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Racconti erotici sull'Incesto

VOGLIO ESSERE IO LA TUA DONNA… PAPA’…!!

By 26 Novembre 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Tra noi due c’e’ sempre stata una gran sintonia, mi ha cresciuta da solo, senza l’aiuto di nessuno, sono la sua regina. Mi ha visto diventare ragazza, adolescente e ora donna, una bella donna. E’ stato padre, amico, confidente.. vede gli occhi degli uomini che mi desiderano, ne intuisce la voglia e il piacere.. i suoi stessi amici scherzando glielo dicono e lui vorrebbe proteggermi, vorrebbe non vedermi mai soffrire, mi vorrebbe sempre felice e sorridente. Il mio uomo lo vorrei come lui.. sa corteggiare le donne e lo sa fare bene, ama farle sentire al centro dei suoi pensieri, al centro del suo mondo, &egrave un adulatore e ne ha piacere.
Sono diversi mesi che frequenta una donna, ho sempre pensato e sperato che potesse avere di nuovo una donna al suo fianco. Fiori, la porta a cena fuori, a ballare, al cinema.. si divertono insieme, quando ci troviamo me ne parla da innamorato, da uomo perso per lei, solo lei, nessun’altra che lei. Non vivono assieme, non ancora per il momento, lei spesso si ferma a dormire a casa nostra. Qualche settimana fa mi era venuto il desiderio di passare un po’ di tempo con lui, cosi’ ci sentiamo per telefono e mi sistemo nella mia cameretta, ancora intatta come l’avevo lasciata, col mio amato profumo di sandalo. Facciamo colazione assieme, ci viziamo a vicenda. Ormai sono cresciuta, con lui ho confidenza piu’ che come padre, come un amico.. non ho vergogna alcuna di girare per casa in vestaglietta o slip e maglietta e anche per lui e’ la stessa cosa. Quella sera arriva lei, ”. Si cena tutti assieme, prepariamo da mangiare e facciamo quasi a gara.. non so perche’ ma inconsciamente avverto una lieve gelosia nei suoi confronti. Quei baci, quelle carezze li vorrei per me. Quei pensieri mi scuotono, mi provocano sensazioni ed emozioni forti, contrastanti e mentre mi preparo ad uscire, evito entrambi, lui avverte qualcosa ma non abbiamo il tempo di parlare, esco con gli amici tornerò’ a notte fonda e vado. Quando lascio la macchina in garage sono le tre passate, salgo le scale in punta di piedi. Sento dei gemiti di piacere, sento lei godere, sento mio padre godere. Mi fermo ad ascoltarli.. levo le scarpe col tacco, appoggio la giacca sul divano e mi siedo sulle scale. Mi eccita sentirli, sento quel che si dicono, sento i suoi continui orgasmi prenderla e farla urlare. E lui? Non avevo mai pensato a lui sotto le lenzuola.. lei lo incita, gli urla che e’ il suo toro, di scoparla, di fotterla, ancora.. ancora.. Lui grugnisce, le dice di cambiare posizione.. la vuole sopra.. poi a bordo del letto e ancora le chiede il culo. Sento il calore addosso, sento di bagnarmi.. mi sto eccitando, sento il piacere.. il solo sentirli mi ha fatto quasi godere senza toccarmi. Allargo le gambe, alzando il sedere, abbasso i collant e mi tocco tra le cosce. Ho la testa appoggiata al muro, le gambe allargate e la mano sopra gli slip.. il rumore del letto mi fa impazzire, seguo i loro ritmi con le dita, mugolo ma non mi sentono, sono troppo presi dal loro piacere. Immagino mio padre nudo, immagino il suo cazzo, lo vedo affondare in lei.. la sua bocca mangiare quella di lei, le sue mani strizzarle i capezzoli e vengono insieme.. io subito dopo tra i loro respiri grossi, caldi. Mi alzo e cosi’ come sono sulle scale, sfilo le calze e gli slip bagnati, li ho in mano e vado verso il bagno a luce spenta. Nello stesso istante si accende la luce, e’ mio padre, completamente nudo, con il cazzo ancora duro, ancora eretto che sta uscendo. Glielo guardo, quasi con insistenza e poi, dandogli un bacio sulla guancia, gli auguro buonanotte. Vado direttamente in camera e sfinita mi stendo sul letto, addormentandomi. L’indomani e’ lunedì’, io dovrei andare in università’ ma ho sonno e decido di studiare a casa. Nel dormiveglia ripenso alla notte, ripenso a loro due che avevano scopato e goduto, rivedo mio padre nudo e mi eccito. Ora lo vorrei li’ con me nel mio letto, vorrei godere di lui, vorrei sentire il suo cazzo, sentire i suoi gemiti per me.
Poco dopi istanti, e’ lui che bussa alla porta, entra e si siede sul letto. Io sono di spalle, vorrei evitare il suo sguardo, siamo sempre stati sinceri l’uno verso l’altro, gli ho sempre confidato tutto ma questa nuova situazione mi spiazza, continuo a desiderarlo e non riesco a levarmi dalla mente questi pensieri. Appoggia una mano sulle lenzuola, sulla gamba, mi chiede se sono sveglia. Faccio cenno di si e lui accarezzandomi, accarezzando la sua bambina, mi dice che sta uscendo e che mi ha lasciato la colazione pronta. Mi giro, sedendomi sul letto. Mi chiede come mai sono rimasta vestita, rispondo che avevo troppo sonno e che mi sono addormentata subito. Un attimo di silenzio, forse vorrebbe dirmi qualcosa.. lo precedo, con un bacio alla guancia, ringraziandolo e scappo via. Temo per quello che potrei fare io.
La mattina passa.. io non studio, resto in slip e maglietta. Nella mia cameretta avevo lasciato alcuni dvd hard, li prendo.. gli incesti erano e sono i miei preferiti.. mi fanno perdere il controllo di me stessa, sprizzo adrenalina da tutti i pori e vengo.. godo.. una, due.. tre.. cinque volte.. lo faccio sul divano, sulla sedia.. in piedi mentre vedo madri con figli, padri e figlie.. su questi mi soffermo.. non ho vergogna, vedo loro e immagino noi due.. ora sento questo desiderio irrefrenabile di averlo. Quando torna per pranzo gli faccio trovare tutto pronto. Canticchio, c’e’ la televisione accesa, faccio la gatta, strofinandomi casualmente, facendogli notare quanto sia donna.. voglio che non mi veda piu’ come la sua bambina.
Lascio che la camicetta che indosso gli lasci intravedere il mio seno, bello, rotondo, sodo.
Mi piego in avanti cosi’ che possa vedere il mio fondoschiena, indosso un perizoma, messo volutamente certo. Ora voglio solo che mi scopi, non penso ad altro. Lui nota, nota tutto ma fa finta di nulla, non può’, non vuole, e’ mio padre, nei suoi occhi leggo il suo turbamento ma stavolta lui ragiona per entrambi, esce di nuovo, rientrerà’ dopo cena, si trova con lei.
Io?
Io sento i miei ormoni che reclamano piacere, ho bisogno di godere ma non da sola.. chiamo Alex, un amico di università’ e non solo. E’ un bel ragazzo, coetaneo, abbastanza porco e quando gli dico che ho bisogno di lui, che sono giù’ di morale, si precipita.. due minuti e siamo per terra, uno sopra l’altro.. mi scopa e mi da’ piacere per tutto il pomeriggio.. dura, eccome se dura.. io non vedo lui ma vedo mio padre.. le sue mani sono quelle paterne.. la sua voce, il suo corpo e anche il cazzo come si somigliano nei miei pensieri.
Il tempo di riposarmi un’oretta, esco a fare jogging e quando torno mi faccio una doccia calda per poi addormentarmi sul divano.
E’ notte quando arriva lui, si appoggia sul divano e mi accarezza il viso, cerca di svegliarmi con la sua solita dolcezza. Mi dice, dai.. dai piccola, ti porto a letto.. come facevo quando eri bambina.. ti prendo in braccio vuoi?
Allungo le braccia e le giro intorno al suo collo, le sue mani sul mio corpo mi danno piacere, tanto piacere. Stringo il sedere sotto le sue dita, appoggio la testa al suo petto, lui e’ un uomo intelligente, conosce le donne, le sa ascoltare e certamente ha capito qualcosa. Sul letto, si siede di fianco, la vestaglietta lascia le gambe scoperte, il seno in bella vista. Mi dice che ormai sono una donna, una bella donna. Gli sorrido e appoggio le mani sulle sue. Continua e dice ancora che non devo essere gelosa di lei, che io sarò sempre al primo posto. Allontano lo sguardo, lo abbasso. Lui prende il mio viso tra le sue mani e insiste, mi rassicura, mi dice che nessuna donna sarà’ più’ importante di me. Io lo guardo e rispondo.. gli dico.. dimostramelo.. dimostrami che ci sono solo io. Mi guarda, ho come l’impressione che ora sia debole, indifeso.. come, mi chiede.. come devo dimostrarmelo.
E’ un istante, un istante nel quale non riesco a pensare, non voglio pensare.
Mi metto a cavalcioni sulle sue gambe e lo bacio.. cerco la sua bocca, gli dico.. amami, amami.. lui evita, mi sposta ma e’ la mia voglia che mi comanda.. mi butta sul letto, mi rialzo e lui con uno schiaffo mi dice di smetterla. Sono inginocchiata sul letto, la vestaglietta e’ ora completamente aperta.. sotto non indosso nulla. Lo guardo ancora, cerco il suo sguardo.. mi guarda, ma ora non cerca i miei occhi. Lo vedo esaminarmi tutta, i suoi occhi mi stanno toccando e la sua bocca appena dischiusa mi sta gia’ assaporando.
Tentenna..
tentenna mentre levo la vestaglietta..
tentenna ancora mentre mi sono alzata e sono di fronte a lui.. nuda, calda, indifesa.
Sei mio padre, gli dico. Che male può’ esserci nell’amarci.. tu mi ami vero?
Non risponde a voce, mi prende con le mani il sedere e inizia a baciarmi. Mi mangia la bocca, la lingua, le sue mani sono tra le mie cosce e il mio umido tra le gambe lo eccita. Sento il suo piacere, i suoi versi.. ora forti, i suoi ansiti ora continui..
Siamo pazzi.. lo sai vero? Lo sai bambina mia che siamo pazzi?
Lo spoglio, gli strappo via la camicia, slaccio i pantaloni che cascano a terra.
Ti voglio.. ti voglio papa’.. voglio amarti tutto.. voglio essere tua fino in fondo.
Mi stende sul letto e nudo si sdraia sopra di me. Mi bacia ancora, mi stringe a lui, prende le mie mani e le intreccia forte alle sue. La sua bocca passa sulle orecchie, sui lobi.. sulla nuca a leccarmi.. ora mi desidera quanto io desidero lui. Si stacca dalle mani e mentre io mi muovo sotto di lui, sotto il suo corpo mi bacia il seno.. le sue mani li prendono in mano, li strizza, li lecca e succhia.. mi dice quanto sono bella, quanto sia eccitante.
E ancora sul ventre, sulle cosce.. tra le cosce che io allargo.. ci guardiamo un istante e appena sento la sua bocca posarsi vengo.. urlo.. godo.. sento il mio miele grondare sul suo viso, sento la sua lingua dissetarsi di me. Mi muovo, stringo le gambe e mi strofino contro il suo viso, contro la sua barba di qualche giorno. Non parliamo ora, sono i nostri corpi che lo fanno per noi. Lui si stende di fianco a me e mi accarezza mentre la mia mano cerca e trova il suo cazzo. Com’e’ duro, com’e’ bello, lo guardo e lo meno, tiro indietro la pelle, guardo la sua cappella, tocco con le dita i coglioni gonfi, pieni. Mi abbasso con la testa, vorrebbe quasi farmi smettere, appoggia una mano come per spostarmi ma io lo fermo, gli prendo la mano e insieme alla mia continuo ad accarezzarlo mentre con la lingua assaporo la sua verga. E’ un godimento continuo, sento che si inarca sulla mia bocca, ora spinge, e’ di nuovo partecipe e io con lui. Sono brava, sono porca, lo faccio impazzire’ si deve spostare diverse volte dalla mia bocca, non vuole venire, non ancora.
Prendimi gli dico.. non fermiamoci papa’.. fammi tua, fai godere la tua bambina dai.. fai godere la tua donna.. ti prego, dai.. dai.
Mi viene sopra tra le mie gambe e prendendo il suo cazzo in mano lo passa lungo lo spacco. Come sei bella continua.. sei bella accidenti.. mi fai fare il pazzo.. non mi fai capire piu’ niente, mi stai sconvolgendo e turbando.
Io mi spingo, lo cerco, lo vorrei gia’ dentro e appena lo sento entrare parto di nuovo. Lui mi monta, ora e’ un toro, uno stallone come lo avevo sentito e immaginato con la sua donna.
Lo sento dentro completamente, il suo pelo strofina contro il mio bagnato, i suoi coglioni sbattono contro la mia pelle sudata, calda.
Geme anche lui, ora sta scopando una donna, la sua donna..la sua carne.. troviamo il ritmo, e’ un orgasmo senza inizio e senza fine.. adrenalina, eccitazione, aver superato quel limite e voler continuare a godere cosi’.
Cerca la mia bocca, la mangia mentre continua a scoparmi..
Io urlo, urlo il mio piacere nella sua bocca, gli mordo le labbra, lui morde le mie.. mi dice di morderlo, di godere.. e io godo.. godo all’infinito.. sta per venire, non resiste, me lo dice, e appena mi sente godere per l’ennesima volta si sfila e mi sborra sul pelo, sul ventre fin sopra il seno.. quattro, cinque getti di sborra calda.. quanto ha goduto anche lui.
Siamo esausti, senza fiato, si stende di fianco a me e mano nella mano ci addormentiamo.
L’indomani quando mi sveglio lui e’ gia’ andato in studio, al lavoro. Sono appagata, corpo e anima, mi sento beata, felice.. quando arrivo in cucina trovo un bigliettino sul tavolo.. alla mia bambina, al mio amore piu’ grande.. un cioccolatino e una rosellina bianca.
Faccio colazione, doccia e scappo in università’, incontro Alex’ mi invita da lui a studiare..
No Alex’ non adesso, ora i miei pensieri sono pieni di lui’

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