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Al mare tra fantasia e realta’

By 17 Giugno 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Ciao sono Alessia, una ragazza di 30 anni. Preciso che questo racconto riprende fatti realmente accaduti…fino ad un certo punto e lascio a voi capire quale sia il sottile filo che divide la fantasia dalla realtà .

Ma partiamo dal principio, era una calda sera di metà agosto, io e mio marito siamo al mare per le vacanze estive.

Per me questo periodo significa principalmente stendermi al sole, rosolarmi davanti, dietro come una lucertola e dedicarmi al dolce ‘far niente’, al massimo un bagno ristoratore per alleviare la canicola.

La sera niente di particolare, una passeggiata sul lungo mare, un gelato o un drink con gli amici e poi a casa aspettando la ‘dura’ giornata successiva.

Quella sembrava una sera come tante, non vi erano programmi particolari: frugale cena a casa e prepararsi ad uscire con gli amici.

Mi trovo come al solito di fronte all’armadio con mille vestiti e non so cosa mettermi; guardo, tiro fuori qualcosa e copro il letto dei più disparati indumenti.

Alla fine ‘vedo’ quello che cercavo: un vestitino bianco corto di seta ( a metà coscia) che non mettevo da tempo, anzi lo avevo indossato solo un paio di volte e mai di sera.

Comunque ho deciso e vado a prepararmi: trucco molto leggero (tanto ho la pelle abbronzata da giorni distesa sotto il sole), niente reggiseno, indosso solo un perizoma bianco in pizzo trasparente davanti con dietro giusto un filino che finisce in un triangolino di perline.

Indosso il vestito, una breve sosta di fronte allo specchio e via a scegliere le scarpe: dopo accuratissima analisi scelgo un paio di scarpe color argento coi laccetti e tacco da 10 cm (per intenderci quelle che vengono definite da ‘schiava’), borsetta intonata con le scarpe, altra veloce occhiata allo specchio…pronta per la serata!

Scesi da casa solo un breve tratto prima di arrivare alla strada principale già illuminata dai lampioni, ci incamminiamo indifferenti. Notavo che c’ era qualcosa di strano, quando passavamo quasi tutti ci guardavano di sfuggita, sul momento non ci feci caso più di tanto, ma man mano quella sensazione di essere guardata si faceva sempre più intensa.

Arriviamo di fronte ad un bel negozio di abbigliamento con le vetrine ancora illuminate, e come da prassi femminile mi avvicino per guardare i vestiti in vetrina; una sorpresa diversa mi attende però: nel riflesso mi accorgo che il vestito che indosso con la luce artificiale &egrave completamente trasparente!

Si vedono leggermente le aureole e i capezzoli! Sotto &egrave ancora meno spesso per cui mi si vede distintamente il perizoma bianco! Per non parlare del culo che con quel filino &egrave praticamente nudo alla vista di tutti! Adesso capisco perch&egrave tutti mi guardano! Sono praticamente nuda!

All’ inizio provo una vergogna indicibile, mi sento addosso tutti gli occhi…. ma che fare? Non potevo certo andare in giro con le mani sul culo! Decido su due piedi: prima che non mi ero accorta giravo con naturalezza, tanto siamo al mare basta che vengano in spiaggia e mi vedono seminuda tutto il giorno! Cercavo di convincermi della cosa……pur sapendo che se ti vedono in spiaggia in bikini &egrave un conto, un’ altro trovarsi conciate così di sera! Ma tant’ &egrave così era per cui feci buon viso a cattivo gioco.

Continuiamo la nostra passeggiata e devo dire che la raggiunta consapevolezza mi faceva valutare in maniera diversa gli sguardi che si poggiavano sul mio corpo: adesso sapevo cosa guardavano, e mi faceva sentire ammirata, provavo un certo piacere, direi un’ eccitazione. Ero praticamente nuda sotto lo sguardo di sconosciuti….mi sentivo avvampata dalla situazione e mi piaceva!

Arriviamo finalmente al punto di incontro prefissato con gli amici : ancora nessuno! Aspettiamo 5 minuti, poi squilla il cellulare: si erano trovati a casa di un amico e ci chiedono di raggiungerli là per poi decidere il da farsi per la serata.

Ci incamminiamo, la sua casa era a non più di cento metri da dove dovevamo incontrarci, e affaccia sulla strada principale. Arrivati sotto, suoniamo e ci dicono di salire. L’ appartamento si trova al primo piano. Entriamo direttamente nel salotto e ci dicono di accomodarci pure: due ragazzi erano seduti sul divano alla sinistra della stanza, un terzo sulla poltrona di fronte a loro. Noto subito che mi guardano anche loro come se fossi scesa dalla luna e mi squadrano dalla testa ai piedi….sul momento provo anche un pò di imbarazzo….ma l’ ambiente cordiale mi fà dimenticare subito tutto.

Sono tre ragazzi carini, simpatici, subito iniziamo a scherzare e parlare delle solite sciocchezze che si dicono in queste situazioni, anche loro sono nostri coetanei tutti intorno ai trent’ anni.

Il padrone di casa molto premurosamente ci offre da bere: birre o vodka le possibili scelte; io opto per la seconda &egrave uno dei pochi alcolici che mi piacciono.

Passa circa un quarto d’ ora dove parliamo del più e del meno ( e io mi bevo un paio di bicchierini….), quando decido di lasciarli ai loro discorsi e mi appoggio semidistesa coi gomiti sul davanzale della finestra a guardare la gente che passeggia in strada. Avevo fatto questo gesto nella più completa ingenuità, senza ricordarmi che così avrei messo il culo in bella mostra di se! Ma ben presto mi sarei accorta che la cosa non era rimasta indifferente agli altri.

Dopo pochi minuti sento che mio marito và in bagno (niente di strano stavano bevendo tutti abbastanza); gli altri tre seduti sul divano parlavano fitto tra di loro, non capivo cosa dicevano, anche perch&egrave non prestavo molta attenzione ai loro discorsi, sentivo solo ogni tanto qualche risatina sarcastica.

Mio marito esce dal bagno e subito gli si fà vicino il padrone di casa che gli chiede se abbia voglia di andare a comprare le pizze che era venuta fame a tutti:controvoglia, ma acconsente, ed esce.

I ragazzi tornano subito a sedersi alle mie spalle sul divano e dopo un brevissimo vociferare, il padrone di casa si avvicina al frigo, prende una bottiglietta di birra e si appoggia di fianco a me sul davanzale dando le spalle agli altri.

Ci mettiamo subito a commentare i passanti, ridendo dei buffi personaggi che camminavano nella via….ad un certo punto mi dice di guardare un buffo signore che passava proprio sotto casa, non riuscendo a vederlo mi dice di sporgermi un ‘pochetto’; a quel punto per vedere proprio sotto mi alzo sulle punte dei piedi divaricando leggermente le gambe: sono praticamente a testa in giù distesa sul davanzale. Questo movimento a fatto si che il vestito sia salito e mi lasciva praticamente metà culo in bella vista! Alle mie spalle i due ragazzi vedevano le mie gambe tirate coi lacci legati sotto il ginocchio e salendo su il perizoma che non copriva per niente il culo ma in più si infilava leggermente nelle labbra della mia figa…doveva essere uno spettacolo piacevole ai loro occhi, infatti guardando con la coda dell’ occhio mi sono accorta che non smettevano di fissarmi. Anche il padrone di casa affianco a me ogni tanto si alzava a dare una furtiva occhiata scambiando un segno di intesa con gli altri due. La situazione anzich&egrave darmi fastidio iniziava ad eccitarmi per cui gli ressi il gioco volevo proprio vedere fino dove si sarebbero spinti.

Il padrone di casa stava al mio fianco reggendo la bottiglietta nervosamente in mano….e gli altri due si avvicinano proprio alle nostre spalle con la scusa di vedere anche loro. Con la stessa scusa precedente mi disse di guardare una persona proprio sotto e senza farmi pregare nuovamente mi sporsi facendo salire il vestito ( che già poco lasciava all’ immaginazione) fino a lasciare completamente scoperto il culo. Stavolta il padrone di casa non si sporse. I due amici si sono abbassati alle mie spalle così vicini che potevo sentire il loro caldo respiro, sempre più affannoso, sul mio culo e i loro occhi che indagavano tutta la mia intimità, mentre l’ altro mi guardava dall’ alto mentre mi piegavo tendendo al massimo le gambe. Ero eccitata come non mai….quella situazione mi sconvolgeva……sarei rimasta così per sempre. Eravamo giunti tutti ad un punto di non ritorno l’ eccitazione era troppa. Il padrone di casa prese la bottiglietta di birra ancora umida di frigo e me la appoggiò sul culo, io non mi mossì neppure ero troppo su di giri e per loro fu come il via libera a spingersi oltre. Prese la bottiglietta dalla base ed inizio a far scorrere il collo lungo il solco del mio culo, giù fino alla figa…..la faceva scorrere con molta calma sopra la stoffa del perizoma che ormai stavo bagnando dei miei umori….dentro si sentiva il tipico rumore del liquido che sbatte all’ interno. Che situazione: stavo piegata su un davanzale con tre ragazzi a cui donavo tutta la visione della mia intimità mentre guardavo in strada una marea di gente che passava e che attraverso il mio viso avrebbero potuto carpire la mia eccitazione . Non mi ero mai sentita così.

Il padrone di casa tirò su la bottiglietta per bere un sorso di birra e subito torno sul mio solco, ma questa volta spingendo con più decisione. Sentivo su di me i loro sguardi vogliosi. Le mani dei due ragazzi mi carezzavano le gambe lisce, salivano dalle caviglie alle cosce . La bottiglietta si insinuava sempre più nella mia intimità, sentivo il perizoma scostarsi arrivando al solco della mia figa umida per l’ eccitazione; si sofferma lì per qualche istante e poi inizia a spingere dentro il collo della bottiglia: le mie labbra si aprono a quel piacere. Adesso &egrave dentro, allargo le gambe leggermente per facilitare la piacevole intrusione: la bottiglietta mi penetra e mi piace.

Il padrone di casa finita la prima intrusione inizia a muoverla dentro di me prima delicatamente dentro e fuori, poi con maggior foga: sento la birra che esce mista col mio piacere, mi cola dalla figa lungo l’ interno coscia e giù fino ai piedi. I due ragazzi dietro che non smettono di palpeggiarmi, si piegano e uno per gamba leccano la birra che cola lungo le mie gambe; uno dei due si posiziona proprio sotto la figa e lecca il prelibato nettare, mentre l’ altro giù aspetta che arrivi ai miei piedi per leccarli. Il padrone di casa muove sempre più velocemente la bottiglietta nella mia figa con foga come a violentarmi……sono un brodo…..sto godendo come mai! Ad un certo punto improvvisamente si ferma, mi infila il più possibile dentro la bottiglietta, poi copre il fondo col perizoma come per fare un tappo e impedirne l’ uscita, mi prende con le due mani le chiappe da sopra e mi allarga il culo; uno dei due amici si alza leggermente iniziando a leccarmi il buco del culo: ci sputa spalma col dito e poi mi infila la lingua quasi dentro. Si alza anche l’ altro d’ apprima si danno il cambio poi tutti e due assieme mi leccano tutta buco e chiappe; mi infilano il dito dentro e vado in visibilio! E’ bellissimo. Sposo il braccio e poso la mano sulla patta del padrone di casa e sento il suo cazzo durissimo; glielo massaggio da prima da sopra i pantaloni poi tiro giù la zip e vado alla ricerca del calore della sua carne: gli sta esplodendo! Riesco a prenderlo in mano con le dita gli massaggio le palle e poi presa l’ asta la stringo con forza ( mi piace stringere un cazzo in mano). Lui si allontana e mi dice: ‘ allargati le chiappe troia!’

Senza indugi mi prendo le chiappe con le due mani e le allargo per bene dicendogli: ‘così?’

Mi risponde: ‘si! Tieni larghe quelle chiappe da troia che ti vediamo bene il buco del culo!’

Così dicendo prende il cellulare e inizia a scattarmi delle foto: a mente lucida mi sarei ribellata ma il pensiero che potesse farsi una sega guardandole o farle vedere ai suoi amici (magari anche persone che conoscevo) in quel momento mi faceva colare di piacere.

Mi scattava le foto con una bottiglietta nella figa mentre i suoi amici mi tenevano per le gambe come un trofeo di caccia e mi allargavo il culo……era bellissimo…….mentre mi riempivano di tutti gli improperi che conoscevano, lui aggiunse: ‘ brava puttana! Bisogna tenersi un ricordo di quanto sei troia!’

Finito il servizio fotografico tutti e tre si tolsero pantaloni e slip, restando alle mie spalle coi cazzi già belli tesi.

Il padrone di casa fu il primo ad avvicinarsi mi levo la bottiglia dalla figa grondante e scostando solo il perizoma ormai fradicio puntò il cazzo contro il mio buco del culo e disse:

‘a una troia come te si può fare solo il culo! Tieniti le chiappe larghe puttana!’

Così dicendo a spinto con forza tutto il suo cazzo dentro, sentivo le palle che toccavano la mia figa, mi ha leggermente alzata infilando le mani sotto il vestito fino alle mie tette, ha preso i capezzoli tra le dita stringendoli. In questa posizione sdraiato su di me ha iniziato prima piano e poi più forte a scoparmi nel culo:

‘troia ti piace farti scopare il culo?’

‘SI!’

‘dillo che sei una troia! Che sei una puttana rotta in culo!’

‘ Si sono una troia! Mi piace prenderlo in culo! Come una puttana!’

Intanto i capezzoli stretti nella morsa mi erano diventato due chiodi, gli altri due stavano in coda come al supermercato col numerino in attesa del loro turno mentre guardavano e si menavano il cazzo dicendomi: ‘che troia che sei!’ ‘dai puttana rotta in culo!’ ‘ dopo ti rompiamo il culo anche noi’

Intanto il padrone di casa: ‘sto venendo troia ti riempo il culo di sborra!’

Quasi senza finire mi sentivo l’ intestino pieno di calda crema.

Una volta venuto lasciò il posto al secondo anche lui mi prese subito in culo e poi il terzo senza soste, nel mentre il padrone di casa mi scattava altre foto ricordo della serata mentre i suoi amici mi inculavano.

Quando anche l’ ultimo stava venendo il padrone di casa riprese la bottiglietta che conteneva ancora un pò di birra e me la infilo prontamente nel culo dicendomi:

‘troia! Adesso siediti in terra con la bottiglietta nel culo e scarica la sborra!’

Feci come mi veniva detto e poi aggiunse:

‘adesso troia la levi e ti bevi tutto!!’

In quel momento penso avrei fatto qualunque cosa mi venisse chiesta, ero ancora in preda ad un’ eccitazione mai provata, portai la bottiglietta alla bocca e versai il contenuto, anche se buona parte mi colò addosso e sul vestito bianco.

Ripresami da quella situazione mi diressi in bagno, mentre mio marito suonava alla porta con le pizze, ero in una condizione pietosa e non avrei saputo assolutamente cosa inventare per giustificare il mio stato: puzzavo di birra e sborra con il perizoma fradicio, il vestito tutto imbrattato.

Sento mio marito che entra:

‘ allora ragazzi tutto bene? Vi siete divertiti in mia assenza?’

Il padrone di casa risponde laconico: ‘direi di si! Ci siamo inculati a turno quella troia di tua moglie! Riempendola di sborra!’ ‘Guarda le foto’

Esco dal bagno conciata com’ ero, lui mi guarda e mi dice:

‘vieni a farmi un pompino con l’ ingoio di fronte ai miei amici troia!’

Che dovevo fare oltretutto mi piace….!

Graditi commenti a maliziosetta.to@gmail.com

slp

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