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Racconti erotici sull'Incesto

Una sera dalla suocera

By 27 Novembre 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Ero sposato da alcuni anni.
D’estate mia moglie e mia figlia passavano il mese di luglio nella casa che avevamo in montagna.
Io lavoravo in banca e quindi dovevo rimanere in città.
Per comodità dormivo dai miei suoceri anche per dare una mano alla signora che aveva il marito invalido.
Mia suocera mi trattava come un figlio e io mi trovavo molto bene.
Alla sera, lei andava a letto subito dopo mangiato e mi lasciava libero di guardare alla televisione i programmi che più m’interessavano.
Avevo trovato una rete privata che trasmetteva dei filmini erotici e ogni sera ero puntuale all’appuntamento.
Una sera che era particolarmente caldo, mia suocera non riusciva a stare a letto e mi chiese se poteva venire a guardare la televisione in mia compagnia.
– Si figuri signora! – risposi cercando di non fare trasparire la mia irritazione (quella sera davano un film molto accattivante)
– E’ in casa sua… –
Così si sedette nella poltrona a fianco, mise le gambe su una sedia e guardammo un film insulso.
Dopo poco mi resi conto che si era addormentata.
Russava in modo discreto, ma russava.
Aspettai per vedere se era una cosa momentanea o era veramente assopita e quando vidi che continuava a dormire, preso dal desiderio, cambiai canale, tolsi l’audio e mi misi a guardare il film erotico.
Era veramente appetitoso: c’erano due magnifiche ragazze che si toccavano dappertutto, con l’obiettivo che riprendeva la scena molto da vicino.
Ero arrapato e nello stesso tempo teso, perché temevo che da un momento all’altro si svegliasse.
Avevo quindi il dito sul telecomando e ascoltavo con attenzione il suo respiro.
Ad un tratto ebbi un sussulto.
Mi voltai verso di lei e mi resi conto che parlava nel sogno e si muoveva.
Non capivo le parole ma l’espressione del suo viso era chiara: sembrava stesse facendo un sogno erotico.
Mia moglie, mi aveva confidato che sua madre si lamentava perché a causa dell’invalidità del marito non poteva avere più rapporti.
Naturalmente quando me lo raccontò non ci feci caso ma in quel momento ..
Il film erotico mi aveva eccitato notevolmente e questa nuova situazione m’intrigava di più.
Tornai su un canale normale e mi concentrai su mia suocera.
Aveva il grembiule abbottonato sul davanti con gli ultimi bottoni slacciati.
Sotto s’intravedeva la sottoveste.
Mia suocera era un tipo abbastanza insignificante, e mai avevo avuto l’occasione di considerarla come donna.
Ora le guardai le gambe e vidi che erano bianche ma tornite, nonostante l’età. Stavo ricacciando il pensiero, quando notai che si portava le mani sul ventre e accennava ad accarezzarsi fra le gambe.
Ero sbalordito! Non mi sarei mai immaginato di assistere ad uno spettacolo simile.
Col fiato sospeso vidi che passava la mano sotto il grembiule e si tirava su la sottoveste.
Ora le gambe era scoperte fino alle cosce e cominciai a sentire uno strano desiderio.
Guardai attentamente il suo viso ma era chiaro: dormiva profondamente.
Preso dall’eccitazione, appoggiai una mano sul suo ginocchio, in attesa.
Con mia enorme sorpresa, vidi la sua mano posarsi sulla mia e portarla sotto il grembiule.
Non avevo più dubbi: era in una scena erotica!
Decisi di tentare la sorte.
Con la massima cautela sollevai lentamente la sottoveste e misi in luce le mutande! Ero eccitato al massimo.
Mi avvicinai all’indumento mentre lei, con la mano si toccava sospirando. Scostai leggermente la mano e preso il lembo che passava fra le gambe cercai di scoprirle il sesso.
Una folta peluria apparve ai miei occhi bramosi. La toccai e sentii che era umida.
Rimasi a guardarla mentre lei continuava a russare debolmente.
Era troppo per me.
Con la mano tenni fermo il lembo e con l’altra mi arrischiai a cercare la sua fessura.
La trovai e sentii che era bagnata.
Introdussi un dito e vidi il suo corpo fremere.
Non riuscivo a stare fermo.
Le allargai le grandi labbra tumide e cercai il clitoride.
Lo trovai e cominciai a stimolarla lentamente.
Subito lei allargò le gambe e cominciò a gemere. Io mi spaventai e smisi.
Mi allontanai da lei e mi misi a guardare la televisione.
Ero in uno stato di agitazione incredibile.
Poi mi accorsi che muoveva una mano nell’aria come alla ricerca di qualcosa. Ipnotizzato le toccai la mano e lei, subito la afferrò e la portò fra le sue gambe. Mi avvicinai al suo viso ma dovetti ammettere che dormiva profondamente. Avevo la mano sulle sue mutande e lei che sembrava in attesa.
Le sollevai di nuovo il lembo che copriva il sesso e mi ritrovai di nuovo davanti le labbra tumide della sua passera.
Infilai un dito e lei ebbe un fremito.
Preso dal desiderio di vedere come andava a finire, cominciai a muovere il dito mentre lei sospirava e si muoveva.
Stavo facendo un ditalino a mia suocera addormentata! Continuai mentre lei ora respirava con affanno.
Poi, d’improvviso, smise di ansimare e mi accorsi, terrorizzato, che doveva essersi svegliata.
Alzai lo sguardo e vidi il terrore nei suoi occhi spalancati, mentre con la bocca cercava di gridare.
Ero in preda al panico.
Le misi una mano sulla bocca.
– Signora non urli, per favore, le spiego tutto –
Lei cercò di liberarsi ma io ero più forte.
– Mi promette di non urlare se la lascio? – le chiesi ansimando.
Lei, con gli occhi ancora spaventati fece cenno di sì col capo.
La lasciai libera.
Lei si coprì istintivamente e mi guardò con ira.
– Ma che razza! – cominciò sdegnata.
Io allora la guardai fissa negli occhi.
– Prima di continuare, pensi a quello che stava sognando! –
Lei si fermò di colpo.
Vidi il suo volto trasformarsi.
La rabbia e lo sdegno furono sostituiti dalla vergogna e dalle lacrime.
– Oh signore! Cosa? cosa facevo? –
Respirai di sollievo.
– Signora – le dissi cercando di essere il più calmo possibile – non è successo niente da vergognarsi. Lei stava sognando qualcosa che le piaceva, probabilmente quando era a letto con suo marito, no! non faccia quella faccia! è pur sempre una donna con dei desideri, non si deve vergognare! –
– Ma cosa ho fatto? – chiese di nuovo.
Sembrava non rendersi conto della realtà-
– Lei si è addormentata – ripresi – poi ha cominciato a mormorare e a toccarsi, sì signora, a toccarsi. Me ne sono accorto e quando l’ho vista mettersi una mano sotto le mutandine (forzai un poco la realtà) non ho capito più nulla. Lei, mi perdoni, è ancora una bella donna, e io non sono insensibile a certi spettacoli. Quando ho visto che si toccava, mi sono avvicinato e lei mi ha preso la mano e l’ha portata fra le sue gambe, proprio così! è stata lei a prendermi la mano! –
Mia suocera si prese il volto fra le mani.
– Oh che vergogna! E adesso come faccio? –
– Non è successo niente signora, stia tranquilla. E’ tutto finito. E’ stato un incidente. Adesso lei va a letto e ci vado anch’io e domani sarà il ricordo di un brutto sogno. Buonanotte –
Così dicendo mi alzai e andai a dormire.
Attraverso il vetro smerigliato della porta della camera vidi che andava a letto anche lei e mi girai su un fianco per dormire.
Ero rimasto eccitato e mi toccai il pene che era rigido, poi ci ripensai e cercai di dormire.
Mi svegliai con l’impressione che ci fosse qualcuno nella camera.
Cercai la lampadina ma sentii una voce che mi bloccò-
-Sono io. Non accendere per favore –
Era mia suocera! Mi paralizzai e rimasi in silenzio.
– Sei sveglio? –
– Si, cosa c’è? –
La sentii avvicinare e sedersi sul letto.
– Davvero non ne parlerai di quello che è successo? –
– Stia tranquilla, glielo prometto, vada a letto ora –
– Non riesco a dormire – mormorò con uno strano accento.
Cosa voleva dire con quella frase?
– C’è qualcosa che posso fare per lei – chiesi esitando.
Sentii la sua mano cercarmi. La presi e la strinsi.
– Non ho il coraggio di dirlo, ma, qui al buio, forse lo trovo. Penso a quando mi hai toccato, perché l’hai fatto? -–
– Perché n’avevo voglia. Perché lei è ancora una donna desiderabile –
– Davvero?dici davvero? –
– Lei è mia suocera ma rimane una bella donna –
– Ascolta, solo per questa notte, mi prenderesti a letto con te? –
Rimasi paralizzato! Questa poi non me la sarei aspettata !
Mia suocera a letto con me!
Feci per accendere la luce ma lei mi fermò.
– Non accendere, non avrei il coraggio di guardarti –
– Venga pure – le dissi mentre l’eccitazione s’impadroniva di me.
La sentii togliersi qualcosa e entrare fra le lenzuola.
Accesi a tradimento la luce e lei si spaventò.
– No! Spegni! –
Invece la guardai: aveva un corpo molto bello, come non avrei mai pensato.
Il viso era quello che era ma il corpo: aveva due tette belle sode e due anche invitanti con la peluria in mezzo.
– Ma lei è bellissima! – esclamai – si lasci guardare! –
Sospirò e si coprì il viso.
Passai la mano sulle sue tette e ne saggia la morbidezza. Mi chinai sui suoi capezzoli e li mordicchiai.
Lei emise un sospiro e mi prese la testa fra le mani.
– Spegni ti prego! – m’implorò.
Spensi la luce e mi gettai nel suo vello con la bocca cercando la sua fessura.
La sentii sussurrare
– Ma cosa fai? Mi lecchi? Oh! non l’ho mai fatto! Oh! come godo! –
– Apra le gambe bene – mormorai-
Le aprì e mi strinse la testa. Io intanto le mettevo anche due dita nella vagina. La sentii mugolare di piacere e un fiotto di umore uscì dalla fessura.
– Oh! era tanto che non provavo un piacere simile!  adesso cosa fai? –
– Le faccio provare una cosa nuova signora, si metta in ginocchio –
Appena fu in posizione accesi la luce di nuovo.
– No! – esclamò lei – mi vergogno! –
– La voglio vedere bene – risposi.
Mentre parlavo guardavo il suo bel culo, probabilmente incontaminato, e la sua passera che sporgeva fra le gambe.
Non avrei mai creduto che avesse un corpo simile!
Le accarezzai le natiche e sondai il buchetto con un dito.
– Cosa fai? – mi chiese lei ansiosa.
– Sento la sua seconda via signora –
– Ma cosa vorresti metterlo lì? No ti prego! non sta bene! –
– Va bene signora, per adesso –
Poi le accarezzai la passera gocciolante e le appoggiai il pene sulle labbra e spinsi brandendo le sue tette con le mani.
– Me lo metti così? Oh com’ è grosso! ma è bello così! sei proprio bravo! –
La posizione strana la eccitò, perché la sentii muoversi sotto i miei movimenti con tutto il corpo mentre mormorava frasi spezzate che non comprendevo.
La cavalcai a lungo e nonostante l’età fu assai resistente.
Alla fine la sentii ansimare e gemere, poi ebbe un fremito mentre io le riversavo il mio sperma nella vagina.
Ebbe alcune contrazioni e si lasciò andare sul letto.
Io, nonostante fossi appena venuto non ero appagato e cominciai a stimolarle il clitoride.
Lei sembrò subito ricettiva e accennò a spingere col bacino. Le infilai due dita nella vagina umida di sperma e umore e cominciai a penetrarla con vigore. Lei si muoveva a scatti e mi stringeva con le mani il pene.
Resistette così per alcuni minuti, poi cominciò a tremare ed infine si raggomitolò sulla mia mano.
– Basta! ti prego! Basta! –
La lasciai stare e pensai che nelle sere a venire avevo trovato di meglio che guardare i film erotici…

 

 

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