegato.

Questo romanzo non deve essere riprodotto elettronicamente o a mezzo stampa senza la mia autorizzazione scritta.
This novel should not be reproduced electronically or in print with out my written permission.

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