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A me piacciono i tatuaggi

By 8 Febbraio 2004Dicembre 16th, 2019No Comments

“A me piacciono i tatuaggi”‘.disse

La scorsa estate mi trovavo nella località turistica piuttosto famosa qui in Sardegna dove ho una villetta nella quale trascorro qualche giornata all’insegna del divertimento e del relax. Quei giorni precedevano i mio rientro al lavoro e mi trovavo con un amico in spiaggia sotto l’ombrellone, rigorosamente con occhiali scuri, che smaltivo la sbornia della sera precedente’La spiaggia a quell’ora era piena, vicino a noi c’era un gruppo di ragazzi e ragazze della provincia di Milano, li ho sentiti mentre ne parlavano. Erano poco più di dieci e le ragazze piuttosto carine. Tra tutte ne spiccava una di circa 18-20 anni che mostrava il suo topless, la osservavo spesso anche perché ho il brutto vizio di fissare le persone’ media statura, seno piccolo ma sincero, capezzoli rosa, carnagione chiara, capelli corti biondi, occhi castani, un bel corpo snello con un bellissimo culo. Mi piaceva molto.

La cosa che più mi colpì &egrave che, ogni volta che usciva dall’acqua, metteva le mani nelle tette e le strizzava dolcemente con l’intento di far scivolare l’acqua residua dall’immersione e, si sa, in estate &egrave impossibile non farsi un bel bagno con l’acqua così invitante ed il sole così caldo, perciò il giochetto di strizzarsi lo potevo ammirare più volte al giorno’.

L’indomani tornai in quella spiaggia ma non la vidi. Dopo pochi minuti arrivarono tutti assieme, lei con la sua compagnia ‘tolta la maglietta aveva un reggiseno azzurro che sparì rapidamente e andò in mare ‘.stessa scena mentre usciva’.

Quella volta eravamo più vicini, gli asciugamani erano a breve distanza di circa 1 metro ed io la osservavo, lei ad un certo punto, mentre mi guardava, “a me piacciono i tatuaggi” disse’. in effetti anche a me, infatti ne ho qualcuno tra cui anche un bracciale tribale sul braccio che pare piaccia parecchio.

Dopo qualche scambio di battute ci conoscemmo. Mentre parlavamo sentivo che mi piaceva sempre di più, mi eccitava tantissimo il suo sguardo le sue mani, i capezzoli sporgenti e i suoi piedini rosa’.già immaginavo di leccarle ogni cm del suo corpo..’

La sera ci incontrammo in un disco-pub all’aperto, un bel giardino da godere tra cocktail e fresco notturno. Ci salutammo. La osservai bene, indossava una maglietta scollata senza reggiseno, vedevo la punta dei capezzoli e avevo in mente la scena che si ripeteva in spiaggia durante il giorno’. Ballavamo vicini, lei provocante si strusciava di spalle ed io sentivo che già iniziava a pulsarmi il sangue che gonfiava sempre più il mio arnese.. Cercavo di trattenermi, i miei pantaloni leggeri ed i miei boxer intimi aderenti avrebbero mostrato tutto in pubblico e, se da un lato questo mi piaceva, da un lato preferivo non farlo vedere.

Il mio amico nel mentre aveva incontrato una sua ex. Io continuavo a giocare con lei. Continuammo a bere e ridere, ad un certo punto dovette andare via a causa del fatto che un suo amico si sentì male. L’indomani cambiai spiaggia, ma la sera la rividi nello stesso locale’Il copione era simile a quello della sera precedente’Il mio amico incontrò la sua ex ed io giocavo con la mia amichetta’Ad un certo punto la casa servì al mio compagno di avventura e gli diedi le chiavi’proposi alla mia ninfetta di fare una passeggiata in spiaggia. Accettò. Ci baciammo con molto ardore. Le mie mani arrivarono subito al suo culo e la spingevo con leggera forza verso il mio sesso. Lei faceva lo stesso. Mi spingeva mettendomi una mano nel fondoschiena. Ci strusciavamo uno all’altro. La mia mano destra arrivò alla sua nuca. Quando bacio mi piace sentire la persona’.spingevo la sua testa e quindi la sua bocca interamente dentro la mia. La sua lingua era bella, bagnata, eccitante. La mia esplorava la sua bocca e le sue labbra le succhiavo e le mordicchiavo.

Ad un certo punto ci spostammo nella mia villetta’mentre camminavamo sentimmo i gemiti della ex del mio amico’. nel silenzio i rumori si facevano più intensi man mano che ci avvicinavamo. scorgemmo i due che si davano da fare in piedi in una parte buia, dietro il prato verde adiacente alla casa’.Rimanemmo li ad osservare, nascosti dal buio’.lei godeva ed il mio amico le dava delle spinte dal basso verso l’alto’Quella scena e quei gemiti portano me e la mia amica ad un livello di eccitazione incredibile’.lei mise la mano nel mio arnese e lo trovò durissimo’aprì i miei pantaloni e iniziò a masturbarmi’io feci lo stesso’la mia mano entrò dentro i suoi slip e scoprì la sua fessura bagnata’.le mie dita scivolavano e pensavo che’ adoro le ragazze che si bagnano così tanto’.mi piace poi portare la mano verso la mia bocca e sentire il sapore e il profumo dei liquidi femminili’assaggiai i suoi liquidi.

Ci spostammo dentro la casa, decidemmo di lasciare il mio amico e la sua ex da soli’.appena entrati la portai giù verso il bagno, mi eccitava farlo nel bagno, &egrave piccolo e quindi occorre stringersi’Presi le sue mani e le appoggia in un mobiletto, io la prendevo da dietro’iniziai a spogliarla, il suo era un bellissimo culo’Baciai il collo, le spalle’scesi verso la schiena, il fondoschiena mentre le mie mani e esploravano la fessura bagnata’.lei si girò proprio mentre ero quasi in ginocchio’iniziai a baciarle le cosce, all’interno, poi salii su verso l’ombelico’le mie mani erano nel suo culo e la mia bocca era già nella fessura ‘aveva pochi peli di colore chiaro’poi si girò nuovamente misi la bocca lungo la fessura del sedere, fino al buchino’.a quel punto mi sollevai mi misi davanti a lei e la presi con forza’ le infilai il mio arnese tutto dentro’all’inizio non voleva entrare, era piuttosto stretta’dopo un po’ entrai dentro e le mie mani erano nel suo culo’le bocche erano un gioco di lingue e di liquidi, il mio sesso sembrava spaccarla e la difficoltà di penetrazione lo induriva sempre di più’dopo essere venuto la portai nel letto matrimoniale’continuai a leccarla in ogni parte del suo corpo. Sentivo che mi stavo eccitando nuovamente. Lei guidava la mia mano nei suoi capezzoli rosa, piccoli’.io le leccavo il miele’era eccitatissima, le dicevo come volevo scoparla nuovamente’.la posizione’. i particolari’.le descrivevo tutto e lei era sempre più eccitata’.ad un certo punto sentì un rumore’.mi accorsi che la finestra era aperta, ma dato il fatto che c’&egrave una siepe dietro, ero consapevole del fatto che non si vedesse all’esterno’mi accorsi che il mio amico e la sua compagnia ci osservavano tra il buio e le fessure delle foglie’feci finta di niente e continuai’venni per la seconda volta’i suoi capezzoli rosa ora erano bianchi e lei li toccava, li strizzava come quando, la mattina, usciva dall’acqua

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