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Racconti erotici sull'Incesto

zia Lucia

By 27 Marzo 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Salve, sono sempre Roberto e questa &egrave la storia di zia Lucia, sorella di zia Lina (vedi racconto Zia Lina ‘ vedova in calore).

Dopo quattro anni, con zia Lina ormai avevo un rapporto consolidato e più che soddisfacente, da amante. Infatti passavamo interi pomeriggi o mattinate, a volte nottate (quando mi soffermavo a dormire a casa sua) a scopare come porci, la riempivo di cazzo e di sborra in ogni suo buco, con sua totale soddisfazione tutte le volte che volevamo, quando, dove e come volevamo. Lei ormai era una devota geisha sessuale rotta a tutto, che aveva ampiamente recuperato quello che il matrimonio non gli aveva dato. Certo, la frequenza dei rapporti non era alta ultimamente, anche in considerazione dell’età di zia Lina (sotto la sessantina), del fatto che i primi tempi della nostra relazione lei aveva avuto da me delle vere e proprie overdosi di cazzo, e del fatto che quando finivo di chiavarla era esausta, visto che me la sbattevo come una furia. Ma andava bene così, anche se non si scopava più di una volta a settimana.

La zia Lucia, (la chiamo zia per una forma di rispetto da quando ero ragazzino) &egrave la sorella minore di zia Lina. All’epoca aveva 51 anni, e non si era mai sposata per una sorta di negatività nei confronti degli uomini e di inadeguatezza (diceva lei) per il matrimonio.
Era una bella donna, bionda, con un fisico normale, un discreto paio di tette, un bel culo tondo non voluminoso come quello della sorella, ma meritevole, e una faccia da primina della classe, di quelle però che si rifugiano nello studio (nel suo caso il lavoro) quando non hanno un cazzo (mai come in questo caso il paragone &egrave stato più azzeccato) da fare, ma che in fondo il cazzo lo vorrebbero e se lo farebbero, se ce ne fosse.
Aveva un buon lavoro presso un ente locale, una buona retribuzione e diversi erano stati gli uomini che avevano chiesto la sua mano invano.
Ultimamente quando veniva a trovare la sorella Lina e mi trovava da lei, assumeva degli atteggiamenti strani, direi indagatorii e dubbiosi, espressi con lo sguardo, non con le parole. Faceva strane domande alla sorella, tipo ‘Come si comporta il baldo giovane? E’ servizievole, ti aiuta?’ come se io fossi il domestico della situazione, e stronzate varie;
La sorella gli rispondeva che meglio di così non poteva andare, che io ero un tesoro, che non avrebbe saputo come fare senza di me, ecc. ecc.
Io non ci facevo caso più di tanto e le lasciavo parlare, fottendomene altamente.
Un giorno zia Lucia mi chiamò a casa per chiedermi se potevo passare da lei per aiutarla in una faccenda domestica che non poteva fare da sola.
La richiesta, di primo acchito, mi parve un po’ strana, e inopportuna, chiedendo a me stesso che cazzo me ne fregava a me delle sue faccende, ma ci andai, anche perché in quei giorni la mia troia personale (zia Lina) non c’era, in quanto era dovuta andare da una sua parente fuori città, e sarebbe mancata per altri venti o trenta giorni. Di conseguenza non avevo molto da fare.
Qualcosa mi diceva di andarci.
Arrivai a casa sua, venne ad aprire e la trovai in desabill&egrave, in vestaglia e pantofole. La cosa era strana perché erano solo le quattro del pomeriggio, ma la cosa più strana però era che lei era truccata di tutto punto, profumata come una zoccola, come se stesse per uscire o per ricevere qualcuno, e notai che sotto la vestaglia non aveva il pigiama, ma delle calze nere.
Quando entrai la salutai, le chiesi se stava per uscire o aspettava visite, non per sapere i fatti suoi,
ma per eventualmente ripassare io, per non essere di disturbo.
La sua risposta fu che non doveva uscire e che l’unica persona che stava aspettando ero io, e che non avremmo avuto rotture. Strano, pensai, rotture di che? o da parte di chi? Mah!
Mi fece accomodare in salotto e mi chiese se gradivo qualcosa. Presi un caff&egrave che mi preparò e si sedette con me sul divano. Si cominciò a parlare del più e del meno, solite frasi convenevoli di circostanza e stronzate varie.
La discussione cominciò a puntare sul mio privato, chiedendomi:
‘Sei fidanzato?’
‘No’ risposi;
‘Come mai? Un bel ragazzo come te non dovrebbe stare solo’
‘Grazie per il complimento, ma guarda che io non sono solo, comunque vivo la mia vita, quello che devo fare lo faccio!’
‘Che vuoi dire? Ah!, ho capito, tu sei il tipo che le donne comunque ce l’ha, le usa e poi le getta, &egrave così?’
‘Non proprio. Non le ‘uso’ perché comunque ci divertiamo entrambi, e poi non le ‘getto’ come dici tu, perché mi fà sempre piacere conservare un rapporto’;
‘Oh scusa, non volevo offenderti, però mi era parso di percepire un po’ di presunzione da parte tua, tipica della tua età’;
‘Hai capito male, a me le donne piacciono come a tutti gli altri, poi ognuno ha i suoi gusti’;
‘E tu che gusti hai? Sei di quelli che gli piacciono le ragazzine o le vere donne?
Cominciai a capire dove voleva arrivare, l’assecondai e cominciai ad agganciarla;
‘A me piacciono le vere donne anche se hanno qualche annetto più di me, anzi, meglio!’;
‘Mmmm’ sei un intenditore, un viveur’;
‘Non esageriamo ‘ dissi ‘ &egrave che le donne mature offrono molto di più’;
Allora cominciò ad incalzarmi e ad andare su un terreno minato;
‘Allora &egrave per questo che sei così attaccato a Lina? Che stai combinando con mia sorella?’
La domanda mi raggelò un po’ ma non lo diedi a vedere per non confermare quello che lei sospettava.
‘Niente’ dissi mentendo spudoratamente ‘che dovrei combinare?’
‘Ah non sò, sò solo che da quando tu frequenti casa sua, mia sorella &egrave cambiata, &egrave ringiovanita, &egrave solare, &egrave diversa’;
‘Sarà una tua impressione’.’ dissi laconicamente e in modo provocatorio;
‘Impressione un caz’! ohhh scusa, non volevo essere volgare!’ disse, dandomi così la soddisfazione di cominciare a cedere e sfogare il livore e la sua invidia, perché questo era, e io che lo sospettavo, ora cominciavo ad averne certezza; ‘Volevo dire che non &egrave un’impressione ma la realtà’;
‘Che vuoi che ti dica’. sarà il fatto di non essere sola, di avere compagnia, di parlare, di confrontarsi’ dissi ostentando una indifferenza che la faceva incazzare ancora di più;
‘Appunto! La compagnia di un bel ragazzo giovane, forte, che le parla, l’ascolta,” e che la scopa e che lei confronta nel letto, vero? Confessalo, &egrave così?’
‘Ma che dici? Ti rendi conto di quello che stai affermando?’
‘Sì, me rendo conto e ora vedremo se reggerai il confronto che farò personalmente!’
Si alzò di scatto dal divano, si mise in piedi e slacciando la cintura della vestaglia, la lasciò cadere a terra. Rimase solo con un reggiseno a balconcino che proiettava in su le sue tette, uno slip nero con i bordi merlettati e molto sgambato ma che non le stava affatto male, un reggicalze nero di ottima fattura che sosteneva delle calze anch’esse nere e molto arrapanti. ‘Però’.’ ‘ pensai ‘ ”.ha gusto la tardona’;
‘Guardami’ ‘ disse girando su stessa ‘ ‘Ti piaccio? Sono o no meglio di mia sorella e di tante altre? Vedi cosa ti posso offrire io? Sono ancora freschissima, nonostante l’età!’ mi disse come se cercando la mia approvazione volesse anche un riconoscimento di superiorità;
Io dal canto mio, ero già arrapato, ma bluffando con lei e con me stesso le dissi:
‘Sì, a vedere &egrave un bello spettacolo, ma a toccare? Sei così fresca e soda come dici?’
‘Giudica tu! Toccami, senti cosa c’&egrave qui!’ e così dicendo mi prese le mani e se le mise addosso, sulle tette, sulle cosce;
‘E in più’ mi disse ‘ ti posso offrire qualcosa che difficilmente troveresti in un’altra della mia età!’
‘Cosa?’ le chiesi;
‘La verginità! Sono totalmente vergine! Sono tutta intera!’ disse ostentando orgoglio e superiorità;

‘E vuoi che ti rompa io, bella porca?’ e così dicendo mi avvicinai a lei avvinghiandola a me e cominciando a tastarla tutta, soprattutto il suo culo che era molto sodo. La troia diceva il vero quando diceva che era fresca;
‘Sì, tu, ma porca non lo sono. Se ti dedicherai a me lo diventerò per te, solo per te, e mi lascerò fare tutto quello che vorrai, ma dovrai solo avere un po’ di pazienza con me. Vuoi? Non te ne pentirai’;
‘Sì. Ma tu perché fai questo, perché non hai mai voluto un uomo prima d’ora?’;
‘Perché da giovani si sbaglia, pensi che il tempo non passi mai per te, e poi quelli che mi ronzavano intorno non erano poi granch&egrave! Ma l’importante &egrave rimediare, e tu sarai il mio rimedio, sarai colui che mi farà veramente donna, veramente zoccola, puttana; così mia sorella non sarà l’unica a godere di te, porco!’ mi disse come una sorta di rimprovero per non averla considerata prima;
‘Ok’ dissi ‘però vedi che io sono molto esigente, vorrò tutto di te. Te la senti di assecondare le mie voglie?’
‘Non chiedo altro, dovrai solo insegnarmi tutto, io sarò brava ad imparare, ce la metterò tutta per diventare una troia, la tua troia, e ti darò già una dimostrazione’;
Mi spinse a sedere sul divano, lei si tolse il reggiseno e le mutandine che furbescamente aveva indossato sopra il reggicalze, come a sapere che ce l’avrebbe fatta a sedurmi, e lasciò solo calze e reggicalze, e guardandomi con una luce strana negli occhi, come una che ha deciso di rompere ogni indugio, si sedette accanto me.
Cominciò a baciarmi sulla guancia, sul collo e sulla bocca, mi mise la sua lingua dentro la bocca e cominciò ad agitarla con estrema lascivia, con la mano mi accarezzava il petto e scendendo arrivò a toccarmi il cazzo e scandalizzata disse:
‘Caspita! Ma quanto ce l’hai grosso? E’ enorme! Tiralo fuori che non ne ho mai visto uno così grosso e da vicino!’
‘Ma no’ – le risposi denudandomi ‘ ‘Ce ne sono anche di più grossi’;
In quel momento mi proposi e pregustai il fatto che avrei trasformato una donna di mezz’età, pudica tranquilla e insospettabile, nella peggiore troia di tutti i tempi, con mia estrema soddisfazione e orgoglio, peccando forse di presunzione con me stesso, ma la situazione che si prospettava era più che mai allettante per me, pensando anche a quello che le avrei fatto fare in seguito;
‘Stai tranquilla, non &egrave così grosso, comincia a prenderlo in mano, segami un po’ e poi mettitelo in bocca’ le dissi sedendomi di nuovo sul divano;
Lei obbedì, si accucciò vicino e cominciò la sua opera, cominciando prima a spugnettarmi e contemporaneamente a baciarmi in bocca, poi scendeva con le labbra sul mio petto, sul mio addome, fino a raggiungere il totem a lei caro, e a ingoiarlo lentamente.
Il mio cazzo era nella sua bocca calda e vellutata, lei andava su e giù per l’asta e da lì cominciai a darle le prime istruzioni per farla diventare un’abile pompinara;
Le dissi ‘leccalo per bene, tutto, da cima a fondo, poi passa la lingua sulla mia cappella, poi ingoialo tutto se ce la fai, poi ritorna su, riscendi lungo l’asta con la lingua e leccami anche i coglioni, mentre nel frattempo me lo seghi con la mano. Dài troia’. sù, se vuoi farmi un bel pompino impara e impegnati, puttana!’;
Sembrava apprezzare il modo in cui la trattavo e le istruzioni che le davo, infatti si impegnava molto anche se i primi risultati erano un po’ insufficienti e in alcuni casi anche dolorosi per me;
‘Non con i denti, troia!…… Così mi fai male. Adesso tutto in bocca” così, così, fino alle tonsille ” brava zoccolona’ aaaaaaaahhhhhhhh’;
Lei dal canto suo era presa da una voglia intensa e dopo aver tossito un po’ di volte per la tentata intrusione tracheale del mio cazzo, lo dimostrava con sonorità ‘Slurp, lap, slap, such, ‘..mmmm che grosso! Mi stai smascellando” mi soffochi!’
‘Ascolta’ ‘ le dissi ‘ ‘andiamo sul letto, sarà meglio e ti insegnerò cos’&egrave il 69, così sbrodolerai come una vacca’;
Accettò con entusiasmo la proposta, con la stessa luce negli occhi che ha una bambina quando le dici che la porti al parco a giocare, e, la cosa che mi piacque di più, era che questa luce lasciò subito il posto ad un bagliore di curiosità lussuriosa, come quando dici ad una donna vergine e vogliosa di scoprire il sesso, che adesso l’avresti fatta diventare una femmina. Fu lei ad alzarsi per prima e afferratomi e tenendomi per il cazzo, mi portò nella sua camera;
Arrivati lì, la spinsi con decisione sul letto, mi posizionai anch’io con le spalle sul letto, e le dissi di girarsi e salirmi sopra la faccia con la fica.
La troia obbediva entusiasta, non si fece nemmeno dire di mettersi a leccare e succhiare il cazzo, lo fece automaticamente con ingordigia;
Io dal canto mio cominciai a leccarle la fica, le sue labbra, introducevo la punta della lingua e le palpavo il culo, lei gustando la nuova situazione si dimenava tutta, gemeva come una cagna, ma non mollava la presa del mio cazzo nella sua bocca, e mi inondò la faccia dei suoi umori vaginali per la goduria;
Lei tra una leccata e un intrusione del mio cazzo nella sua bocca disse: ‘Aaaaaaahhhhhhh”bravo maiale”lecca”lecca bene”sì’così, anche in profondità”’ fammi sbrodolare ancora di più!!
Io continuai a leccare e cominciai a salire più su con la lingua, arrivai al buco del culo e infilai prima la punta della lingua, poi un dito; La troia ebbe un fremito di goduria e sbrodolando come una vacca in calore, cominciò ad ansimare dicendo:
‘No,no’.ti prego’..così mi fai impazzire,”..non capisco più nulla’ protestava flebilmente;
‘Zitta vacca e godi”’..lo so che ti piace’. e ancora deve venire il bello, continua a spompinarmi per bene, troia!’
Lei obbedì e prese a spompinarmi come una forsennata, era vero che non capiva più nulla;
‘Adesso basta, fermati’ ‘ le dissi ‘ ‘ho voglia di fottere, apri le cosce che ti svergino come una troia’;
‘Sì’.sì’.non vedo l’ora anch’io’..vieni”.vieni amore”. ho la fica in fiamme!’;
Allargò oscenamente le cosce a dismisura, tanta era la voglia, mi posizionai per bene e le piantai il cazzo dentro la sua fica fradicia;
La sua fica era stretta, logico per una vergine, però era bagnatissima, quindi non sforzai molto ad entrare, anche se lei comunque accusò il colpo perché strabuzzò gli occhi per l’entrata di quel bastone, per poi abbandonarsi alla lascivia totale della goduria dopo essersi abituata al calibro;
‘Ahi!……piano”’.piano amore”””..sono vergine ”.ooooooohhhhhhhhh”.mmmmmmmhhhhhh”.che bello’..che grosso”mi stai riempiendo tuttaaaaaahhhhhh”’..spingi”.così”così”’
‘Eri vergine, oggi ti ho rotta. Ti piace puttana? Hai visto com’&egrave bello scopare?..Toh’..toh, prendi zoccola, te lo infilo tutto, e quando mi stancherò ti sborrerò tutto dentro, vacca!’
‘Sssssìììììììììììì,”.. fammi quello che vuoi”usami”.ma ancora non fermarti”’.. fottimi”’..fottimi ancora”di più”’&egrave troppo bello’..aaaaaaaahhhhhhh’;
Dopo mezz’ora che la pistonavo di brutto e senza troppi riguardi, per un po’ alla pecorina, a volte alla missionaria, a volte di lato, a volte con le sue gambe sopra le mie spalle per fargli entrare tutto il mio cazzo nella sua fica infuocata, decisi di innaffiarla tutta, e le scaricai dentro tutto il sugo delle mie palle;
‘Vengo’..vengo”.sborroooooo’
‘Ahhh sssìììì”.vieni’.vieni’..mi stai distruggendo la fichetta’..godo”godo’..aaaaahhhhhh!’
Mi tolsi e vidi uno spettacolo magnifico. La sua fica allargata per bene che grondava sborra e sangue, l’avevo rotta davvero!
Lei era esausta, ma felice anche se un po’ dolorante, e trovò anche la forza di fare una battuta ironica, ma reale.
Mi disse: ‘Hai visto che ero vergine per davvero? Se avessimo vissuto questo momento nella Sicilia degli anni passati, avresti potuto stendere il lenzuolo con le macchie di sangue per dimostrare anche tu di aver sposato una verginella!’
E rise di gusto, nonostante si toccasse la fica per il dolore che ancora sentiva dopo la cavalcata furiosa a cui l’avevo sottoposta.
Io fra me e me pensai: ‘Toccati, toccati, ancora non sai cosa ti ho riservato per quel tuo culone vergine, te lo sfonderò a dovere anche quello, vedrai, e non avrò tanti riguardi!’
Al contempo di questi pensieri, risi anch’io e cercai di far scivolare il discorso su quello che mi era appena passato per la mente e le dissi:
‘E’ vero, però ancora siamo a metà strada, non abbiamo ancora finito, e tu dovrai esplorare ancora molto sul sesso.’
‘Che vuoi dire? Non era questo che dovevamo fare? L’abbiamo fatto, quindi possiamo solo perfezionare, per quanto mi riguarda.’
‘Eh no, il vero sesso non &egrave solo una scopata di fica, c’&egrave altro da fare!’
‘Per esempio?’ mi chiese con aria sorniona e fintamente ingenua.
‘Per esempio potresti farmi un bel pompino e ingoiare tutto quello che ti riverso in bocca”’
‘Lo farò!’ mi disse. ‘ ‘Poi?’
‘Per esempio potrei mettertelo tutto nel culo”’
‘Un corno! NO!….. Quello no!’ disse con aria un po’ incazzata ‘ ‘Sò che fa male da morire, e per oggi di male già ne ho sentito abbastanza!’
‘Sì, ma poi hai provato piacere, e lo stesso ti succederebbe con il culo; fìdati, sò quello che dico, poi ti piacerà da impazzire;’
‘NO! ‘ te lo sogni quello! Chiedimi tutto ma non il culo! Va bene succhiartelo, va bene anche ingoiare la tua sborra, va bene voler imparare a fare la puttana, però”..!’ assumendo un’aria seccata categorica e di sfida, cosa che per il mio carattere mi diede molto, molto fastidio;
‘Ok, allora vuol dire che aspetterò che ritorni tua sorella;’ le dissi per suscitare in lei una gelosia tremenda, e per metterla sul piano della competizione femminile, tanto, intuendo il suo carattere orgoglioso, sapevo che sarebbe successo;
‘Ah!.. &egrave così stronzone?’ mi disse minacciosa;
‘Sì &egrave così! E per quanto mi riguarda non verrò più da te e puoi anche andare a farti fottere da chi ti pare, stronza! Con chi credi di avere a che fare? Con un pagliaccio o un bamboccio?’ le dissi tra l’incazzato e il deluso, giocando la carta della provocazione del suo orgoglio di femmina, e rincarai la dose:
‘E tutte quelle belle parole all’inizio? ‘ Che avresti fatto tutto quello che io avrei voluto, che volevi imparare ad essere donna, ecc., le hai dette solo per fare chiacchiere? Bah!’ e feci per rivestirmi;
‘Aspetta!’ mi disse con aria autoritaria ma al contempo timorosa che la situazione potesse sfuggirgle di mano, e perdere il suo giocattolo. In fondo io per lei ero la persona più fidata e insospettabile che avesse sottomano al momento, per dare sfogo alle sue voglie represse e si salvò in calcio d’angolo: – ‘E’ vero quello che dici, ma io ho solo detto che ‘PER OGGI’ ho già provato male abbastanza, però”””..forse domani si potrebbe fare” mio bel maiale!’ – e buttandomi le braccia al collo mi baciò sulla bocca guardandomi, come fà un ragazzina che vuole farsi perdonare per aver fatto incazzare chi gli sta a cuore;
‘E’ fatta! Sei MIA!’ mi dissi, -‘Sono riuscito a portarla dove volevo, vedrai domani come griderà quando le romperò il culo!’ ‘ scoprendo in me un lato che non sospettavo mi appartenesse, un pizzico di sano e lucido sadismo;
‘Ora si ragiona, troiona cattiva!’ dissi come rimprovero affettuoso;
‘E’ vero, a volte sono un po’ cattiva e anche un po’ stronza, ma sono fatta così”.. forse per questo non mi sono sposata” sfoggiando un sorrisino ironico;
Pensando mi dissi: ‘Ridi, ridi! Vedrai come te ne pentirai, domani avrò la mia vendetta, tremenda e sublime vendetta!’ e staccandomi da lei senza far minimamente capire i miei propositi, le dissi: ‘Mi piaci anche per questo’.. ci vediamo domani’.. prepàrati!’
‘Ok! A domani. Ora vado a lavarmi così mi rinfresco anche la patatina.’
Il giorno dopo mi presentai da lei al pomeriggio; venne ad aprire e la trovai già in ‘assetto di guerra’, truccata, profumata, sexy e seducente, e con l’aria ancora più troia del giorno prima, come una che sa di aver avuto la meglio, per il semplice fatto di essermi presentato: Poverina! Non immaginava certo cosa l’aspettava.
Mi portò subito in camera da letto e si spogliò; scarpe con il tacco, gonna, camicetta senza reggiseno, belle mutande nere, e calze autoreggenti ovviamente nere e più belle di quelle del giorno precedente; inutile dire che scarpe, gonna camicetta e mutande volarono subito via e dopo avermi baciato sulla bocca slinguando piena di lascivia, si dedicò subito al mio cazzo; già il suo modo di spompinarmi era notevolmente migliorato rispetto al giorno prima, armeggiava con l’asta, le palle e la capocchia con libidinosa padronanza, e tra una leccata e l’altra mi guardava come per dirmi: ‘Hai Visto come imparo in fretta?’;
dopo aver fatto un lavoro di fino disse:
‘Scopami adesso, non ne posso più’
La posizionai alla pecorina col culo per aria e cominciai a stantuffarla la fica con vigore; lei era già preda dei sensi e mugolava e sospirava beata; venne poco dopo e mi imbrattò la minchia di tutti i suoi umori vaginali;
Decisi che era arrivato il momento di mettere in atto la mia vendetta per il torto subito il giorno prima; mi chinai sulle sue chiappe e mettendole tre dita in fica e martoriandole il clitoride, cominciai a leccarle il buco del culo;
Subito si irrigidì e disse: ‘Vuoi già quello? Non vuoi ancora scoparmi in fica?’
‘No!’ risposi deciso, facendole chiaramente capire dal mio tono che non avrei accettato obiezioni;
‘Va bene, però ti prego fai piano, &egrave intero e molto chiuso; anzi, bagnalo con questo’;
Mi passò da un cassetto del comodino una boccetta di un olio che non seppi identificare, – forse era cosmetico – ma ne passai il meno possibile; volevo romperla a modo mio, come avevo fatto già con quell’altra vacca della sorella; mi posizionai con i piedi poggiati sul letto e piegando le gambe appoggiai la punta sul buchino; cominciai piano a spingere, giusto per infonderle fiducia;
‘Piano, ti raccomando, piano ti prego, &egrave molto grosso, non so se ce la faccio”’ disse la troia timorosa e già un po’ ansante nel respiro;
‘Tranquilla’ le dissi, e pensando fra me e me mi dicevo (ieri mi hai rotto i coglioni e ora mi preghi? Vedrai!) e continuai a spingere piano; quando sentii che la punta del mio cazzo aveva preso la giusta direzione, scatenai i miei bestiali istinti e”’.. affondai tutto senza ritegno, con violenza inaudita e in un sol colpo; SI SCATENO’ L’INFERNO!
‘Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh, aaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhiiiiiiiiiiiiiiiiiiii, Bastardo! Figlio di puttana! Stronzo! Pezzo di merda!!!
Grande doveva essere il suo dolore, le sue urla si sentirono per tutto il condominio, tanto che dovetti spingerle la testa sul cuscino per attutirne l’intensità, almeno fino a quando si sarebbe placata un attimo, ma niente, continuava ad inveire e cercava di sottrarsi a quel supplizio scalciando come una mula, sbattendo i pugni sul letto, muovendo il culo ancora di più, come fa una giumenta quando cerca di disarcionare chi la cavalca, e ancora di più, ma, tutto, estremamente tutto inutile e invano; le avevo zavorrato il corpo con tutto il mio peso e cercavo di tenerla ferma, di domarla;
Inutile dire che più si dimenava e più io godevo;
Lei dal canto suo, urlava, sbuffava, singhiozzava e imprecava digrignando anche i denti come una cagna rabbiosa; dopo lunghi interminabili momenti, quando capì che non avrebbe avuto scampo, cominciò la fase delle suppliche;
‘Toglilo, toglilo ti prego,”.. fa troppo male,” &egrave insopportabile,”.. non ce la faccio più,”. ti prego!’
‘Stà zitta!…… Troia,” vacca, ”adesso comincerà a piacerti, lercia puttana, devi solo aspettare, lurida zoccola immonda!’;
E cominciai a pomparla di brutto, senza riguardi, me la stavo incapronando alla grande;
‘Cosa credevi” che una puttanaccia come te potesse darmi ordini e rompermi i coglioni impunemente?…… Questo credevi, troia?……. Adesso hai capito chi comanda, battòna?’;
‘No! No! Te lo giuro! Non ti romperò più i coglioni, adesso ho capito chi comanda a letto, farò sempre e solo quello che vuoi,”’quando vuoi”’..ma” fai più piano” ti prego”’ahiiii!!!
Dopo un po’ del trattamento pompatorio, tra residui di lacrime e guaiti vari, cominciò la fase della rassegnazione e per ultima la fase del godimento;
‘Aaaaaaahhhhhhh,”mmmmmmmmmmhhhhhhhhhhh’continua”’.. non fermarti”’.. &egrave vero””comincia a piacermi””porco”.porco”. così’così’..inculami come una scrofa!’;
‘Ma tu SEI una scrofa!…. una vaccona da monta”..Hai visto che ti piace, bagascia? Senti come ti entra tutto nel culo”..lo senti troia? ‘..Pensa solo a godere adesso’;
‘Sì! Sì! Godo”.godo”. mmmmmhhhhh”’.che bello averlo tutto nel culo,”’.spingi”’.spingi”..tutto”fino ai coglioni”aaaaaaaaahhhhh”. ancora”. ancora” di più”.. fottimi’.fottimi”. rompimelo tutto il culo”’dammi il tuo cazzo dentro’.. tutto’..fino all’ultimo centimetro”.. riempimi’.’;
Dopo un’altro quarto d’ora circa, tra mugolii e sospiri, non ce la facevo più, avevo le palle in ebollizione, dovevo scaricare;
‘Mmhhh’ vengo’. vengo’.. sto per sborrare””
‘Sì, ‘.sborra”. sborra”.. sborrami nel culo, ”.lavami tutta’.mmmmmmhhhhhh”;
‘Sborrooooooo”” aaaaaaahhhhhhhhhh!!!’;
E riversai nel suo culo tutta la sborra che potevo;
Esausto per la cavalcata che non era stata una passeggiata, dato che avevo dovuto domare la vaccona che a forza fisica non scherzava affatto, complice forse anche il dolore provato, mi staccai da lei;
Aveva il buco del culo dilatato all’inverosimile, ancora pulsante e pieno di sborra e sangue, e lei ancora tremolante;
Mi adagiai sul letto, al suo fianco, assaporando il riposo del guerriero;
Lei mi guardava come in trance, con gli occhi socchiusi e silente; poi finalmente anche lei si lasciò cadere sul letto a pancia in giù tenendosi le mani sulle chiappe mi disse a bassa voce:
‘Bastardo! Sei un Bastardo! Oggi mi hai distrutta!’
‘Sei tu che l’hai voluto!’ le replicai;
Sfinita, si assopì; Io dopo un po’ andai a lavarmi e dopo essermi rivestito andai via;
La chiamai il giorno dopo per sapere come stava e mi attaccò il telefono in faccia;
Ritornai da lei dopo due giorni con un omaggio floreale per farmi perdonare e lei dopo aver preso i fiori, mi accolse con bel sorriso; capii che non ce l’aveva più con me; le chiesi come stava e mi disse: ‘Ho dovuto prendere cinque giorni di permesso dall’ufficio, il culo mi fà ancora male e non posso andare in bagno a cagare tranquilla come prima!’;
‘Passerà, vedrai!’ le dissi;
‘Fai presto a dire, tu!’;
Dopo poco mi baciò; le chiesi:
‘Pace?’;
‘Pace, Stronzone! Comunque se ci tieni a saperlo, ti ho provocato apposta e ho gradito la tua violenza; a me in fondo sono sempre piaciuti gli uomini un po’ rudi che non si lasciano intimidire dalle donne, anche perché diversamente, se non mi avessi sodomizzato con la forza e a tradimento, non avresti mai avuto il mio culo; anche se avrei voluto, sarei stata sempre bloccata dal terrore del dolore; solo così ho potuto vincere questa paura e assaporare il sesso anale; bravo! Ormai sono completamente tua;’
Rimasi ad ascoltare la sua confessione in silenzio, ammettendo solo con me stesso ma senza presunzione, la mia soddisfazione, e al contempo dissi a me stesso: ‘Hai sentito la troiana! Valle a capire le donne! Ti dicono una cosa e pensano esattamente il contrario. Comunque meno male che esistono’;
Iniziò anche con lei un periodo di relazione che gratificò entrambi; lei dal punto di vista sessuale, e me dal punto di vista sessuale e formativo; Mi convincevo sempre di più che le donne, specie quelle mature, ti insegnano tanto, e così fu!
Fine.

P.S.: Se vi &egrave piaciuto o se volete esternare critiche o apprezzamenti, ramones16@libero.it
Mi piacerebbe ricevere corrispondenza da donne mature alle quali &egrave piaciuto il mio racconto, o che si riconoscono nel ruolo descritto. Bacioni.

2′ P.S.: Un saluto e un ringraziamento a tutti lettori che mi hanno scritto per la storia precedente da me pubblicata, principalmente alle donne e in particolar modo a Monica e a Rosa.
A quei tre o quattro imbecilli che hanno copiato e clonato il mio racconto pubblicandolo e spacciandolo come se fosse proprio voglio dire: COGLIONI! Siete patetici! Se non avete storie proprie da raccontare, provate almeno a lavorare di fantasia, e se non avete nemmeno quella, chissà come sarebbero squallide e penose le vostre seghe, se non aveste della pornografia che vi aiuta!

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