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Racconti erotici sull'Incesto

una cognata libidinosa – parte 2

By 27 Dicembre 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

UNA COGNATA LIBIDINOSA ‘ parte 2

E’ sera ed io sono a casa della mia ragazza che come al solito alle 22.30 sta già tra le braccia di Morfeo..mio cognato Enrico è fuori per una partita di calcetto e Cinzia con una scusa non l’ha seguito nei suoi funambolici scarpinamenti serali ‘ e rimane a casa; i genitori della mia ragazza sono in camera loro ed io e mia cognata Cinzia rimaniamo finalmente soli..ho una voglia matta di possederla e farla mia, cosi appoggio la mia mano sul suo fondoschiena accarezzandolo appena e lei mi afferra l’altra mano mettendosela sull’altro gluteo e invitandomi a palpare con vigore. Non mi faccio pregare e constato che la mia cognatina è dotata davvero di un gran bel culo. Lei si raddrizza e si gira mettendomi repentinamente una mano sul pacco e tastando la consistenza del mio uccello eretto. ‘Mmm’- fa lei facendo l’occhiolino ‘Carla ha scelto proprio bene’ti trovo più in forma di ieri sera’-
Pensa cosa direbbe ora Carla ‘dico allora io sorridendo. -Oh no’- dice lei fintamente preoccupata ‘non avrete fatto sesso oggi, vero?- -Sei gelosa?- -No.. è che’ io ti voglio in forma per me’- mi dice abbracciandomi delicatamente e facendomi sdraiare sulle lenzuola mentre mi sfiorava le labbra con le sue.
-Tranquilla’ non abbiamo fatto nulla’ sono tutto tuo’- dico baciandola, finalmente. Lei si sdraia su di me togliendosi le scarpe mentre continuavamo a limonare. Le mie mani la indagarono soffermandosi sulle rotondità di seno e culo, rotondo e sodo, passando per i fianchi e infilandosi occasionalmente sotto la maglia per accarezzare la pelle nuda della schiena e del ventre e sfiorando i primi peli del pube.
Dopo qualche minuto lei si stacca e si mette a cavalcioni sul mio bacino, sfilandosi la maglia e restando con indosso una bellissima canotta rossa, molto aderente ‘. Io mi tolgo il maglione e la camicia, restando cosi a petto nudo. Allora anche lei si sfila la canotta e rimane col reggiseno rosso a separarmi dai suoi capezzoli rigidi in evidenza.
Le sue tette erano bellissime, una terza piena, erano così sode che veniva voglia di morderle. Lei indugiava con lingua e denti e labbra sui miei capezzoli, leccandomi i muscoli addominali fino all’ombelico scendendo con le mani fino alla cintura. Me la slacciò e iniziò ad abbassare la zip trovando i miei boxer blu pieni di eccitazione.
Mi tolse i pantaloni lasciandomi in mutande. Io le appoggiai allora le mani sul culo e le abbassai di colpo i pantaloni fino alle ginocchia, scoprendo anche le mutandine piccole e rosse (il rosso scoprii quella sera era il suo colore preferito) che contenevano il suo frutto proibito. Le gambe depilate alla perfezione si avvolsero intorno alla mia schiena mentre io le palpavo e massaggiavo con le mani leccandole con la lingua il collo e il petto fino alla riga tra i seni chiari. Le tolsi il reggiseno e iniziai a succhiare come se dovessi essere allattato. Lei si lasciò scappare un piccolo lamento quando le morsi il capezzolo ma si trattenne, sussurrandomi ansimando di non fare rumore o Carla ci avrebbe scoperti. Io annuii e la feci coricare sul letto della camera del suo ragazzo, scorrendo con la lingua bagnata fino al suo ombelico. Spostai le mutandine e glie le sfilai con un brivido. La figa era pelosa ma curata. Tutti i peli non erano più lunghi di un paio di centimetri e già erano bagnati della sua eccitazione. Iniziai a lavorare di lingua gustandomi il suo sapore e entrando con la lingua dentro di lei. Lei godeva vistosamente con contrazioni muscolari incontrollate, ma era silenziosa al contrario delle sere precedenti, stringeva i denti e sforzandosi di non lasciarsi andare a urla di piacere.
Dopo un pò mi tolsi dalla sua vagina e fu lei con gli occhi lucidi per la goduta a mettermi sdraiato sotto di lei e a sfilarmi i boxer liberando i miei 18 centimetri di cazzo duro come il marmo. Mi aspettavo un altro bel pompino con le sue labbra delicate e invece si sistemò sulla cappella con la sua vagina bagnata e iniziò velocemente ad andare su e giù sulla mia asta.
Non mi feci pregare e le appoggiai le mani sui seni mentre lei saltava facendo cigolare la rete del letto su e giù sulla mia asta. Con la testa rivolta verso il soffitto e i capelli al vento che andavano su e giù sudava tantissimo e le mie mani non sapevano più dove toccare tra il suo culo florido e i seni sodi, la schiena liscia e sudata e il ventre teso per l’eccitazione. Godevo davvero tanto, ma riuscivo a non fare rumore, mentre lei per evitare di urlare si mise in bocca un legnetto rotondo che strinse con i denti, lasciando uscire solo un debole e continuo ‘Mmmmmmmmh” mmmmmmmmh’ aaaaaa”.. mmmmmmmmmmmh” mmmmmmmmh’.- Sentivo il mio cazzo sempre più veloce che entrava e usciva dal suo corpo e contemporaneamente il suo piacere che cresceva, i suoi muscoli che perdevano il controllo. Tremava tutta come se fosse indiavolata’
Poi all’improvviso rallentò il ritmo e spinse sempre più forte facendomi penetrare sempre di più. A un certo punto fece l’ultimo salto e rimase ferma con il mio pene dentro di lei.
Sentii come un fiume caldo inondarmi l’asta fino a bagnarmi i coglioni. Era venuta. Sentivo il suo respiro affannoso e i mugugni sempre più deboli dalla bocca serrata.
Lei era venuta, io no. E volevo venire, feci per prenderla per i fianchi e farla ricominciare ma lei si tolse da me lasciandomi col cazzo in tiro e sul punto di venire.
-Dove vai?- le chiesi con voce straniata.
Lei con gli occhi bagnati dalle lacrime del piacere e un sorriso spiritato sul viso mi disse con voce bassa e calda. ‘Non avevo mai raggiunto un orgasmo cosi prima’ grazie di cuore’- e mi diede un bacio leggero sulla fronte, avviandosi lentamente verso il bagno tutta nuda e bagnata.
Io mi alzai e la presi per un braccio. ‘E io?- le chiesi prendendola per le spalle con forza.
Fece spallucce e mi indicò la mano -Finisci da solo’- mi disse in tono di finta sfida’in quel momento capii, voleva essere presa con la forza, per godere ancora di più..la mia libidinosa cognatina’ Io- stando al gioco – feci finta di arrabbiarmi e allora la presi per i capelli e la rimisi sul letto. Stavolta mi misi io sopra di lei e ricominciai a leccarla per farla riscaldare un po’.
Quando fu d’accordo e vogliosa di ricominciare, mi misi tra le sue gambe e mi feci largo nella vagina larga di Cinzia. Prima piano poi sempre più forte ricominciai a entrare in lei. Anche lei godeva, la porca, con tutta se stessa’ quasi come prima. Ma mi bruciava ancora il trattamento di prima e pensai di farle provare qualcosa di nuovo e ancora più lussurioso. Le misi il bastoncino di prima in bocca e lei annuì godendo. Poi smisi di penetrarla e la girai con la schiena all’insù. Lei capì e si mise a pecorina.
Mi alzai sul letto e le scopai la figa da dietro portando a me con le mani il suo corpo e aiutandola a fare avanti e indietro. Tolsi poi ancora il mio cazzo dalla sua figa ormai devastata e mi preparai a entrarle nel culo. Lei si tolse il bastoncino dalla bocca e mi fermò. -Lì no Andrea,sono vergine’- disse con un filo di voce che aveva il suono di una che non capiva più per la goduria quello che succedeva. Sembrava drogata dal piacere.
-Tranquilla’ prima ti apro e poi faccio piano’- le dissi baciandola sulle labbra e accarezzandola. Lei annuì e si lasciò infilare la lingua tra le sue chiappette chiare e delicate. Dopo un po’ cominciai con un dito, poi con due. Poi quando fu abbastanza aperto, provai ad appoggiarci la mia cappella gonfia e rossa.
-Spingilo dentro!- mi disse dopo essersi infilata da sola tre dita in figa.
Non me lo feci ripetere due volte e entrai una prima volta lentamente. Lei gemette. Uscii e rientrai ancora. E ancora. E ancora. Continuando ad aumentare lunghezza della penetrazione e velocità. Fu lei a chiedermi di scoparla con come nella figa.
Non aspettavo altro. La feci venire di nuovo dalla vagina ma questa volta non se ne andò. Dopo esserselo preso abbastanza anche da dietro, si mise di nuovo con la schiena sul letto e mi invitò a venirle nella figa, dicendomi di aver preso la pillola.
Io la scopai di nuovo ma questa volta molto più profondamente. Quando ero sul punto di venire anche io, però, tolsi il cazzo dalla sua vagina e lo misi davanti al suo viso. lei si sedette sul letto e capì. Lo prese con la mano destra mentre con la sinistra si massaggiava il pube. Io la aiutai e con la mano destra la aiutai con la pompa e con la sinistra con il ditalino.
Quando lo prese in bocca e iniziò a succhiare sentii un fiume caldo percorrermi il corpo. La presi per i capelli e la allontanai da me di una trentina di centimetri, il mio cazzo era all’altezza del suo bellissimo viso e d esplose in un’eruzione di sperma senza precedenti. Cinzia aveva ora il viso completamente ricoperto dalla mia sborra, anche la sua folta criniera era impregnata di succhi di sperma e l’eccitazione la fece venire per l’ennesima volta.

Io continuavo a spruzzare sperma e dopo averle impiastricciato tutto la faccia, raccolsi con la mano la sborra e gliela feci bere, Cinzia approvò il trattamento e si fece riempire la bocca e ingoiò tutto’
Mi abbandonai stravolto sul letto sudicio di sudore, sperma e succhi vaginali accanto a lei. Ci baciammo per un po’ e poi andammo insieme sotto la doccia dove, ci leccammo ancora un quarto d’ora ripromettendoci di rifare insieme quel fantastico giochino!

Spero che questo racconto vi faccia eccitare nel leggerlo come ha eccitato me nello scriverlo… Buon divertimento! Sono ben accetti consigli o considerazioni alla mia e-mail: monteirorossi2007@libero.it

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