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OrgiaRacconti erotici sull'Incesto

Tommaso, da ragazzo a uomo

By 30 Novembre 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

Ciao, sono Tommaso, ragazzo di 26 anni e vi racconterò come, a 18 anni, ho scoperto il sesso.

Ero un ragazzo di 18 anni e facevo l’ultimo anno del liceo scientifico. Fisicamente sono alto 1 e 80 e, grazie a un anno intenso di allenamenti in palestra, sono molto muscoloso. Prima di sviluppare il fisico che ho ancora oggi ero un ragazzo grasso e piuttosto introverso che non mi permise, per i primi 4 anni di liceo, di riuscire a trovare una ragazza ma, nonostante questo, ero circondato di amici. Con loro uscivo tutti i giorni, giocavo a calcetto o studiavamo. Eravamo un gruppo molto unito di una decina di ragazzi e ragazze che cercavamo di “sopravvivere” agli anni del liceo.
Le cose cambiarono quando iniziai a fare quinta. Eravamo i più grandi ed eravamo i più grandi e gli sguardi delle ragazze più piccole si notarono subito.
Claudia era una di queste ragazze. Lei frequentava il quarto anno ed era poco più bassa di me, carina, con i capelli castano chiari abbastanza lunghi ma soprattutto una 4^ di seno con due tette sodissime che stavano su da sole e che mi facevano davvero impazzire.
La conobbi grazie a Giulio, il mio migliore amico, che iniziò ad uscire con un’amica di lei. La trovai molto simpatica. Ci sentivamo ogni tanto su facebook o per sms e ci parlavamo quando la incrociavo per i corridoi della scuola ma ci fu subito sintonia ma niente di più anche se, come scoprii in seguito, lei era cotta di me. La situazione cambio un giorno a scuola.
Ero fuori dall’aula che mi facevo un giro quando la incrociai davanti ai distributori automatici. Era vestita con una gonna pittosto corta, per via del caldo che faceva in quei giorni di settembre, e con una canottiera molto scollata che faceva vedere chiaramente la curva dei seni.
“Ciao Claudia” le dissi.
“Ciao Tommy, come stai? non stai mai in classe?”
“No sai, sta interrogando e io ho già voto quindi mi faccio un giretto.”
Restammo un attimo a parlare del più e del meno quando, ad un certo punto, lei mi appoggio una mano sulla spalla e iniziò a strusciarla dalla spalla fino alla schiena, passandola su tutti i muscoli dorsali e lombari, fino a scendere quasi al sedere. Io non dissi niente ma sgranai gli occhi e rimasi di sasso ma mi piaceva quel “massaggio” che mi stava facendo. Ad un certo punto lei si mise in punta di piedi, si avvicinò al mio orecchio e mi disse:
“Sai, mi sei sempre piaciuto molto ma non ho mai trovato il modo e l’occasione di dirtelo.”
“Ah..” le risposi.
“E io non ti piaccio?” mi chiese con aria civettuola avvicinando le sue labbra alla guancia scendendo lentamente verso le mie.
“Si, si ti trovo una bella ragazza ma non mi sembra il momento or..”
Non feci in tempo a finire la frase che lei mi baciò. Io rimasi ancora più stupito soprattutto perchè eravamo nel bel mezzo del corridoi della scuola, anche se deserto ma lo stupore si esaurì subito anche perchè mi feci prendere dall’eccitazione del momento e da quel corpo caldo e magnifico che si strusciava sul mio. Divenne subito un bacio carico di passione, con le nostre lingue che si intrecciavano luna con l’altra senza fermarsi mai. Non saprei dire quanto saremo stati li a baciarci ma ad un certo punto le posai una mano sul seno e la strinsi leggermente sentendola mugolare.
“Mmmmm.” si staccò da me mi prese per mano e mi condusse in bagno. La chiuse la porta e mi sbattè contro il muro baciandomi con una passione che non avevo mai vista, portandomi le mie mani sui suoi seni mentre la sentivo mugolare sempre più forte.
“Mmmmm, siii..” mi disse a bassa voce sospirando.
Ad un certo punto si staccò da me, si inginocchiò,mi slacciò i pantaloni, mi abbassò le mutande e rimase a guardare il mio cazzo che si trovava a pochi centimetri dalle sue labbra. Non mi reputo un super-dotato ma ho un cazzo di 22 cm e mi ritengo soddisfatto.
Vidi che sorrise, continuando a guardarmi il cazzo, e mi baciò la cappella.
“Wow” dissi io rapito dalla scena e con il cazzo che scoppiava dall’eccitazione. A quel punto lei, con le labbra appoggiate sulla punta del cazzo, alzo lo sguardo, mi guardò negli occhi e, sempre sorridendomi, lo inghiottì tutto fino a quasi poco oltre la metà. Iniziò ad andare su e giù,a aiutandosi con una mano che stringeva la base del cazzo mentre faceva scorrere l’altra, sotto la maglietta, sul mio petto e sui miei addominali. Poi porto la sua mano dai miei addominali alla sua figa e iniziò a toccarsi da sotto la minigonna, sopra le mutandine.
Continuavo a sospirare sempre più forte fino quando le dissi:
“Cla..Claudia sto per venire.” Lei a quel punto si staccò si tirò su e mi baciò. Si tolse le mutandine, che erano bagnatissime, me le mise sotto il naso e me le fece annusare. Non potrei mai dimenticare quell’odore di ragazza, dolce e pungente. Mentre me le infilava in tasca mi disse sospirandomi nell’orecchio: “Ci vediamo a casa mia oggi, così studiamo un po’ e magari finiamo quello che abbiamo iniziato.”
E, mentre se ne andava dal bagno, si girò e mi fece l’occhiolino, lasciandomi li con i pantaloni calati e il cazzo dure pronto a scoppiare.
Era il giorno giusto per studiar un po’ da Claudia. Rimasi in bagno qualche minuto cercando di riprendermi da quello che era appena successo. Non mi sarei mai aspettato nulla del genere. Mi tirai su i pantaloni e, con il cazzo che ormai aveva perso buona parte della sua consistenza, rientrai in classe. In classe mi comportai normalmente o almeno così sembro a me, perchè dopo un po’ ti tempo Giulia si girò verso di me e mi dice “Tommy, tutto bene?”
“Si si, perché?” gli risposi dopo un attimo di esitazione.
“No, è che mi sembri strano.”
“No no, sta tranquillo.”
Ma in realtà pensavo a Claudia, a quel suo corpo caldo, al suo seno abbondante e a quel pompino che mi lasciò insoddisfatto. Mentre strofinavo con le dita la stoffa delle sue mutandine ancora umide che mi tenevo nella tasca dei jeans, immaginavo quello che sarebbe potuto succedere quel pomeriggio a casa sua.
Quando suonò la campanella andai con Giulio e gli altri miei compagni in cortile per fumare una sigaretta e, con lo sguardo, guardavo in ogni direzione sperando di vederla ma non la incontrai né all’intervallo né all’uscita della scuola. Arrivato a casa non riuscii nemmeno a mangiare da quanto ero impaziente di andare da lei. Mi mando un messaggio alle 14.30.
“Vieni in via Cavour 34 alle 15.30. Puntuale.”
“Ancora un ora!” Esclamai ad alta voce mentre il mio cazzo iniziava già a prepararsi allo studio irrigidendosi leggermente. Uscii di casa per 15.15 e guidai fino a casa sua. Suonai e, senza nemmeno sentire una voce chiedere chi fossi, la porta si aprì. Salii le scale fino al suo piano e vidi la porta dell’appartamento socchiusa. Bussai e la spinsi leggermente in modo da entrare nell’ingresso di casa sua. E la vidi. La trovai in piedi in intimo bianco di pizzo, il seno enorme costretto dentro quel reggiseno che conteneva appena le sue tette mentre sul linguine aveva un perizoma bianco piuttosto privo di stoffa. Si avvicinò con aria sensuale ancheggiando in modo provocatorio ed eccitante fino a quando si avvicinò a pochi centimetri da me e mi leccò sul collo.
“Sarebbe ora di studiare, non credi?” Mi disse mentre mi tirava verso la sua stanza.
La stanza era molto sobria ma con un letto matrimoniale enorme. Mi ci fede sedere al margine e si mise davanti a me. Ero come in trance e non capivo più niente. Iniziò a ancheggiare mentre pian piano si sfilava il reggiseno. Era un vero e proprio streaptease. Continuava ad ancheggiare quando finalmente si tolse il reggiseno liberando quelle enormi e sodissime tette che mi fecerò letteralmente impazzire. Si mise in ginocchio sopra una mia gamba e, mentre le leccavo le tette e le succhiavo i capezzoli, lei strusciava la sua figa, da sopra il perizoma, sulla mia gamba. A quel punto non ce la feci più la presi, la buttai sul letto e le strappai di dosso il perizoma. Inizia a metterle un dito dentro senza mai smettere di succhiarle i capezzoli. Lei inizio a mugolare mentre con una mano mi teneva la testa attaccata alle sue tette.
“Mmmm, aaah..” A quel punto mi staccai da quel fantastico seno ed inizia a scendere leccandole la pancia piatta, arrivando fino alla sua fighetta depilata che era diventata un lago. Le leccavo il clitoride alternando rapide leccate con altre leccate più lunghe e lente.
“Mmmm si Tommy.. Oooh..” Continuava a dire mentre muoveva il bacino sulla mia lingua.
In quel momento lei mi tirò su e si buttò sui miei pantaloni che slacciò e mi sfilò velocemente. Alla stessa velocità mi liberò dalle mutande che gettò per terrà e inghiotti il mio cazzo in un colpo solo.
La sentivo sospirare mentre mi succhiava il cazzo e io, coricato sul letto, iniziavo a gemere.
“Dai Claudia!” Le dicevo mentre mi faceva un pompino. Poi si alzo si mise sopra di me con la figa direttamente sopra il cazzo e si abbassò guidandolo dentro di se. Vidi che mentre lo faceva spalancò la bocca e gettò la testa all’indietro mettendo ancora di più in mostra le enormi tette che iniziarono a sobbalzare mentre si impalava da sola sopra il mio cazzo.
“Oooh si si, sii che bello Tommy!”
“Aaah, aaaah cazzo Claudia!”
Andammo avanti cosi ancora qualche minuto fino a quando si alzò si coricò affianco a me e, tirandomi per il cazzo come se fosse un guinzaglio, mi mise in piedi di fronte a lei e guidò nuovamente il cazzo nella sua figa. Iniziai a scoparla velocissimo.
“Aaah Tommy, dai così, cosìììì!” Urlava.
Dicendo così io aumentai il ritmo e gemevo sempre più forte. “Ooooh oddio, che bello. Non credevo fossi così troia cazzo.” Le dissi. In quel momento sentii un rumore come se qualcuno avesse chiuso una porta ma in quel momento non ci pensai minimamente.
A quel punto senti le pareti della sua figa contrarsi e lei urlò.
“Aaaaah aaaah, sono la tua troia aaah aaah godo, godooooo!” Era venuta con un urlo pazzesco tanto che temei che i vicini si lamentassero. Per fortuna che i suoi erano al lavoro e sua sorella non era in casa. Io feci ancora 3 o 4 affondi quando alla fine venii anche io e per fortuna feci in tempo ad uscire.
“Aaaaaah.” Dissi mentre venivo. Gli schizzi le arrivarono fino alle gigantesche tette e alle labbra che lei leccò per ripulirsi. Si alzò e pensò anche a pulirmi il cazzo succhiandolo 4 o 5 volte. Mi coricai sul letto affianco a lei. Restammo li a baciarci per qualche minuto e mi sorrise.
Era la mia prima volta.

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