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Racconti erotici sull'Incesto

Sebastiano col cazzo in mano

By 22 Febbraio 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

Qualche giorno fa ho notato una signora in un bar che si mangiava un toast e che, ammetto, me lo ha subito fatto venir duro. Minigonna, tacchi, bel balcone e faccia da porcona incallita.
Il fatto che lei abbia strabuzzato gli occhi mentre la fissavo mi ha subito fatto capire che era interessata alle mie attenzioni.
Il fatto che il bar in questione fosse di fronte ad una scuola superiore mi ha fatto presumere che la donna fosse in pausa pranzo.
Il fatto che avesse una grande cartella di pelle piena di quaderni mi ha dato quasi la certezza che fosse un’insegnante.
Mi piace adulare le donne e oltre ad una certa prestanza fisica ritengo di avere una buona dose di cultura sufficiente ad intavolare una conversazione.
Così, con la scusa di farle un commento favorevole sul romanzo di Carter che leggeva con molta attenzione mi sono avvicinato e seduto di fronte a lei.
‘Non &egrave un autore semplice’ ribatte lei.
‘Si in effetti &egrave narrativa un po ostica. Anche nel suo romanzo precedente ci vuole un minimo di preparazione sulla storia americana per apprezzarlo in pieno’ annuisco e intanto faccio cenno al barista per avere un caff&egrave.
Lei non sapeva di altri romanzi a giudicare da come mi guarda e così eccomi a farle una recensione lampo.
Chiacchieriamo un po. Tolto il fatto che pare un po troia &egrave davvero simpatica. Si chiama Sara, ha 45 anni, fa (come immaginavo) l’insegnate di lettere. Divorziata con un figlio ventenne a carico.
Ripeto; un bel bocconcino.
La fase di corteggiamento si conclude quaranta minuti dopo quando deve tornare a scuola. Ci salutiamo con un sorriso e con lo scambio dei numeri di cellulare.
Per un attimo ho la sensazione che mi fissi il pacco con grande attenzione.
Del resto io le fisso le bocce e le gambe con lo stesso sguardo.
Stava quasi per darmi il classico bacino sulla guancia ma all’ultimo ha rinunciato fosse temendo che la giudicassi male.
Io non ho bisogno di forzare i tempi. Preferisco lasciare che l’avventura maturi con calma. Così rispetto il suo gesto e non la forzo oltre il dovuto.

Mentre Sara si fa il suo pomeriggio in classe io torno al motivo per cui sono in quel bar. Un incontro amoroso con una signora sposata ansiosa di cornificare il marito.
Vi risparmio i dettagli (questa &egrave un altra storia) vi basti sapere che la signora in questione sposata da 12 anni NON AVEVA MAI PROVATO UN ORGASMO IN VITA SUA. Poverina. E pensare che con quelle tettone che si ritrova e quella bella fichetta calda meriterebbe ben di meglio.
Purtroppo un marito mezzo sfigato e frettoloso di farsi una sborrata non l’ha mai appagata come avrebbe meritato.
Nessun problema per il sottoscritto.
In un’ora e mezza sul sedile posteriore della mia Mercedes ho ridato a questa povera sfortunata la gioi di vivere facendola venire cinque volte di fila…
Purtroppo, come dicevo, la scopamica in questione &egrave sposatissima quindi il tempo &egrave tiranno. Un paio d’ore appartati in auto &egrave il massimo che potrò mai avere da lei.
Ma torniamo alla storia principale:
Siamo, come dicevo, ancora in auto. Jo ho appena lavato il seno di sperma alla mia amica e ora con un paio di provvidenziali asciugamani che tengo sempre pronti ci stiamo ripulendo della nostra lussuria.
Lei si asciuga lo sperma dal seno e, ammetto, devo fare un certo sfrozo per non guardarla perch&egrave &egrave così provocante in quel gesto che rischierei di saltarle addosso un’altra volta.
Quindi mi dedico a pulirmi lo sperma e i suoi umori dal cazzo….
E’ proprio in quel momento che mi vibra il cellulare. Una volta, poi un’altra e poi ancora. Facendo finta di nulla scorgo il mittente dei messaggi e…. sorpresona!
E’ Sara la professoressa.
Si &egrave già fatta viva!

Riaccompagno la soddisfatta casalinga alla sua auto e ci salutiamo con un bacio appassionato e con la promessa di cornificare suo marito non appena vi sarà l’occasione quindi con una certa curiosità leggo i messaggi di Sara che ora sono già sei visto che ne ha inviati altri.

‘Ciao. I ragazzi fanno il compito in classe e io mi annoio. Tu che fai?’
poi il secondo
‘Che fai? Dove sei?’.
Ovvio che attendesse una risposta
‘Ma mi leggi?’.
Difficile poterle dire NO se non la leggo :)
Seguono un ‘Ma ci sei?’ ‘Sono io ti ricordi?’ e un ‘Ma rispondi o no?’ un po più arrabbiato.
Sperando non sia troppo tardi le digito ‘Scusa stavo guidando. Ho letto solo adesso. Come stai? Tutto Ok?’.
Subito arriva la risposta ‘Ho due ore di compito in classe e mi annoio tu che fai?’.
‘Ho completato le commissioni che avevo in programma e adesso vado al bar a bere qualcosa’ meglio non dirle che tipo di commissione dovevo fare e con chi.
Iniziamo un botta e risposta piuttosto intenso mentre vado davvero al bar a far merenda e recuperare un po di energia.
‘Vorrei essere li con te’ mi scrive.
‘Piacerebbe anche a me. Sei molto simpatica oltre che bella’.
‘Che cosa trovi bello di me?’.
‘Il viso. Hai degli occhi sinceri e ammaliatori e un sorriso fantastico’ qui un po mento. In realtà la cosa più bella sono le sue lunghe gambe esaltate dai tacchi e dal collant ma questo &egrave meglio non dirglielo.
‘Anche tu sei carino’ ribatte lei.
‘Tu non sei carina. Sei davvero una bella donna. Vorrei essere più in confidenza con te per poterti fare tutti i complimenti che ti meriti’.
‘In che senso?’ chiede.
‘Complimenti…. spinti :)’ e metto lo smile perch&egrave se la prende male potrò sempre dire che stavo scherzando.
‘Tipo?’ domanda senza farsi problemi.
‘Ti direi che sei davvero sexy e che mi sono mangiato con gli occhi ogni centimetro delle tue gambe perfette’.
‘Cio&egrave mi guardavi le gambe sotto al tavolo?’.
‘Si scusa. Non lo facevo apposta ma sono così sexy che mi cadeva sempre l’occhio. Se non guardavo il tuo bel viso guardavo le gambe. Scusa’.
Lei ribatte secca ‘E ti &egrave venuto duro?’.
Sorrido. Il muro di diffidenza &egrave rotto. Cominciamo ad andare sul pesante.
‘Durissimo te lo giuro. Anche adesso che ci ripenso lo &egrave’.
‘Pensi di farti una sega?’
‘No sono al bar. Meglio risparmiare energie per quando ci vedremo che ne dici?’.
‘Che devo dirti? Mi sto bagnando già adesso’.
Che porca. Penso.
‘Ti asciugherei io con la lingua se potessi’ la provoco.
‘Ho messo una mano sotto al collant e me la sto toccando’.
‘Immagina sia la mia mano’ le do spago io.
‘Tra un po mi vengo sul dito’ rincalza lei.
E’ fatta. Butto la rete: ‘Quando ci rivediamo?’.
‘Io finisco alle quattro e mezza se vuoi passare davanti a scuola’.
‘Sono già nel bar davanti a scuola e ti aspetto tesoro’.
‘Ho la fica che mi pulsa!’.
‘Anche io sotto pulso di brutto’.
‘Porco!’.
‘Si. Porco e arrapatissimo col pisello duro’.
‘Ed &egrave grosso?’.
‘Si abbastanza ma dopo se vuoi giudichi da sola’.
‘Ovvio che voglio :)’ e aggiunge uno smile.

Quattro e mezza esce da scuola.
Sorriso malizioso sul viso attraversa la strada e appena &egrave sicura che nessuno ci guardi mi abbraccia e si avvicina per avere un bacio.
Non un bacino, un vero bacio bocca su bocca. Lingua su lingua.
Sara &egrave una donna pratica ‘Entro le otto devo essere a casa per cena. Ce la fai?’ e mentre lo dice mi poggia una mano sulla patta saggiando la consistenza della mia erezione.
‘Conosco un posto….’ annuisco mentre abbracciati la accompagno alla mia macchina.
Sgrana gli occhi. ‘Mi pare un po più che grosso questo affare’ e me lo accarezza un altra volta.
‘Non volevo farti paura. In effetti &egrave una bella trave. Poi vedrai’.

Torniamo al mio boschetto preferito. Lo stesso dove due ore fa mi sono tolto la voglia con la tettona.
Ci spostiamo sul sedile posteriore per star comodi e iniziamo a limonare come pazzi. Le nostre mani intanto scorrono l’una sul corpo dell’altro. Si sfila la mia camicia, cade la sua gonna, calano i miei pantaloni, si sbottona la sua camicetta.
Godiamo uno del corpo dell’altra. Le succhio i capezzoli dei suoi bei seni sodi, lei mi sega piano piano facendo crescere la mia mazza fino al culmine.
Le lecco il collo, le accarezzo il cespuglio peloso.
Senza tanti convenevoli ci ritroviamo a farci un perfetto 69 io sotto e lei sopra approfittando di tutto lo spazio che una Mercedes station wagon ha da offrici.
Pur impegnata a lavorare di lingua riesce a dirmi ‘Alla faccia dell’essere un po grosso. Sembra quello di un cavallo’.
‘Allora bisogna che tu sia la mia giumenta’ sussurro tornando a ficcarle la lingua nel clito.
Mi viene in bocca come una cagna e ora davvero non ne può più ‘Lo voglio dentro. Lo voglio dentro adesso’ implora.
Non chiedo di meglio.
Scopiamo.
Prima le scivolo sopra succhiandole i seni e baciandola sul collo mentre il mio attrezzo pompa a tutto spiano strappandole urla soddisfatte e appassionate poi mi siedo e me la prendo in braccio facendole da sedia e tocca a lei cavalcarmi come una furia sudando e venendo a tutto spiano….

Alle otto meno dieci sto sborrando…. di nuovo.
Nonostante abbia schizzato già due volte il cazzo mi &egrave rimasto duro e la cara professoressa porca pare avere tanti di quegli arretrati sessuali da mostrarsi incontenibile.
Così facciamo tardi. Molto molto tardi.
Alle otto meno due minuti Sara si sta ancora pulendo la mia sborra di dosso e io ho appena rimesso i pantaloni.
E’ solo a quel punto che placata la libido Sara torna sulla terra e si accorge del gran ritardo ‘O cazzo stavolta si che sono grane’.
‘Ma dai che vuoi che sia. Di a tuo figlio che hai avuto un contrattempo e finita li no’ minimizzo io.
‘No no tu non lo conosci. Mi controlla. E’ quasi ossessionante. Senti facciamo una cosa visto che casa mia &egrave più vicina che la scuola riaccompagnami e poi la macchina la recupero domani’.
‘Davvero?’.
‘Ma si. Gli dico che ho avuto guai con la macchina così giustifico il ritardo e poi domattina mi prendo il bus’.
Annuisco. Se va bene a lei a me non cambia nulla ‘Certo però &egrave brutto che una donna come te deva portare la giustifica a uno sbarbatello invadente’.
‘Che devo dirti. Dopo il divorzio mi &egrave cresciuto male. E’ praticamente senza amici e ancor meno amiche, passa le giornate tappato in casa a giocare su internet e pretende che io ci sia sempre come se fossimo più che madre e figlio’.
‘Complesso di Edipo?’.
‘Si ma amplificato dalla mancanza del padre e aggravato dalla perversione sessuale che ha maturato’ mormora Sara.
‘Ma dai &egrave un perverso?’.
‘Un giorno ho controllato la cronologia su internet. Tutti video porno’.
Annuisco ‘Bhe &egrave ovvio che se non ha una donna….’.
‘Si certo &egrave ovvio che anche io non aspettavo certo di trovare di meglio. La sera in camera sua c’&egrave una puzza di sperma che fa spavento però… insomma ci sono porno e porno capisci?’.
‘Ci sono tanti generi -ammetto- io personalmente adoro quello delle donne sulla quarantina che fanno sesso in macchina’ e rido.
Ride anche lei poi scuote la testa ‘No i suoi sono stupri. Gran sesso violento e sottomesso’.
‘A me eccita poco se la patner non &egrave consenziente’ commento sincero.
‘Si anche a me. Sebastiano invece, forse proprio per questi problemi che ha a inserirsi nel mondo reale, vede il sesso così….’.
‘E non &egrave bello’ concludo.
‘No. Non lo &egrave affatto specialmente perch&egrave non ci sono solo i video ci sono anche le storie’.
‘Storie?’ domando curioso.
‘Si -spega- sul pc ho trovato un documento strano intitolato ‘Mamma e Tom’ e l’ho aperto. Era un racconto di una ventina di pagine scritto da lui’
‘Sei sicura l’abbia scritto lui’.
‘Faccio l’insegnate di lettere e conosco mio figlio. Fidati gli strafalcioni, il lessico, il fatto di non andare mai a capo. L’ha scritto lui. Comunque per fartela breve narra la storia di una professoressa di lettere ninfomane. In due parole i suoi studenti scoprono questo suo problema e iniziano a obbligarla a fare le cose più oscene e perverse. Uno degli allievi &egrave anche suo figlio gelosissimo della madre e soffre ma allo stesso tempo gode mentre gli altri sottopongono la madre a ogni tipo di porcata’ sospira.
Silenzio…..
‘E c’&egrave poi un lieto fine?’ domando per smorzare la tensione.
‘Non lo so mi faceva troppo schifo e ho smesso di leggere. Il fatto però &egrave che lui mi vede come una proprietà sua nonché come una troia e gode a pensare a 20 ragazzi arrapati che mi stuprano come una mucca’.
‘Vacca’ dico io.
‘Come scusa?’.
‘Più vacca che mucca’ sorrido e ne strappo uno anche a lei.
‘Sai da un po di tempo mi chiedo se non sia il caso di mandarlo da uno psicologo ma alla fine rimando sempre sperando che cresca, che maturi, che la smetta di vivere nel fantastico mondo di internet e affronti quello reale. Ma gli voglio bene e rimando, rimando sempre….’ quasi piange.
Mi commuove. La abbraccio con la mano libera e la accarezzo.
Poverina che disgrazia avere un figlio mezzo perverso e mezzo sfigato da mantenere che ti ama ma allo stesso ti odia perch&egrave non potrà mai scoparti…

Arriviamo a casa sua.
Un ultimo bacio caldo sulle labbra
‘Quando ci rivediamo?’ mi chiede ansiosa.
‘Dimmelo tu amore. Io in qualche modo mi libero sempre’.
‘Che ne dici di lunedi prossimo. Potrei prendermi un giorno di ferie senza dirlo a Sebastiano e siccome faccio anche il doposcuola potremmo stare assieme dalle 8 fino alle 7 di sera’.
‘Una vera maratona sessuale’ annuisco io contento della proposta.
‘Però non in macchina. Non ce la faccio a stare così allo stretto per tanto tempo’.
‘Non preoccuparti cara. Ho un bell’attico panoramico dove potremo stare tranquilli e fare tutto quello che vuoi. Ho anche la jacuzzi se ti va di provarla’.
‘Mentre scopiamo? Facciamo l’idromassaggio scopando?’.
‘Se vuoi si’.
E’ entusiasta ‘Si voglio fare tutto. Di tutto e di più. Sono ancora giovane e bella e non posso tenerla in naftalina solo perch&egrave ho il figlio matto e sfigatello’.
‘Non posso darti torto tesoro però attenta a dire che vuoi fare tutto perch&egrave se ti prendo in parola….’.
‘Se mi prendi in parola cosa?’ domanda sorpresa.
‘Ecco vedi c’&egrave una cosa che mi piace fare. E’ un po dolorosa ma mi piacerebbe tanto e….’ non trovo le parole e allungo la mano accarezzandola sulle natiche.
Lei capisce, mi fa una faccia strana e sussurra ‘porcone’.
‘Tesoro lo sai sono un ragazzo per bene. Non avrò mai pensieri violenti come quelli di quello sfigatello che hai per figlio e non ti chiederò mai di far cose che non vuoi però ammetto che il sesso anale mi ha sempre attizzato molto e sarei un falso se ora ti dicessi che non ho mai pensato di infilarlo in quel bellissimo culo che mi hai svelato oggi’.
Sorride.
‘Io infatti non ho mica detto no’ e ne approfitta per darmi un ultimo bacio.
‘Allora a lunedi amore. Neutralizza Sebastiano e dimmi dove devo venirti a prendere.
‘Sebastiano se ne può stare in camera sua col cazzo in mano’ dice lei seria e scappa via.
Metto la marcia e mi allontano ‘Sebastiano col cazzo in mano.
Divertente! Fa anche rima’.
Torno a casa, mi faccio una bella doccia e aspettando che arrivi la mia compagna mi dico di nuovo ‘Sebastiano col cazzo in mano. Bel titolo per un racconto’.
In un oretta scarsa lo scrivo….
Spero vi sia piaciuto.

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