Skip to main content
Racconti erotici sull'Incesto

una figlia intraprendente

By 9 Settembre 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

Caterina era ormai una splendida ragazza da pochi mesi 18enne: gambe slanciate e affusolate, culetto a mandolino, due tette non grandi ma perfettamente a coppa con capezzoli che puntavano impertinenti all’insù, capelli biondi mossi e un viso birichino. Con la disinvoltura tipica delle ragazze di oggi, Caterina aveva l’abitudine di girare spesso per casa in desabillè, incurante della presenza del padre che era pur sempre un uomo. Anzi a volte Arturo, il padre 43enne, aveva la sensazione che lo facesse di proposito per provocarlo, e quando lei si accorgeva che lo sguardo del genitore si soffermava sulle sue grazie ne sembrava divertita. Arturo cercava di non dare peso a questa situazione, ma a volte doveva faticare non poco per scacciare cattivi pensieri. Finchè una fredda sera d’inverno la situazione precipitò. Arturo era sull’ampio divano della sala a guardare la TV in compagnia della moglie che sedeva alla sua destra, quando si unì a loro Caterina che prese posizione dal lato opposto rispetto a sua madre. la ragazza portava con se una coperta con la quale solitamente si coprivano lei e la mamma, ma in questa occasione c’era il padre tra di loro, così per far stare al calduccio anche la madre, dovette mettersi la coperta addosso anche Arturo. La stanza era al buio, illuminata solo dai bagliori della televisione, e l’uomo avvertì il calore del corpo della figlia che gli si stringeva accanto. Dopo qualche minuto sentì una mano posarsi sulla sua patta, e dopo qualche istante di sbigottimento si rese conto che non si trattava della mano di sua moglie, ma era proprio sua figlia a tastargli il cazzo. La puttanella teneva le ginocchia sollevate per tenere alzata la coperta e non permettere alla madre di vedere i movimenti della coperta stessa mantre lei armeggiava. Arturo era nel panico e non sapeva come comportarsi, vista anche la presenza della moglie che se si fosse accorta di qualcosa sarebbe scoppiato il finimondo. Fulminò la figlia con uno sguardo, ma inevitabilmente quel maneggio glielo fece venire duro. Rassicurata da quella erezione Caterina si fece ancora più audace, slacciò i pantaloni al padre, lo prese in mano e cominciò a menarglielo. L’uomo si sentiva inibito a qualsiasi reazione, e lasciò che la figlia gli sparasse una sega. La ragazza dimostrava che ci sapeva fare, andava su e giù con la mano e passava il pollice sulla cappella sempre più gonfia. Quella situazione proibita e perversa condita dal pericolo, risultava inaspettatamente eccitante per Arturo, che stava provando un piacere forse mai tanto intenso. Sentì montare l’orgasmo e dovette mordersi le labbra per non emettere alcun gemito di piacere, fiotti di sborra esplosero prepotentemente dal cazzo durissimo e Caterina li raccolse tutti nel palmo della mano. Poi come se niente fosse accaduto, la ragazza andò via salutando con naturalezza entrambi i genitori, lasciando lì il padre ancora incredulo dell’accaduto, ma consapevole che quella mano gli aveva regalato un piacere incommensurabile. E questo lo spaventava. Passarono due giorni senza che padre e figlia si trovassero soli, ma quando quel pomeriggio finalmente erano soli in casa, lui affrontò la ragazza a muso duro
-tu devi essere impazzita, ti rendi conto di quello che hai fatto l’altra sera? E poi in presenza di tua madre! se se ne fosse accorta sarebbe stata la fine, e avrebbe avuto tutte le ragioni del mondo!
Con spregiudicata sfrontatezza lei rispose
-adesso non recitare la parte, che è piaciuto a te per primo quello che ti ho fatto! Ti è venuto duro come il marmo e hai sborrato come un cavallo! Non finiva più di schizzare la sborra! ‘ e poi aggiunse con tono sensuale da consumata puttana ‘ e poi se il problema era la mamma, adesso lei non c’è’.
L’allusione era chiara, e accadde proprio ciò che Arturo temeva: il cazzo gli si impennò sotto la patta! Caterina se ne accorse e si accostò a lui posando la sua mano sulla patta gonfia, e tastandolo disse con voce ancora più sensuale
-visto? Lo sapevo che ti saresti ingrifato. Cosa aspetti ad approfittare della situazione? Siamo soli e posso farti divertire infinitamente di più dell’altra sera.
Arturo aveva la mente ottenebrata, allora abbracciò la figlia e stringendola forte a lui disse
-ok, vuoi fare la troia con me? E allora adesso ti accontento, ti sbatto come una puttana!
Evidentemente la figlia non chiedeva di meglio, lo baciò infilandogli la lingua in bocca e gli slacciò i pantaloni. Lui sembrava una furia, sollevò la gonna già di per se cortissima della figlia, le strappò il perizoma e la mise con il sedere sul tavolo della cucina a gambe aperte. Si inginocchiò e le leccò un po’ la fighetta che subito cominciò a sbrodolare, poi si rialzò e senza troppi complimenti glielo schiaffò tutto dentro. La chiavò all’impiedi con vigore, quasi con violenza. Affondava i colpi con forza come se avesse voluto spaccarle l’utero, e la ragazza godeva di questo trattamento come una vacca. Quando l’uomo si irrigidì ormai prossimo all’orgasmo, Caterina si inginocchiò prontamente e si fece sborrare in bocca ingoiando tutto lo sperma di suo padre. Ma la troietta non smise tenerlo in bocca e continuò a leccarlo e succhiarlo fino a farlo tornare duro. Il padre si godeva quel lavoretto orale tenendole le mani sulla testa, ma dopo qualche minuto la ragazza si alzò e si mise a novanta gradi con le mani appoggiate al tavolo e le gambe aperte a compasso. L’invito ad una nuova penetrazione era esplicito, e il padre affondò di nuovo in lei. La scopava accarezzandole le gambe e palpeggiandole le belle e sode tettine. La portò più volte all’orgasmo prima che anche lui sentì che stava di nuovo per venire, e in quel momento la figlia dimostrò tutta la sua perversione e depravazione nonostante la giovane età: si sfilò e disse
-mettimelo dietro, sborrami nel culo!
Il padre in preda alla più lussuriosa depravazione, appoggiò la cappella al buchetto e penetrò quel culo sodo e stretto, anche se già rotto. Era eccitatissimo e bastarono pochi colpi di sodomia per scaricare tutto il suo piacere in interminabili schizzi di sborra nel sederino di sua figlia. Arturo non provava alcun senso di colpa per quel che aveva fatto a sua figlia, anzi le disse che era stata magnifica, e lei rispose sorniona
-non preoccuparti, ti farò divertire ancora. la prossima volta potrai venirmi anella fica.

Leave a Reply