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Racconti erotici sull'Incesto

Ricomincio da mamma

By 26 Settembre 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Ricomincio da mamma

Dopo soli tre anni di matrimonio il rapporto coniugale tra Massimo e sua moglie Sonia era andato a rotoli. Un fulmine a ciel sereno per i familiari, ma una decisione lucida raggiunta di comune accordo tra i due sposi. Erano ancora giovanissimi e avrebbero avuto tutto il tempo per ricostruire i loro percorsi di vita. Così, avviate le pratiche di separazione, il ragazzo ancora 31enne lasciò alla moglie l’uso dell’appartamento preso in fitto e, in attesa di trovarne uno per sé, tornò a casa con sua madre. La madre Rosa, vedova da otto anni, lo aveva accolto con grande affetto e comprensione riservandogli tutte le premure del caso; anzi aveva moltiplicato la sue attenzioni proprio in considerazione del momento delicato che il figlio si trovava ad affrontare.
Massimo in verità pensava che la sua permanenza a casa della madre era del tutto transitoria. La signora Rosa era una donna ancora avvenente, a dispetto dei suoi 58 anni, ed aveva tutti i titoli per fare la sua vita. Chissà se non aveva in piedi relazioni da coltivare e consolidare! Era questo il pensiero fisso di Massimo: la madre aveva forme prosperose e una voglia di vita che le si leggeva in faccia, lui poteva essere solo di intralcio alla sua libertà.
Ma proprio questi pensieri lo portarono sempre di più a guardare alla madre con occhio non proprio filiale, e la donna si accorse subito di quegli sguardi indiscreti del figlio. Rosa era solita stare in casa, almeno la sera, in vestaglia, e se un tempo il figlio non si curava della cosa, adesso il suo sguardo veniva visibilmente attratto dalle parti del prosperoso corpo solo parzialmente ricoperte. Soprattutto dalle tette, a malapena occultate dalla vestaglia, e dal culo largo e prominente che smuoveva ritmicamente la parte posteriore della vestaglia.
Rosa per la verità non si sentiva affatto imbarazzata da queste silenziose attenzioni, al contrario ne era femminilmente compiaciuta e non faceva nulla per evitare di scoprirsi. Anzi, pensando in tal modo di attenuare la malinconia del figlio e ‘distrarlo’ dalle tristi vicissitudini di un matrimonio fallito, aveva cominciato ad indossare calze autoreggenti che mettevano in arrapante contrasto il nero dell’elastico merlettato con il bianco candore delle sue cosce tornite.
In breve tempo, tra sguardi e ammiccamenti silenziosi nella casa si instaurò un’atmosfera surreale di irresistibile seduzione: la donna sembrava fare di tutto per offrire al figlio allettanti visioni, le sue belle tette restavano sempre più a lungo scoperte, come in offerta, così come le cosce quando le accavallava sedendosi, e le vestagliette velate si accorciavano sempre di più.
Massimo era stato sempre un figlio rispettoso e devoto e non aveva mai concepito desideri verso la madre; ma ora, sia per quel clima di tacita complicità sia per l’astinenza sessuale che cominciava a diventare troppo lunga, quella bella signora ancora vogliosa ed affascinante diventava ogni giorno di più l’inconsapevole oggetto del suo desiderio. Rosa, dal canto suo, ne era ben consapevole e si sorprese a considerare che quel sottile gioco seduttivo la intrigava, che quel figlio tornato in casa era anche la fine della sua solitudine intima.
Per molte settimane la cosa andò avanti così, sul filo del rasoio, ma naturalmente l’attrazione fatale crebbe, reciprocamente. Il fuoco covava sotto la cenere e la scintilla prima o poi sarebbe scoppiata. Una domenica pomeriggio erano accomodati sul divano in salotto quando Massimo, parlando della sua situazione, sbottò:
– Mamma, ormai sono cinque mesi che sto a casa tua ‘. Penso che sto troppo approfittando di te’. mi sto dando da fare a trovarmi una casa, un bilocale ” penso che tu abbia bisogno di riacquistare la tua autonomia.
La madre gli sorrise e gli rispose n grande tranquillità:
– Max, non ti preoccupare …. non ho nessuna autonomia da riconquistare ‘. riaverti in casa è per me un piacere immenso’
Ma poi aggiunse sorniona:
– Forse sei tu che senti il bisogno di rifarti una vita’. credo che la mancanza di una donna ti renda inquieto e insoddisfatto.
A quelle parole Massimo ribattè:
– No, ma’, io non ho nessuna inquietitudine, nessun disagio’. figurarsi se non sto bene con mia madre che mi coccola! ‘. penso solo che una donna ancora giovane e piacente come te possa sentire il bisogno di una sua vita’ e che io sia d’impaccio.
E lei, con tono lievemente ironico:
– Che fai? sposti su di me i tuoi problemi?… Guarda che sei tu che hai necessità di una vita libera, soprattutto di libertà sessuale’.
Poi, dopo una pausa studiata, con un sorrisetto un po’ malizioso aggiunse:
– Vedo con che occhi allupati guardi una tardona come me ‘. significa che l’astinenza si fa sentire ‘.
Massimo sentì che era giunto il momento di esternare e chiarire:
– Mamma, se ti guardo con una certa attenzione non è certo a causa dell’astinenza’.. pensi davvero che una donna attraente come te non faccia alcun effetto su un maschio? ‘. è vero che sei mia madre, ma sai, la carne è debole ‘..
A quelle parole Rosa scoppiò in una bella risata e chiese con finta ingenuità:
– Io attraente?… si vede che l’astinenza fa brutti scherzi ‘..
Massimo ormai era lanciato e la incalzò:
– Guarda, se mi permetti di parlare chiaro, direi che non sei attraente, ma arrapante!
Rosa si finse spudoratamente incredula a quelle affermazioni, e quando Massimo riaffermò con decisione il suo pensiero mostrandole come nel frattempo si fosse gonfiata la patta dei suoi pantaloni, fece finta di sgranare gli occhi ed esclamò:
– Oddio! ‘. Non credo ai miei occhi!… E sarei io a provocarti tutto questo trambusto! ‘.
E così dicendo gli mise la mano proprio sopra la patta, come a constatare quello che si vedeva nettamente: il cazzo del figlio era duro come il marmo e completamente impennato. Lo strinse ed esclamò:
– Ehi!… ma sei davvero eccitato come un riccio!…..
E continuando a massaggiarglielo chiese con voce suadente:
– ‘ Ma dimmi, cosa trovi di tanto eccitante nella tua vecchia mamma?
Massimo si era abbandonato sullo schienale della poltrona e si lasciava toccare languidamente:
– Tutto mi eccita di te, mamma!…. Ma, se proprio devo dare una preferenza, la dò alle tue tettone’. sono belle, grosse e morbide….. ma anche il culo non scherza’. bello, sodo, imponente!
Finalmente i due giocavano a carte scoperte e Rosa, aprendosi completamente la vestaglia e tirando fuori le sue mammellone dal reggiseno a balconcino, esclamò:
– Senti senti il porcellino! ‘. non nego che per fortuna il mio davanzale si tiene ancora su’. ma, se ti piacciono tanto, prego, accomodati!.
Massimo non aspettava altro e immediatamente portò entrambe le mani su quelle enormi tette ancora piene e sode. Cominciò a palparle e soppesarle, mentre sua madre si toglieva il reggiseno per offrirle completamente alla bramosia del figlio. Lui le baciò a lungo, poi leccò e succhiò un capezzolo; allora la mamma, che nel frattempo gli aveva aperto la patta e tirato fuori il cazzo che stringeva nel palmo della mano, disse:
– Vuoi divertirti con queste? ‘. dai, non ti fare problemi, la mamma capisce i tuoi bisogni ‘..
Così dicendo si chinò con il busto sul cazzo teso e turgido di suo figlio e, tenendolo sempre saldamente in mano, passò la cappella su entrambe le aureole grosse e scure, poi su tutte le tette e infine lo imprigionò tra quelle soffici montagne di carne. In pratica lo stava masturbando con le tette, alla spagnola.
– Ti piace così, porcellino mio?…. non so se tua moglie ti dava questi piaceri ‘.comunque, dai, scopati le tette della mamma, goditele!
Massimo si muoveva come se stesse effettivamente scopando e accarezzava la schiena e la testa di sua madre. Poi avvertì la lingua della donna saettare sul glande, le labbra che avvolgevano la cappella e il calore della bocca che accoglieva tutto il cazzo. Ma Massimo era troppo arrapato per resistere a lungo; così, non appena la madre cominciò a succhiare, i suoi freni inibitori cedettero e lunghi schizzi di sborra si schiantarono sul palato della donna che riuscì ad ingoiare tutta quella crema.
– Uuhhmmm ‘. Buono lo yogurt di mio figlio!-, disse Rosa leccandosi le labbra e schioccando la lingua.
Ma l’eiaculazione non aveva saziato la bramosia di Massimo, il suo cazzo rimase sorprendentemente duro e rigido per la gioia della mamma. Rosa esternò la sua ammirazione:
– Ah, vedo che l’arrapamento resiste ‘. la cosa mi stupisce, ma mi inorgoglisce anche ‘. sia come mamma, perché ti ho fatto bene ‘ sia come donna, se è vero che sono io la causa di tutto questo.
Massimo sospirò, si passò la mano sul membro turgido, poi accarezzò nuovamente le mammellone materne e disse:
– Ora capisci che dico la verità? ‘. che sei uno schianto di donna! ‘
– Beh, se devi soddisfare tutta questa sete arretrata, approfittane’ anzi, per stare più comodi, vieni con me ‘..
Prese il figlio per la mano e lo guidò nella sua camera da letto. Qui
si aprì la vestaglia, si sfilò le mutandine e mostrò il suo bassoventre rotondo e peloso, si distese a gambe larghe sul divano e lo invitò a montarla. Massimo guardò a quel paradiso che si apriva al suo sguardo, restò per dieci secondi ad ammirare voglioso quel corpo che li si offriva palpitando, quelle coscione divaricate ed invitanti, quella pancia tornita dalla quale era uscito 30 anni prima; poi indirizzò subito la sua verga verso la fica aperta della madre, la trovò già calda e lubrica, la infilò di colpo sino all’elsa, facendola trasalire di piacere:
– Ooohh’. daiiii ‘.. ooohhhh ‘.. com’è bello sentirsi trafiggere da una spada di fuoco ‘ dopo tanto tempo’.
Massimo, avendo appena eiaculato, aveva una buona riserva di energia e riuscì a gestire a piacimento la scopata, portando la mamma a ripetuti orgasmi. La donna sussultava e si dimenava in preda al piacere, Massimo resisteva bene e si beava di procurare alla mamma quegli spasmi irripetibili di godimento. Dopo una ventina di minuti di ardore crescente, dopo averla pistonata con intensità, si era lasciato risucchiare dalle spire di quella ficona infuocata e, con un piccolo ululato, le aveva scaricato tanta di quella sborra che a cazzo gli sembrava di nuotare in una densa brodaglia.
Poi si erano distesi supini sul letto a godersi il postscopata e a scambiarsi effusioni e a confidarsi. Accarezzandola dolcemente Massimo le disse:
– Beh, debbo dire che di fame arretrata ne avevi tanta anche tu ‘. Ma è davvero da tanto tempo che una gnoccona così?
– E che vuoi, figlio mio? ‘ per un po’ di tempo non ci ho proprio pensato, sono rimasta fedele alla buonanima di tuo padre ‘.. anche se non è stato facile ‘..
– Dai, raccontami ‘.
– Beh, le occasioni e le tentazioni non sono mancate ‘ la morte di tuo padre mi aveva lasciata sola e piuttosto indifesa ‘. tu eri all’università, mi sono appoggiata al fratello di papà, tuo zio Giovanni, che è stato sempre molto premuroso con me ‘. ma sai come vanno le cose ‘.. piano piano ho visto che il suo affetto diventava più morboso ‘ per evitare il peggio cercavo di non restare solo con lui ‘. ma un giorno mi è piombato in casa all’improvviso con una faccia stravolta ‘ ho cercato di calmarlo, ma non c’è stato verso ‘. era allupato, non riusciva a contenere la sua voglia ‘. in cucina mi ha stretto contro il muro ed ha cominciato a tirarmi su la gonna, ad aprirmi la camicetta, mordendomi il collo ‘ faceva come un pazzo, mi faceva paura ‘ per non provocare qualche reazione scomposta, l’ho lasciato fare passivamente ‘. mi ha strappato le mutande e, facendomi distendere sul tavolo, mi ha impalato con brutalità ‘.. una violenza, uno stupro bell’e buono ‘. quando stava per venire ha avuto un guizzo di resipiscenza e l’ha tirato fuori, sborrandomi sulla pancia ‘. poi è scoppiato in un pianto dirotto ‘.. mi ha chiesto scusa ed è scappato via.
– Zio Giovanni? ‘. Che stronzo! ‘. Ed io che l’ho sempre considerato una persona tanto buona!…
– Lo è. Nonostante la violenza subita, io non ho serbato rancore verso di lui’. Il poveretto aveva perso la testa ‘. Comunque, da quel giorno i nostri rapporti si sono del tutto interrotti’. E quell’episodio mi ha ancor di più allontanato dal sesso ‘.
– Capisco, ma come hai fato a resistere tutto questo tempo?
– E’ stata dura. Non nego che ho trattenuto le voglie del corpo e che, col passare del tempo, mi sono arrangiata da sola ”
– Ah ‘ ti sei dissetata con la masturbazione?
– Ti lascio immaginare ‘.. ma ti debbo dire che, alla fine, ero comunque sempre insoddisfatta e nervosa ‘.
– Ma nessun altro ti ha corteggiato? Non ci credo ‘.
– Beh, naturalmente non passavo inosservata’. ma dopo l’episodio di zio Giovanni ero diventata più guardinga ‘. comunque, non ho mai pensato ad avventure sentimentali ” avrei voluto solo qualcuno che mi scopasse e mi soddisfacesse come donna ‘.. ma potevo dargliela al macellaio? ‘. al salumiere? ‘.. al portinaio? ‘.. mi sono sempre autocensurata per non piombare in situazioni imbarazzanti ‘. poi ho trovato un po’ di sollievo con la mia amica Matilde ‘..
– Ah!…. hai sperimentato l’amore saffico?……
– Beh, Matilde ha le mie stesse esigenze ‘. ci siamo confidate più che altro per consolarci a vicenda ‘. poi, senza deciderlo chiaramente, ci siamo ritrovate a scambiarci carezze affettuose ” fino a indossare falli di gomma e a scambiarci i ruoli di maschio e di femmina ” L’abbiamo fatto ogni due-tre mesi per un paio d’anni, ma nulla di paragonabile con una scopata come questa, con un cazzo vero, di carne vibrante”
– Mamma, una donna come te non può stare senza cazzo ‘.. e con una donna come te non mi stancherei mai di scopare ‘.. in tutti i modi.
Rosa sorrise soddisfatta di questa ulteriore dichiarazione d’amore del figlio. Ma anche lei voleva sapere di più delle sue esperienze intime e, mentre lo accarezzava sul petto, gli chiese:
– E tu, non hai proprio nulla da raccontare alla mamma? ‘. Tra te e Sonia solo incompatibilità di carattere?
Massimo sorrise alla mamma e cominciò a raccontarle:
– Com’è vero che ‘figlio muto mamma capisce’ ‘. Io e Sonia eravamo una coppia sbagliata, troppo diversi e distanti per sensibilità e interessi ‘. ma diversi e distanti anche sul piano sessuale ‘.
– E a letto come andava?
– Apparentemente tutto nella norma ‘. Si lasciava scopare due-tre volte alla settimana ‘. ma la sentivo fredda ‘. mi dava la sensazione che non godesse ‘. E quando le chiedevo qualcosa di più sbuffava e si girava dall’altra parte ‘.. ho capito che qualcosa mi sfuggiva ed ho cominciato a spiare i suoi movimenti, i suoi messaggini, ecc’. Non te la faccio lunga ‘.. Sonia aveva un amante ‘. Ed era proprio la direttrice del megastore presso il quale lavorava, la signora Francesca, una donna di 45 anni, dura e autoritaria quanto viziosa ‘. Una volta scoperta la tresca lesbica, ho trovato il coraggio di rinfacciarglielo subito ‘.
– E lei, come l’ha presa?
– Prima ha cercato di negare, poi ha invocato la mia comprensione ‘ Ed io, anziché incazzarmi, mi sono ritrovato a chiederle di non escludermi dalla sua intimità ‘. a scoprire la voglia di partecipare, sia pure solo da spettatore, alle perversioni di mia moglie ‘.
– Ah ah ‘. sei finito a fare il guardone?
– Sì, mamma, e ti confesso che ne ho tratto godimento ‘. Per compiacere la mia voglia voyeuristica, Sonia ha invitato Francesca a cena a casa nostra, annunciandole che io sarei rientrato molto tardi. Dopo aver pasteggiato a champagne, le due troie si sono accomodate in salotto, mentre io osservavo il tutto ben nascosto dietro la porta del corridoio che dà sulla zona notte’. beh, sai bene come lesbicano le donne ‘. ti posso assicurare a guardarle come si leccavano mi sono eccitato come un visone ‘ poi, quando ho visto la lingua di Francesca incunearsi nel culo di Sonia, non ce l’ho fatta più a trattenere la sborra nei coglioni ed ho schizzato violentemente contro la porta ‘.. La cosa si è ripetuta tre-quattro volte ‘. Poi non ce l’abbiamo fatta più a stiracchiare un matrimonio che non si reggeva ed è finita com’è finita ‘. Ora è libera di farsela succhiare da tutte le lesbiche del mondo. Io sono tornato da mamma mia, e sto da dio!….
Ultimate le confidenze del figlio, Rosa lo baciò in bocca con passione e gli disse:
– Che scema Sonia a rinunciare ad un maschione come te!
– Meglio così. Io ricomincio da te e ricomincio con te a gustare il sesso vero ‘..
E, così dicendo, passò una mano sulle natiche della madre e le chiese di girarsi. Rosa lo guardò in fondo agli occhi ed accennò un sorriso, senza dir nulla; si mise su di un fianco e il figlio, standole alle spalle, le passò un dito sul buco del culo, poi umettò l’ano con gli umori che colavano dalla fica e le infilò il dito medio roteandolo dentro il canale e provocandole un piccolo dolorino. Subito dopo puntò il membro pulsante verso l’ano e lo fece avanzare piano piano nello sfintere.
Rosa aveva un culo grosso e carnoso che era una delizia profanare e restarci dentro. Sentì le sue carni lacerate dal nodoso cazzo del figlio la inculava, ma si trattenne per non bloccarlo, anzi facilitò l’inculata allargandosi le chiappe con le mani:
– Oh, Max, amore di mamma, daiii ‘ sìììì ‘. sfondami’.. fammi sentire donna ” fammi sentire puttana ‘..
Massimo la sodomizzò per bene e godette a lungo nel sentire la sua spada immersa in quella carne; poi con un colpo finale e con un grugnito osceno le scaricò un bel fiotto di sperma dentro le viscere.
Ovviamente, l’episodio cambiò il clima e l’andamento delle loro giornate. Da quel momento cominciarono a vivere more uxorio, lei si impegnava a diventare sempre più seducente, lui le saltava addosso tutti i momenti. Le piaceva soprattutto prenderla in cucina, palpandola tutta mentre lei era ai fornelli e inculandola proprio mentre stava per scodellare la pasta.
Lei era diventava golosissima del seme del figlio. Cercava di berlo tutte le volte che poteva, come volesse prosciugarlo per intero, anche se godeva tanto anche quando rivoli di sperma colavano giù per le sue cosce, dopo qualche schizzata abbondante sia in fica che in culo.
Avevano entrambi iniziato una nuova vita. E, difatti, da quel giorno mamma e figlio rividero i loro programmi. Massimo stava meglio con la mamma che con qualsiasi altra donna. Perciò non cercò né una nuova donna né una nuova casa, aveva trovato in casa della mamma tutto ciò che cercava: una donna, un’amante, una troia sempre disponibile ad esaudire ogni suo desiderio sessuale.
E Rosa, a sua volta, aveva deciso di donare al figlio tutte le sue risorse femminili, riscoprendosi sempre più porca. Stavano bene insieme e pensarono bene di approfittare l’uno dell’altro. Avevano dinanzi a sé ancora tanti anni da godere insieme. Il futuro poteva attendere.

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