Skip to main content
Racconti Erotici

ai tuoi ordini

By 28 Novembre 2006Dicembre 16th, 2019No Comments

E’ stato bello preparami per uscire
Eccitante ed erotico. Le tue istruzioni nella testa. E obbedirti mi dava un senso di vertigine.
Mi sono tolta l’accappatoio infilato le culottes nere e il reggiseno di pizzo. La tua prima richiesta. Mi sono seduta davanti allo specchio ho aperto le gambe e sono stata lì a guardarmi. Ancora con la voglia di te tra le gambe. Prima di uscire voglio che tu strofini le piante dei tuoi piedi con la saliva e la tua sborra il tuo secondo ordine. Ho messo i decolt&egrave neri che avevi scelto per me per terra in mezzo alle mie gambe e ho pensato che ti sarebbe piaciuta una foto così.
Ho leccato le mie dita ed ho infilato la mano nelle mutandine poi le dita sono scivolate dentro di me. Si sono bagnate della mia sborra le ho tirate fuori e passate sulla pianta del piede piano bagnandolo tutto e poi ho infilato il piede nella scarpa e di nuovo le mie dita nella bocca. Sapevano di me e poi di nuovo nelle mutandine sempre più bagnata le ha fatte entrare quasi risucchiandole. E poi le ho passate sull’altro piede &egrave ho infilato l’altra scarpa. Che strana sensazione. Prima di te non ci avevo mai fatto caso a quanto possa essere eccitante toccare e farsi toccare i piedi. I miei occhi allo specchio gambe larhe completino nero e scarpe da troia come le definisci tu. Avevo una voglia di continuare a toccarmi ma non l’ho fatto. Mi hai ordinato di non farlo fino al tuo ordine e così farò. Mi sono alzata in piedi aperto l’armadio scelto la gonna nera e l’ho infilata, ho preso un maglioncino bianco e lo messo su.
Poi sono scesa in cucina ho aperto il frigo e bevuto l’acqua. Bevi tanta acqua prima di uscire e non andare al bagno voglio che la tua vescica piena ti faccia soffrire. Era tutto nuovo per me. Mai avrei creduto fosse così eccitante..
Piove. Non ho voglia di prendere l’ombrello. Esco così.
Il freddo mi ha fatto venire la pelle d’oca. Sono senza calze come hai chiesto tu. L’acqua mi sta bagnando. Scende sulle mie gambe e scivola sui polpacci e sulle caviglie. Nella mia mente ti vedo come se fossi qui. Mi guarderesti eccitato. Fisseresti l’acqua scorrere sulla pelle delle mie gambe e infilarsi nelle mie scarpe. In mezzo alle gambe la mia eccitazione aumenta.
Dal dottore c’&egrave un pò di gente
Mi guarda strano. Piove e io sono lì bagnata come un pulcino senza calze il pieno inverno.
Mi siedo. Passo le mani sui polpacci fino ai piedi come per tirare via l’acqua. I miei piedi così importanti per te mi stanno facendo impazzire. L’idea che possano eccitarti mi porta a fare cose che non ho mai fatto. Ora ogni mio gesto ogni mia mossa &egrave fatta solo per valorizzarli, farli vedere. Accavallo le gambe e mi tolgo una scarpa e muovo il piede come per riattivare la circolazione. Alzo gli occhi. Voglio vedere se &egrave vero che &egrave erotico se la gente mi guarda.
Due vecchietti mi stanno guardando. Gli sorrido.
Mi dicono che prenderò un malanno. Lo so gli rispondo ma stamattina avevo fatto tardi. Uno mi offre il suo ombrello per il ritorno e i suoi occhi sono fissi sulle mie gambe e sul mio piede nudo.
Con noncuranza lo poggio a terra sul pavimento e per un attimo allargo le gambe mentre le accavallo di nuovo per togliere l’altra scarpa. Voglio che continuino a guardarmi. Il mio spettacolo ora &egrave per loro. Il loro sguardo &egrave fisso su di me.
Il pavimento &egrave freddo sotto la pianta del piede e arriccio le dita come le bambine quando scendono dal letto senza scarpe.
I vecchi hanno distolto lo sguardo sono in imbarazzo. Allora &egrave vero dico a me stessa. Il mio piede nudo li ha imbarazzati.
L’assistente del dottore mi dice che la prossima sono io.
Mi chino e mi rimetto le scarpe.
Sento gli occhi dei due sul mio sedere quando entro e con la coda nell’occhio vedo che si scambiano dei commenti mentre una mano va istintivamente al loro sesso.
Il dottore mi fa entrare. Ti devo confessare che sono venuta perch&egrave mi fa male una mano. Ma tu mi hai fatto eccitare chiedendomi di essere mignotta per te e comincio a flirtare. Lo guardo dritto negli occhi con malizia accavallo le gambe mentre gli dico cosa mi fa male.
Anche lui guarda le mie gambe nude e mi dice che se continuo così mi curerà la polmonite.
Gli dico che mi fa male la pancia, che ho forti crampi. Voglio farmi vedere in completino e sentire le sue mani su di me.
Tu mi hai fatto bere prima di uscire ed ora ho voglia di fare pipì. E l’idea che le sue mani mi toccheranno proprio lì stimolandomi e facendomi soffrire mi eccita.
Mi dice di spogliarmi. Ma io non uso il paravento che c’&egrave lì e comincio a poggiare il maglioncino sulla sedia davanti a lui. e poi a slacciarmi la gonna facendola scivolare ai piedi.
Lui sta per dirmi che posso spogliarmi la dietro ma poi non lo fa.
Credo che gli piaccia la cosa.
Su un piede solo mi tolgo la scarpa e poggio il piede nudo a terra.
alzo l’altro piede e mi tolgo l’altra scarpa ma la lascio lì mezza tolta in equilibrio come se stesse per cadere. Ti piacerebbe molto. Ti piacerebbe il suo sguardo su di me e il mio pieno di malizia sbirciare verso di lui.
Ha la tentazione di chinarsi a prenderla prima che cada ma la lascia cadere.
Io sorrido e mi scuso e poi a piedi nudi vado verso il lettino e mi sdraio
Mi dice guarda hai la pelle d’oca per il freddo non dovresti uscire così.
Non lo sa che non &egrave solo freddo e io sento tra le gambe un lago.
Mi chiede dove mi fa male e io gli indico l’attaccatura delle culottes. Le fissa per un secondo. Ha voglia di toccarmi. Infila le dita appena dentro l’elastico e comincia a spingere. Dio che dolce tortura…
La vescica piena sta per scoppiare e lui continua a spingere chiedendomi se mi fa male.
Lo lascio accarezzarmi per un pò. Perché &egrave quello che sta facendo.Mi vergogno dei miei pensieri. Vorrei che la sua mano entrasse nelle mie mutandine e continuasse quello che mi hai fatto lasciare a metà.
Mi dice di rivestirmi e poi mi viene un’idea.
La mia figa &egrave un lago non so quanto resisterò ancora ma l’immagine della fantasia della mia testa non resiste ti immagina e mi fa dire. Dottore mi fa male da un pò di giorni sotto la pianta del piede.
Voglio che li tocchi.
Voglio sentire le sue dita sui miei piedi.
Lui mi prende un piede tra le mani e comincia a premere con il pollice sulla pianta.
Sei bagnata anche dentro le scarpe mi dice mentre continuala pressione.
Non lo sa e mi eccita che quella non &egrave acqua
Tu lo sai ed io anche.
Immaginati che eccitazione a sapere che stava palpando e toccando il mio seme e la mia saliva.
Quando arriva al tallone gli dico si &egrave lì. E lo lascio premere per un po’ sul mio tallone. Chiudo gli occhi per un secondo e mi percorre un brivido. Sto per lasciarmi andare e non posso.
Mi fa male anche l’altro e glielo metto anche quello tra le mani.
Vedo gli occhi sbirciare l’attaccatura delle mie natiche mentre preme sulla pianta dell’altro piede.
Credo sia eccitato.
Forse &egrave meglio che smetto mi dico.
Lascio cadere i piedi sul lettino.
Mi rivesto dico.
Mi dia qualcosa
Scendo dal lettino e vado verso la sedia.
Lui rimane qualche secondo imbambolato e poi va verso il libretto delle ricette.
Ma prima si ferma a guardarmi mentre entro con i piedi nella gonna lasciata lì a terra e la tiro su.
Mi metto il maglioncino e mentre mi prescrive una crema per i piedi e delle pasticche per lo stomaco che non prenderò mai io accavallo le gambe e lascio dondolare il piede come hai chiesto tu.
Ed ora sono qui a scrivertelo completamente bagnata ed eccitata con la pipì che preme per uscire aspettando i tuoi nuovi ordini.

Leave a Reply