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Racconti erotici sull'Incesto

Mia sorella giuseppina 50.3 Venerdi sera. L’appuntamento

By 17 Febbraio 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

Giuseppina, così bella, così innocente, commette un errore. Pensa che sia tutto finito, ma è in agguato il fato..
Lui vede subito la possibilità di poter trarne vantaggio.
La storia si divincola nei giorni che si susseguono. La piccola giovane Giuseppina non sa cosa le accadrà..
Leggete e scoprirete..

i miei racconti
https://raccontimilu.com/viewuser.php?uid=843

Leggete prima i capitoli precedenti, degli avvenimenti che si susseguono nella stessa giornata…
https://raccontimilu.com/viewstory.php?sid=14034
https://raccontimilu.com/viewstory.php?sid=14378

Mia sorella Giuseppina 50.3 venerdì sera. L’appuntamento.

Si osserva riflessa contro la vetrata. ‘Venerdì sera e mi sento nervosa come non mai. Invece di essere con le amiche a festeggiare la fine della scuola, sono qui che corro velocemente verso l’appuntamento.’

Si aggiusta il top e la mini.
‘Altro che appuntamento.- Si dice rammaricata.- è un lavoro di merda.’ E si incammina facendo molta attenzione a dove mette i piedi per non cadere.

‘Dopo tutto quello che mi è capitato in questa strana serata, arrivare davanti alla porta di casa di Tonino ed essere nervosa non riesco a capirlo. Pensare a lui e a cosa mi aspettava oltre quella porta’ Mai avrei potuto credere che mi sento eccitata e non me lo riesco a spiegare. Sono conscia che mi avrebbero pagato per quello che stavo per andare a fare e dopo tutto, mi sentivo ancor più eccitata. Non mi riesco proprio capire. Non ero così una volta.’

Si ferma davanti alla porta di casa e effettua alcuni profondi respiri. ‘Stai per essere pagata come una qualunque puttana.’
Dovrebbe essere la coscienza a parlare e invece è lei che se lo dice, quasi con rabbia e frustrazione. Fatti nuovamente alcuni profondi respiri, suona il campanello. Davanti a lei si presenta un uomo sulla quarantina che aperta la porta, resta ad osservarla immobile. Il suo sguardo la percorre tutta, come se la volesse studiare e questo la imbarazza. Anche lei non è da meno e osserva il suo aspetto fisico e le fattezze del viso ben curate. Le dava l’impressione che ci tenesse molto alle apparenze, diversamente da suo padre che ‘poverino’ lavorava tutto il giorno in cucina. Ciò che l’ha colpita immediatamente, è stato il suo sorriso rassicurante.

‘Ciao, devi essere Giuseppina. Piacere.- Porgendole la mano.- Io sono Giovanni. Vieni dentro, non vedevamo l’ora che arrivassi.’

Aveva fantasticato su quella serata e si era posta mille domande e non sapeva cosa aspettarsi. Un senso di vergogna e paura le fa venire i brividi, è troppo tardi per scappare e l’ampio ingresso si è aperto su una timida Giuseppina. Nell’osservarsi attorno, ha potuto vedere poco distante, tre uomini seduti attorno ad un tavolo verde con sopra le birre. Come il perfetto padrone di casa che era, Giovanni le ha presentato i suoi amici.
‘Questo è Davide, Samuele e Carlo.’

Davide e Samuele erano molto simili a Giovanni, mentre Carlo era un enorme uomo nero con la camicia aperta in cui si potevano vedere i muscoli del petto sulla pelle lucida. Inconsapevolmente ha guardato verso il cavallo dei pantaloni e si è chiesta
‘Come poteva essere grande il suo coso.’

Vedendo lo sguardo della ragazza puntare fisso verso la parte bassa dell’inguine, si è messo a ridere.
‘Non ti preoccupare, ragazzina, non ho trovato una bocca o una figa che non abbia ancora potuto prenderlo.’

Non sapeva cosa rispondere. Era in totale imbarazzo e aveva le guance rosse per la vergogna, mentre le risate degli altri uomini la facevano sentire a disagio. Sapeva che la stavano studiando e ha potuto vedere come ogni tanto si sono accarezzati i pacchi attraverso i pantaloni. Il gesto impudico l’ha fatta maggiormente arrossire e ha distolto lo sguardo in segno di timida vergogna.

Giovanni ha visto il suo turbamento e l’ha fatta sedere con loro al tavolo. Hanno parlato per rompere il ghiaccio e per conoscersi. Lei ha detto della scuola, della famiglia e poi, per rispondere alla sua domanda diretta, ha spiegato come ha conosciuto Tonino e cosa facessero assieme. Nel frattempo, ha desiderato bere qualcosa e Giovanni le ha risposto che se voleva qualcosa, bastava alzarsi e andarlo a prendere dal frigo. Stupita, Giuseppina si alza e presa una coca dal frigorifero, si risiede, con lo sguardo degli uomini che l’hanno seguita per tutto il tempo.

Davide è poi intervenuto sbottando. ‘Hey! Questo non è una riunione per bere il tè. Avanti che abbiamo un lavoro da fare.’

Alzatisi dal tavolo, con una Giuseppina rossa in volto consapevole di quello che avrebbe comportato la serata, si sono diretti nella zona salotto dove si sono accomodati sui divani. Giovanni ha preso il telecomando e ha acceso la TV e il DVD. Le immagini hanno riempito lo schermo in cui si vedeva una Giuseppina impegnata a succhiare un cazzo e poi ancora un altro a ripetizione, vedendo chiaramente come le veniva sborrata in faccia ogni volta.
Dopo il primo senso di imbarazzo e vergogna, ella riflette che quel video doveva risalire a forse una settimana addietro. Quando era la prima volta che si recava nel vano caldaia della scuola.

Erano tutti intenti a guardare il film quando Giovanni le si è rivolto:
‘Ora che hai visto il film, avanti che incontri il nuovo cast.’

‘Facci vedere come sei fatta, Giuseppina.’ Ha chiesto Davide.

‘è il padre di Tonino.- Riflette.- Non poteva fare una cosa del genere.’
Si ricorda della mail ricevuta sconfortata e avvilita, si è alzata dal divano e messasi in mezzo alla stanza, ha iniziato lo spogliarello. Il volume della televisione si è alzato e oltre alla musica, poteva sentire i suoi propri gemiti e quelli del padrone del cazzo che veniva spompinato in quel momento. Non voleva vedere la TV come non voleva incrociare gli sguardi degli uomini.
Le mani si muovono autonomamente e il top è sceso mostrando le tette nude e dopo aver ballato un poco, si è tolta la mini con fare suadente.
Quando hanno visto che non portava neppure le mutandine, hanno esclamato in coro ridendo.
‘Che troia! Che puttana! Non porta nulla sotto…’

Come ha finito l’hanno applaudita. Giovanni rivolgendosi agli amici. ‘Ok ragazzi. Pronti per l’azione. Spogliamoci.’
Giuseppina li ha osservati attentamente, ma lo sguardo era tutto indirizzato verso il fisico possente di Carlo. Come il cazzo grosso dal colore d’ebano è entrato nella vista, si è chiesta se il gusto e l’odore potesse essere diverso.

‘Carissima.- Ha detto Giovanni.- Noi inizieremo a giocare a poker e tu dovrai andare sotto al tavolo e succhiare uno qualunque a tua scelta. L’uomo dovrà mantenere il suo self control e continuare a giocare oppure andrà a perdere la partita e lasciare la cifra che ci sarà nel piatto.’

Era sola, con tre uomini nudi e si vergognava. Si ricorda della mail ricevuta e non aveva scelta. Per la prima volta veniva pagata per quello che faceva e questo la faceva stare ancor più male.

‘Prima portaci delle birre dal frigo!’
Giuseppina non sapeva chi avesse parlato. A testa bassa si è mossa per la cucina, consapevole che la stavano sicuramente studiando.

Inginocchiatasi sotto al tavolo, è stata coperta da una grande tovaglia e successivamente tutti gli uomini si sono seduti. Poteva vedere solo la parte inferiore dei loro corpi senza sapere chi fossero. Faceva l’eccezione solo Carlo naturalmente e due dei cazzi che vedeva, erano già abbastanza duri dopo averla visto fare lo spogliarello per loro. Sorride lusingata e ha scelto uno dei due semi rigidi, così da poterlo sentire crescere nella bocca e apprezzarne maggiormente le sensazioni che la colpivano ogni volta piacevolmente.

Come a sentito accarezzare l’interno coscia, il lui fortunato ha aperto le gambe. Giuseppina si è avvicinata e ha alitato a pochi centimetri di distanza sul cazzo. In questo modo, ha visto come il cazzo abbia avuto un guizzo di apprezzamento e il glade si sia parzialmente affacciato dal prepuzio.

Da sotto al tavolo, poteva sentire il vociare degli uomini che ridevano e giocavano a carte come se nulla stesse accadendo. Aperta la bocca, ha iniziato a far roteare la lingua attorno alla cappella per poi discendere con la punta della lingua lungo il cazzo e giù, giù, fino alle palle. Risale lappando il cazzo e sobbalza impaurita sentendo sbattere un pugno sul tavolo sopra la sua testa.

‘Dannazione!- Ha esclamato Davide.- Voglio vedere questa ragazza con il mio cazzo in bocca!’

Fattala uscire, si sono recati al divano e Giuseppina è stata accomodata in ginocchio nuovamente fra le gambe dell’uomo. Si sentiva a disagio con loro che la guardavano. Avrebbe di gran lunga preferito restare nascosta e non vista dal loro sguardo.

Il cazzo era ora completamente in tiro e solo la metà poteva entrarle in bocca. Il lavoro che stava facendo era decisamente molto gradito all’uomo, sentendolo come gemeva. Con la coda dell’occhio ha visto gli altri uomini attorno a lei che si stavano masturbando, mantenendo una certa durezza e consistenza i loro cazzi. Ha chiuso gli occhi e si è concentrata sul lavoro che stava facendo e ha sentito che i gemiti ora erano sempre più forti.

Giuseppina ha iniziato ad accelerare il movimento con la testa e le mani, dopo una lunga carezza lungo le gambe pelose dell’uomo, hanno preso le palle e per accarezzarle e soppesarle. Ha potuto percepire chiaramente i muscoli dell’uomo irrigidirsi, come le palle si siano indurite poco dopo e immediatamente la bocca si è riempita di caldo sperma. Aperti gli occhi e fermatasi per respirare lungamente con il naso, ha potuto osservare che la stavano riprendendo.
La luce della telecamera l’accecava , ma poteva vedere solo il cazzo in tensione del cineoperatore. Imperterrita ha continuato a ingoiare e a succhiare ancora, fintanto che ha potuto percepire il cazzo tornare morbido e estratto dalla bocca, ha guardato verso la telecamera sorridendo.

Una parte dello sperma era colato sul mento e raccolto con il palmo della mano, ha poi leccato pulendo attentamente.

Giovanni è stato il successivo. Era consapevole che lui era il padre di Tonino, del suo fidanzato e questo la turbava. Non voleva pensarci, ma non ci riusciva. Le labbra e la bocca erano ancora piene del sapore di sperma del precedente uomo e lo ha ingoiato immediatamente, come se avesse fame di sborra. Il lavoro che si è accinta a fare è stata da vera assatanata di sesso. Non è durato a lungo e ha potuto chiaramente sentire il cazzo vibrarle il bocca. Non ha bevuto tutto, con fare voluttuoso, ha fatto in modo che uno o due schizzi finali venissero a cadere sulla guancia e giù lungo il collo e il petto. Se sentiva con la bocca dolente e aveva bisogno di bere, ma voleva provare Carlo. Questi si è avvicinato con estrema lentezza con il cazzo turgido in mano.

Giuseppina poteva vedere solo la cappella spuntare dal pugno e si è morsa il labbro. La figa e l’utero tutto, pulsava e voleva ardentemente masturbarsi. Si sentiva eccitata come non mai. Dopo che si è seduto davanti a lei, ha iniziato a baciarlo partendo dal ginocchio e via, via avvicinandosi, è arrivata al cazzo che si ergeva in tutta la sua dura consistenza. Ha potuto osservarlo con attenzione, come ha assaporato immediatamente l’odore e il sapore diverso. Le ricordava un misto di incenso e cannella. Il cazzo era grosso e nero e setoso.

Lui ha voluto giocare con lei e le ha fatto assaporare il cazzo prima sulla guancia e poi lungo le labbra facendolo scorrere da una parte all’altra.

Giuseppina aveva voglia di sentirne la dura consistenza sulla lingua e come ha visto la goccia del piacere fuoriuscire dal meato, non ha saputo resistere ulteriormente. Voleva assaporalo immediatamente. Era stanca di percepire solo il calore e la morbida dura consistenza del cazzo accarezzarle la pelle. Il gioco l’aveva portata all’esasperazione.

Sono state le mani di Carlo messe ai lati della testa a darle il ritmo. Si sentiva usata e più volte il cazzo le è andato a sbattere in fondo alla gola soffocandola. Più e più volte si è ritrovata con la fronte contro i suoi peli pubici. Poteva vedere la luce della telecamera che la illuminava e la riprendeva. Per la prima volta, desiderava vederne le immagini.

Il movimento è aumentato sempre più velocemente e ha potuto sentire Carlo gemere. Lo schizzo di sperma le è andato direttamente e profondamente in gola soffocandola. Con forza l’ha tenuta, mentre il suo sperma si riversava in bocca e in gola. Come le forze dell’uomo sono venute meno, ha potuto sollevare la testa e respirare liberamente. Per tutto il tempo è rimasta in apnea, impossibilitata a respirare e presa un poco di lucidità, ha incominciato a lappare il cazzo nettandolo dall’enorme quantità di sperma che è colata lungo la dura verga dell’uomo. Ha volutamente tralasciato la parte che era caduta sul pube, mentre le palle sono poi state leccate e succhiate facendolo gemere nuovamente.

Non aveva ancora finito che una mano la presa per i capelli e tirandola con forza, è stata voltata. Senza attendere che la bocca si chiudesse attorno al cazzo di Samuele, lui si è segato con forza e velocemente. Non sono passati che alcuni secondi e una infinità di bollenti schizzi le sono cadute in bocca, sul viso e giù lungo il collo. Ha provato Giuseppina ha tirare fuori la lingua per cercare di recuperarne una parte, ma l’uomo sembrava sopraffatto dal piacere e dalla lussuria. Sfogatosi si è chinato un poco e solo all’ora ha potuto infilarle il cazzo in bocca per un ultima succhiata e lappata che l’ha fatto gemere..

Giuseppina ne è rimasta delusa. Voleva assaporare e sentirne le differenze degli uomini, di Carlo, ma la velocità con cui è stata riempita la bocca non ha potuto capirne la differenza. Si sentiva stanca con il collo indolenzito e la bocca dolorante.

L’occhio le è caduto sull’orologio sulla parete e ha visto l’ora. Non erano passate neppure 20 minuti da quando era arrivata e si chiedeva avvilita, cosa le riservava ancora la serata.
‘Per favore.- Ha chiesto Giuseppina .- Potrei avere ancora un poco di coca cola?’

‘è stato stupendo.- Ha risposto Giovanni.- Grande magnifico! Ti ho visto con il cazzo in bocca di Carlo è mi hai eccitato ancora. Come hai fatto ad essere così esperta a fare i pompini? Se non fossi tutta sporca di sborra di bacerei.’
L’aiuta ad alzarsi da terra sorridendole e voltandosi verso il figlio.
‘Sei proprio fortunato Tonino.’

Solo in questo momento si volta e lo riconosce, con la telecamera accesa che la sta ancora filmando. Arrossisce nel vederlo, mentre lui non perde nulla di quello che sta accadendo in casa.

Ancora seduto e soddisfatto per la stupenda goduta che aveva fatto, Carlo la guarda sognate e le si avvicina con la voglia di abbracciarla e baciarla, ma si ferma osservando i suoi compagni attorno a lui.
‘Come hai fatto a diventare così brava?’

Giuseppina non si aspettava una domanda del genere. Non poteva mica dire che aveva fatto molta pratica. Si sente arrossire le guance e cerca di rispondere con naturalezza.
‘Ho fatto un certo studio tramite internet.’ Le guance avvampano, mentre si vergogna ricordando il blog.

Anche Davide era ancora estasiato per il sublime pompino che le aveva fatto.
‘Non posso credere che sia tutta opera di uno studio. Ma è certo che hai ottenuto ammirevoli risultati.’

‘Posso io farvi vedere come ha imparato.’ Ha detto Tonino, mentre si avvia verso lo scafale in cerca dove sono impilati i DVD. Mentre lui era intento ad accendere il lettore, gli uomini lo seguono con attenzione e si accomodano sui divani. Giuseppina non voleva muoversi. Le tremavano le gambe. Ad un gesto di Giovanni, il padre di Tonino, si siede fra i due uomini sul divano. Nel farlo, ha notato come l’umido delle sua ciprigna, sia colato all’interno delle cosce fino a raggiungere quasi le ginocchia. Se ne vergogna e stringe le gambe una contro l’altra sperando che gli uomini attorno a lei non se ne fossero accorti.

Dopo aver premuto il tasto Play, Tonino si defila e accende nuovamente la videocamera con l’intento di registrare la reazione di Giuseppina, di suo padre e degli amici, attenti ad osservare le immagini che si susseguono.
Il film parte con un primo piano di una minigonna che si muove al ritmo della musica. Si può intravedere le guance del sedere. Ora su tutto lo schermo compare Giuseppina cui si vede che si spoglia ballando sinuosamente. In poco tempo resta completamente nuda dato che sotto al vestito non porta nulla.

‘Mmmhhh… Questo è ciò che io definisco regalo.- Ha detto Samuele.- Pensi che si possa avere una copia del film?’

Sullo schermo compare il primo piano delle tette che sono accarezzate da una Giuseppina in cui pare che provi evidente piacere nel solleticarsi i capezzoli duri. Continua a palparsi le tette con fare sinuoso e poco dopo l’immagine segue le mani che discendono lungo il corpo per poi fermarsi sul clitoride. La ripresa indugia sulla figa depilata e sulle dita che masturbano e accarezzano diventando poco dopo umide.

Giuseppina nel guardarsi muovere la lingua nello schermo, pensa che stia mimando una leccata di figa. Si morde il labbro inferiore stringendo ancor più le gambe, pensando di sentire che la protagonista del film le stia pennellando la figa. Vede in TV lei che si siede sui talloni allargando le ginocchia mostrando la figa impudicamente e come si accarezza masturbandosi sempre più oscenamente. La lingua e il viso esprimono chiaramente il grado di eccitazione raggiunta e il piacere che ne sta ricevendo. Ha mugolato e poi improvvisamente, ha fatto qualcosa di incredibile: ha spinto due dita in lei e ha iniziato a masturbarsi all’interno della figa e contemporaneamente a palparsi una tetta. Lo schermo si riempie del primo piano delle tre dita umide che si spingono e escono da lei, poi l’immagine si allarga vedendo i duri capezzoli e soffermarsi sul viso in estasi.

Non si ricordava una tale scena e dove fosse stato girato il film. A differenza di lei che si sentiva enormemente in imbarazzo a guardarsi per la prima volta sullo schermo, gli uomini attorno non le sembravano minimamente turbati, anzi, le pareva che fossero concentrati sullo spettacolo che stava offrendo. Era come se considerassero normale masturbarsi e mimare un atto sessuale. Arrossendo a dismisura e in imbarazza, improvvisamente ha realizzato che era seduta su un divano in una casa con quattro uomini adulti, nudi, e che li aveva soddisfatti di bocca. Passandosi la lingua sulle labbra, poteva ancora sentirne il gusto e l’odore. Fra se si chiede ‘se questo fosse normale.’
‘E cosa è alla fin fine la normalità.’ Si dice in un bisbiglio rispondendosi da sola.

La scena salta e sullo schermo si vede lei intenta a succhiare un cazzo muovendo la testa vistosamente. Ora la scena cambia e poteva vedersi messa a carponi, mostrando il sedere e la figa umida. Poteva sentire il risucchio e poco dopo sullo schermo ricompare lei in cui si vede la testa muoversi ritmicamente lungo il cazzo e ingoiarlo tutto ogni volta.

Si poteva vedere chiaramente come il suo viso fosse soddisfatto nel dare piacere allo stallone proprietario del cazzo e faceva scorrere il cazzo lungo la lingua e attraverso le labbra fino a farlo scomparire per tutta la sua lunghezza. Estratto, lo lecca muovendo velocemente la lingua dando veloci colpi di lingua al glade e al meato. Lo lecca successivamente ancora, per la sua totale lunghezza lasciandolo umido di saliva. Ha leccato ancora cercando di insinuare la punta della lingua all’interno della piccola fessura del cazzo.

Successivamente usa le mani, sfiora e palpa soppesando in un circolare movimento le palle, le lecca una a una per poi aspirarle in bocca. L’uomo è sdraiato a terra intento solo a respirare e a godere del piacere sublime che sta percependo, come se cercasse di imprimere nel cervello ogni ricordo, ogni mossa di quello che le stava accadendo. Si poteva vedere il suo volto sognate, i muscoli dello stomaco in tensione.

La scena ora cambia e si poteva vedere lei che scendeva e saliva sul cazzo dell’uomo in una scopata a smorza candela selvaggia. Le tette ballavano al ritmo in cui spiccavano i capezzoli duri e i muscoli delle cosce allenate da tante ore di palestra e nuoto. I gemiti e i movimenti, rendono la scena erotica e selvaggia.
‘Come vorrei essere io al suo posto.- Dice Davide.- Ora ho il cazzo talmente duro che sarei pronto a scopare.’
Lo schermo torna nel mostrare la stretta figa scorrere lungo il cazzo lasciandolo umido e le tette rimbalzare e poco dopo, il viso eccitato e in estasi.
Pochi istanti dopo, il ritmo varia e non è più costante. I gemiti sono sempre più forti e le ginocchia aperte, permettono di vedere come la ciprigna coli lungo il cazzo e lei che muove la testa da un lato all’altro dando evidente il fatto che stia godendo.

Poco dopo la scena cambia nuovamente, Giuseppina è intenta a succhiare profondamente l’ennesimo cazzo in cui l’uomo le ha messo le mani alla nuca e la tira fortemente fermandosi solo quanto le arriva a toccargli la pancia. Più volte la ripresa indugia in primi piani sul naso di lei che arrivano a toccare il pube dell’uomo. Non è difficile capire che il cazzo le deve essere attivato fino in gola. Ogni volta che si allontana, l’asta dell’uomo è visibile per intero e solo la cappella resta bloccata nella sua bocca.

All’improvviso il cazzo esce dalla bocca e violenti schizzi di sperma si spargono sulla faccia, il collo e lette. Chiaramente si posso vedere che altri prima le avevano fatto lo stesso trattamento sborrandole addosso per poi il cazzo riscompare nella bocca e un gemito chiaramente di piacere dell’uomo riempie l’ambiente.

Giuseppina sente la figa bruciare e umida. Le pulsazioni che riceve, la fanno stare in uno stato di eccitazione tale che vorrebbe godere. Pensa alla visione del film del giorno prima e grazie anche alle immagini che sta vedendo, desidera masturbarsi follemente.
I piccoli movimenti non sono scappati allo sguardo attento di Giovanni e facendo scorrere una mano lungo l’interno coscia, la sente mugolare e la vede chiudere gli occhi.
Sorride nel vederla così calda e disponibile e osservando lo schermo le dice:
‘Potresti fare il remake del film Gola profonda.’
‘Cos’è la gola profonda?’ Ha chiesto in un filo di voce.
‘Significa ingoiare completamente il cazzo in gola. C’era un film famoso prima che fossi nata, da cui è stato coniato il nome. è qualcosa che ogni ragazza dovrebbe imparare a fare.’
‘Sì, giusto.- Ha detto Samuele. – Peccato che ci siano poche ragazze in grado di farlo. Quante ne hai trovate capaci di farlo e che si potrebbero definire gola profonda?’

‘Si… Qualcuna…’ Ha risposto poco convinto Giovanni tornando a guardare la tv, mentre la mano arriva a contatto della figa calda di Giuseppina.
‘Seee nei tuoi sogni.- Ha risposto Samuele.- Ora che il film mi ha ricaricato, vieni Giuseppina puoi prenderti cura di lui.- Indicando il cazzo che si erge dritto.- Sei la migliore che abbia mai conosciuto. Sei proprio una porno star. Vieni qui, Giuseppina.’

Colpita per quello che le aveva detto, non sapeva se esserne orgogliosa o dispiaciuta. Con fare voluttuoso, è scivolata dal divano mettendosi in ginocchio e lentamente, gattonando come una gatta in calore si è avvicinata fra le gambe di Samuele. Il cazzo si ergeva dritto e duro e le pareva che fosse più grosso di prima. Le palle zigrinate pendule sottostanti erano in piena vista e fra se e se si chiede se in un qualche modo poteva inghiottirlo fino in gola. ‘Fare come Gola profonda’ si è detta. Ha iniziato a leccarlo lungamente partendo dalla base delle palle e salendo fino alla cappella e con la bocca aperta lo ha ingoiato lentamente.
‘Puoi fare qualcosa d’altro oltre ai pompini?- Ha detto Davide.- Non che io reclamo, ma vorrei verificare che ci sia qualcos’altro nel menù.- Si guarda attorno in cerca il consenso da parte degli altri.- Che ne dici se si potesse leccarti la figa o fare un 69?’

Pensando alla sua mano che le era sulla figa fino a qualche istante prima, stringe spasmodicamente le gambe.
‘Essia. Vada per il 69.’ Ha risposto sorridente con tutti i sensi in subbuglio e con la figa palpitante di desiderio.

‘Musica per le mie orecchie.- Ha detto Samuele.- Voltati che voglio gustarti la figa.’

Giuseppina era contenta, che a differenza del filmato avesse la figa completamente rasata. Si sentiva eccitata e pronta ad esplodere. Era tanto su di giri e colma di desiderio che i capezzoli duri le facevano male.

Lui si sdraia e le si pone a cavalcioni sopra di lei. Dopo alcuni piccoli aggiustamenti, Giuseppina ha potuto sentire l’alito caldo dell’uomo contro la vulva aperta e freme di desiderio. Samuele ha iniziato immediatamente a incuneare la lingua all’interno della figa con il naso premuto contro il piccolo orifizio anale.

Geme dando all’uomo maggior soddisfazione per il lavorio perfetto che sta effettuando. Scosse di piacere pervadono la ragazza che con il cazzo davanti alla faccia cerca di prenderlo in bocca per donare anchessa, parte del piacere intenso che sta ricevendo.
Con un poco di lucidità, sposta il cazzo con la mano e lo imbocca come meglio può. Il calore che riceve dalla bocca e il lavorio sublime dell’esperto Samuele, la porta in breve al limite.

Trema tutta e mugola, mentre il cazzo si muove ritmicamente nella sua bocca spinto dall’uomo. Lei è sempre più incapace di muoversi pervasa com’è, dalle forti emozioni. Il mento le carezza il duro clitoride e senza poter respirare, percepisce il godimento che esplode in lei.
Gode urlando con il cazzo in bocca, mentre i suoi fluidi vengono leccati e bevuti a fiotti dall’uomo. Ogni terminazione nervosa della povera Giuseppina era scossa dal piacere. Le ondate di godimento si susseguivano facendola urlare ogni volta. Incapace di muoversi, si lascia trasportare nel limbo del piacere dalla sapiente lingua.

‘Samuele!- Sentendosi chiamare da Giovanni si interrompe, mentre Giuseppina sotto di lui trema vistosamente e lo guarda, con tutta la bocca lucida dagli umori vaginali.- Non è giusto che ti stai prendendo tutto il divertimento. Posso immaginare che io e Davide possiamo dare una mano a far godere meglio questa giovane ragazza. Davide può posizionarsi davanti, mentre io posso occuparmi del posteriore…’

Giuseppina non aveva sentito nulla di tutto questo. Ancora con il cazzo in bocca, cercava di respirare, ed era grata che l’uomo avesse interrotto il movimento della lingua. Gli orgasmi che si erano succeduti l’avevano spossata. Poteva sentire l’alito dell’uomo sulla vulva e fremeva. Poteva chiaramente percepire le contrazioni uterine e si chiedeva se lui potesse vederle. Si sente prendere per i fianchi e girata, si ritrova ora sopra all’uomo. Più mani l’aiutano a posizionarsi alla pecorina e tirata un poco indietro, mugola di dispiacere come il cazzo le sfugge dalla bocca, ma è grata perché riesce a respirare liberamente anche se per poco. Qualcosa di caldo, duro e al contempo morbido, le accarezza l’ingresso dell’umida vulva. Trema vistosamente a quel contatto e geme facendo vibrare il cazzo in bocca.
Inumidita la cappella e penetrata giusto per assaporarne la calda carne di Giuseppina, estrae il cazzo e si posiziona meglio. Fa colare una goccia di saliva sulle dita che passa successivamente sul solco del sedere e posizionato il cazzo, lo spinge nel piccolo orifizio dello sfintere.

Impossibilitata a muoversi o a divincolarsi, Giuseppina resta senza fiato, mentre il cazzo entra lentamente e inesorabilmente in lei. Ancora in apnea, sente i peli ricciolini del pube solleticarle il sedere facendola fremere e quando il cazzo si ritira, un mugolo sordo le esce dalla bocca.

Davide inginocchiatosi davanti, sente l’urlo sordo e pensa che Giuseppina stia godendo con tutta l’anima e presa per i capelli, le estrae il cazzo dell’amico per infilarle in bocca il suo.

Giuseppina si estranea completamente dal luogo. Il cervello smette di funzionare. è solo un corpo che gode, si divincola, geme, urla a ripetizione.

è presa per i capelli in cui spesso rimane senza fiato a causa che il cazzo le si infila in gola. L’ano è divaricato allo spasimo, mentre le viscere sono violate profondamente in spinte successive. Il clitoride è martoriato, succhiato e leccato in continuazione da una lingua che si ferma solo per bere le abbondanti secrezioni che copiose continuano a uscire. Anche le tette sono preda del quarto uomo cui accarezza e gioca con i capezzoli tirandoli e pizzicandoli in una successione di urla, tremolii e godimenti.

Senza essersene accorta, le posizioni degli uomini sono state cambiate. Dopo che Giovanni le aveva goduto nel culo e si era ritirato, era stato preso il suo posto da Samuele, mentre la figa era scopata dal grosso cazzo nero di Carlo.

Tonino non aveva perso nulla di tutto questo e aveva registrato a lungo la scena. Le due telecamere fisse, le aveva spostate per registrare meglio l’evento e aveva voglia di godere anche lui. Si sentiva il cazzo tirare come non mai, ma era consapevole che oggi era la serata di suo padre e dei suoi amici.

Aveva voglia di rivedere la scena, cui pensava essere la migliore. Scopata da tre cazzi simultaneamente, veniva sculacciata ad ogni affondo del cazzo nel culo in cui tutti gemevano e Giuseppina urlava di piacere.

Dopo che Samuele e Carlo hanno goduto riversando il loro seme in lei, si sono tolti, permettendo ad una Giuseppina senza forze di potersi voltare. Le tette sono state prese e schiacciate una contro l’altra, mentre il cazzo di Tonino umido di saliva, scivola fra di esse, per poi esplodere riversando un ingente quantità di sperma, dai capelli alla fronte, al collo e sulle tette. Anche Giovanni, nuovamente eccitato, si inginocchia di fianco a suo figlio e si sega muovendo la mano velocemente. Erano passati anni dall’ultima volta che lo aveva fatto e ora stava schizzando tutto il suo seme su di lei, sulla ragazza di suo figlio e sul suo stesso seme e il tutto ripreso dalla telecamere sempre accese.

Sfinita, senza più forze e volontà, dopo un tempo infinito in cui è rimasta sdraiata a terra grondante di sperma, è stata aiutata ad alzarsi e l’hanno guidata al bagno. Qui, dopo aver provato a defecare a causa dello stimolo insistente, si è lavata sotto al getto della doccia. Lo sperma è scivolato via, mentre i muscoli delle sfintere e della vagina riprendevano vigore. Nuove scosse di piacere affluivano in lei, ogni volta che si accarezzava con la spugna sulle zone maggiormente sollecitate come i capezzoli o il clitoride. Lungamente si è lavata temprandosi al contempo sotto al getto dell’acqua calda. Uscita dal cubicolo, si guarda allo specchio e sorride. Non si ricordava una goduta del genere.
‘Scopare con uomini veri, invece che dei ragazzini che godono velocemente, è decisamente meglio.’ Si dice guardandosi allo specchio.

Con solo l’asciugamano avvolto sopra al seno che le lascia scoperte le lunghe gambe, si è recata in soggiorno dove gli uomini stavano giocando a carte ancora nudi. C’era chi fumava in apparente tranquillità, ma come l’hanno vista, hanno smesso immediatamente di giocare e l’hanno circondata abbracciandola per complimentarsi con lei e per le sue prestazioni amatoriali eccezionali. Sullo schermo stava ancora funzionando il DVD che Tonino aveva messo precedentemente e si chiede fra se accigliata, quanti filmati aveva registrato fino ad ora.
Tornati a sedere sui divani, hanno guardato le registrazioni fatte quella sera e Giuseppina ha potuto vedersi per la prima volta con il cazzo del nero in bocca, mentre lo succhia con fare voluttuoso ed eccitata. Prima che uno di loro lo dicesse, si è detta fra se e se, ‘che lo faceva come un vera Gola profonda.’

Mentre le immagini hanno indugiato sul sedere rosso che stava venendo sculacciato sonoramente, tutti i presenti hanno applaudito soddisfatti per le performance che ha dato. Si sentiva stanca e apprezzava i loro complimenti e come la adulavano. Si sentiva felice e soddisfatta di essere riuscita a dare loro la giusta serata. Era diverso che farlo con dei coetanei.

‘Ottimo lavoro!- Ha esclamato Carlo.- Sarei in grado di scopare nuovamente solo a vedere queste immagini. Quanto avevamo deciso di pagarla, Giovanni?’

‘Abbiamo concordato 200′.- Gli risponde.- Ma penso che dovremmo raddoppiare l’offerta.’

‘Per me sta bene.- Ha risposto annuendo.- Sono pronto anche a pagare il doppio se la prossima volta mi fai un Gola profonda completo di ingoio.’

Giuseppina non ha detto nulla in risposta alle loro offerte. Si è limitata a sorridere. Con la mano aperta, ha visto e contato uno dopo l’altro gli 8 pezzi da 50 euri che gli uomini le hanno dato. Era sorridente e grata. Stava pensando che con quella cifra poteva comprarsi il nuovo i.Pod. Era la prima volta che veniva pagata tanto profumatamente per poche ore di lavoro. Al confronto al ristorante, doveva lavorare tutte le domeniche per fare la stesa cifra.

Gli uomini l’hanno ancora accarezzata riscaldandola nei punti chiave e come loro, erano tutti nuovamente pronti a scopare ancora se ne avessero avuto il tempo.

Rivestitasi, ha seguito Tonino in macchina e si sono avviati verso casa. La guardava ed era sorridente e la guardava di tanto in tanto raggiante, mentre lei si sentiva a disagio a restare seduta con il sedere dolorante.
‘Non dovresti dare qualcosa anche al tuo agente?’

Perplessa lo guarda. Dalla piccola borsetta estrae un pezzo da 50 e glielo passa in mano. Lo vede che si acciglia. Tonino la guarda serio e vede il suo umore cambiare e si spaventa. Ha paura di aver fatto qualcosa che lo ha fatto arrabbiare e ne è terrorizzata per le possibili conseguenze che ne potrebbero derivare.

Con uno scatto la borsetta viene presa da Tonino. ‘Brutta troia! Chi ti credi di essere! Io decido quanto!’
La mano rovista velocemente all’interno ed estrae le banconote piegate a metà. Riguarda all’interno e poi gliela lancia addosso schifato.
‘Troia! Ritieniti fortunata che ti sono rimaste 50 ‘. Non ti meriteresti nulla!’

La macchina viaggia per i viali semi deserti con il suo animo a pezzi. Si sente stanca. Avvilita. Usata… E peggio, guardandosi il pugno stretto attorno alla banconota da 50, una vera prostituta.

La macchina si ferma davanti al portone di casa. Può vedere le finestre di casa sua illuminate, segno che i suoi genitori sono già arrivati.
‘Adesso troia mi soddisfi.- Le dice mentre si sbottona i jeans.- Ti conviene fare presto prima che qualche tuo vicino ti possa vedere.’

Avvilita. Cerca di fermare le lacrime. Si china su di lui e inizia a muovere la testa e la lingua finché non le viene in bocca .
‘Brava troia. Da vera esperta.’

La mano le scorre fra le gambe e può sentire la umida vulva. Ride, e questo la umilia ulteriormente.

‘Sei proprio insaziabile. Dopo tutte le scopate che hai avuto ne avresti ancora voglia. Sei proprio una troiona! Ora vai. Ricorda di guardare la mail del SIG..X e non prendere appuntamenti per i prossimi giorni. Dovrai lavorare ancora.’

Lei scende avvilita dalla macchina con nelle orecchie le risate di Tonino, mentre si allontana. Non riesce a fermare le lacrime e si chiede cosa accadrà se i suoi genitori la vedessero arrivare a casa vestita in quel modo.

Dalla finestra, Michele ha potuto registrare con la videocamera quello che accadeva nel parcheggio. Era eccitato per quello che aveva appena visto e per i filmati brevi che Tonino gli aveva inviato sul cellulare. Era impaziente di scoparla e il suo desiderio si poteva intravedere chiaramente attraverso i boxer.

Stava pensando a Sara e alla telefonata che aveva ricevuto. Domani l’avrebbe vista e si chiedeva se era ora di incominciare a fare la stessa cosa anche con lei o meglio, farla accompagnare e guidare i primi passi da quella troia di sua sorella…

Maxtaxi

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Sono in attesa delle vostre proposte e suggerimenti da inserire nei prossimi capitoli’

taximassimo@yahoo.it ‘ mail e msg nelle poche volte che sono collegato.

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