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Racconti erotici sull'Incesto

UN INCIDENTE FORTUNATO

By 29 Marzo 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

Salve a tutti, vi racconterò uno sviluppo inaspettato della storia con mia zia Sara, e visto che diversi lettori mi hanno chiesto se la storia è vera o meno, lo prometto, è una storia realmente accaduta!

Dopo la prima scopata con mia zia Sara, ve la ricordate quella in cui mi volle misurare il pisello, ne seguirono altre 3 o 4, io ero sempre eccitato pensando a lei come potete immaginare.

Fu lei però ad un certo punto a frenarmi dicendo che stavamo esagerando e che qualcuno poteva insospettirsi della cosa, mio  malgrado accettai la richiesta di “tregua” finche un giorno in  piena estate, zio Carlo marito di mia zia Sara mi telefona – Ehi nipotino che fai più tardi?-

-niente zio sono in giro con amici, volevi qualcosa?-

– si! Vieni da me fra un ora che ti faccio divertire un po’!-

Pensavo a cosa potesse volere mai!, lui è un tipo molto giovanile e divertente, ma non riuscivo proprio a capire cosa volesse.

Arrivai a casa sua con qualche minuto di anticipo, suonai rispose zia, tuo zio è in garage fu la sua laconica risposta. Sembrava incazzata con lui, mah! Vediamo un po’ che c’è di bello pensai.

Lo raggiunsi in garage e lo vidi che armeggiava con la sua vecchia moto un Honda degli anni 70, appena mi vide – ehi moccioso! Ti va di fare un giro su una vera moto?- il suo entusiasmo era alle stelle, lui ha 2 figlie femmine, e anche se mi sono scopato la moglie, io ci tengo a lui andiamo d’accordo e sempre simpatico e gentile con me, anche se è lui lo zio acquisito.

Cosi pensai anche se a me non è che freghi molto delle moto, perché deluderlo allora – fantastico zio! Ma c’è la farà a portare tutti e due? – ci piaceva prenderci in giro, ci punzecchiavamo spesso, sul calcio in modo particolare.

Nel frattempo scese giù zia Sara, sempre bellissima ed elegante, mi salutò come faceva di solito baciando e coccolandomi un po’, finche zio non mi porse un casco e mise in moto la sua amata Honda.

-salta su, che andiamo a donne!- mi disse schernendo la moglie, che rispose a tono –si si portati il cellulare che se restate a piedi con questo catorcio almeno vi vengo a recuperare! Marco se non vuoi andare non devi eh!!-

Ormai ero già in sella, sorrisi alla zia e partimmo.

Non era male girare per la città su quella vecchia moto, zio faceva un po’ il ragazzino, prendendo in giro qualche fanciulla con lo scooter e dava gas, a dire il vero facevo più rumore che altro però era divertente.

Era ormai mezzoretta che si cazzeggiava, quando comincia a piovere, avete presente quei temporali estivi, arrivò una botta d’acqua tremenda.

–          Marco ci vogliono 10 minuti per tornare a casa che dici aspettiamo che passi o vuoi vivere l’emozione di andare in moto anche sotto la pioggia?-

–          Dai zio tira fino a casa tanto ormai ci siamo bagnati- gli dissi gridando da dietro.

Mi potevo star zitto!!! Sarà stata la troppo acqua, o forse che zio non era più abituato a guidare quel rottame, ma ad una curva scivolammo, io che  tra l’altro stavo cercando di spannare la visiera quindi era mezz’aperta, capii subito di essermi rotto il naso!.

Un signore che vide la scena chiamò subito l’ambulanza. Di corsa in ospedale. Cavolo mi ero fatto davvero male, naso rotto con dolore atroce e anche un braccio rotto, che ancora non mi faceva malissimo, ma peggio andò allo zio frattura di tibia e perone e braccio desto rotto in più punti.

Ovviamente erano arrivati mamma e la zia. Mi immobilizzarono il braccio , con mia mamma quasi in lacrime, quando arrivò la zia Sara – Marco, ti devi operare al setto nasale, e anche Carlo si deve operare, andiamo alla clinica ……….. vieni anche tu ovviamente?-

Era la clinica dove ha lavorato il padre di zio Carlo, mamma rispose –se dite che è meglio là andiamo, basta che fanno in fretta!-

-stanno già arrivando la ambulanze- rispose sua sorella.

Arrivammo tutta un’altra cosa rispetto al macello dell’ospedale e in più grazie ai buoni uffici dello zio ci misero nella stessa camera, soli io e lui.

Nonostante stesse davvero male, zio Carlo non smetteva di scusarsi e via dicendo.

Ci operarono quasi immediatamente. Mi svegliai dall’anestesia intontito, ora il braccio mi faceva davvero male, ed era ingessato e non potevo respirare dal naso perché avevo i tamponi, ma zio era ancora sotto i ferri.

Dopo qualche oretta portarono anche lui ancora addormentato.

Mattina seguente arriva il dottore con le prognosi, le operazioni erano andate bene, io dovevo restare la 6 giorni per via dei tamponi al naso, per zio la cosa era più lunga.

La prima sera restò in ospedale anche mamma, ma la seconda, restò solo la zia tanto eravamo nella stessa stanza e quindi poteva occuparsi sia del merito che di me, in più gli infermieri erano stati cosi gentili da procurarle una poltrona per farla stare più comoda la notte.

Lo zio stava davvero male, ma quella notte riuscì a prendere sonno, io invece a causa dei tamponi nel naso non riuscivo a dormire, non erano dolorosi ma fastidiosi, cosi zia Sara si sistemò accanto al mio letto con la poltrona e cominciammo a parlare.

Cavolo era davvero bella con quegli occhi chiari e i capelli raccolti, aveva una polo aperta davanti che lasciava intravedere quel seno sodo e abbondante ( ha una 4), e in più con una mano mi massaggiava il petto per incoraggiarmi a dormire diceva lei.

Ma di dormire non ne avevo proprio voglia, ne io e ne il mio pisello, che al solo respirare il suo profumo si ingrossava sempre più. Così quando sentii finalmente lo zio russare, presi la mano di zia Sara e prima la carezzai un po’, poi la misi sulla mia possente erezione.

-Marco ma sei matto?- bisbigliò la zia togliendola subito.

-dai zia, sta dormendo,e poi solo per farmi calmare un po’ hai visto in che stato sono?!- le risposi a bassa voce. Dopo qualche tira e molla, mi disse –ok, ma girati su un fianco.

Mi girai immediatamente, lei prese  il mio cazzo in mano e mentre continuava a parlarmi, faceva andare si e giù la sua mano lungo il mio cazzo, era davvero brava e aveva una mano morbida.

Ad un certo punto aumentò il ritmo e cominciò a segarmi con tutte e 2 le mani, prese tutti i miei 27 cm e mi fece venire, con schizzi violentissimi che si posarono sul mio ventre, e sulle lenzuola. Era rossa in viso, eccitata notevolmente, nonostante avessi sborrato lei ancora lo teneva in mano e continuava con movimenti più lenti il su e giù.

Prese poi dei fazzolettini di carta e mi ripulì prima il ventre, poi il pisello in modo dolce e molto accurato, poi si avvicinò e tenendolo in mano, gli diede 2 leccatine e mi baciò in fronte.

-grazie zia! – le dissi sorridendo, – prego- fu la sua risposta con un sorrisetto malizioso.

Mi addormentai. La mattina seguente zia era andata a riposare e c’era mia mamma, mi stavo annoiando, lo zio che si lamentava in continuazione, in tv d’estate non c’è mai niente e la zia non era li!

Nel pomeriggio tornò la zia, e poco dopo arrivo il dottore, chiese allo zio come andava e lui –dottore ho un dolore allucinante, la notte dormo massimo un oretta poi mi sveglio per le sofferenze-

Io pensai beh una sega a notte non è male, e incrociai lo sguardo della zia, chissà se anche lei stava pensando ciò che pensavo io!….

-allora faremo cosi, le do degli antidolorifici, e la sera la farò dare un sonnifero, cosi almeno la notte dorme e si riposa- furono questi gli ordini del dottore.

Annoiandomi, arrivarono le 22, mio zio stava male, cosi l’infermiera arrivò col tanto desiderato sonnifero, -vedrà che fra 20 minuti al massimo dormirà profondamente e si risveglierà l’indomani- fu la previsione della gentile infermiera, che non sbagliò.

Erano circa le 23 e zio già russava da un bel po’, zia sempre seduta vicino a me mi teneva compagnia scherzando e ridendo, finche non sentii la sua mano sulla mia coscia.

Era chiaro che il giochino della sera prima l’avesse eccitata, voleva ripeterlo, ma oggi avevamo più tempo! Pensai. Cosi la lasciai fare, lo impugnò da sopra il pigiama e disse –vuoi?-

-che domande! Certo-  le bisbigliai, cominciò cosi il  sapiente lavoro di mano, era davvero brava, ad un certo punto però mi misi seduto sul letto col cazzo fra le sue mani, quasi sbiancò ma senza lasciare il mio pisello disse –Marco, se si sveglia tuo zio ci uccide!-  mentre le aprivo la camicetta goffamente con la mano sinistra (la destra era ingessata) risposi –ma se l’hanno sedato dormirà fino a domani mattina-

Cosi mentre mi segava il cazzo e si lasciava palpare quel bel seno disse –speriamo!-

Cosi le spinsi la testa giù con l unica mano libera fu un bisbiglio – Marcooo!- ma si chinò e lo prese in bocca, era forse passato più di un mese dall’ultimo pompino che mi aveva fatto la zia, era stupefacente, dava un ritmo fantastico e con la lingua mi stuzzicava la cappella per poi leccare tutta l asta.

Super ero in estesi, mi avvicinai al suo orecchi e le sussurrai – mettilo fra le tette-  mi sibilò un –porco!-

Ma prese le sue belle tette e avvolse il mio cazzo, tenendole con le mani iniziò una spagnola da urlo, non tralasciando di leccare o baciare la cappella.

Ormai ero al culmine, non poteva dir nulla per paura di svegliare lo zio, cosi le misi la mano sulla testa e spinsi un po’, era il segnale che stavo per venire.

Lei colse subito e si chinò di nuovo prendendomelo in bocca, bastarono colpi sapienti di quelle labbra che iniziai a eruttare sperma. Non so come, ma riuscì a ingoiarlo tutto, restò col mio cazzo in bocca ancora per quasi un minuto, poi leccandomelo dal basso verso l ‘alto e segandomi ancora un po’ mi disse, guardandomi con occhi da chi sapeva che mi aveva  fatto godere alla grande – hai finito o ne hai ancora?-

Risi silenziosamente, mi aiutò a rivestirmi e riprendendomi il cazzo in mano e stringendolo forte mi sussurrò –appena usciamo da qua scopiamo!-

Era ciò che volevo sentirmi dire, mi addormentai come un fanciullo mentre la zia si andò a ripulire.

Mattinata di nuovo con mamma che da il cambio alla zia, mio padre era fuori per lavoro, noiosamente arriva l’ora di pranzo, e la zia che oggi ha portato da mangiare da casa.

Dopo essermi visto lo sport in tv, mi appisolo, ma sento nel dormiveglia dei bisbigli, e poi sento la tapparella chiudersi, zia ora e accanto al letto dello zio, che le farfuglia qualcosa, non riesco a comprendere cosa, poi sento mio zio che mi chiama –Marco- da prima quasi sottovoce, poi alza un po’ di più il tono, ma continuo a far finta di dormire, non rispondo.

Passano pochi secondi e sento dei gemiti, non sono i soliti lamenti di dolore dello zio, cosi apro gli occhi e vedo la zia che sta facendo un pompino al marito. Lui sdraiato sulla schiena, non può assumere altra posizione visto che ha la gamba “appesa” e lei col viso rivolto verso il mio letto e il cazzo in bocca che succhia. Sarà stata la situazione, l’astinenza o la sapienza della moglie , ma zio non dura molto e viene.

Scena eccitante, ma non posso far nulla devo aspettare il sonnifero penso fra me.

Cosi di nuovo zia e mamma si danno il cambio verso le 17.

Ceniamo intorno alla 18:30, non passa mai cosi la serata mi lamento io! Mia mamma mi zittisce a brutto muso dicendomi che non mi va mai bene nulla e cose simili, ma ecco che viene in mio soccorso zia Sara, tornata per la notte, vestita con una gonna stretta nera e una camicetta da cui esplodono le sue tette,   -ma lascialo stare, che non si lamenta mai, pensa a mio marito invece che vecchio com’è ha sempre da ridire!- e mi fa l’occhiolino.

Già la sua visione bastava x farmi eccitare, poi il suo modo di fare e il suo profumo, sto x venire!!! Ma mi contengo.

Solita serata, arrivano le 22 e puntuale l’infermiera col sonnifero per lo zio.

Giusto il tempo di due battute fra tutti e 3 che lo zio ci lascia iniziando la solita rumorosa russata.

Parlottiamo un po’ poi le dico –certo che ormai fai pompini in continuazione eh!?-

-ci hai visti? L’ho detto a tuo zio che potevi vederci…che figura!!-

-ma quale figura, quasi facevi sborrare anche me quando ti ho vista, e poi guarda cosa hai fatto è da pomeriggio che è cosi!- dissi scostando le lenzuola e mostrandole il mio cazzo in tiro ormai fuori dal pigiama.

Lo prese subito in mano e maliziosamente –ora è il suo turno quindi..è stato così bravo!- e mi fece un sorrisino da troia.

Mentre il marito nel letto di fronte russava, lei cominciò il sapiente lavoro di bocca, ma volevo di più, mi alzo e mi vado a sedere sulla poltrona insieme a lei, mentre lei mi sega io la palpo, seno e finalmente le tocco quel magnifico culo, duro e alto.

Mi avvicino al suo orecchio –scopiamo zia!- lei un po’ titubante –Marco mi sa che esageriamo così!-

-dai tanto dorma fino a mattina no!?

Senza dire più nulla, mi si para davanti in piedi, si alza la gonna fino al bacino, mi prende ancora il cazzo in mano, e poi rimanendo in piedi e piegando solo il busto, ricomincia a succhiarmelo.

Io seduto in poltrona, lei mi sale sopra, mettendosi fra il mio busto e il mio cazzo, che tiene in mano, e sega, facendolo sbattere contro le sue chiappe, si sbottona la camicetta, inizio a leccare le tette ormai alla mia portata, poi tenendo fermo il mio pisello, si alza un po’ e si impala.

Inizia con movimenti lenti per abituarsi, poi mi fa –il tuo cazzo mi riempie!-  e comincia ad aumentare il ritmo, mentre io con la mia unica mano a disposizione palpo e lecco quel favoloso seno!

Lei mi cavalca e mi mordicchia l’orecchio, probabilmente per non gemere, poi  bisbigliandomi proprio nell’orecchio che sta mordicchiano mi fa – mettimi un dito nel culo!-

Lo faccio ma ormai sono super arrapato, da un dito diventano 2, poi mi avvicino io al suo orecchio             -dammelo zia, voglio il tuo culo!-

-meglio di no, mi farai male, non abbiamo lubrificanti qua, e se grido tuo zio si sveglia!-

Continuando a cavalcare e con due dite nel culo, ma io lo volevo – dai girati! Sei te che hai il comando se ti fai male riprendiamo cosi-

-devo essere proprio ammattita- dicendo ciò si sfila dal mio cazzo, mi da la schiena, -hai davvero un bel culo zia!-  tenendo fermo il mio cazzo che ormai è divenuto un palo, si siede piano piano, e buttando indietro il capo verso di me –Marco è troppo grosso, facciamo la prossima volta, mi fai male!-

Ma ormai come un maiale ingrifato, non ci voglio rinunciare a quel culo, anche perché la cappella è ormai quasi tutta dentro, sento il suo anellino stringerla, mi alzo con la zia ancora appiccicata a me, la spingo col busto e le gambe a terra, quasi a 90, do un paio di colpi e sono dentro, devo però fare attenzione a non arrivare fino in fondo, il rumore del mio corpo contro le sue chiappe potrebbe insospettire qualcuno.

Vedo che la zia per non lasciarsi sfuggire gemiti o grida, ha le lenzuola in bocca e le morde con forza, penso per il dolore, ma ormai sto quasi per venire, ma cercando un affondo da lontano, il mio cazzo esce dal suo ano, zia si gira verso di me con aria interrogativa, e sempre le lenzuola in bocca, provo a rimetterlo con la mia mano, ma la sua mi anticipa, lo afferra con la destra e con mia sorpresa, lo rimette nel culo.

Poi mi sussurra – fermo, faccio io!- , rimango immobile, con lei che messa a 90 fa un avanti e indietro delicato ma deciso, di incula da sola praticamente.

Movimento fantastico, non resisto, mi accascio su di lei –zia sto venendo!-

Si sposta, rapida lo prende in mano, ma il primo schizzo va a finire sul letto e anche oltre, poi mentre continuo la copiosa sborrata, lei col pisello sempre in mano si piega e finisce per ingoiare i restanti fiotti.

Mi siedo sfinito sulla poltrona, lei si inginocchia e ancora me lo succhia e lo sega, poi da quella posizione mentre ancora mi mena il cazzo dice –sono proprio una stronza, con mio marito addormentato, mi scopo mio nipote, sono una merda vero? –

-no zia, solo un po’ troia- le rispondo ridendo!

-un po’- mi fa lei – chissà cosa poteva succedere se Carlo si avesse scoperti! – qualche secondo di pausa con lei che ancora mi mena il cazzo ormai moscio e poi aggiunge –mah! Magari gli piace!?-

E con un sorrisino ora si da troia si rimette il mio cazzo in bocca per un ultima succhiata.

 

Sono graditi commenti, anche solo per migliorare il mio stile, per farlo scrivete a:                                                                                                  rrmartin8@gmail.com

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