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Racconti erotici sull'Incesto

Sogno o son desta?

By 27 Luglio 2017Dicembre 16th, 2019No Comments

Sono completamente ubriaca. Ubriaca e strafatta. Non avevo mai provato la droga prima di questa sera. Non parlo di quelle schifezze che si iniettano nel braccio, ne tanto meno di pasticche che ti bruciano il cervello ma di una semplicissima canna, che poi nemmeno l’ho fumata tutta da sola. Me ne sono bastati due tiri ed il mondo ha cominciato a girare e tingersi di mille colori. Come sono arrivata a casa lo ricordo vagamente. Sara, una delle mie migliori amiche mi ha caricato su un taxi e poi scaricata in soggiorno (sa dove i miei nascondono la chiave di scorta in veranda). Il vero problema &egrave che non ricordo assolutamente come sia arrivata nella camera di Davide, mio fratello minore. Sia chiaro, non ha 11 anni, anzi ne ha compiuti 18 all’inizio dell’anno ed ora siamo ad agosto, ma per me resta e resterà sempre il mio fratellino. Quello che accudivo mentre mamma era impegnata a fare la spesa, quello che aiutavo nei compiti di inglese e quello a cui ho dato qualche lezione di guida quando aveva solo 17 anni di nascosto dai nostro genitori. Eppure sono qui, sdraiata sul suo letto con quasi nulla addosso e la sua mano sul fianco che mi accarezza. Forse mi ha dato per morta visto lo stato pietoso e la puzza di vodka che riempie la stanza. Fa caldo, un tremendo caldo, eppure non ho la forza ne di aprire gli occhi ne tanto meno di lamentarmi. Se solo Davide mi spostasse un po’ il lenzuolo di dosso, sarebbe perfetto! Un attimo, forse mi ha letto nel pensiero perché percepisco il cotone che scivola sulla pelle nuda fino al ginocchio. Bravo il mio fratellino! Di quello che indossavo mentre ero fuori mi sono rimasti la canotta azzurra ed un paio di slip ‘il reggiseno fatico a portarlo, stringe troppo e poi ho solo una terza, il fisico &egrave asciutto ed ha 25 anni i seni stanno ancora a loro posto-. Mi aggiusto un po’ con la schiena appoggiandomi al petto di Davide che &egrave disposto a cucchiaio dietro di me e sorrido. Sono ubriaca e fatta ma so riconoscere un uccello barzotto che mi punta sulle natiche. Mio fratello &egrave su di giri, chissà cosa sta sognando’ un momento. Se stesse sognando, non muoverebbe la mano sul mio fianco ne scenderebbe ad accarezzarmi il ventre cercando di infilarsi sotto la canotta! Ci sta provando con me?!? No, forse mi sbaglio’ di sicuro non avrà mai toccato una ragazza in vita e sta approfittando della mia incoscienza per fare esperienza. Dovrei muovermi, fargli capire che sono sveglia, che non lo può fare, che siamo fratello e sorella’ anche se in fondo, non sta facendo nulla di male. Sta solo approfittando di un’occasione per esplorare qualcosa che non ha mai visto, ne toccato e allora sorridendo lo lascio fare. La mano sale lenta e leggera, facendomi venire la pelle d’oca fino a raggiungere i seni. Non li afferra a mano piena ma ci gioca, percorrendo il perimetro con il polpastrello dell’indice. Disegna dei cerchi prima larghi e poi sempre più stretti fino a raggiungere l’areola. Mi mordo il labbro trattenendomi dall’esprimere godimento lasciandolo afferrare il capezzolo turgido con indice e pollice. Se lo rigira tra le dita e poi preme con maggiore forza tirando verso l’esterno. Cazzo! Se continua così non riuscirò a fare finta di dormire! Mi aggiusto meglio contro il materasso restando nella stessa posizione e lui scosta le mani fino a che non mi assesto e poi riparte, compiendo le stesse meticolose operazioni di prima, ma sul seno opposto. Resto impassibile con fatica mettendomi in testa che più in la di così non potrà spingersi’ ed infatti la sua mano dopo poco mi lascia così come il suo petto. Sento un fruscio di lenzuola ‘che si stia tirando una sega?- e poco dopo torna. Il calore però &egrave aumentato ed il suo pisello oltre a non essere più barzotto ma ben in tiro, punta libero sulle mie natiche. Il porco s’&egrave levato i boxer! Schiudo le palpebre, certa che nel buio della stanza non mi vedrà, e mi metto a fissare il poster di una nota rock band anni novanta, un rimasuglio di chi occupava quella camera fino a che non partisse per l’università: io. Mi lecco le labbra e la sua mano dal fianco scende sulla pancia. Questa volta però non risale, ma scende, superando l’elastico delle mutandine e raggiungendo il ciuffetto di peli che mi ricopre il pube. Con un riflesso incondizionato mi ritrovo a scostare la gamba, facilitandogli il compito. Ma che mi sta passando per la testa! Lui ne approfitta, infilando indice e medio tra le labbra per fare prigioniero il punto del mio piacere. Mi masturba. Non in maniera convulsa ma con una calma che mi lascia interdetta. Ci sa fare il fratellino. Eccome se ci sa fare. Imposta dei movimenti circolari per concentrarsi poi nel mezzo strusciando le dita avanti ed indietro. Non riesco più a trattenermi ed alla fine gemo, anche se in maniera sommessa. In una stanza buia &egrave ovvio che mi senta e per un attimo i movimenti si fermano. Uno, due, tre secondi’ sarebbe il momento di dire basta ed intervenire. Sono la maggiore tra i due, quella con la responsabilità ed il sale in zucca. Poi però la mano riprende con la stessa foga di prima, scendendo dove i miei umori bagnano l’ingresso per tuffarsi dentro con due dita. Gemo ancora e questa volta a voce alta. Inizio a respirare più velocemente ed a muovermi appena per assecondare quel movimento. Apro le gambe, punto indietro le natiche e mi struscio sul suo uccello gonfio. Ormai ha capito che non sto dormendo e spaventato cerca di ritrarsi. Eh no! Non si eccita una ragazza per poi lasciarla in fregola così. Intercetto in qualche modo la sua mano che sta battendo in ritirata e la riporto esattamente dov’era iniziando a strusciarmici sopra, poi alzo il braccio lo porto dietro e gli afferro la nuca avvicinandola con forza al mio viso che nel frattempo ho voltato.

‘se inizi qualcosa, devi imparare a portarla a termine fratellino’ rotola fuori dalla mia bocca il sussurro prima di allungare la bocca verso la sua e baciarlo volgarmente. La lingua va in cerca della sua mentre stupido ed allo stesso tempo rianimato inizia a toccarmi come prima. Mi stacco respirando a fatica gemendo il mio piacere sulle sue labbra. Sono fuori controllo. Mi dimeno come una pornostar consumata afferrando il suo uccello ed iniziando a segarlo. Ce l’ha enorme, non pensavo fosse così dotato. Prendo il comando sedendomi sul letto, sfilando la canotta e gli slip e sistemandosi a cavalcioni su di lui. Gli bagno l’uccello con i miei umori, mentre lo bacio in bocca e mi sistemo le sue mani sui seni.

‘Strizzali’ strizzali come non hai fatto prima per paura per svegliarmi’ sussurro quasi cattiva allungandomi su di lui per sbatterglieli in faccia. Cerca di aprire la bocca ed afferrarli limonandomi i capezzoli ed alla fine si attacca ad uno dei due, succhiando come un ossesso e schiacciandomi l’altro. Gemo più forte e con la mano rimasta libera mi tappa la bocca. Io dal mio canto gliela afferro ed inizio a leccargli le dita ed a succhiare indice e medio che sanno ancora di me. Entro breve la situazione cambia ancora, perché sono ubriaca, fatta ed ho una voglia matta di scopare. Mi rialzo sistemandomi a cavalcioni sul suo petto, puntando il bacino in direzione del suo viso e le mie labbra sul suo uccello. Inizio a spompinarlo, come mai credo di aver fatto con nessuno, ispirandomi ai filmati porno visti di sfuggita mentre nella mia triste camera del campus mi ritrovavo a masturbarmi. Quasi soffoco per prenderlo tutto fino in gola iniziando a produrre tanta saliva da non riuscire a deglutirla. La perdo sul mio mento, su suo uccello, sulle palle e sulle lenzuola, fino a che anche lui infila la bocca tra le mie gambe. Lecca come un cagnolino e poi succhia.

‘Oh cazzo’ siiii!!!’ ed indietreggio con il bacino premendogli il sesso sulla faccia, soffocandolo tra le pieghe della carne gonfia.

Succhio ancora un po’ e poi mi rito su, sedendomi letteralmente sulla sua faccia. E’ questioni di secondi e torno a cavalcarlo, questa volta per davvero. Sistemo l’uccello con una mano e poi mi abbasso prendendolo completamente dentro di me

‘Ce l’hai enorme e durissimo!’ cerco le sue mani per avere un appiglio ed iniziare a scoparlo con foga. Finalmente lo sento gemere, finalmente esce da quell’imbarazzo adolescenziale allungano una mano in direzione del seno, schiaffeggiandolo con forza e parlando sotto sforzo ‘Ti odio quando non porti il reggiseno, non sai quante seghe mi sarei risparmiato’ e via un altro schiaffo prima di strizzarle per bene tutte e due.

Io sorriso godendo del suo uccello che si conficca sempre più in profondità dentro di me

‘mi sto scopando mio fratello’ ahhhn siiiii ‘ cavalco selvaggia forte dell’alcol prima di venire ribaltata sul letto.

‘no cara la mia sorellona’ ‘ mi va voltare malamente schiacciandomi la faccia contro il cuscino e sistemandomi il culo bello in aria. La voce voce brucia di passione contro il mio orecchio ” sono io a scopare te’ e senza preavviso me lo schiaffa di nuovo dentro pompando come un ossesso, tirandomi qualche schiaffo che mi fa gemere. Va avanti così per un po’ e poi per nulla soddisfatto mi infila un dito nel sedere.

‘Ehi! Che cosa ti sei messo in testa di fare?’ la mia voce giunge ovattata visto il cuscino.

‘Come hai detto tu prima?’ avvicina il viso al mio sussurrando divertito ‘se inizi una cosa la devi portare a termine’ e li capisco che colui che sverginerà il mio culo non sarà il mio futuro marito, ma mio fratello.

Leva il dito dal culo e l’uccello dalla mia fica grondante. Pochi secondi e sento la cappella puntare sull’ingresso posteriore. Spinge con costanza senza fermarsi nonostante le mie lamentele e tra le lacrime lo sento superare la barriera e raggiungere il fondo. Sono un fuoco. Brucia da morire e sto soffrendo come un cane ed il bastardo mi punta con tutto il peso impedendomi ogni movimento. Si sfila lento e mi sento subito meglio, poi preme ancora ed &egrave come se tanti cocci di vetro mi fossero entrati nel culo.

‘rilassati sorellona, te lo sto solo mettendo in culo’ con più mi respingi e con più ti farà male’ mi prende in giro lo stronzo, ritraendosi ed affondando ancora. Sospiro, rassegnandomi la mio destino spingendo di pancia come se dovessi andare in bagno quando entra e lasciandolo uscire naturalmente quando si ritrae e la cosa inizia ad essere sopportabile. Dopo qualche altra stantuffata si trasforma in decisamente gradevole ed appagante tanto da agevolare quei colpi indietreggiando con il bacino e ritrovarmi ad ansimare come una vacca da monta.

‘Scopami.. si’ ahhhhnnnn’ la sua mano mi tappa la bocca con l’altra affonda le dita nel mio fianco spingendo ancora di più fino a conficcarsi con un’ultima spinta dentro al mio intestino per scaricarsi. Piena di lui mi ritrovo a toccarmi con le dita venendo e strizzandogli ancora di più l’uccello per gli spasmi dell’orgasmo.

E’ giorno. La luce filtra dalle imposte e la voce di mia madre mi trapana le orecchie ‘Cosa ci fai a letto ancora a quest’ora e soprattutto nel letto di Davide! Quel poverino ha dovuto dormire sul divano visto il modo in cui lo hai sfrattato questa notte” stizzita gironzola attorno al letto raccogliendo vestiti qua e la ‘Beh? Ancora lì? Alzati su, che tra poco si pranza” e se ne va, grazie a dio.

Ora mi sorge un dubbio. Ho sognato tutto? Ero così fatta da aver sognato quello che &egrave successo?

Mi vesto scendo di sotto e ritrovo la mia allegra famiglia raccolta intorno al tavolo. Mio padre seduto al suo posto, mia madre ai fornelli, i miei zii invitati per l’occasione e mio fratello che con aria assonnata mi guarda trasmettendomi apatia. Ok, ho sognato tutto. Non riuscirebbe ad essere così impassibile dopo quello che abbiamo fatto. Mi avvicino al tavolo mente mia madre si accomoda.

‘Silvia, ho dimenticato l’acqua la prendi tu che sei in piedi?’ cinguetta. Sospiro, sorrido e scendo in cantina a prenderla. Quanto torno Davide &egrave in piedi e regge un servi vivande con dentro il riso da cui tutti si sono serviti tranne me.

‘Sbrigati tesoro o si raffredda!’ mia madre mi riprende tanto da farmi accelerare il passo. Non mi siedo resto in piedi accanto a Davide che dopo avermi servito il risotto sistema il porta vivande il tavola, attardandosi. ‘Ma guarda, come sono cresciuti i nostri ragazzi Alfonso’ ‘ cinguetta mia madre ” non sono splenditi? Diligenti’ ordinati” e mentre lei parla una mano si infila sotto ai miei calzoncini di cotone e lo slip raggiungendo lo spacco tra le natiche ‘&egrave Davide- ” ma soprattutto seri!’ su questa ultima affermazione un dito si spinge dentro al mio culo, risvegliando il dolore e la tumefazione della sera prima.

Sorrido anche se dopo aver mostrato una smorfia perché no, non ho sognato.

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