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Racconti erotici sull'Incesto

Passioni fraterne

By 11 Aprile 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

Questo è il racconto di un ragazzo normale, con una vita normale e una routine normale; ma la normalità si sa può riservare sorprese.
Giovanni Lucano è un ragazzo di 19 anni, vive nella sua famiglia composta da suo padre sua madre e sua sorella. Una appartamentino e il suo migliore amico alex il suo amatissimo cane. Giovy come amano chiamarlo i suoi amici è al primo anno di antropologia cultrale al’ università di Padova. Ha sempre amato la cultura e la ricerca di fonti nuove. Non ha moltissimi amici ma quei pochi gli sono sempre stati fedeli. Insomma la perfetta descrizione di una vità come le altre. Fisicamente anche è nella norma un bel ragazzo. Snello, moro e bene formato, con più di una spasimante alle spalle.
Cosi il nostro giovy una Giornata come le altre di Dicembre avanzato ritorna a casa dopo una stressantissima lezione universitaria. Si butta in camera sua a dormire. Finche Ginevra sua sorella non lo sveglia esclamanto.
O Giovy ma si puo dormire a questora?
Certo che si può, non si può svegliare invece!
e detto ciò i due scoppiarono in una risata. Ginevra è una ragazza molto devota alla famiglia. Durante la sua crescita ha avuto molti problemi, Con frequenti attacchi di panico e un acne spiacevole che gli ha deturpato il viso. Cosi che finito il liceo si è fermata ed attualmente è disoccupata. Oggi Ginevra sta decisamente meglio, ha risolto i suoi problemi con la pelle ed ha conquistato magiore sicurezza. Ma con il sesso maschile non ha mai concluso nulla. Terrorizzata dai maschi si è sempre nascosta dietro la famiglia e la sua migliore amica Silvia.
Ginevra usci dalla stanza insieme al fratello ancora in pigiama quando i due si chiesero che fine avessero fatto i genitori non ancora rincasati. Telefonagli domando giovanni, Subito senza ribattere Ginevra telefono e rimase di stucco, la madre e il padre avevano preso una decisione improvvisa, partire per un piccolo viaggio. Ginevra era infuriata, non spiegandosi come mai non li avvessero avvisati prima, ma la mamma rispondeva sempre di non preoccuparsi. Cosi che Ginevra lancio il suo telefono infuriata e scoppio in un pianto disperato. Aveva preso questo gesto come un alto tradimento della figura materna. Giovanni subito tento di calmarla ma nulla da fare, si lancio in una corsa nella sua camera. Da fuori la stanza si sentiva un pianto isterico. Ma Giovanni temporeggio molto prima di entrare, forse troppo perche Ginevra inaspettatamente per il fratello non intendeva calmarsi. Basta doveva agire entro con uno scatto, si lancio verso la sorella distrutta e stesa sul letto. Gli bacio la fronte e tento di parlargli.
Ei sorellina dai cerca di calmarti non fare cosi su!
Ma ti rendi conto quanto contiamo per loro? Come fai a dirmi di calmarmi
Ma dai Non credi di esagerare ginervra? mentre parlava la sua mano accarezzo il suo biondo viso pieno di lacrime.
Ginevra ma vedoche sei anche dimagrita?
Giovy non iniviare co ste stronzate che oggi non attacca lasciami stare. Pensavo che almeno con la famiglia sarei stata tranquilla invece mi accorgo del contrario.
Ma devi stare tranquilla possibile che non ti accorgi di quante cose ti perdi a prendertele per queste stronzate?.
E cosa mi perderei Giovy dai dimmelo?
il mondo la fuori ecco cosa!
Io sto bene qui non ho nulla da perdere cazzo.
Giovanni intanto continuava a carezzarla e baciarla sul viso, tentava di asciugargli le lacrime con le dita. Lei in effetti si tranquillizzo molto e inizo a rilassarsi. Ad un tratto Giovanni inizio a cambiare espressione sembrava come sbiancato in volto. Dentro di lui stava succedento una cosa mai provata prima un vortice di passione assassino e maledetto con lo paralizzo. Per quanto schifoso e devastante per lui ammetterlo stava sentendo del sentimento sessuale improvviso per sua sorella. Una spinta cosi forte che gli fece alzare i pantaloni del pigiama. Era terribilmente eccitato e spaventato, non si sarebbe mai aspettato che le sue emozioni potessero venir fuori cosi. Inizio a balbettare e a sudare freddissimo, tremava vistosamente. Ginevra lo osservo e si preoccupo.
Ma Giovanni che cosa hai? stai bene?
Nessuna risposta, era troppo impegnato a gestire la sua mente. Poi improvvisamente, Ginevra si accorse del eccitazione del pisello. E si azzitò subito. I due si guardarono fissi negli occhi. Ok fermiamoci un attimo, due fratelli troppo normali troppo tranquilli si stavano guardando in un secondo di incredibile erotismo. Di normale oramai non cera piu nulla.
Lo sguardo continuo, lui era sconvolto lei pure. quando incredibilmente lei disse.
Giovy ma……
non concluse la frase era chiaro che oramai non si potevano fermare. Lui si decise e si avvicino molto alla sua bocca. lei fece di meglio gli sfilo l’uccello dal pigiama e lo prese in mano. i due si baciarono mentre lei tento timidamente di masturbarlo. Nella mente di Giovanni sentire la dolce mano di sua sorella lo eccitava a morte cosi che continuo a baciarla violentemente.
Ma lei si fermo. si allontano dal fratello e con voce tremolante gli grido che non era giusto. Non potevano continuare. Giovanni rispose che era daccordo ma non riusciva a trattenersi e accostandosi alla sorella gli disse nel orecchio;
Dai ginevra rimmarra solo fra noi.
Lei lo desiderava ardentemente. Voleva essere penetrata dal suo amato Giovy, gli tremavano le gambe cosi che suo fratello la spinse sul letto. Ginevra esclamo, Non possiamo non è giusto è una cosa schifosa questa e immorale. Lui era sordo a tutto ormai le sue emozioni lo guidavano e voleva comandare il gioco.
_dai fa la brava prendimelo in bocca!
e gli pose il pene vicino la faccia, lui era li in piedi accanto a lei stesa.
_No ti prego non insistere! e scoppio in lacrime.
_Ginevra so che lo vuoi anche tu! ora mai non possiamo fermarci rimarra il nostropiccolo grande segreto, su via.
Ginevra era tutta bagnata sudava, piangeva, e esplodeva nelle mutandine. No, era quello che voleva basta non avrebbe più combattuto la sua mente o quella del fratello.
Subito gli carezzo la cappella e dolcemente la lecco, poi lo guardo e disse;
_ok Giovanni spofondiamo in questo nostro bollente inferno rosso. E gli prese in bocca il cazzo. stava succhiando suo fratello ma non gli bastava, con la bocca lo masturbava. Lui prese una sua mano ed inizo a leccargli i diti ma era troppo eccitato per resistere. Venne in bocca di sua sorella e venne molto. Lei lo guardo con aria di sfida come a dire; ora tocca a te. Ma non calcolo che giovanni scoppio in una crisi di pianto e fuggi via. Ciò che era successo cancello ogni desiderio ulteriore. Si vergognava di esistere nella faccia della terra. Ginevra rimase di sasso poi mentre si puliva la bocca scoppio in lacrime, ancora dannate lacrime. La notte passo cosi con i due che piombarono in un sonno, che non cancello il fatto. Il mattino seguente era un giorno nuovo di due fratelli, non piu normali. Sapevano tutti e due che quello che era successo non sarebbe mai sparito lo sapevano bene.
Era mattina presto, giovanni si alzo dal letto e ando’ in cucina. Quando ad un tratto torno in mente quello che era accaduto la sera precendente. O ragazzi miei che terribile consapevolezza, che tuono nella sua mente. Già la stessa mente che lo aveva lanciato, ora mandava inequivocabili sentimenti di colpa. Ando in bagno e inizio a piangere. Si tiro giù le mutande e osservo che il suo membro profumava di Ginevra sua sorella. Aveva fatto una cosa gravissima e ora non sapeva davvero cosa fare. Tremava solo al idea di doverla rivedere, cosi che si vesti di gran corsa e sene ando via da casa con il suo cane. Passeggiò per due ore, sempre accompagnato da una terribile angoscia di dover ritornare in quel maledetto appartamento. Non sentiva più nessun eccitazione ma solo nausea vera e propria cosi che ad un tratto si fermo e vomito. Si sentiva osservato e giudicato, non poteva più stare in giro doveva tornare assolutamente a casa sua. Cosi imbocco la strada del ritorno. Appena nel androne di casa un adrenalina lo avvolse, stava per afrontare il suo timore, sua sorella, che la scorsa notte si era tramutata in sua amante. Finalmente entrò. Ginevra era seduta sul tavolo della cucina con avanti una tazza di ceffè fumante immobile e apatica al suo ingresso. Sicuramente provava lo stesso sentimento. La tensione si tagliava con il coltello uno dei due doveva fare la prima mossa, cosi Giovanni si avvicino a lei ed esclamo;
_Sorellina, mi dispiace davvero! non so spiegarmi come sia solo potuta succedere una cosa cosi!
Lei lo guardo e accenno un sorriso di sfida,
_Sei proprio un viscido Giovanni, ieri sei entrato con un unico scopo nella testa e ora ti inventi queste stronzate. Spero ti sia piaciuto almeno, e spero ti piacera la dannazione che avremo per sempre addosso.
_Gine ascoltami, non ho organizzato un beneamato cazzo. Non avrei mai voluto una cosa del genere, è stato un sentimento piu forte di me inspiegabile terribile e maledetto, cazzo.
_Taci sta zitto.
E dinuovo scoppio in un pianto, questa volta insieme al fratello. I due si abbracciarono, erano molto legati e nessuno avrebbe mai potuto dividerli.
_Perdonami Ginevra perdonami….
_Non sarà facile ma ci provero giovy. Ho ancora il tuo sapore in bocca, lo sentito per tutta la notte e non riesco a togliermelo.
_Oi ma che dici sei matta? basta non dire più certe cose.
_cosè ti da fastidio? vuoi fare lo struzzo e mettere la testa sotto la sabbia? la verità è che ti sei allontanato solo dopo che te lò succhiato caro mio.
_Cazzo Ginevra perche non capisci? ti rendi conto che è stata una cosa inaspettata? appena venuto, mi è presa paura. Ora dobbiamo fare finta di nulla. Prendi il colluttorio
A questo punto Ginevra disse una cosa che paralizzo il fratello.
_Non ho la minima intenzione di farlo Giovy a me piace molto avere il tuo sapore in bocca. E sono pronta a prendermi le responsabilita di ciò che ti dico.
Giovanni era sconvolto più di quanto non lo fosse prima. Capi subito che sua sorella aveva avuto piacere e non aveva nessun rimorso. Era troppo davvero. Usci di corsa senza dire nulla. Prese la macchina e telefono alla sua amica Francesca. Lei era un amica di letto da due mesetti. I due si diedero appuntamento a casa di lei, in via cairoli dove la studentessa divideva un appartamento con due coinquiline. Mentre andava il cellulare squillava al impazzata, cosi che fu spento. Parcheggio di corsa e suono il campanello. Era una furia voleva spaccare il mondo ma gli bastava pure la sua scopamica. Entrato Francesca lo accolse con un bel sorriso i due si baciarono.
_Che ci fai qui, vecchio marpione?
_Mi mancavi Fra. volevo rivderti. ma sei sola?
quella frase, fece scoppiare a ridere lei, che esclamo
_Mamma mia Giuse appena arrivato già me voi fotte? un tempo ci mettevi molto piu patos.
e gli tese la mano. Giovanni non disse nulla, non era piccato ne divertito. I due andarono in camera da letto, lei si butto stesa ed esclamo
_comunque avevo proprio voglia di farmela leccare. e scoppio a ridere. Giovanni allora replico,
_Stai ziita!
e con mossa abile gli si fiondo vicino. Gli levo i pantaloni, gli morse le mutande e gliele sfilò. Inizio a leccargliela, con la lingua andava a fondo e con un dito la penetrava a dovere. Francesca gemeva divertitta e mentre lui gli lavorava la passera, lo carezzava in testa.
_sei il mio oggetto del piacere Fra! mettitelo in testa.
_Perfetto allora fammelo succhiare un po va.
gli tiro giu le mutande e inizio a succhiarglielo, lui stava seduto sul letto e lei inginocchiata su di lui a lavorarglielo a dovere. Ma incredibilmente nessuna reazione. Il suo uccello non si muoveva. Francesca lo lecco per molto ma nulla. Giovanni allora si senti morire. Si vergognava da matti non sapeva cosa fare. Francesca era tutta rossa, non sapeva cosa dire cosi che gli diede un bacetto sulla cappella e si rivesti.
_hey Fra dai vieni qui dove vai?
_Giova, per favore esci.
Non disse niente si vergognava troppo, usci di corsa. Era disperato piangeva, urlava contro tutti e tutto. Ma una consapevolezza nel frattempo emergeva, desiderava ardentemente sua sorella. Doveva tornare subito da lei doveva dimostrargli tutto quello, doveva togliersi di dosso la terribile paura che lo accompagnava. Torno a casa e la vide sul divano stesa.
_Hey sei tu giovy! Mamma torna fra poco
_Allora dobbiamo sbrigarci!
Ginevra non credeva a quello che aveva sentito. Si alzo di scatto dal divano e bacio il fratello. Lui si lascio andare.
_Pecchiamo in sieme Ginevra facciamolo insieme!
la prese per una mano la porto in camera sua e la lancio nel letto.
_Giovanni non mi importa di nessuno, voglio solo te, ti prego scopami.
subito si lancio vicino a lei, iniziò a baciarla sul collo. Leccarla ovunque poteva. lei gli sfilo la maglietta e gli succhio i capezzoli, In pochi istanti erano tutti e due nudi.
_Voglio sentirti sorellina cara
E detto ciò inizio a leccargli la passerina a dovere. Ma lei impazientemente gli intimava di scoparla. E sta volta con un erezione impressionante gli disse
_Prima leccamelo un po!
_Si ma non venire….
inizio un pompino da paura, con la lingua gli leccava la cappella mentre le mani finivano nel sedere. Non ne poteva piu la butto stesa e iniziò a scoparsela a pecorina. Con botte forti la fece urlare, mentre gli leccava l’orecchio. Lei urlava ; sono la troglia di mio fratello, sono la sua puttanona. Era una cosa fantastica divinamente fantastica. Appena stava per venire lui gli appoggio il pene in faccia e la riempi di sperma, poi con una mano glielo spalmo per bene in faccia.
_Cosi per un po ti rimmarra addosso il mio sapore!
i due risero molto. Poi Giovanni usci pronto per andare a lezione, ma questa volta con una consapevolezza in più, che era dentro ad un gioco pericoloso. un gioco fatto di perversioni estreme e sapeva non poeva finire li.

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