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Racconti erotici sull'Incesto

Quando mi feci scopare davanti agli occhi di mio fratello

By 22 Novembre 2005Dicembre 16th, 2019No Comments

Mi chiamo Luana, e in questi giorni, in queste settimane sta avvenendo qualcosa che ha cambiato la mia vita sessuale del tutto. Tutto inizia quando partii per le gare nazionali di pallavolo, la mia squadra è tra una delle più forti, insomma siamo buoni in classifica, al nostro terzo, forse quarto posto. Mi accompagnò mio fratello, con cui ho un rapporto di grande amicizia, non da sempre questo è ovvio. Quando eravamo piccoli dovevano dividerci per non farci litigare, ma ultimamente frequentavamo la stessa comitiva di amici, la sera andiamo alla discoteca e cose del genere. Ma qualcosa cambiò a Mestre, dove giocammo una partita importantissima, e dove la mia squadra vinse. Matteo, mio fratello, mi guardò per tutto il tempo, ogni mio passo, ogni mia mossa. Quando le altre ragazze andavano a fare la doccia, io come sempre ero l’ultima, perchè rimanevo a parlare con i giornali e le televisioni, essendo caposquadra. Quindi quando poi arrivavo finalmente sotto la doccia, le ragazze erano andate già tutte via. Mi fece compagnia Matteo. Feci scivolare a terra i pantaloncini e le mutandine, poi tolsi il top. Sotto non portavo il reggiseno. Aprii il rubinetto dell’acqua e mi misi sotto la doccia, con le mani sfioravo il mio corpo, il mio bellissimo culetto, quando vidi che Matteo mi guardava con occhi colmi di desiderio.
– Sei bellissima – mi disse.
– Matteo, non hai mai visto una donna nuda?
– Sì, ma non si trattava mai di mia sorella – Matteo era a disagio, perchè sentiva che il suo pene si faceva sempre più duro, cosa che probabilmente non aveva mai immaginato nel guardarmi. Ero girata, mio fratello vedeva perfettamente le forme del mio culo, poi mi girai, per fargli vedere anche il resto. Scoprì che il mio bel inguine era depilato, ma avevo lasciato solo una linea sottile di peli scuri.
– Cosa c’è, ti pare diversa dalle altre? – gli domandai sfiorandomi i pochi peli che non avevo rasato. – Dai, fammelo vedere!
– Il caldo deve averti dato alla testa.
– Hai vergogna?
Matteo con un pò di sforzi, sbottonò i suoi pantaloni, e fece venire fuori il suo pene duro. Fischiai, come fa un uomo in presenza di una bella donna. Con una mano cercai di avvicinarmi al suo arnese, ma Matteo si ritrasse, ma non abbastanza in fretta da impedire che riuscissi a toccargli la cappella gonfia.
– Riesci a sedurre un uomo meglio di ogni altra, vero?
Mi inginocchiai ai suoi piedi, a bocca aperta, facendo sparire il suo glande oltre le labbra. Matteo rimase pietrificato, mentre facevo su e giù con la testa, succhiandolo. Ma lui mi fermò, prendendo la mia testa con due mani e sollevandomi.
– Sei troppo arrapata, sorellina.
– Non lo vuoi anche tu? – gli domandai con una voce molto dolce.
– Sei bellissima, Luana. Ma sei mia sorella, e non posso montarti come una troia.
Mio fratello era forte e atletico, come me, che avevo l’elasticità da giocatrice di palla a volo. Lo abbracciai, i miei seni contro il suo petto. Matteo sentì contro il suo cazzo teso il mio ventre, e la striscia di peli neri, che gli solleticavano la cappella. Strofinai di più il mio ventre contro il suo arnese durissimo, poi con una mano lo puntai contro le labbra della mia passera, ma senza lascralo penetrare, muovevo la punta del suo cazzo delicatamente contro le labbra del mio sesso.
– Ti piace? Se vuoi te lo prendo in bocca, come prima.
Mi inginocchiai di nuovo, masturbandolo e succhiandolo contemporaneamente, mentre con l’altra mano prendevo i coglioni, giocando su questi con le dita. Matteo non seppe più resistere, mi spinse il capo in avanti e dopo qualche minuti mi sborrò in gola. La sua sborra mi andò di traverso, iniziai a tossire, quasi non riuscii a respirare, ma poi mi ripresi quasi subito.
– Sei proprio una puttana – mi disse.
– Grazie – gli risposi continuandolo a masturbare.
– Domani vado ai laghi con Fabio. Ti va di venire?
– Certo. Ma porta la macchina fotografica, che sarà una giornata particolare.
Matteo non capì a cosa mi riferissi, ma volle aspettare al giorno dopo, per tenersi la sorpresa in caldo. Fabio era un suo amico di infanzia, praticamente erano cresciuti insieme, e anche io lo conoscevo molto bene, perchè frequentava la maggior parte del tempo casa nostra. Una volta capitò perfino che riuscì a vedermi nuda, mentre uscivo dal bagno, con un accappatoio indosso legato in modo pessimo.
Il giorno dopo passò a prenderci sotto casa Fabio con la sua auto, aprì la portiera del posto dietro e mi misi a sedere, allargando quanto più possibile le cosce, in modo che il mio fratellino e il suo migliore amico vedessero che quel giorno avevo deciso… di non indossare le mutandine, ne il costume. Matteo iniziò a sperare che decidessi di mettermi il costume appena arrivati ai laghi, mentre Fabio sperava l’esatto contrario. E continuavano a guardarmi dallo specchietto retrovisore, sotto la gonna di jeans, quelle labbra dolcissime, che aspettevano solo di essere soddisfatte da qualcuno.
Arrivammo ai laghi, non c’erano molte persone. C’erano anche alcuni nudisti, che mi avrebbero sicuramente messo al mio agio, per le mie intenzioni. Infatti stendemmo i teli sulla riva e iniziammo a spogliarci. Mio fratello e Fabio avevano i loro costumi molto colorati, mentre io ero completamente nuda.
– Mica vi dispiace se prendo il sole integrale?
– Figurati – rispose Fabio. – Fa pure.
Ma era ovvio che mio fratello era molto imbarazzato. Prendemmo il sole, e cercai di prendere le pose più sensuali. Gli altri uomini continuavano a fissarmi, e questa cosa mi fece eccitare ancora di più. Accesi una sigaretta e la iniziai a fumare. Eravamo poche le ragazze che prendevano il sole integrale, ma le altre essenzialmente erano donne mature, di una certa età, anche qualche donna anziana. Io ero quella più fresca, con una carne che avrebbero voluto penetrare un pò tutti. Questa cosa mi fece sentire un pò la reginetta della situazione, ma ci doveva essere solo un principe ad avere la mia passera, e sicuramente era Fabio.
– Matteo, vuoi farci qualche foto.
– A te e a Fabio?
– Certo, che c’è di male? – mi avvicinai a Fabio, che era molto teso, e si notava un certo rigonfiamento del costume, era sicuramente il suo cazzo, indurito all’ennesima potenza. Matteo prese la macchina fotografica digitale e ci inquadrò, cominciò a scattare qualche foto innocente, poi ci riprese, mentre ironicamente toccavo con un dito il glande dritto di Fabio, nascosto dal costume. Fabio timidamente fece uno scatto quasi di vergogna, mentre io scoppiai a ridere. Poi con una mano afferrai il costume di Fabio e lo abbassai leggeramente dicendogli:
– Dai, fammelo vedere. Fammi vedere se sei super-dotato – Fabio fece un pò lo schizzinoso, ma poi si concesse, facendosi sfilare il costume, che appoggiai sul mio telo. E Matteo continuava a fotografare. Il pene di Fabio era durissimo, mi ci avvicinai con la lingua, e con delle delicate pennellate salivo dai coglioni fin su alla cappella.
– Ti piace amore?
– Sì molto. Continua – mentre Matteo continuava a fotografarci, io continuavo a leccargli l’asta. Mi mantenevo con le mani sulle sue cosce, e con la lingua leccavo come una micia. Poi feci entrare la cappella tra le labbra, succhiandola.
– Che gran bel cazzo che hai – lo succhiai dolcemente, avrei dato ciò che possedevo per farmi fottere davanti agli occhi di mio fratello, per poi ritornare a casa e rivedere quelle fotografie. Gli altri uomini stavano assistendo a quello spettacolo senza fare una piega, gustandosi ogni attimo di quel pompino che sembrava abbastanza duraturo. Iniziai a passarmi il cazzo sporco della mia saliva e dei suoi umori sul viso e sulle guance, imbrattandomele tutte. Poi con le mani mi tenne per la testa, e delicatamente mi spinse dietro, liberando il suo pene che con la mia eccessiva saliva era diventato lucente. Si posizionò dietro di me, sentii il suo cazzo battere contro il mio culetto. Sorrisi, e lui mi baciò il collo, poi le spalle.
– Wow, siete bravissimi – disse mio fratello continuando il set fotografico. – State dando spettacolo meglio di due pornoattori.
Infatti la cosa non dava minimamente fastidio alle altre persone, anzi, pareva piacevole. Qualcuno aveva preso anche a masturbarsi. Con le mani Fabio mi accarezzò le braccia, distesi sui teli, con lui dietro, mi sembrava di essere in un sogno. Chiusi gli occhi, per avvertire meglio la sua lenta penetrazione. Lo sentii arrivare fino all’utero, allargai la bocca, senza però ansimare. “Speriamo che non mi venga dentro’ pensai. Qualcosa iniziò a farsi strada dentro il mio culetto, erano le sue dita.
– No..ti prego, non l’ho mai fatto – lo pregai.
– Non preoccuparti – mi rassicurò, e uscendo dalla mia passera posizionò il suo cazzo nel buchetto del mio culo, il dolore mi prese anche lo stomaco, e mio fratello incurante continuò a scattare le fotografie, concentrandosi sulle espressioni di dolore che apparivano sul mio viso. Fabio lo estrasse tutto e poi con un colpo secco e violento lo riconficcò fino ai coglioni. Sentii il mio culo dilatarsi, il dolore iniziò a piacermi, ma mi stava proprio rompendo.
– Dai stronzo, fai più forte, spaccami il culo.
– Vedi che ti piace?
Poi ad un certo punto si sfilò, si alzò in piedi e mi prese per i capelli, mi disse di tenere la bocca aperta. Obbedii cacciando la lingua, un paio di colpi e mi schizzò in gola, e sulla lingua abbondanti fiotti di sperma, che mi imbrattarono tutta, alcuni schizzi raggiunsero anche i miei capelli corti. Serrai il suo cazzo in un pugno e lo leccai, succhiandogli le ultime gocce rimaste, per ingoiarle, e sentirne il sapore.
Poi si distese di nuovo sul telo, e io su di lui, a baciarlo. Il suo pene esausto batteva contro la mia striscia di peli sulla passera. Le nostre labbra emettavano dei suoni molto volgari, mentre avevo ancora voglia di farmi scopare, ma magari non in quella occasione. Sicuramente Fabio non ce l’avrebbe mai fatta. Mio fratello fece qualche ultima fotografia mentre ci baciavamo e poi entrò in acqua, dove rimase a masturbarsi, mentre ci guardava, mentre le nostre lingue erano unite.
Andammo via nel pomeriggio, quando ci rivestimmo, e tenendomi per mano ci avviammo verso casa.

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