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Racconti erotici sull'Incesto

Mia sorella Licia

By 10 Febbraio 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

Ero stanco, molto stanco, avevo studiato fino alle quattro del pomeriggio avevo ultimato le complicate operazioni della tesi di fisica che avrei dovuto presentare la settimana successiva.

Mi stropicciai gli occhi e fissai la parete della camera, le foto appese al muro rappresentavano la storia degli anni allegri e spensierati della mia adolescenza, erano li… appese nella penombra della stanza ormai avvolta dalle ombre scure della sera di un ottobre avanzato e freddoloso, con una lenta e calcolata forzatura mi alzai dalla sedia della scrivania ed istintivamente accarezzai quelle immagini che mostravano mia madre e mia sorella sorridenti e felici.

Una sensazione di vuoto di tristezza gravarono sulla mia persona, erano mesi che non ritornavo nella casa materna, e la voglia di assaporare quei momenti di caldo piacere mi assillarono improvvisamente……la distanza che separava Bologna da Rimini era esigua perciò presi la decisione raggiungerle di rivederle…. pensai per un attimo a Lucrezia la mia ex ovvero quello che rimaneva di un rapporto ormai esausto, finito, dissolto, e mi senti ancora più desolatamente solo.

Il borsone di finta pelle fu immediatamente riempito di capi di vestiario, chiusi alle mie spalle la porta del piccolo appartamento e salii a bordo del mio maggiolino, l’ingresso in autostrada coincise con la chiamata di mia madre, il dialogo fu breve e conciso l’avvisai del mio ritorno e attraverso il cellulare percepii la felicità della mia genitrice.

Le luci di Rimini riempirono di gioia il mio cuore, parcheggiai nel vialetto di casa, la sicurezza e la contentezza che mi accompagnava collimava con quella delle due donne che mi corsero incontro festose e sorridenti.

Mia madre mi abbracciò mi baciò accompagnando il suo entusiasmo con una dolce e amorevole carezza, ma fui colto di sorpresa quando mia sorella dimostrando tutta la sua esultanza e la sua felicità mi bacio sulla bocca.

Passai il resto della serata raccontando tutto quello che era successo nell’arco del periodo che ero rimasto assente da loro, la notizia della mia rottura con Lucrezia non le le coinvolse più di tanto, anzi mia madre ne fu contenta dal momento che non le era mai piaciuta quella ragazza e la sentenza di mia sorella fu lapidaria e definitiva
‘Quella era una cretina non hai perso nulla fratellino mio’

La mattina seguente era un sabato, e Licia dal momento che non doveva andare al lavoro di buon ora mi raggiunse nella mia camera, si presento in tuta da ginnastica e disse:

‘Fratellino ora mangi poi io e te andiamo in pineta a correre ti do quindici minuti’

Svogliatamente mi alzai e dopo una doccia rigenerante mi presentai in cucina, mia madre era andata al lavoro, lasciando a mia sorella l’incombenza di prepararmi la colazione.
Il cellulare trillò la mia genitrice con voce cristallina disse:
‘Ciao tesoro ti sei alzato? come stai? Hai riposato bene?’

Dopo aver risposto alle sue domande e averla rassicurata di un inizio giornata veramente ottimo, lei aggiunse:
‘Ascolta amore stasera esco con una mia amica perché non esci con tua sorella, so che va in discoteca?’
Le risposi che ci avrei pensato…… l’idea mi piacque Licia era una ragazza molto simpatica e carina e se tanto mi dava tanto le sue amiche non potevano essere da meno

La corsa per i sentieri della pineta rigenerava oltre al fisico anche la mente, il fresco del mattino entrava nei polmoni assieme al sapore particolare dello jodio, dando una sensazione di pulizia al fisico e una forza interiore che rendeva particolarmente bendisposti e allegri.
Mia sorella disse:
‘Giuliano ci fermiamo dove ci sono i cavalli?’

Quando raggiungemmo il piazzale del maneggio immerso nel verde dei pini marittimi l’aria tersa e frizzante diede una sferzata di ebrezza a Licia, lei si avvicinò a me senza darmi alcuna possibilità di reagire mi gettò le braccia al collo e disse:

‘Sai fratello che ti voglio bene’
Si strinse a me con foga, il suo corpo perfetto di ragazza ventiseienne mi provocò una reazione strana ed imprevedibile, sentire e sue tette schiacciarsi sul mio petto e la sua passera appoggiarsi al mio basso ventre mi solleticò al punto di avere un accenno di erezione.

Capii che Licia aveva avvertito questo mio stato fisico, ed invece di distaccarsi da quella posizione alquanto ambigua si strinse ancora più forte a me strofinandosi come un’amante vogliosa e navigata, il suo viso fissò il mio….l’enorme piacere che provava per l’imbarazzo che mi stava creando le creava due piccole fossette sulle guance e con un sorriso malizioso e soprattutto divertito disse:

‘Cosa succede li sotto fratellino lasciando partire una sonora risata’
Mai avevo provato una sensazione di vergogna come in quel momento, ma non feci nulla per interrompere quella situazione al quanto particolare.

Senza sapere il perché e il come ci baciammo, fu un bacio appassionato e dolcissimo la mia mano si posò sui seni stringendoli pregustando quel momento incredibile e forse irripetibile, la mia mano scese fino all’elastico dei pantaloni della tuta intrufolandosi sotto la stoffa elasticizzata incontrando la trama sottile delle minuscole mutandine, fu un susseguirsi di rapidi movimenti e mia sorella con abile mossa si districò da quella presa che stava diventando alquanto pericolosa.

Agitando il dito indice in un movimento di negazione disse:
‘No..No…caro fratellino…… li non si può andare….. è vietato è proibito’ poi sottovoce con fare malizioso aggiunse sorridendo ‘se ci vedesse la mamma sai che ridere’

La situazione tra tra il comico e il patetico mi fece sentire piccolo piccolo…. cercai di essere disinvolto, ma evidentemente nell’insieme il mio comportamento non fu molto credibile al punto che Licia continuò con sadico sarcasmo e aggiunse:
‘Quanto è che non scopi Giuliano?’. va bhe!!!! questa sera ti faccio conoscere qualche mia amica sono più grandi di te e sono delle vere maiale’

Nell’imbarazzo totale accusai il colpo e le successive bordate di mia sorella la quale non perse occasione di beffeggiarmi, sembrava divertirsi enormemente da quella strana evoluzione al limite dell’incesto e che comunque aveva lasciato in me un desiderio strano e torbido.

Il pomeriggio fu dedicato alla cura del corpo da parte delle donne di casa, sapevo che mia madre sarebbe uscita assieme alla sua amica Daniela perciò nel tardo pomeriggio ci salutò per recarsi da lei, mentre Licia avendo occupato il bagno in modo permanente mi costrinse ad una estenuante attesa.

Quando mia sorella uscii dal bagno forse per il costante subbuglio alla mia libido esercitata in mattinata, oppure perché indossava solo la biancheria intima mi sentii come preso dal vortice del desiderio, cercai di rigettare alcuni pensieri veramente immorali e osceni che in quel momento provavo con il risultato di far crescere in me il piacere di violare il tabù del proibito.

Senza farmi notare spiai Licia infilarsi i collant, la mia fantasia raggiunse l’apice mentre si accarezzava le cosce per meglio stendere il sottile velo del nylon sulle gambe, mi senti mancare il fiato in gola quando le sue mani tesero il bordo alto dell’impalpabile indumento lasciando che la cucitura delle calze s’insinuasse fra le labbra del suo sesso dividendolo in due parti distinte.

Rimasi a fissarla con occhio eccitato più del dovuto, al punto che lei mi sorprese mentre eseguiva questa fase della sua vestizione, con disinvoltura fece finta di nulla.
Nonostante mi resi conto che il mio esaminare l’avesse fatta sorridere continuò senza proferire alcuna parola……capii che la sua discrezione era finalizzata al fine di non mettermi a disagio come già era successo in mattinata.

Quando fui pronto mi sedetti sul divano del soggiorno e poco dopo lei mi raggiunse, provai una sensazione gradevolissima quando mi accorsi che con gran disinvoltura per l’occasione aveva indossato una gonna corta che metteva in mostra due gambe bellissime e non sembrava essere minimamente in imbarazzo nel portare un capo cosi provocante, questo mi fece riflettere quanto fosse bello avere sorella cosi sfrontata ed esuberante.

Il tragitto fu piuttosto estenuante dal punto di vista emotivo il suo guidare del tutto personale lasciava ampio margine alla mia immaginazione, le sue gambe lunghe e nervose passavano da una pedaliera all’altra incuranti che la corta gonna lasciasse scoperti porzioni di pelle per la delizia dei miei occhi.
E quando per l’ennesima volta mi sorprese ad osservare quelle parti anatomiche cosi provocanti ed eccitanti con il solito sorrisino malizioso disse:
‘Fratellino ti vedo molto concentrato sulle mie cosce’ lo disse gentilmente, ma nel modo che da parte mia richiedeva comunque una giustificazione, per la seconda volta nell’arco della giornata mi sentii piccino ed inerme ma questa volta affrontai la situazione diversamente senza tanti giri di parole o scuse banali:
‘Licia credimi se ti dico che sei una ragazza stupenda e questo tuo modo di fare mi piace…e sebbene tu sia mia sorella non avevo mai considerato che sei anche una donna molto attraente….e questo mi crea qualche problema, onestamente devo ammettere che questa sera ti ho spiato mentre ti cambiavi e mi sono sentito particolarmente….’

Non riuscivo a concludere il discorso con la parola ‘eccitato’ per paura d’incorrere nuovamente sulla sua ilarità e risentirmi nuovamente umiliato, in quell’occasione lei dimostrò tutta la sua duttilità e concluse la frase al posto mio.

Il sorrisino iniziale aveva lasciato il posto ad un’espressione frammista d’interesse e curiosità, con intelligenza accostò al bordo della carreggiata lasciando la strada statale per poi svoltare in una stradina laterale che portava verso l’interno in direzione di una vecchia casa diroccata seminascosta da una fitta macchia di vegetazione.

Quando l’auto si fermò nascosta dal fatiscente edificio ci trovammo viso contro viso la sua smania di conoscere cosa mi passasse per la testa condizionò anche il mio modo di fare, mi sentii più rilassato ed accennai ad un contatto più diretto facendogli capire la mia disponibilità ad aprirmi e a dialogare su argomenti che normalmente fratello e una sorella non trattano.

Licia cambiò posizione ruotando il busto verso me di quarantacinque gradi, incurante che questa manovra facesse risalire la minigonna verso l’alto, con la più semplice naturalezza allargò leggermente le gambe per meglio posizionarsi dandomi la possibilità di scrutare sotto il cortissimo indumento.

Il chiarore degli slip velato dal tessuto dei collant per un attimo mi fece trasecolare, non mi resi conto se mia sorella l’avesse fatto con malizia oppure casualmente, sta di fatto che mi posi alcune domande quali:
Perché? quella provocazione accaduta in mattinata….. poi…la seconda circostanza che mi aveva lasciato perplesso fu che nonostante non avessimo mai avuto le stesse amicizie non avesse obiettato a portarmi con lei….ma la situazione più strana era quella fermata in quel posto appartato e seminascosto, quando si poteva benissimo parlarne tranquillamente seduti in qualche locale.

Tutte domande che richiedevano una risposta, presi una decisione, avrei fatto io la prima mossa almeno avrei potuto verificare se tutto ciò era un desiderio comune di creare una situazione ambigua con risvolti indefinibili oppure se era solo frutto della mia immaginazione…..con la paura di un eventuale ‘sputtanamento galattico’ da parte mia.

Il suo volto nella penombra dell’abitacolo era bellissimo, rischiarato dalla luce del cruscotto le due piccole fossette ai bordi delle guance le davano un aspetto molto più giovanile della sua realtà anagrafica, in quel momento provai uno stato di soggezione, di paura, non ero pronto a violare con parole o frasi un momento cosi dolce e particolare, ma con mia grande sorpresa le sue labbra si avvicinarono alle mie e senza proferire alcune alcuna parola le sue labbra s’incollarono alle mie fu attimo intenso di delirio puro, un bacio appassionato mi travolse e mi diede la forza di passare all’azione, le mie mani cercarono il suo corpo, toccarono, palparono ogni centimetro del suo corpo.

In una frazione di secondo i ribaltabili dell’auto furono reclinati tutte le paure e i timori svanirono immediatamente, la minigonna di Licia fu arrotolata alla vita, mia sorella ebbe un attimo di esitazione nell’accettare questa mia iniziativa, poi forse resasi conto che ciò era accaduto perché in fondo anche lei voleva questa cosa, lasciò che le mie mani spaziassero fra le sue gambe, il mio volto si gettò sul suo inguine l’odore del suo sesso coperto dalla leggera trama del collant e dalla tenue difesa delle mutandine impregnò il mio naso lasciandomi un gusto asprigno in bocca, mai avrei immaginato che il profumo di quella parte anatomica di mia sorella potesse eccitarmi al punto da provocarmi ai testicoli dolore e piacere simultaneamente.

Nella foga di spogliarla le smagliai i collant e strappai leggermente le candide mutandine di pizzo
‘Fratellino fai piano’ disse con calma ‘Guarda che non scappo mica’ mi sentii imbranato e impacciato, ma tutto passò in secondo piano quando il suo inguine libero dagli indumenti intimi si mostrò in tutta la sua nudità, una macchia di peli biondi facevano da perfetta cornice alla fessura.

Il suo respiro diventò più rapido ed affannoso quando la mia bocca si congiunse alle labbra del suo sesso, con la lingua solcai ogni anfratto ogni piegolina di quella fonte di piacere, con la lingua succhiai e titillai il clitoride facendolo ingrossare ed uscire dal suo cappuccio.

La lubrificazione della vagina diventò più abbondante e mi ritrovai le fauci piene di umori vaginali, mi sembrava d’impazzire nel trovarmi in quella situazione nello spazio di millisecondi ritornai indietro con il tempo, quando adolescente e lei già signorinella a volte mi chiudevo in bagno annusando i suoi slip e masturbandomi sognavo una situazione simile a quella che stavo vivendo.

Dopo essermi liberato degli indumenti con una serie di acrobazie all’interno dell’abitacolo, le mani di mia sorella s’impossessarono del mio pene, lo massaggiarono portandomi più volte alla soglia dell’eiaculazione, scegliendo la posizione più consona lo portò alla bocca e cominciò a solleticarlo prima delicatamente poi con ingordigia, lo succhiò e l’ingoiò fino alla radice con arte sapiente stimolo i miei testicoli usando i polpastrelli procurandomi sensazioni uniche.
Indubbiamente mia sorella non era era nuova a questi giochetti e ne ebbi la prova quando al limite del godimento interruppe questa sapiente arte del rapporto orale per non farmi venire.

Ci guardammo un attimo negli occhi, il solito sorrisino era scomparso dal suo volto lasciando il posto ad un ghigno voglioso, il viso tirato denunciava libidine e con voce fredda e piena di desiderio disse:
‘Fratellino sei un porco, sei una gran bella sorpresa, mi piace il tuo cazzo, scopami ti prego’

Rimasi sorpreso dal linguaggio di Licia parole come ‘cazzo’ e ‘scopare’ non facevano parte del suo modo di dire, ma comunque mi seppi adattare subito alla nuova realtà e risposi:
‘Certo che una sorella troia come te non me la sarei as……’

Non feci tempo a finire la frase che mi trascino sopra di lei, i nostri corpi nudi si amalgamarono in una stretta serratissima adattandosi perfettamente in un incastro erotico e sensuale, con maestria Licia prese il mio pene e lo porto all’ingresso della vagina, con voluta lentezza entrai dentro la pancia di mia sorella, sentivo le calde pareti del suo sesso aprirsi come le valve di un’ostrica, prima lentamente poi sempre più velocemente cadenzando il ciclo dei colpi impressi alternandoli a brevi attimi di rilassamento con parole dolci e baci appassionati.

Cominciai a godere mentalmente di questa situazione, stavo scopando mia sorella, stavo commettendo un’ incesto e la cosa mi piaceva immensamente stavo violando le leggi della consanguineità e fra poco avrei riempito l’utero di Licia di sperma, l’emozione mi portò per l’ennesima volta alla soglia del godimento.

I colpi possenti e forti portarono il gemito iniziale di mia sorella ad un rantolo vero e proprio le sue gambe si attorcigliarono ai miei lombi in una stretta fortissima le parole ‘Amore’ ‘Tesoro’ ‘Ti amo’ uscirono a getto continuo dalla sua bocca, avrei voluto protrarre quegli attimi il più a lungo possibile, ma la stretta finale la sentivo avvicinarsi il mio pene si affondava dentro il suo utero.. ebbi la forza ci chiedere:
‘Licia sto per venire’ accettai il suo silenzio come un assenso a depositare dentro lei il mio il mio liquido seminale, in una frazione di secondo inondai di sperma la sua vagina e il suo utero sembrò risucchiare il mio seme quasi a volersene appropriare fino all’ultima goccia, con un grido soffocato sentii godere tutta la sua felicità, il piacere del suo godimento fu soffocato da un ennesimo bacio a dimostrazione della strano e bellissimo rapporto che stavamo vivendo.

Senza proseguire per la nostra iniziale destinazione ci fermammo in un motel sulla strada del mare la signora dell’accettazione quando consegnammo i documenti non ci fece particolari domande e visto il grado di parentela ci chiese se volevamo due stanze separate rispondemmo che fra fratello e sorella potevamo prenderci il lusso anche di dormire assieme, la cosa ci fece sorridere e il solo pensiero di prenderci gioco di lei ci eccitò al tal punto che concludemmo la serata continuando con i nostri giochetti fino al mattino successivo.

Per chi legge questo racconto viene spontaneo chiedersi se la cosa ebbe un seguito, a dimostrazione che tutto ciò che è proibito e vietato suscita emozioni e sensazioni meravigliose normalmente l’istinto porta a ripetere queste esperienze indimenticabili, però questa storia non ebbe un un seguito…..dirò solo che tutto ciò si svolse nell’arco di quel fine settimana, lo studio da parte mia e il lavoro associato agli impegni sentimentali di mia sorella bloccarono ogni ulteriore sviluppo come era giusto che fosse….. anche se per onestà fummo tentati di ripetere successivamente quella fantastica avventura non avvenne altro, l’unica promessa che ci facemmo fu quella di ricordare ogni anno il 26 ottobre nel unico modo che potesse tenere vivo quel sublime ricordo lasciando a voi lettori le adeguate conclusioni………

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