Skip to main content
Racconti erotici sull'Incesto

Visita alla mamma

By 21 Febbraio 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

Mi chiamo Giulio, ho 30 anni e sono felicemente sposato e padre di uno splendido bambino, ma da un paio di settimane sto vivendo una situazione a dir poco sopra le righe. E’ iniziato tutto un sabato pomeriggio che ero passato a far visita a mia madre. Vado a trovarla tutti i fine settimana, o di domenica o appunto di sabato. Potevano essere all’incirca le 15.30, e lei mi è venuta ad aprire con un’aria stanca e, cosa insolita visto che era pomeriggio, con addosso ancora la vestaglia. Le ho chiesto cosa avesse, e mi ha risposto che sentiva un dolore alla schiena che l’aveva tenuta sveglia tutta la notte, adesso era diminuito di molto ma ancora sentiva un po’ di dolore. Disse anche che aveva preso degli analgesici, ma non era riuscita a spalmarsi il lasonil, così mi offrii io di spalmarglielo e lei accettò di buon grado perché temeva che passato l’effetto dell’analgesico il dolore sarebbe tornato a farsi sentire. Andammo nella sua stanza, si tolse la vestaglia e la camicia da notte che ancora indossava e si sdraiò supina sul letto. A questo punto devo dire che mia madre, che si chiama Luisa, è una 64enne di 160cm con un corpo abbondante e formoso: due tette esageratamente grosse e pesanti, culo ampio e cosce carnose, i chili di troppo sono distribuiti su tutto il corpo, la pancia è pronunciata e sui fianchi ci sono evidenti rotolini di carne. Il viso è paffutello e solcato da inevitabili rughe, e i capelli grigi. Quindi non rappresenta certo il prototipo della bellezza femminile, ma ciò nonostante vedendola semi nuda sul letto mi ha procurato una prepotente quanto innaturale eccitazione. Mi sono seduto sul bordo del letto ed ho cominciato a spalmarle il lasonil sulla parte che lei mi indicava come quella dolorosa, cioè nella parte bassa della schiena, lì dove inizia a disegnarsi il grosso culone. Le mie mani scorrevano in quei massaggi che cercavo di prolungare e rendere sempre più simili a carezze sensuali, e lei si rilassava mostrando sollievo e forse anche piacere. Le mie mani ormai scorrevano su tutta la schiena fino ad arrivare a massaggiare il trapezio per poi riscendere a lambire le chiappone. Ero ormai in uno stato di eccitazione tale che avevo la mente completamente ottenebrata e il cazzo che spingeva contro la patta come se dovesse esplodere. Lei era lì con addosso solo i grossi slip bianchi e il capiente reggiseno che si godeva quei massaggi ad occhi chiusi. Allora le slacciai il reggiseno con la scusa di massaggiarla meglio, ma dopo un po’ le mani si portarono lateralmente alla schiena e infine le spinsi sotto il suo corpo fino a raggiungere le enormi poppe. Mamma sulle prime fece finta di niente anche se avvertii il suo irrigidimento, ma quando ormai le stavo palpeggiando sfrontatamente le tette disse senza guardarmi “Giulio, guarda che non è lì che sento dolore”. E io risposi “lo so, ma vedrai che ti sentirai più rilassata, lascia fare a me”. Dopo aver pronunciato queste parole, mi chinai e posai le labbra sulla sua schiena, e senza smettere di palpeggiare le tette cominciai a baciarla. Sempre più fuori di me, tolsi una mano dalle tette e le abbassai le mutande mettendo a nudo quelle grosse e polpose chiappe, palpeggiai anche quelle e le baciai. A quel punto mamma disse con voce evidentemente rotta dal piacere “Giulio, adesso è meglio che ci fermiamo, stiamo andando troppo oltre”. Io ovviamente non avevo nessuna intenzione di fermarmi, e anzi portai la mano tra le cose accarezzando con i polpastrelli la fica. Mia madre sobbalzò a quel contatto e disse “Giulio che stai facendo? Guarda che sono in astinenza da troppi anni per resistere a certe sollecitazioni”. A quel punto la mia risposta era scontata “e perché dovresti resistere, non ti sembra giunto il momento di mettere fina a questa astinenza?”. Con un filo di voce rispose solo “ma sei mio figlio…”. Le parole si fermarono lì, perché la girai mettendola con la schiena sul letto senza che lei opponesse alcuna resistenza, le aprii le gambe potendo la testa tra le sue coscione mentre lei sollevava le ginocchia, e cominciai a leccarle la figa. Lappavo e stuzzicavo il clitoride sentendola gemere di piacere, fino a quando un sussulto del suo corpo precedette l’orgasmo. Non potevo più resistere, volevo assolutamente scoparla. Mi tolsi in un attimo i pantaloni e i boxer e puntai la cappella gonfia alla fica, spinsi e tutto il cazzo durissimo le entrò dentro. Cominciai a farlo scorrere avanti e indietro stando sul suo corpo carnoso e abbondante, guardavo il suo viso trasformato dal piacere e continuavo a sbatterla traendone un piacere mai provato così intenso. Sentii montare un travolgente orgasmo e accelerai i colpi prendendole il viso tra le mani infilandole la lingua in bocca. Mia madre rispose al bacio facendo mulinare la lingua mentre accompagnava con i movimenti del bacino il ritmo che imprimevo alla scopata. Sentii lo sperma attraversarmi tutto il cazzo e sborrai schizzando ripetutamente nel suo caldo ventre. Fu l’orgasmo più intenso della mia vita, tanto che finito di sborrare mi accasciai esausto sul suo corpo tenendoglielo ancora dentro. Avvertivo le sue contrazioni vaginali intorno alla mazza ancora semi dura e in men che non si dica mi tornò di nuovo come il marmo. Mi ritrovai a scoparla la seconda volta consecutiva, e lei godeva senza più nessun ritegno. Mi incitava con frasi oscene “siii cosììì…dai sbattimi…fottimi….ohhh che bel cazzo che hai….dai fammi godere…scopami….goditela tutta…!”. Continuavo a scopare mia madre palpeggiando tutta la sua carne, la baciavo in bocca e le stringevo le chiappe. Quando un mio dito si insinuò nel buchetto posteriore, fu lei stessa a dirmi “vuoi mettermelo nel culo, vero porco? Dai che aspetti, inculati tua madre!”. Musica per le mie orecchie! La feci mettere a pecora, e senza tanti complimenti glielo infilai su per il buco del culo che trovai già rotto. Mamma continuava ad incitarmi “si…rompimi il culo….spaccamelo…sborraci dentro!!”. La sodomizzai a lungo mungendole le tette e palpeggiando la pancia e i rotolini sui fianchi che in quel momento mi arrapavano come una bestia. Sentii montare un secondo e altrettanto travolgente orgasmo e le sborrai nel buco del culo. Mamma, ormai completamente rilassata, mi disse “hai combinato un guaio, adesso hai risvegliato i miei desideri sopiti”. Risposi “non preoccuparti, ci penserò io a placarli”. Infatti da quel giorno vado a trovarla quotidianamente, e devo dire che è davvero una gran porca. L’amante che ogni uomo vorrebbe.

Leave a Reply