Skip to main content
Racconti erotici sull'Incesto

Zia è solo l’inizio

By 28 Gennaio 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

Avevo deciso di andare a trascorrere una settimana al mare da lei magari durante le sue ferie. Ormai ci incontravamo soltanto a natale e pasqua e la voglia di incontrare la mia zietta si era fatta sempre più vigorosa. Ho sempre provato attrazione sessuale per lei, poi adoro la sua personalità che ci accomuna, entrambi siamo soli e ci interessa poco il frastuono di uscite e feste. Insomma tra affetto e attrazione, diciamo che la amo a modo mio. Lei &egrave una 50enne, sportiva e giovanile, vive da sola, mai sposata, e ho pensato che un pò di compagnia le avesse fatto piacere, Io invece ho 21 anni. Aspettai che mia nonna fosse tornata dopo la settimana da zia così da liberarsi un posto in casa.

Mi presentai una mattina alle 9 da lei portando con me i ricambi per la settimana ed altra cianfrusaglia che ti porti appresso quando viaggi. Lei mi aprì sorridente e ci baciammo sulla guancia, io indugiai un pochetto. Mi piaceva sentire la sua pelle fresca e liscia, non meno il suo alito e l’odore femminile che emanava di prima mattina. Aveva un pigiamino bianco, molto carino ma che di certo non le faceva risaltare la sensualità almeno fin quando non si girò per condurmi dentro e potei intravedere le sue mutande nere il cui colore sembrava svanisse con il movimento dei glutei sodi.
Mi disse di poggiare la roba in camera e mi chiese se mi avrebbe fatto piacere aiutarla a cucinare qualcosa di particolare per il pranzo visto che a lei non andava andare in spiaggia.
Mentre lei era andata a lavarsi decisi far finta di spulciare il libro di ricette così da farmi trovare tranquillo anche se ormai la mia mente era invasa da un solo pensiero: conquistarla, volevo rapirle i sensi. Decisi che avrei aspettato e che non mi sarei lasciato andare, volevo fare il bravo “nipotone” come mi chiamava lei. Molte volte ho fantasticato mia zia affannata mugulare frasi: “quant’&egrave bello il mio nipotone, baciami tutta ciccio”.

Sentìì mia zia uscire dal bagno, mi ricomposi mentalmente. Indossava un accappatoio e un asciugamano che le avvolgevano il morbido caschetto di capelli neri che aveva. Le chiesi se una ricetta che avevo scelto andava bene, lei mi rispose di si e andò ad asciugarsi i capelli sul terrazzo. Mentre preparavo gli strumenti e gli ingredienti, ogni tanto sbirciavo mia zia che di tanto in tanto inclinava la testa a destra e a manca, ora indietro e avanti, potevo ammirare quel bellissimo collo e quella nuca coperti di sensuale peluria. Rientrata, si vestì con panni di casa e indossò il grembiule. iniziammo ad impastare e a mescolare. Dopo un paio di minuti di silenzio in cui il lavoro procedeva bene, mi fece segno dicendomi di fare più lavoro di polso, mi prese la mano e iniziammo a sbattere insieme. Non so, forse la veemenza, forse la sua vicinanza,forse il movimento sensuale, fatto sta che sentii il mio pene erigersi e farsi strada tra le mie mutande. Lei non se ne accorse e lasciai che mi zia mi roteasse il polso. Intanto però stavo inziando a sentire il calore salirmi fino al viso e tentando di divincolarmi escogitai qualcosa per non mostrarle l’erezione. Eravami fianco a fianco, potevo sentire il suo respiro,le presi il braccio e mi portai dietro di lei dicendole che ora toccava a me. Lei non disse nulla a parte un sorrisetto e si fece prendere. Così facendo riuscìì a nacondere il rigonfiamento portandolo dietro di lei lontano dalla sua vista ma non avevo calcolato una cosa….i suoi glutei erano all’altezza del mio pene. Continuammo la “lezione” per altri minuti, lavorare a due braccia unite era divertente, e mia zia sussurrò qualcosa forse per rompere il ghiaccio e allontanare quel silenzio imbarazzante: “ehi ciccio mi stai premendo”, allontanai subito il bacino quasi dimenticatomi che il mio coso era a contatto con la sua cinta; si era messa una tutina e come immaginate il le sensazioni erano più nitide. Decisi però che questa era l’occasione giusta, iniziai a strusciare la mia patacca sulla stoffa dei suoi pantaloni e allo stesso tempo per distrarla le chiesi dove andava messo quell’ingrediente particolare. Lei mi rispose ma aveva capito qualcosa…e stava diventando rossa anche lei. In quegli istanti non mi preoccupai di come avrebbe reagito mia zia, ma non feci in tempo a proferir parola che iniziò anche lei a strusciarsi con il suo culo sul mio bacino. All’inizio rimasi di sasso ma lei mi sussurrò “tranquillo, ti piace?, io le risposi impacciato “zia….e a te?”, lei: “shhh così piano piano”. Cominciammo ad ondulare, le onde si facevano sempre più ampie, ormai sembrava la stessi sbattendo sul tavolo cucina quando con le sue mani sporche di impasto mi premette i glutei, eiaculai all’improvviso perdendo l’equilibrio le andai quasi addosso.
Lei sorrise, mi spostò e ci demmo un bacio profondo…ancora con il sorriso sulle labbra si portò l’indice sulla bocca e mi fece “shh…bocca cucita”…..scoppiammo a ridere!

Leave a Reply