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Racconti erotici sull'Incesto

trappola sotto il sole

By 10 Luglio 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

E’ un martedì di agosto. Fa molto caldo, un caldo torrido e insopportabile. Carlo, come tutti i giorni, va al mare . Carlo è nudista e frequenta la spiaggia dove la gente non apprezza chi ancora indossa quei lembi di stoffa che impediscono al sole di illuminare le più celate intimità del corpo. Anche quella mattina, quindi, Carlo si reca alla spiaggia nudista. Carlo è un bel giovanottone alto, con un bel fisico, normale, non palestrato ma comunque di sicuro effetto sul genere femminile, verso il quale ha sempre mostrato interesse totale. Carlo ama andare al mare nudo, per sentirsi libero nella propria fisicità ma anche nella propria mente,libero di vivere il proprio corpo senza tabù,senza false ipocrisie. Ha sempre creduto che le persone nude sono tutte uguali, non ci sono etichette, si è solo quello che si è. Certo, stare nudi al mare ha le sue regole, le devi accettare. Non puoi essere timido, non puoi non accettare il fatto che senti la moltitudine di occhi che scrutano il tuo corpo fin nelle intimità più segrete. Anche questa è libertà, anche questo rende stare nudi in pubblico affascinante. E’ per questo che Carlo va al mare, nudo..Nella spiaggia nudista Carlo ha visto di tutto, esibizionisti in azione, gay che si accoppiano, scambi di coppie eterosessuali, guardoni che si lasciavano andare al piacere onanistico. Se vai in una spiaggia nudista, sai che questo può accadere, magari è lontano dalla filosofia naturista..ma è la realtà. Quella mattina, però, accadde un qualcosa di particolare, di diverso. Carlo era nudo sul suo asciugamano, ma la spiaggia non era molto affollata, quasi deserta. All’improvviso una strana ‘ciurma’si avvicinò alla sua postazione. Era composta da un signore sulla 50ina, abbastanza piccolo di statura, semi pelato, molto villoso sul corpo e da due ragazze piuttosto giovani, sulla 20ina circa. A prima vista nulla di particolare. All’improvviso Carlo, sdraiato a godersi il bacio dei raggi del sole e intento a godersi lo sfiorare del vento sul suo corpo, ha un sussulto al sentire certe grida con un accento marcatamente siciliano: ‘Miiiii..Maronna’.ma so tutti nudi’.’ Carlo sollevò gli occhi..una delle due ragazze era paonazza in volto’e indicava proprio lui..in mezzo alle cosce’ ‘Stanno tutti con il coso di fuori’..’il coso’ fu accompagnato da un gesto mimico inconfondibile’ la situazione era piuttosto comica’e fin lì ancora nulla di particolare, fino a quando Carlo non capì che la situazione era stata creata ad arte. ‘marò..ZIO’tutti nudi sugno’ma ZIO’.pure tu!!!’ Il signore, lo zio, infatti, in quel momento si tolse il costume con un gesto rapido e desidoroso..era nudo anche lui, con un pene imponente ad esser sinceri’ ‘su dai Maria spogliati anche tu’qui è normale!’ Maria, era la ragazza che urlava da ragazza timida e sconvolta da questo ben di dio. Maria aveva un bel fisico, piuttosto alta, mora dai capelli lunghi, con un viso intrigante ma non bellissimo, con un naso pronunciato, ma con un culetto molto ben fatto e un paio di seni non enormi ma molto ben modellati. L’altra ragazza, fino a qual momento, non aveva proferito parola’ Anche lei una ragazza carina, dai capelli rossicci e a caschetto’un pochino meno magra, con un culetto più tondo e due tette più pronunciate. ‘Maria, fai come Lucia, guarda come si spoglia’ queste le parole dello Zio’. ‘marò..Lucì..pure tu?’ Lucia, una ragazza chiusa, timida’si stava spogliando, stava facendo quello che lo Zio gli aveva chiesto..’Va bene così, Zio?’ disse con voce tremante’ ‘su dai Maria, spogliati pure tu!’..Lucia si tolse il copricostume, si slacciò il reggiseno, lanciando all’aria le sue tette belle a punta, dai capezzoli non enormi e dalla carnagione molto chiara. Si abbassò gli slip’. In mezzo alle cosce il pelo folto, rossiccio colpiva agli occhi’ben messo, ricciolino ma non troppo abbondante e non arruffato. Il suo sedere era tondo, con le chiappe leggermente allargate e piuttosto arrotondate. Carlo pensò che la situazione si stesse facendo decisamente interessante’ Maria non sapeva cosa fare, si agitava nervosamente e attonita, quasi chockata’ Lo zio era nudo, la cugina era nuda..Carlo era nudo e intorno a lei’Maria continuava ad agitarsi, andava su e giù nervosamente..finchè non inciampò sui piedi di Carlo che era seduto sul suo asciugamano a godersi quella scena comica. Maria cadde sul corpo nudo di Carlo, sentì le sue mani sul suo corpo, sul quale Carlo, ovviamente, non si lasciò scappare qualche palpatina sfuggente e certamente voluta. ‘Scusa, scusa, ..non volevo. Ti sei fatto male?’ disse Maria rivolgendosi a Carlo, che rispose ‘ma figurati..nessun problema, l’unica cosa è che ti dovresti spogliare, non puoi mica urlare qui e farci apparire come pervertiti solo perché stiamo nudi sulla spiaggia’ . Maria si era persa negli occhi azzurri e profondi di Carlo, era ancora sdraiata su di lui, ma si era calmata, come rapita dai suo occhi o dalle sue parole. Oppure dal contatto con il corpo nudo. ‘Va bene’ mi spoglio’ . Lucia le volse la mano, Maria la acchiappò, Carlo la spinse (con la mano sul culetto) verso l’alto. ‘si..ma andiamo dietro le dune..mi vergogno a spogliarmi qui’ disse Maria a Lucia e allo zio. Lucia la prese per mano e cominciò a portarla verso le dune dietro la spiaggia. Lo Zio guardò Carlo negli occhi e fece un cenno di complicità e di invito verso le due ragazze. Carlo si alzò e si incamminò verso le montagnole di sabbia che facevano da piccola barriera tra la spiaggia e il suo dietro. Quelle dune hanno sempre ospitato situazioni di ogni tipo, sono sempre state teatro di incontri sfuggenti e di situazioni peccaminose. Anche quella volta fu così. Lucia era nuda e il suo culetto che arrancava sulla sabbia ‘caliente’ della spiaggia e che saliva su verso la cima della duna, era uno spettacolo ammirarlo da dietro ‘e che Carlo ovviamente ammirava estasiato. Lucia condusse Maria verso una radura, costituita da piccola vegetazione di piante marine..in modo da ripararsi dal sole, prese Maria e cominciò a spogliarla. Le tolse la maglietta e il pareo marroncino che indossava, la guardò in modo tranquillizzante nei suoi occhi e le slacciò il reggiseno. Maria ebbe un piccolo sussulto, le sue tette erano al vento , i suoi capezzoli erano come delle antenne radar che si muovevano in maniera sincopata , ma era tranquilla. Carlo era un pochino in disparte, non nascosto agli occhi delle ragazze, ma solo Lucia se ne era accorta. Maria era impietrita ma stavolta non agitata. Lucia prese i lembi degli slip, guardò nuovamente Maria negli occhi, si inginocchiò davanti alle sue lunghe e bellissime gambe e cominciò a tirarle giù le mutandine del costume’ Il pelo nero, folto, della fica di Maria era esposto ai naturali raggi solari e alla dolce brezza marina,oltre che agli occhi della cugina e dell’appena conosciuto Carlo. ‘Sei bellissima’. Carlo non riuscì a trattenersi e le sue parole arrivarono alle orecchie di Maria che sembrava ormai estasiata dallo stare nuda davanti alla cugina, a uno sconosciuto e..allo zio che era dietro e che si stava godendo lo spettacolo, perché di spettacolo si stava parlando. Maria era come se si fosse liberata di tutti i tabù e di tutte le ipocrisie con le quali era cresciuta. Il sentirsi nuda davanti a persone nude, all’aria aperta alla mercè potenzialmente dello sguardo di tutti, le aveva sbloccato la mente. Non parlava ma il suo atteggiamento del corpo era inequivocabile. Lucia la abbracciava, Carlo si avvicinò e si mise davanti a Maria..che ormai era tranquilla. Aveva anche capito che era stata fatta oggetto di una trappola dello zio e della cugina..ma non le importava nulla. Carlo cominciò a sfiorarla con le proprie mani, sul viso e poi scendendo verso le il collo, le spalle..fino ad arrivare alle montagnose tette. La lingua cominciò il suo corso, sul collo dapprima e sul meraviglioso corpo, poi le spalle fino a scendere anch’essa sulle tette, con all’apice i capezzoli sempre più duri e ispessiti. Maria non parlava, ma smaniava dalla paura e dal piacere. Lucia era dietro le spalle di Maria e la bloccava, mentre le mani di Carlo scendevano su ogni millimetro della pelle, i fianchi , la pancia e scendendo lentamente dove la pelle era maggiormente sensibile, come dimostrato dall’ansimare in crescendo di Lucia. Le dita cominciarono a sfiorare i peli fin più giù..all’imboccatura delle cavernosità di quella fica che non aveva conosciuto nessuno fino ad allora. Maria sussultava, un misto di paura e piacere la pervasero sempre più. ‘Mettila giù, sull’asciugamano’ la voce dello zio, da dietro, ferma e goduriosa si fece sentire rivolta alla nipote Lucia. Lucia obbedì, e prese la cugina per le spalle e la fece sdraiare sull’asciugamano. Maria era in totale balia ormai. Carlo la vide così, nuda per terra, aperta a tutte le possibili fantasie e necessità carnali. Si abbassò sulla ragazza, che aveva lo sguardo fisso sul cazzo di Carlo, ormai indurito come un marmo. Carlo si sdraiò su di lei e cominciò a baciarla in bocca, mentre le mani continuavano a cercare di conoscere ovunque il suo corpo. Lingua a lingua, un bacio lungo e appassionato fu scambiato sotto lo sguardo dello zio, sempre più infoiato e della cugina, anche lei apparentemente molto eccitata. La fica di Maria è una fica piuttosto pelosa, a formare un triangolo piuttosto evidente, con lo spacco ancora chiuso e coperto da fitta vegetazione. Ma le mani di Carlo avevano ormai percepito l’elevato grado di umidità fuoriuscire da quella spaccatura, bagnata e calda. ‘Che fregna che sei’ le disse..appoggiando così la punta del suo cazzo sull’apertura della caverna inviolata. Era evidente che era così. Prima di rompere e di deflorarla Carlo richiese con uno sguardo l’autorizzazione allo zio, che nudo e con il suo enorme cazzo indurito, annuì consentendo la penetrazione. In fondo era questo che aveva architettato, alle spalle dell’ignara Maria e dell’appena conosciuto Carlo. La punta del cazzo si appoggiò sull’apertura della spaccatura, Carlo cominciò a cercare di farsi strada in modo da avere via libera all’inserimento del proprio bastone e per vincere la naturale ritrosia della donna dovuta all’inconscia paura della perdita della propria verginità. Con un colpo di reni, non violento , Carlo riuscì a trovare l’apertura e l’imboccatura verso l’oscuro piacere nascosto. Gli occhi di Maria erano fissi in quelli di Carlo. Con un secondo colpo di reni, più forte, stavolta..ci fu la rottura dell’imene e la penetrazione mai tanto agognata. Maria ebbe un sussultò e un piccolo grido di dolore. Lucia la teneva ferma ancora, aveva quasi le lacrime di gioia. Lo zio si stava segando e aveva quasi la bava dalla bocca colante, dalla tanta eccitazione. Carlo non si mosse per un momento, per non dare troppo dolore alla ex-vergine. Maria si era aggrappata alle braccia dell’uomo che l’aveva deflorata, quasi affondando le proprie unghie nella sua carne. Ma nessuno sentiva altro, che solo il piacere. Piano piano dei movimenti ripetuti si susseguirono. Carlo la stava scopando. Carlo l’aveva ormai sverginata e si stava godendo quella fica di ragazza che mai avrebbe immaginato di possedere. Non quel giorno, non in quel modo almeno. Il sangue usciva copioso e sporcava tutto il corpo di Carlo, rendendo il colore dell’asciugamano ormai rosso totalmente. L’odore di sangue virginale era inconfondibile e pervadeva tutta l’aria intorno, rendendo l’atmosfera ancora maggiormente eccitante. Arrapante è il termine più adatto. Ma Maria non sentiva dolore, godeva, sebbene ancora timidamente. Lucia la teneva con una mano, mentre con l’altra si stava masturbando, sfiorandosi tra le cosce e gemendo alla vista della cugina scopata e dal piacere che stava procurandosi. Gemiti di piacere si elevavano in quella parte di spiaggia. Maria era fottuta e godeva. Carlo le spingeva dentro il suo cazzo con la giusta foga, ma senza conferire troppo dolore a Maria. Lucia si sditalinava e godeva, ma non parlava. Lo zio si stava segando, godendo come un porco: ‘Sborrale in fica’ disse, rivolto a Carlo. Sborra calda che non tardò ad arrivare. Carlo, forse, anche troppo incautamente, ma preso dalla foga e dall’infoiata, spruzzò la sua sborra dentro la fica della ragazza, avendole preannunciato l’orgasmo e l’inondazione interna ‘Sborroooooo” e le venne dentro, accompagnato da un secondo urlo di Maria ‘Siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii’.Fu il suo orgasmo. Il suo primo orgasmo da donna vera. I suoi occhi erano stralunati, strabuzzanti gioia e delirio. Il suo corpo era come se fosse preso da attacchi epilettici. Si dimenava , urlava, affondava le dita nella carne delle braccia di Carlo. Gemeva, urlava, si dimenava ancora. Lucia non riusciva a trattenerla e godeva anch’essa. Spasmi orgasmici ed estasiatici erano preda della ragazza, come posseduta..ma dal puro piacere fisico .
Dopo qualche secondo di riposo. Carlo e Maria si guardarono negli occhi e si baciarono. Un bacio appassionato, stavolta, dal quale nessuno dei due voleva allontanarsi. Solo le braccia di Lucia lo interruppero, spingendo Maria lontano dalle braccia del suo primo uomo. Lucia stava facendo quello che lo zio aveva ordinato. Doveva preparare la cugina. La allontanò e la poggiò di fronte al cazzo enormemente duro dello zio, sempre maggiormente infoiato. ‘non ti posso scopare, sei mia nipote. Non me la sento. Ma finalmente ho realizzato il mio sogno da quando sei ragazzina e ti spiavo dal buco della serrature e ti rubavo le mutandine sporche dal cesto della biancheria. Adesso ti posso sborrare come e quando voglio’ si mise davanti al suo volto e si segava..godendo e mugugnando di piacere. Maria stava lì davanti aspettando di essere totalmente docciata. Un getto di sborra densa bianca eruttò da quell’enorme cazzo, riempiendo la faccia e i capelli di Maria. Il getto era come una fontana, a spruzzi lunghi e con getti forti. La faccia di Maria era diventata come dipinta di bianco , densa e appiccicaticcia. ‘Urghhhhhhhhh’ era il sottofondo dello zio a questa scena. ‘Finalmente ti ho spermata, nipotina troietta, come la tua cugina’ Insieme ci divertiremo, adesso’il mio cazzo sarà la tua fonte di vita, il tuo corpo sorgente di ispirazione per le mie perversioni.
Lucia, che nel frattempo aveva raggiunto il suo personale orgasmo, si avvicinò a Maria, le porse il suo asciugamano e cominciò a pulirle il viso con fare dolce e sorridente. La aiutò a pulirsi alla bene e meglio del sangue virginale che ancora colava dall’imene frantumato, e la sollevò’ la baciò sulle labbra e le disse: ‘benvenuta..adesso sei finalmente una donna’. L’animo puro di Lucia si rivelò tale, nel momento in cui fu lei ad avvicinarsi a Carlo, baciandolo e ringraziandolo del piacere che aveva donato a lei e allo zio. ‘saremo felici, anche grazie a te, da oggi in poi’. Si girarono tutti e tre insieme , mano nella mano con Maria in mezzo e se ne andarono. Fu una giornata breve ma di un’intensità erotica e umana unica che Carlo non potrà mai più dimenticare. Carlo non li incontrò mai più. Almeno fino a oggi.

per commenti e opinioni contattatemi a: alchemico1@hotmail.it

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