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Racconti erotici sull'Incesto

Se l’avessi saputo prima…

By 19 Novembre 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Ho 25 anni, mi chiamo Anna, sono alta 1,70, magra e ho una bella quarta abbondante. Amo il sesso. Da sempre. Ma oggi vi voglio raccontare una storia che è iniziata quando avevo 18 anni. Già allora non perdevo occasione per farmi scopare da chiunque capitasse. Non per soldi, ma semplicemente per piacere. Ho sempre vissuto con mio padre. Mia madre se n’è andata quando ero piccola e noi siamo vissuti più da amici che da padre e figlia. Non ne abbiamo mai parlato apertamente ma lui sapeva delle mie avventure [forse non i dettagli, ma un’idea l’aveva]. E’ un bell’uomo di 43 anni [mi hanno avuta da giovanissimi] che non si è mai fatto mancare niente. Un pomeriggio d’estate ero sul divano situato nella nostra cucina a pancia sotto leggendo un libro. Indossavo solo un paio di culotte e una canottiera entrambe nere. Faceva veramente troppo caldo. Non mi sono nemmeno accorta che una delle spalline della canottiera mi era scivolata. Papà era tornato prima dal lavoro e mi aveva raggiunta in cucino. “Sempre a leggere tu, eh?” mi disse sorridendo. Si era seduto su una delle sedie intorno al tavolo. Io mi sono seduta sul divano a gambe incrociate, la spallina sempre giù. Papà mi guardò il seno ma non disse nulla. Seguii il suo sguardo, poi istintivamente guardai la patta dei suoi pantaloni che si stava gonfiando e scoppiai a ridere. ‘Ti faccio questo effetto?’. Mi avvicinai a lui e mi sedetti sul tavolo appoggiando i piedi alla sua sedia. Non pensavo minimamente a rivestirmi: era un’occasione, perché sprecarla? E evidentemente papà la pensava come me perché inizio ad accarezzarmi il seno scoprendolo del tutto e facendo lo stesso con l’altro. I miei capezzoli ormai erano di marmo e la mia fighetta si stava inumidendo. Mi tolsi la canotta e papà iniziò a baciarmi il seno, leccandomi i capezzoli. ‘Mmmmm’ Mi fai godere di già” Mi guardò stupito, piacevolmente. ‘Senti come parla questa troietta!’ Lo guardai maliziosa. ‘Sì, una vera troietta, papà!’ Mi stesi sul tavolo e mi tolsi le culotte aprendo le gambe. La mia fighetta era un lago. Papà iniziò ad accarezzarla’ Poi un suo dito scivolò all’interno senza difficoltà. Altre due dita lo seguirono. ‘Ohhhh’ Sììììì” Gemetti. ‘Aspetta, adesso arriva il meglio” disse mio padre. Mi voltai verso di lui e vidi il suo cazzo enorme che svettava verso la mia figa bagnata. Gli sorrisi e in un attimo lui entrò. Iniziò a pomparmi per bene e io godevo come una cagna. ‘Oooohhh’. Sìììì’ Cosììììì, continua. Sfondamiiiii!’ Sapevo che a lui piaceva insultare le sue partners e non si risparmiò con me. ‘Puttana, godi! Fammi vedere come gode una troia come te!’ In un attimo fui vicina all’orgasmo. Lui se ne accorse e si bloccò. ‘E no, troia! So che sai fare di meglio con quelli che ti scopi. Adesso fai vedere anche a me quello che sai fare! Fai la brava troietta di papà!’ Mi fece scendere dal tavolo e mi girò. Appoggiai le mani sul tavolo e allargai le gambe, le mie tette pendevano verso il pavimento, posizione ultra sensibile. Papà si mise dietro di me. Iniziò a toccarmi le tette, facendomi godere fino all’orgasmo. Poi iniziò a stuzzicare la mia figa con le dita. Mi penetrò ancora con tre dita. ‘Senti come è larga! Una vera figa da troia! Chissà se anche il culo è così largo” Mi misi a ridere. ‘Provalo! Prova quanto è troia la tua bambina!’ Mi sculaccio un poco, poi prese un po’ dei miei umori vaginali e bagnò il buchetto del culo. Il cazzo era grosso ma entrò senza troppe difficoltà. ‘Ma che puttana! Se l’avessi saputo, ti avrei scopata prima!’ Mi prese per i capelli e inziò a scopare il mio culo con foga colpendo le mie natiche di tanto in tanto. ‘Oh, sì! Sono la tua puttana! Scopami, sfondamiiiii” Ero in completo delirio. La mia figa rilasciava umori su umori. Era un orgasmo dietro l’altro. Alla fine venne anche mio padre. Si appoggiò al mobile della cucina e mi ordinò ‘Adesso ripulisci troia’. Mi accucciai ai suoi piedi e iniziai a leccare il suo cazzo. Finii per fargli un pompino e venne ancora sul mio viso. Leccai ancora il tutto. ‘Ma che brava troia la mia piccola!’ mi disse papà. Poi mi toccò il culo e disse ‘Stai tranquilla, adesso ci saranno altre occasioni’. Si rivestì e uscì per una cena con i suoi amici. Mi girai verso la finestra aperta e notai che i dirimpettai, due ragazzi di colore, mi guardavano e ridevano’ [continua’]

PS: Per suggerimenti e critiche [educate]: lady.bird_1983@libero.it

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