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Racconti erotici sull'Incesto

Sodomizzazione

By 28 Giugno 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

&egrave una giornata piovosa. Il cielo &egrave scuro. Sono triste. Non &egrave successo niente di particolare. &egrave l’atmosfera a rendermi malinconica. Arriva la sera. La pioggia non ha mai smesso. Mi ritiro in camera. Indosso il pigiama e mi infilo nel letto. Il sonno tarda a venire. Divento nervosa. Devo fare qualcosa. Ma cosa? Nella camera di fronte alla mia c’&egrave quella di mio figlio Gino. Si, ho anche in figlio. Frequenta l’università ed &egrave alla fine; tra un mese dovrebbe laurearsi. Decido di andare da lui. Esco dal letto, indosso la vestaglia e via. Busso alla porta della sua camera e senza attendere risposta entro. Lui &egrave a letto. La coperta lo copre a metà. Ha il torace completamente allo scoperto. Per un attimo mi fermo ad osservarlo. Ha un torace largo e con muscoli pettorali ed addominali, nonostante non frequenti palestre, molto sviluppati. Distolgo lo sguardo e mi guardo in giro. La stanza &egrave un guazzabuglio di cose. Il disordine &egrave totale.
‘Mamma, ti serve qualcosa?’
‘No, amore. &egrave che non riesco ad addormentarmi. Non so perché ma sono alquanto nervosa. Sono venuta da te per stare un pò in compagnia.. ti dispiace?’
‘Sei mia madre, perché dovrebbe dispiacermi se vuoi stare in mia compagnia. Vuoi parlare di qualcosa? Di cosa?.’
‘No, voglio solo stare qui insieme a te. Sai cosa mi andrebbe di fare?. Mi piacerebbe che tu mi facessi un pò di spazio nel tuo letto e mi invitassi a dormire con te.’
Lo vedo arrossire.
‘Mamma ben volentieri ti ospiterei nel mio letto, ma staremmo stretti.’
‘Dai. &egrave un letto da una piazza e mezza. Non staremo cosi stretti. Su fammi dormire con te.’
Il colore del suo viso &egrave di un rosso acceso. Sembra un peperoncino.
‘Gino, non ti ho fatto nessuna richiesta strana. Non c’&egrave bisogno di arrossire. Se non vuoi farmi dormire con te non fa niente.’
‘Mamma, non ti sto scacciando. &egrave che ”
‘Che cosa?’
‘Vedi sono nudo e mi vergogno di farmi vedere da te.’
‘Sei nudo? Vuoi dire, nudo nudo? Non hai nemmeno gli slip?’
‘Niente. Sono come tu mi hai fatto.’
‘L’hai detto. Sei come io ti ho fatto. Quando sei uscito dalla mia pancia eri nudo e per circa undici anni ti ho io fatto il bagno. Eri sempre nudo. Non capisco perché oggi non potrei vederti.’
‘Ma &egrave diverso. Sono cresciuto. Non sono più un bambino. Sono un uomo.’
‘E allora? Cosa &egrave cambiato? Sei sempre mio figlio. Su spostati, fammi spazio.’
‘Come vuoi. Dopo non te la prendere con me.’
Solleva la coperta ed il suo statuario corpo viene alla luce. I miei occhi scorrono lungo quella massa di muscoli. Sono bellissimi. Non ho mai visto un fisico d’uomo cosi perfetto. Ha ragione. Non &egrave più un bambino; &egrave un uomo. Continuo a far scorrere gli occhi. Arrivo al ventre e poi all’inguine e ‘
‘Dio mio! Cosa &egrave quella cosa? &egrave quella che penso? &egrave un palo. Non ho mai visto un affare cosi lungo e grosso. Dio come si tiene dritto. &egrave meraviglioso. Figlio mio ti ho fatto proprio bene. Ora capisco perché ti vergognavi. Sbagliavi. Mammina tua invece &egrave risentita perché non gli hai mai detto o fatto vedere un si meravigliosa creatura.’
‘Mamma guarda che quello che ti sta attraendo non &egrave un essere umano. &egrave un cazzo e credo che tu, durante la tua vita, ne avrai visti parecchi.’
‘&egrave vero, ne ho visti tanti, ma nessuno come il tuo. Questo non &egrave un cazzo, &egrave un mostro ed &egrave bellissimo. e tu non vuoi farmi entrare nel tuo letto per paura che io entri in contatto con il tuo mostro. Ora che l’ho visto pretendo di stare nel tuo letto. Voglio sentire contro di me la forza che attraversa il tuo cazzo.’
Sotto gli occhi sorpresi di mio figlio mi libero della vestaglia e poi della camicia da notte. Non ho più niente da togliere. Ne reggiseno ne mutandine. A letto non le porto mai. Gino &egrave sconcertato.
‘Mamma perché ti sei spogliata?’
‘Questa &egrave bella? Cosa avrei dovuto fare? Entrare nel letto vestita mentre tu sei nudo. La mia camicia da notte ti avrebbe dato fastidio. &egrave meglio che io sia nuda.’
‘Mamma, vestita della tua sola pelle mi da più problemi di quanto possa immaginarti.’
‘Non mi dire che guardare tua madre nuda ti eccita. Su fammi entrare nel letto. Cosi non mi vedrai.’
‘Però sentirò il contatto del tuo corpo.’
‘Tu pensa di avere vicino il corpo di una vecchia e vedrai che le fisime ti passeranno.’
‘E tu saresti la vecchia? Mi prendi in giro. Hai 43 anni e sei una donna che molti uomini vorrebbero avere nel loro letto. Mamma tu sei una donna che definire solamente BONA ti farebbe torto.’
‘Tu invece saresti il solo a non volermi nel tuo letto. Vuoi dire che tu non sei un uomo?’
‘Sono tuo figlio ed averti vicino nuda mi porterebbe a sragionare. Non so come andrebbe a finire. Non risponderei delle mie azioni.’
‘Mi stai dicendo che mi stai vedendo non come madre ma come donna?’
‘Mamma, non farmi impazzire. Non giocare. Se entri nel letto può accadere di tutto.’
‘Ho detto spostati e non farmelo più ripetere.’
‘Ricordati che io non ho colpa. Sei tu a volerlo.’
Finalmente si sposta.
Entro nel letto e mi posizione su di un fianco dandogli le spalle. Per quanto ha detto di me non ha sbagliato. Sono una bella donna. Un paio di tette ed un culo da far invidio alle più prosperose dive del mondo della celluloide. Il mio fisico viene invidiato da molte mie coetanee e anche da molte donne di età di molti anni più piccole di me. Questo fa di me una donna desiderabile. Il mio primo uomo, il padre di mio figlio, che non ho mai sposato, per avermi mi attirò in una trappola con un inganno. Mi violentò. Lo denunciai e finì in galera. Le conseguenze furono che mi trovai a 18 anni con un figlio da crescere. Lui non lo rividi mai più. Ed ora eccomi qui in un letto insieme al frutto di quella violenza. Il silenzio nella stanza si fa assordante. Dopo circa un ora di snervante attesa giro la testa quel tanto che basta per guardarlo in viso.
‘Abbracciami. Stringimi a te.’
Sapendo che non lo avrebbe mai fatto, porto una mano dietro ed afferro un suo braccio. Lo accompagno a circondarmi il torace facendo in modo che la sua mano si poggi su una mia mammella con il mio capezzolo che preme contro il centro del palmo della sua mano.
‘Ecco, così va meglio.’
Dopo pochi minuti anche l’altro suo braccio insinuandosi fra il letto ed il mio corpo, mi cinge il torace e l’altra sua mano si pone a coppa a raccogliere l’abbondanza dell’altra mia mammella. I miei capezzoli, sotto la compressione delle sue mani. si inturgidiscono. Lo sento muoversi. Il suo basso ventre si &egrave adagiato al mio culo. Il suo cazzo preme contro una mia natica. Faccio ondeggiare il culo fino a fargli posizionare il mostro fra i miei glutei. Il suo glande preme contro il mio buchetto.
‘Va bene così? Stai più comodo?’
Non risponde. Lo sento ansimare. Il suo cazzo &egrave diventato talmente duro che mi sembra di sentire un pezzo di acciaio premere contro il buco del mio culo ed &egrave anche bollente. Intanto le sue mani mi pastrugnano le zizze che stimolate mandano potenti scariche al mio basso ventre. Sento i miagolii della mia micia raggiungermi il cervello. Sto partendo per dli spazi siderali.
‘Gino perché non parli? Sento che hai il respiro pesante. Ti senti bene?’
‘Mamma, io ”
‘Ho capito, sai? Vuoi fare all’amore? Vuoi accoppiarti con me? Non ti importa che sono tua madre? Se te lo permetto mi prometti che nessuno saprà.’
‘Mamma sarò una tomba.’
‘Dai datti da fare che anch’io ho voglia.’
‘Lo sempre saputo. Sei venuta nella mia stanza con l’intento di stare un po in mia compagnia. Poi mi hai visto nudo e soprattutto hai visto il mio cazzo e ti &egrave venuta voglia. Non offenderti. Ma ti stai comportando come una cagna in calore.’
‘Non ti facevo cosi arguto. &egrave vero sono arrapata.’
Una sua spinta mi fa sobbalzare.
‘Ahi! Mi fai male. Guarda che stai spingendo nella direzione sbagliata. Quello &egrave il buco del mio culo.’
Continua a spingere.
‘Mamma, non sto sbagliando.’
‘Dio, mi vuoi sodomizzare? Mi vuoi inculare? Con quello che hai fra le gambe me lo sfonderai. Io dietro non l’ho mai preso.’
‘Si, mamma, romperti il culo &egrave sempre stato il mio perverso sogno. Non opporre resistenza. Se mi aiuterai non ti farò troppo male.’
La sua spinta aumenta d’intensità. Il grosso glande mi sta dilatando lo sfintere. Dio che dolore. Prendo il cuscino e lo mordo per non gridare. &egrave avvinghiato al mio corpo e non mi lascia spazio di movimento. Le sue mani sono ancorate alle mie zizze e sembra voglia frantumarle. Il mostro ha superato lo sfintere ed avanza verso l’interno senza trovare più ostacoli. Di colpo la penetrazione si arresta. Il suo ventre &egrave contro le mie chiappe. &egrave arrivato a destinazione. Il suo cazzo (18 cm di lunghezza e 4 cm di diametro di duro muscolo) &egrave tutto dentro le mie viscere. Mio figlio mi ha sodomizzata. Si &egrave preso la mia verginità anale.
‘Dio, mamma, quando ho sognato questo momento. Mettertelo nel culo &egrave sempre stato il mio più grande desiderio. Più di superare un esame all’università.’
Il dolore si sta allentando.
‘Mi hai fatto male. Ho sentito un dolore incredibile. Ti &egrave piaciuto? Sei soddisfatto? Vuoi un voto per aver rotto il culo di tua madre. Ti basta un trenta o vuoi anche la lode? Non ti facevo cosi porco. E adesso? Cosa vuoi fare?’
Sempre tenendosi avvinghiato al mio corpo con una forte spinta ruotiamo fino a che mi ritrovo sotto di lui e con il suo cazzo ben piantato nel mio culo.
‘Mamma, l’operazione sfondamento va completata. La breccia va resa più accessibile.’
‘Cosa vuoi fare?’
‘Ti ho rotto il culo; ora non mi resta che scaricare nel tuo intestino il mio piacere.’
‘Vuoi chiavarmi nel culo? Oh dio, sei un sadico. Mi vuoi far crepare dal dolore.’
‘Mamma non mi risulta che una donna sia morta per essere stata chiavata nel culo e non sarai tu la prima. Rassegnati. Il mio cazzo non uscirà dal tuo culo senza prima averlo irrorato con il mio sperma.’
Sono le sue ultime parole. Si posiziona e comincia a stantuffarmi il mostro nel culo. Il dolore si ripresenta. Di nuovo il cuscino riconosce i miei denti. Gino non si fa impressionare. Continua a pomparmi nel culo il suo favoloso cazzo. Sento il glande arrivarmi allo stomaco. Un grugnito mi avvisa che il pompaggio sta per concludersi. Una spinta più forte e poi il fermo. Sta venendo, sento il caldo sperma invadere il mio retto. &egrave fatta. Mi &egrave venuto nel culo. Sono distrutta. I miei muscoli si allentano. Mio figlio mi sfila il cazzo dal culo. Si distende al mio fianco. Mi alzo e corro in bagno. Riempio la vasca e mi ci immergo. Un bruciore lancinante al buco del culo mi fa piangere. Porto la mano dietro e con le dita tasto lo sfintere. &egrave dilatato. Ci impiegherà del tempo per tornare com’era. Me la sono cercata. Non &egrave quello che agognavo, ma a pensarci forse era proprio ciò che volevo. Farmi rompere il culo da mio figlio. In quanto al resto c’&egrave tempo.

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