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Racconti erotici sull'Incesto

una famiglia esigente

By 20 Giugno 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

Questa è la storia mia e di come mi sono ritrovato a quasi trent’anni con praticamente 2 famiglie sulle ‘palle”e, attenzione, non dico sulle spalle perché economicamente né la mia famiglia originale né quella di mia moglie hanno mai avuto alcun problema finanziario, dico proprio sulle ‘palle”questo perché le voglie sessuali di ben 5 donne si sono trovate a girare attorno al mio cazzo, che da parte sua ce la metteva tutta per star dietro a tutte quelle fameliche ed incestuose porcelline.
Le protagoniste ve le vado ad elencare, naturalmente partendo dalla mia mogliettina Lara, una ventiquattrenne conosciuta in vacanza 5 anni fa, una dolcissima e sensuale peperina tutta curve e dalla carnagione chiara e capelli neri. Al secondo posto suo malgrado devo mettere mia madre Gilda, 48 anni stupendamente portati, la bionda procace ed esperta iniziatrice di ogni mia conoscenza erotica. Poi viene mia sorella Daniela, la sinuosa e snella modella che insistette per essere trasformata in ‘donna’ da me ben 7 anni fa, poi ancora Sandra, la mia splendida quarantenne suocera che curiosamente ebbe l’onore di assaggiare il mio cannolo (e la sua crema) ben prima della figlia che stavo ancora corteggiando. E infine viene Diana, la stuzzicante sorellina di mia moglie, la precisa studentessa di medicina, che mi ha solo recentemente coinvolto nelle sue lezioni pratiche di anatomia e sessuologia.
Le ho possedute tutte, chi prima e chi dopo, e le possiedo tuttora, con grande dispendio di energie, tanto da aver spesso desiderato che un altro uomo, dopo la scomparsa precoce di quelli di famiglia, entrasse nella cerchia e mi desse una mano’i pretendenti non mancano certo, vista l’avvenenza di mamma, sorella, suocera e cognata ma evidentemente a tutti manca quel ‘non so che’ che rende invece il mio uccello insostituibile’per quanto riguarda la presunta immoralità dei nostri comportamenti, che dire, da noi vige il motto ‘carpe diem’ !
Mi rendo conto del mio ruolo fondamentale in famiglia soprattutto quando manco per affari, la qual cosa capita raramente ma ogni tanto succede, proprio com’è avvenuto la settimana scorsa’ne venivo da un viaggetto di quindici giorni in Norvegia, avevo fatto il bravo mentre ero fuori, nessun incontro particolare, addirittura non mi ero neanche mai masturbato, perciò appena sceso all’aeroporto ero sessualmente carico come una molla e mi chiedevo chi era venuta a prendermi all’aeroporto’avevo certo voglia di mia moglie ma nessuna delle altre mi sarebbe dispiaciuta’quando uscii dalla dogana notai che nessuna era ad aspettarmi così esclusi tra le papabili mia madre, mia suocera e mia moglie di solito tutte puntualissime’potevano essere venute una tra mia sorella e mia cognata, forse tutte e due insieme, chissà.
Uscii dallo scalo e mi accesi una lunga attesa sigaretta scrutando il parcheggio di fronte; da lontano vidi una figura alta e snella, vestita come una hippy, con pantaloni a zampa di elefante e una camicetta a fiori, con occhiali e un largo cappello; era Diana, la mia cognatina. Un bellissimo sorriso le si dipinse in volto quando mi scorse e allora accelerò il passo venendomi incontro.
‘Buonasera mia bellissima dottoressa’ esordì. ‘Buonasera caro’vedo che i miei consigli non ti vanno a genio’sempre quella sigaretta tra le dita eh ?’ ‘Ha ha, cara cognatina te l’ho già detto che non sono io a dover smettere ma tu a dover iniziare, lo sai il mio debole per le fumatrici’ ‘Ah già, adesso anche feticista ! vieni qua, fatti abbracciare !’
Strinsi il suo bel corpo snello tra le braccia schioccandole un bacione sulla guancia, giusto per non dare troppo nell’occhio. Lei mi sembrava già tutta un fremito, del resto al contrario di tutte le altre componenti la mia famiglia (inclusa mia moglie) lei faceva sesso esclusivamente con me e pertanto veniva da una ventina di giorni di astinenza. Lei mi lasciò finire la sigaretta e poi mi fece strada verso la macchina ‘ho preso la tua Range Rover, ti dispiace ?’ disse lei ‘Certo che no, guidi benissimo’
Lei si mise alla guida e uscimmo in un battibaleno dall’aeroporto di Malpensa, diretti verso la mia villa sulla riviera ligure; ci immettemmo in autostrada parlando del più e del meno mentre il sole tramontava velocemente in quella bella serata di Aprile ‘Mi sei mancato tanto sai ? Dovrei dire che ci sei mancato ma lo sai che sono una egoista” io sorrisi e le risposi ‘Anche tu mi sei mancata’ti ho pensato spesso mentre ero fuori” ‘Ma dai, pensavi a me con tutte quelle belle Norvegesi” ‘Ma a me non piacciono le nordiche, sai ?’ Lei rise e mise la freccia accostando ed entrando in una piazzola di sosta ‘Adesso vediamo quanto ti sono mancata”. Diana fermò la macchina in un angolo poco in vista del piazzale deserto, giusto il tempo di togliersi la cintura di sicurezza e ce l’avevo addosso, arrapata più che mai.
Le tolsi gli occhiali fissandola nei suoi bellissimi occhi color nocciola e le presi il viso tra le mani, baciandola con ardore’le sue guance si fecero di fuoco, Diana raggiungeva l’eccitazione sessuale in un battibaleno, e le sue mani mi sbottonavano la camicia con gesti veloci e precisi’fu poi la volta della mia cintura e dei miei calzoni’lei non poteva aspettare e infilò la mano tra i boxer tastando il mio membro già quasi completamente eretto”Ho bisogno subito di te, del tuo cazzo’aspetta” mentre sospirava si sfilava i sandali ed i calzoni e poi anche le mutandine’la tastai sotto, altro che preliminari, la cognatina era già totalmente aperta e colava abbondanti succhi dalla vulva tenera e depilata’con gesti un po’ impacciati la cognatina spinse indietro il mio sedile e si mise a cavalcioni su di me’io ero un maestro dell’autocontrollo ma l’astinenza degli ultimi quindici giorni mi faceva pulsare il cazzo di piacere mentre la mia carne veniva avvolta come uno stretto guanto da quella fremente della cognata’lei si gustò ogni centimetro del mio grosso pene rabbrividendo mentre le toglievo la camicetta e scoprivo le sue tette che sgusciarono fuori come due pagnotte palpitanti. Sussurrandomi dolci frasi all’orecchio la studentessa iniziò a scoparmi piano, facendo scivolare il mio pene nella sua calda vagina’ero riuscito ad evitare una copiosa venuta precoce ed ora ero in pieno controllo del corpo di lei, che stimolavo con leccate ai capezzoli gonfi’Diana era talmente eccitata ed in arretrato che bastarono tre-quattro minuti del suo cavalcare perché si lasciasse andare e quando successe il suo ventre partì come un treno verso l’orgasmo, che lei manifestò con gridolini di gioia incontenibile, dimenandosi come un’anguilla’stette ancora un po’ a dondolarsi col mio membro ben piantato nel suo ventre sussurrandomi ‘Non vuoi venire anche tu ?’. Io la strinsi a me baciandola e le dissi ‘Non ora’altrimenti tua sorella chi la sente ?”La dolce Diana si sfilò dalla mia verga lasciandola tutta bagnata dei suoi succhi e si rimise alla guida mentre io rimettevo con difficoltà il cazzo ancora eretto nei pantaloni. L’odore del sesso permeava l’interno della mia macchina in modo inconfondibile.
Il resto del viaggio trascorse in maniera tranquilla, ci fermammo anche a mangiare qualcosa ed in poco più di due ore eravamo ai cancelli della mia villa sul mare; c’era parcheggiata nel piazzale solo la smart di Anna, il resto delle donne di casa evidentemente avevano lasciato un po’ di privacy a me e alla mia mogliettina, a parte naturalmente Diana che pur avendo ricevuto già un piccolo ‘anticipo’ evidentemente era d’accordo con la sorella di passare la notte da noi. Anna sentì la macchina e venne ad aprire il portone proprio mentre prendevo la valigia dalla macchina; mi girai verso di lei e le sorrisi’la mia dolce metà indossava una sottoveste di raso nera che lasciava ben poco all’immaginazione’mi venne incontro e mi abbracciò stringendo il suo prosperoso corpo al mio e lasciandomi senza fiato con un bacio sensualissimo. ‘Amore, come mi sei mancato !’ ‘Anche tu cara, tantissimo !”lei mi prese per mano ‘Avete già mangiato ?’ chiese Anna”Si sorellina, manca solo il dessert”. Mia moglie rise ‘Per quello abbiamo tutta la sera’sempre che il mio amore non sia troppo stanco’ma’cara Diana, non mi dirai che non hai già preso un piccolo assaggio’vero ?’. Diana arrossì con quel pochino di pudore che ancora era nella sua indole e allora dovetti aggiungere ‘Ebbene sì, la tua piccola sorellina ha voluto un piccolo aperitivo’ma niente di che, solo un piccolo anticipo”.
Entrammo in casa e ci dirigemmo verso la camera da letto; appena lì mi tolsi la giacca e la camicia ‘Ho proprio voglia di una bella doccia”Anna mi era vicina ‘Aspetta’prima fammelo sentire un minuto in bocca”. Lei si sedette sul bordo del lettone e mi slacciò la cintura con gesti esperti’con la mano saggiò la durezza del mio fallo ancora nei pantaloni’li fece scendere e lo stesso fece coi boxer, scoprendo il mio fallo svettante e ancora lucido degli umori della sorellina’lo annusò tutto ‘Mmmmm, brutto porco, odori tutto della fica di Diana”. Diana intanto ci guardava visibilmente eccitata e disse ‘Luca non è ancora venuto però”. Anna sussurrò con le labbra vicinissime alla mia cappella ‘Luca è un tesoro di marito, gli avevo chiesto di tenere la sua crema per me’e lui mantiene le promesse”. Diana si stava toccando tra le gambe ‘Io invece sono venuta sul suo cazzo’la senti la mia sborra ?’ ‘Mmmm, certo che la sento’fammela assaggiare !’. Anna si abboccò al mio sesso e diede una decina di succhiate vigorose gustando la patina di crema vaginale della sorella, poi si staccò di colpo e sorridendomi disse ‘Adesso fatti pure la doccia se vuoi, noi ti aspettiamo qui”mi fiondai nella doccia, l’acqua tiepida sul mio corpo a lavare via tutta la stanchezza del viaggio’quando chiusi l’acqua sentii gli inconfondibili mugolii di mia moglie, aprii la porta appannata e vidi la mia consorte a gambe spalancate e la sorellina Diana a deliziarla di baci intimi’non me ne ero neanche reso conto ma il mio maestoso uccello era ancora completamente eretto’mi diedi un’asciugata veloce e mi fiondai a fianco delle due sorelle incestuosamente abbracciate; le due si scostarono lasciandomi il posto d’onore al centro. Fecero il gesto di abbassarsi ma le bloccai ‘Aspettate, sono quindici giorni che non vengo, se me lo prendete in bocca in due sborro in un minuto”. Anna si voltò e disse ‘Non fa niente, abbiamo tutta la notte”. E così mi sistemai meglio contro la spalliera del letto e osservai le due sorelle abbassare le bocche fameliche verso il mio ventre, non senza deliziarmi anche con dolci baci ai capezzoli’il mio cazzo era tesissimo, il glande gonfio e umido venne saggiato dalle loro saettanti lingue che si intrecciavano come liane attorno al mio tronco possente’mi stimolavano poco per volta, con carezze e sfioramenti di labbra che mi facevano rabbrividire; Anna percorreva ora con la lingua tutto il mio fallo, dalla radice al frenulo, Diana si stava dedicando a succhiare dolcemente le mie palle, saggiandone con soddisfazione la pienezza. ‘Cazzo, non l’ho mai sentito così duro ! Voglio farlo scoppiare” disse in un sibilo mia moglie mentre la bocca di Diana aveva raggiunto la sua e le due si slinguavano tutt’attorno alla mia cappella. Mamma mia, sentivo che stavo per provare uno degli orgasmi più devastanti della mia vita e per un attimo capii il valore dell’astinenza. Le due diventavano sempre più ardite e ora succhiavano la mia verga a turno, e mentre Diana non troppo esperta si limitava a prendere in bocca poco più della cappella, mia moglie al contrario si beccava più della metà del mio cazzo’ora le due si misero ciascuna ad un lato e con le labbra fecero su e giù sulla sensibilissima zona tra frenulo e cappella. Non potevo più resistere’non volevo più resistere’e quando sentii il mio fallo superare di slancio il punto di non ritorno gemetti tutta la mia goduria e guardai dalla punta del mio pene partire una sequenza di schizzi bianchi come il latte e densi come il miele’fu una sborrata imponente, ancora dopo sette-otto contrazioni il mio uccello tremava e gocce di seme fuoriuscivano dal meato andando a bagnarmi il petto. Le due sorelline guardavano sorridendo quei fuochi artificiali e solo dopo che l’ultima goccia uscì dal mio sesso andarono voracemente a leccare tutto. Il profumo di sperma era fortissimo, l’atmosfera eroticamente selvaggia, le due maialine si stavano baciando contendendosi a colpi di lingua il mio dono liquido. Anna venne col viso vicino al mio, sapeva che mi piaceva baciarla quando sapeva del mio orgasmo’lei poi si girò e con un gesto sensuale prese una sigaretta dal comodino e l’accese passandomela; mentre fumavamo insieme la mano maliziosa di Diana afferrò il mio membro facendomi notare che lo stesso non aveva perso vigore ed era bello pronto a nuove delizie. ‘Ma Luca ! Se fumare ti fa questo effetto continua quanto vuoi !’ disse ridendo Diana mentre Anna soffiava una nuvola di fumo verso il mio sesso sorridendo a sua volta. La sigaretta finì velocemente e ora avevo voglia di Anna, così la abbracciai baciandola e sentendo il suo corpo contro il mio’mi deliziai le mani palpando a più non posso le sue tettone stupendamente grosse e sode’e poi feci scivolare la mano giù incontrando il suo bosco nero e stimolandola con movimenti circolari le feci aprire per bene le gambe e sentii la sua fessura umida con le dita’la masturbavo come piaceva a lei, con movimenti ampi e circolari, per poi far scivolare un dito nella vagina a trovare il suo punto G’anche lei era troppo eccitata per resistere e la sentii fremere vittima di un orgasmo improvviso e molto dolce’sapevo anche che se l’avessi penetrata il suo orgasmo sarebbe diventato multiplo così mi misi sopra di lei e lei si aprì completamente aspettando il mio cazzo’glielo feci sospirare un po’ strofinando la cappella sul suo clito gonfio e umido’lei protestò un po’ dimenandosi e mugolando così glielo ficcai dentro lento ma deciso a farglielo sentire tutto”Ahhhhh, finalmente nella ficaaaaa”quando lo avevo tutto dentro di lei glielo feci sentire tutto attorno, muovendo i fianchi, sentendo le sue pareti vaginali sussultare. Ora la pompavo piano, con tenerezza ma virilità gustandomi appieno il piacere che lo sfregamento del glande nella sua fica donava ad entrambi’la sorellina Diana ci guardava sgrillettandosi ‘Come siete belli quando fate l’amore”. Gli occhi verdi di mia moglie brillavano di goduria e i suoi seni sobbalzavano ora che le mie spinte si facevano più decise”sbattimi amore’dai cosìììì’scopami tuttaaaa”la sentivo sbrodolarsi come poche volte le era successo, era praticamente un orgasmo dietro l’altro’però volevo che anche la sorellina partecipasse alla festa, allora mi fermai e ansimando chiesi ‘Ti va di mangiare un po’ la patatina di Diana, vero ?’. Lei si alzò ‘Si, ne ho una gran voglia’ma tu continua a scoparmi’mettimelo alla pecorina”. A Diana brillarono gli occhi e si mise sdraiata supina a gambe aperte, mia moglie non si fece pregare e si abbassò col busto a gustare il sesso della sorellina, tenendo su il culetto per la desiderata pecorina’i gemiti di Diana erano profondi, la lingua di Anna descriveva lunghi arabeschi attorno al suo sesso, per poi tuffarcisi dentro senza pudori’la visione era quanto di più libidinoso potesse esserci, avevo il pene di nuovo di pietra e affondai nelle tenere labbra intime di mia moglie come un coltello caldo nel burro, vedendo la sua vulva aprirsi come un bocciolo ad accogliere la verga. Mi piaceva da morire scopare Anna alla pecorina, vedere le sue poppe scuotersi ad ogni spinta pelvica, saggiarle il buchino del culetto con un dito’in più la porca si stava gustando la passera depilata della sorellina, che gemeva rapita in un lubrico delirio.
Chiavai mia moglie non so neanche per quanto tempo, ormai la sua fica era così scivolosa che neanche dovevo spingere più di tanto, il mio tarello sciabordava dentro senza sforzo alcuno. Lo tirai fuori, teso e tutto luccicante di umori e andai a farmelo succhiare dalla cognatina”Senti come ha sborrato la tua sorellina’brava’lecca tutto così’. Anna spossata si accasciò supina, cercando di riprendere fiato, quindi ora avevo di fronte Diana, la studentessa che chiaramente pretendeva la sua dose di cazzo’mi misi su un fianco e lei spinse il bacino indietro, mettendosi in modo che potessi penetrarla nella posizione a cucchiaio. Glielo spinsi dentro lentamente, le mie mani sulle sue tettine registravano l’accelerazione del suo battito cardiaco nonché la respirazione che si faceva affannosa mentre la sua intimità riceveva il mio membro virile in tutta la sua baldanzosa possanza. Trovai un ritmo veramente godurioso, con affondi lenti ma profondi, proprio come piaceva a lei che infatti mugolava sempre più intensamente”Bellissimaaaa, come mi piace chiavarti’.’. Lei quasi piagnucolava dal piacere ‘Ohhhh siii, sono tuaaaa’fammelo sentireeee’fammi sentire che mi schizzi dentroooo’. In effetti avevo di nuovo una gran voglia di sborrare, l’astinenza aveva fatto riempire per bene le mie riserve che chiaramente ora dovevo scaricare’i nostri movimenti si fecero più sinuosi ed insistenti, roteavo il bacino quasi a volerle avvitare il pene nella sua palpitante profondità”Ohhh madonnaaa’ti riempio tutto l’uteroooo”strinsi a me il suo corpo sudato e le iniettai nel ventre un’altra sborrata da record mentre la sua fica dilatata dall’orgasmo improvviso mi dava completo accesso ai suoi fertili lombi’Anna ci raggiunse nell’abbraccio dicendo ‘Le sei venuto dentro’.potresti anche averla messa incinta sai ?…ora che ci penso mi piacerebbe un bel nipotino’.’ Risposi affannato ‘Speriamo sia maschio, così mi dà una mano a sistemarvi tutte’.’

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