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Racconti Erotici

Appendicite

By 27 Gennaio 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

La storia si colloca temporalmente nel 1961 e di ciò si deve tener conto
dal momento che, come &egrave risaputo, i costumi erano all’epoca non erano
ancora evoluti come al giorno d’oggi’.
Mi trovo ricoverato in ospedale perché so che dovrò essere operato di
Appendicite: benché giovanissimo (I fatidici 18 anni sono appena stati
Raggiunti) so bene che non si tratta di un intervento particolarmente
Rischioso per cui, se pure non entusiasta all’idea, non avverto alcuna
Preoccupazione particolare.
E’ sera e nella mia cameretta a due letti mi trovo solo perché il posto
Accanto al mio é vuoto.
Benché all’inizio dell’ora delle visite manchino oltre quaranta minuti,
Cinzia, una mia collega d’ufficio (che come me ha iniziato a lavorare
Giovanissima e ha però sicuramente superato la ventina) é riuscita ad
Eludere la sorveglianza e adesso é con me .
Come accade in queste circostanze, Cinzia, per distrarmi, mi racconta un pò
Dei fatti suoi e, sapendomi appassionato do auto, mi comunica che ha
Appena prenotato dalla concessionaria una Bianchina del nuovo modello
Special appena immesso sul mercato (siamo, dimenticavo, nel 1961): non posso
Che replicare che effettivamente il modello é particolarmente ‘adatto’ a
Lei, così carina….
Insomma, anche se sono già ‘quasi’ fidanzato con Silvia (un’altra collega),
Cinzia non mi é indifferente e quindi mi ritrovo ad esser galante se non
Proprio a corteggiarla.
Il finestrone della stanza in cui ci troviamo porge il uno stretto cortile
E, pocihé le imposte non sono chiuse e non esistono tendaggi, ci é possibile
Osservare piuttosto agevolmente ciò che accade nella stanza di fronte.
So che il paziente che la occupa, un signore quarantenne col quale ho
Scambiato quattro chiacchere sino a pochi minuti fa, domani mattina dovrà
Essere operato di appendicite proprio come capiterà a me, forse nel
Pomeriggio.
Con la coda dell’occhio, quasi senza volerlo,vedo che in quella stanza sta
Entrando una infermiera che spinge un carrello.
Qualche secondo, ed eccola parlare col paziente, il quale si sdraia su letto
E dopo un attimo di indecisione si abbassa I calzoni del pigiama, mettendo

A nudo I genitali……
Sono esterefatto…. Mi chiedo come é possibile una cosa del genere, come si
può far denudare un paziente sapendo benissimo che qualunque estraneo può
Vederlo, anche perché la finestra di quella stanza, come del resto la
Mia, é ben visibile anche da chi transita in corridoio !
Mi chiedo anche perché lui non protesta, perché non pretende che almeno
Le imposte vengano chiuse….
Io, comunque, getto di tanto in tanto qualche occhiata per vedere come
Procede la faccenda, ma non ho l’ardire di rivelare a Cinzia, che al momento
Da le spalle alla finestra, quanto sta accadendo.
Il sesso del paziente, che avevo notato del tutto addormentato, sta ora
Lentamente rizzandosi…. E non mi meraviglio, visto che l’infermiera – che
Tra l’altro non ha un fisico malvagio ed é abbastanza giovane, tra I trenta
E I trentacinque – ha preso ad operare, cioé ad insaponare il ventre
Dell’uomo, mentre ora gli ha letteralmente preso in mano il sesso per
Spostarlo.
Notando che io volgo spesso lo sguardo oltre la finestra ed intuendo che
Qualcosa mi distrae, Cinzia si volta e vede la scena…..
” Oh.. Cribbio… Che fa quella ?….. Almeno avesse messo un paravento….
Ma siamo pazzi…. Non posso credere ai miei occhi…. ” sbotta.
In questo momento spero tanto che Cinzia non alzi troppo il tono di voce al
Punto da farsi sentire o che addirittura non si rechi a protestare …si…

Lo ammetto… Non vorrei che l’operazione si interrompesse o che l’infermiera

Chiudesse le imposte.

Devo confessare che, pur non avendo inclinazioni omosessuali, sto provando una

Sensazione stranissima, una sorta di morboso piacere nel poter assistere a questa
Scena…. E mi rendo conto che il vero motivo della mia sottile eccitazione
Deriva dal sapere che Cinzia non si astiene a sua volta dal guardare…..
Effettivamente, se Cinzia non fosse stata presente, la scena in sé forse non mi
Avrebbe fatto effetto più di tanto, oppure no, chissà’..
In aggiunta a questo, sono davvero curioso di vedere le reazioni di Cinzia,
Che, almeno a parole, si é sempre mostrata abbastanza ‘disinibita’ per I tempi.
Poiché l’infermiera ha rivolto sicuramente almeno una volta lo sguardo verso

La mia stanza, non può non sapere che io e la mia visitatrice siamo perfettamente in

Condizioni di vedere ciò che lei fa e che stiamo guardando…..
Rimane un’incognita: anche il paziente é consapevole della cosa o ancora
Non si é accorto di star dando spettacolo !
Sia come sia, la rasatura prosegue: l’infermiera continua a toccare,
Spostare, strusciare l’uccello del paziente, uccello che ormai ha raggiunto
Il top del turgore e si erge nell’aria, vibrando…..
Io mi ritrovo eccitato, il mio membro é duro e teso sotto il pigiama e,
poiché mi trovo in piedi e non indosso mutande, il mio stato non é
Dissimulabile e Cinzia può rendersene agevolmente conto, mi guarda “lì” e
Tossicchia ridendo divertita.
Ma anche lei é su di giri, a tradirla é il rossore diffuso del viso
Non resisto a star zitto
” hai visto come….. Ce l’ha duro ? ” azzardo io
” beh, si, certo….. é il minimo…. vorrei vedere se ci fossi tu…. ”
replica lei
” se é per quello anch’io, adesso…. ” le faccio
” si… vedo… vedo…. ” mi risponde
In quel momento, l’infermiera sta nuovamente prendendo in mano la….
situazione (cioé il membro congestionato del paziente !) ed io di nuovo non
resisto e faccio ” vuoi vedere che……”
” ‘che’ cosa ? ” ora é Cinzia a volersi sentir dire ciò che non ha il
coraggio di dire lei stessa….
” beh, si, si direbbe che sta per fargli una sega ! ” confermo
E lei
” ma davvero… pensi che arrivi a tanto ?… beh certo che lui se la
meriterrebbe, poveretto… dopo che lei non si é fatta scrupoli a ridurlo in
quello stato…. lo ha toccato dappertutto… e per di più dinanzi a noi !”
Ormai io sono bello che partito, il mio uccello, tesissimo, sta facendo
capolino dalla patta dei pantaloni del pigiama……. non faccio a tempo a
sbottare
” guarda che mi succede, porc…. ”
tento così di coinvolgere la mia visitatrice, ma lei, nel momento in cui mi
vede, smorza i miei entusiasmi con un brusco
” ciao, io devo assolutamente andare, poi ci vediamo !”
Raccolta la sua borsa, Cinzia, prima di andarsene, non riesce ad evitare di
dare un’occhiata nella stanza di fronte : é l’attimo in cui il paziente
sbroda nelle mani della compiaciuta infermiera……
Io rimango lì, come un fesso, con il cazzo ormai mezzo fuori dai calzoni…..
incapace di reagire……
Un attimo e nella stanza accanto, scomparsa l’infermiera, il paziente é già
sotto le lenzuola tranquillo……
Non riesco a capacitarmi di aver assistito davvero ad una scena del genere,

tanto torrida”’ ci penso e ripenso e di conseguenza il mio uccello stenta a
ritrovare la calma !
Sapevo della ineluttabilità della rasatura, ma avevo la convinzione che una
operazione tanto intima e delicata sarebbe stata affidata ad un infermiere
maschio…. cosa che non mi turbava più di tanto, ora invece mi rendo conto
che, quando sarà il mio turno, magari domani, quasi di sicuro sarà una donna
a farmelo……
Il solo pensiero di dovermi denudare al cospetto di una infermiera mi manda

in tilt e finisco per sprofondare in uno stato di turbamento notevole quando

passo ad immaginare le sue mani che armeggiano attorno al mio sesso’
Cercando di sperare che comunque non prima di domani verrò sottoposto a
rasatura, mi do alla lettura e tento così di rilassarmi……
Sono appena riuscito a concentrarmi su ciò che sto leggendo quando appare sul

vano della porta una infermiera col suo carrello…..
Vuoi vedere che….. penso tra me e me…
Subito mi rendo conto che la ragazza che é entrata non é l’infermiera che ha
‘operato’ sul paziente dirimpettaio !
Da una parte l’idea che se l’infermiera fosse stata la stessa, avrebbe
(chissà) potuto riservare anche a me quel trattamento….. certo mi avrebbe
allettato….. dall’altra, conoscendomi, so che avrei provato un imbarazzo
non da poco, specie sapendo che chiunque, transitando in corridoio, avrebbe potuto vedermi…..
L’infermiera, molto giovane, accosta il carrello al lettino e, visto che io
fingo di essere ancora immerso nella lettura, mi fa
” mi scusi, ma bisogna che interrompa di leggere perché devo rasarla…..
dovrebbe gentilmente togliersi la maglietta ed abbassare i pantaloni…..”
Mi sento mancare….. sta per capitarmi proprio ciò che non volevo… ma che
posso fare ? mica posso rifiutarmi o fare casino…… ubbidisco, mi libero
della camiciola del pigiama, mi sdraio bene supino e poi, cautamente, faccio
scendere i pantaloni quel tanto che basta per lasciare coperto l’essenziale !
Già avverto che il mio uccello sta nuovamente svegliandosi….
L’infermiera, con aria di circostanza, un pò contrita, quasi le spiacesse
davvero doverlo dire, mi fa
” si, capisco, però, mi spiace, ma i calzoni bisogna abbassarli del tutto
perché io devo poter agire liberamente..l. ”
Profferite queste parole, la ragazza, con fare deciso, afferra con le mani i
pantaloni e me li fa scendere sino alle ginocchia.
Sono nudo sotto i suoi occhi, alla sua mercé, indifeso, impossibilitato a
qualsiasi reazione…… o meglio, una reazione c’é, immediata, quella del
lento ma costante inturgidimento della mia verga sotto lo sguardo
dell’infermiera, sguardo che a me sembra un pò ironico ed un pò beffardo….
Sto rimuginando se é il caso di chiedere di chiudere le imposte, quando i
miei pensieri sono interrotti dall’infermiera che, per insaponarmi bene il
basso ventre, mi afferra la verga già semirigida con le mani per scostarla.
Manco a dirlo, quel contatto diretto mi manda del tutto fuori : il mio
uccello, già semirigido, si fa duro come il ferro nel giro di una manciata
di secondi….
La ragazza, silenziosa, continua facendo finta di nulla….
Mi sto chiedendo se sta arrabbiandosi o se invece sta magari eccitandosi a
sua volta….. lusingata dalla reazione provocata dalla sua presenza, dai
suoi sguardi, dalle sue mani…..
Si, certo, per ‘calmarmi’ penso anche che questo é il suo mestiere e che
quindi sarà abituata…… anche se mi sembra talmente giovane che non credo
abbia una gran anzianità di servizio….. e poi, che dire, lei ci sarà
magari un pò abituata… io no di certo…..
Appena può, la ragazza molla il mio uccello, rade, poi però non può evitare
di tornare a prendermelo in mano per spostarlo a destra o a sinistra….
Io, sempre più teso e confuso, cerco senza successo di non pensare a ciò che
mi sta capitando….
Il mio sguardo corre anche alla finestra e vedo, con sollievo, che la camera
é vuota: almeno sotto questo profilo dovrei essere tranquillo….. nessuno
dovrebbe vedermi in quella scomoda, oscena e se vogliamo un pò buffa
posizione….
Ma non riesco proprio a pensare ad altro : ora sto facendo una
considerazione banale ma erotizzante; mi chiedo se l’infermiera che prima ha
masturbato sino alle estreme conseguenze il paziente mio dirimpettaio, avrà
raccontato la cosa a quella più giovane che ora sta occupandosi di me….
se ne avranno riso come se si fosse trattato di una biricchinata….. o se
si saranno eccitate….. se la più esperta avrà dato consigli alla collega
più giovane…..
Questi miei pensieri sono interrotti quando mi accorgo che nella camera di
fronte c’é del movimento : una donna é entrata ma ora sta uscendo, forse non
ha visto ciò che accade a me…..
Rammentare che qualsiasi intruso (o,peggio, intrusa) potrebbe vedermi
attraverso la finestra ha su di me l’effetto di un ulteriore afrodisiaco e
il mio uccello, che ormai da tempo ha raggiunto il suo massimo turgore, si
impenna ed é spontaneamente preda di una serie di guizzi nervosi…..
L’infermiera evidentemente nota questo mio stato, si rende conto che sono
vicinissimo all’orgasmo e pone termine alla rasatura un pò anticipatamente,
lasciandola un pò incompiuta ma evitando che accada ciò che….. é fin
troppo facile immaginare….
Ancora una volta me ne rimango lì, come uno scemo, mentre l’infermiera se ne
va dopo un distaccato ‘buona sera’ che io ricambio, ancora stordito…..
Mi ricompongo, poi, col trascorrere dei minuti, torno ad una certa
normalità…
La serata e la notte trascorrono normalmente anche se io mi ritrovo a
pensare a quanto é successo al paziente dirimpettaio, a quanto Cinzia ha
visto di me, alla mia rasatura….. incompiuta

Ma le avventure ancora non erano finite !
La mattina successiva niente colazione ! mi dicono che devo sottopormi ad
una serie di radiografie, per cui devo vestirmi e poi uscire per
trasferirmi in un altro reparto.
Sono nella saletta di attesa, solo soletto, quando sulla porta che conduce
nello studio medico radiologico appare nientepopodimeno che Marta, una delle
ragazze che giocava con me e gli altri compagni sino a due anni or sono,
cioé sino a quando la compagnia si é sciolta perché quasi tutti i
componenti, abbandonati gli studi, hanno cercato un impiego.
” Ciao, Giorgio, accomodati, che ci fai qui ? ”
Entro e rispondo ” credo di dovermi far operare di appendicite ”
” Allora sei tu… si… sei l’ultimo della mattinata…. no, il penultimo,
poi c’é una donna… ah si, la signora Bianchi, é già venuta ieri per i
raggi ma dobbiamo ripeterli….. ”
Incuriosito, chiedo ” é forse quella signora, carina, che ho incrociato
poc’anzi ? ”
E lei, giustamente, osserva ” veramente non so chi hai incontrato, però
posso dirti che la signora Bianchi é carina e abbastanza giovane… ..avrà
quarant’anni ma forse neanche ”
Ciò detto, Marta, che indossa una camice verde sopra i vestiti borghesi, mi
confida che é li da soli tre giorni, che ha finalmente trovato questo lavoro
dopo la
frequentazione di un breve corso, che sono praticamente il primo suo
paziente di sesso maschile.
” devi avere un pò di pazienza perché il ‘prof’ é in ritardo, mi ha
telefonato pochi minuti fa e mi ha detto di preparare coloro che devono
essere sottoposti alle radiografie…. in modo da accelerare poi al massimo
le operazioni ”
Per qualche minuto parliamo del più o del meno, poi lei mi fa
” allora, vuoi cominciare a prepararti ? ”
” si, cosa devo fare ? ” chiedo un pò ansioso
” devi spogliarti ” mi fa
Come volevasi dimostrare, penso….. ma evidentemente eseguo, togliendomi
nell’ordine il golfino, la camicia, la maglietta, le scarpe, le calze e
infine i pantaloni….
Ormai indosso soltanto lo slip….. e comincio a sentirmi sottilmente turbato….
Marta mi guarda un pò maliziosa e mi fa
” perché ti sei fermato ? mica ti ho detto di fermarti…. ! caro il mio
Giorgio, i raggi vanno fatti da nudi….. ! ”
Ed io
” ma io credevo…..il ‘prof’ non c’é ancora…. poi tu….. ”
Ridendo, ma sempre maliziosa, Marta prosegue
” dai, togliti tutto….. dai… fatti un pò vedere…. dovrò abituarmi a veder corp nudi anche
maschili, questo sarà il mio mestiere…… meglio se sei tu il primo……
facciamo finta che sia una prova per me…. per vedere come me la cavo…..
dai….. coraggio…..via lo slip ! ”
” no… dai…. mi vergogno….. ”
” vedo…. vedo…. ” commenta guardando l’erezione che tende lo slip, e
subito aggiunge, perfida
” non vorrai che sia io a tirarteli giù….. credo che per te sarebbe un
rimedio peggiore del male !…. però…. che strano effetto ti fa la
vergogna….. chissà se succede così a tutti….. te lo saprò dire tra
qualche mese….. ma ora dai, che se poi arriva il ‘prof’ e non sei pronto
s’arrabbia …….. ”
Mi lascio convincere e, stravolto dall’emozione, mi abbasso lo slip
usando una sola mano in modo da utilizzare l’altra per coprirmi, poi,
scalciando, mi libero definitivamente dell’ormai inutile indumento.
I miei genitali sono ovviamente prepotentemente eccitati, e le mani stentano
a nasconderli del tutto.
Marta raccoglie da terra il mio slip per sistemarlo ordinatamente sulla
sedia dove già si trovano gli indumenti che mi sono tolto, poi mi fa :
” Bravo… ora sdraiati sul lettino…….. ma a pancia in su, mi racomando
!! ”
Per fare quanto mi suggerisce, devo percorrere un breve tratto: la mia
camminata é sicuramente impacciata, direi ridicola, anche perché non riesco
a togliere le mani da sopra il sesso….
Finalmente mi sdraio e lei insiste……
” bene così… ora però me lo fai vedere per benino….. togli le mani di
li… prendilo come un…. ordine ! ”
Vinto, obbedisco: ora il mio uccello, con annessi e connessi, non ha più
alcun segreto neppure per Marta, la quale non si esime dallo squadrarlo, dal
guardarlo e riguardarlo, quasi volesse vivisezionarlo……
” Bellino…. non male….. posso farti una confidenza ?…. sai…. a te lo posso

dire….. malgrado i diciannove anni che mi ritrovo sul groppone non &egrave

che ne abbia visti molti…. anzi……. ne ho visto soltanto qualcuno in

fotografia…… ma dal vivo mai…….. ”
Preso anch’io dall’emozione davvero libidinosamente forte procuratomi da
queste parole, finalmente vinco la vergogna, il pudore, l’imbarazzo e riesco
a dirle :
” va bene… dai….. guardatelo finché vuoi…… fanne ciò che vuoi…. io
non mi muovo…… non mi copro…. finché non me lo dici tu… ! però se
arriva qualcuno come facciamo… ? ”
Marta ci pensa su un attimo, poi commenta
” beh, che tu sia nudo non sarebbe biasimevole….. però effettivamente….
così eccitato…… meglio se tieni a portata di mano questo lenzuolino
verde con cui eventualmente potresti coprirti….. ”
Dopo avermi porto il lenzuolino, che io sistemo al mio fianco sul lettino,
Marta, che é sempre in piedi a fianco del lettino su cui sono sdraiato, nudo
e con le braccia parallele al corpo, si fa più vicina sino quasi a sfiorare
il mio braccio sinistro, che si trova più o meno all’altezza delle sue
cosce……
Anche se giovane ed ancora ‘vergine’ (nel senso che ancora non ho avuto un
vero rapporto sessuale con una donna) istintivamente muovo il braccio e con
la mano sfioro appena il camice di Marta….. poi mi trattengo rendendomi
conto del luogo in cui ci troviamo……
Marta però é illanguidita e probabilmente si aspetta qualcosa da me……
appare delusa, ma riesce a sussurrare appena
” volevi…….. se vuoi……. io….. ”
Le parole non avrebbero senso, ma la situazione e il modo in cui son dette
non lasciano adito ad alcun dubbio….. e allora io riprendo lentamente a
toccare…..
ora la mia mano é semplicemente a contatto con la stoffa del camice,
all’altezza delle cosce…. premo dolcemente….. prodigo una lenta carezza
quasi circolare… poi non mi accontento di così poco….. e cerco di
insinuare la mano in una delle aperture del camice, tra un bottone
el’altro…..
Marta probabilmente non aspettava altro che questo mio gesto e, quasi
sospirando, mi agevola sbottonando lei stessa due bottoni……
Ora l’apertura che si é delineate nel camice é di dimensioni adeguate…..
io scosto i lembi…… e mi appare un paio di cosce davvero superbe….. e,
più su, una visione della parte inferiore delle mutandine…..
Non posso dunque evitare di porre la mia mano a contatto con la pelle
serica, vellutata, di queste gambe, di queste cosce…..
Salgo leggermente ed incontro il ventre nudo: evidentemente, sopra il camice
Marta indossa soltanto le mutandine e, mi par di intuire, il reggiseno…..
faccio un lento massaggio col palmo della mano sull’ombelico e…
adiacenze… quindi ridiscendo……
Accarezzo con delicatezza, mentre lei sembra quasi tremare….. le sue gambe
vacillano appena, ondeggiano un poco…..
Il mio viso é a pochi centimetri dal punto che per me é il più
eccitante….. la fichetta…… ne sento il profumo…. quasi ne avverto il
calore…. e l’umidore……… perché sono sicuro che Marta é talmente
eccitata che già si é inumidita…. si… questa particolarità femminile,
che mai finora ho potuto accertare, mi é stata rivelata da amici più esperti
di me….. ed ora finalmente
sto per poterla …. constatare….. in prima persona…
Insisto ulteriormente negli sfioramenti delicati sulle cosce,
all’interno…. ma quasi non ho l’ardire di toccarla li, tra le gambe, che
ora lei, guidata dall’istinto, ha leggermente dischiuse….. come per
invitarmi ….
Pur restando al di sopra delle mutandine, cedrco l’adorata fessura con il
dito medio, separando le grandi labbra attraverso il tessuto…. nessuno mi
ha mai insegnato questi gesti, che tuttavia mi vengono spontanei,
istintivi…
Sento che l’umidore aumenta, quasi trapassando il tessuto…. mentre lei ora
geme, un gemito quasi ininterrotto…. simile ad un lamento….. poi,
lentamente, schiude le gambe per rendermi più agevoli le carezze…..
La guardo in viso e la vedo stravolta, affannata, le labbra sono un pò
aperte, le narici mi sembrano dilatate……..
Mi sento come in Paradiso….. guardo il mio arnese e me lo vedo veramente
teso all’inverosimile…..
Le mie dita, inesperte ma evidentemente efficaci, continuano l’andirivieni
un pò convulsamente, vagando avanti e indietro lungo lo spacco………
Sino a questo momento mi sono limitato ad accarezzare sopra le mutandine ma
ora non ce la faccio più…… d’altronde, al punto in cui siamo, non credo
proprio che Marta abbia da…. ridire…. e allora scosto la mutandina
dall’inguine…… e finalmente, per la prima volta in vita mia, ‘vedo’ una
fica dal vero……
Eccola li, a pochi centimetri dai miei occhi spiritati…..: quel che scorgo
é in realtà soltanto un ciuffo di peli scuri (Marta é una mora naturale),
poi le mie dita che penetrano un pochettino……
Scosto maggiormente le mutandine, che tento anche di rendere un pò meno
aderenti tirandole letteralmente verso il basso…. e difatti ora tutto il
sesso della ragazza mi é ben visibile…… la foresta di peli, le grandi
labbra, le mie dita che la stanno masturbando….
La tensione é al culmine, la ragazza prende ad ansimare, a dimenarsi, a
rantolare, l’orgasmo é alle porte……… sto per portare a termine il mio
primo ditalino !
Realizzo ciò che sto facendo ma non ho nemmeno il tempo di soffermarmi su
questo pensiero che sento prorompere in me l’ondata dell’orgasmo…..
Stiamo rantolando entrambi….. stravolti dal piacere, Marta se ne viene
irrorandomi le dita benefattrici mentre io, come avverto che lei sta
raggiungendo il culmine del piacere, ho come una convulsione, il mio sesso
ha alcuni guizzi, poi sento che lo sperma sta per salire…..
Immediatamente, tolgo le mani dall’ospitale caverna bagnata e rovente e le
porto a dar consolazione al mio uccello che, tutto solo, stava eruttando
il primo getto di sperma……….
Il mio é però un orgasmo un pò strano, quasi incompleto anche se il piacere
provato é intensissimo….
Silenziosi, un pò vergognandoci, ci ricomponiamo : il lenzuolino viene
utilizzato per togliere ogni traccia di liquido seminale, Marta si riassesta
le
mutandine e si riabbottona il camice poi nasconde il lenzuolino intriso di
sperma e me ne porge uno pulito, col quale, visto che il membro ora
assomiglia ad una lumachina, mi affretto ad occultare gli ormai quasi
ridicoli genitali……
Marta, comunque, pensa bene di ‘ringraziarmi’ con un commento che in altro
momento mi avrebbe mandato in visibilio…….
” é stato bello……. peccato che non ho fatto in tempo a toccartelo’..a

farti’. ci siamo capiti’. ‘
Sono annientato,……….vorrei dirle che é stato bello lo stesso, che
certo se mi avesse toccato per me sarebbe stato il massimo, che comunque ci
saranno altre occasioni……. ma invece, da vero cretino, non riesco ad
articolar parola…. però io sto già tornando ad eccitarmi, il mio uccello
sta ridestandosi e prende a sollevare leggermente il lenzuolino che lo
ricopre: portento dell’età ma anche, suppongo, merito delle ultime parole di
Marta e del fatto che la sborrata appena conclusa non é stata molto
abbondante.
In questo momento ecco un’idea che, già a pensarla, accentua la mia libidine
: di la in sala d’attesa c’é una donna, la signora Bianchi, che ha un fisico
non disprezzabile…..
e che tra poco dovrà sottoporsi ai raggi e, immagino, spogliarsi…… ed io
sinora mai ho goduto della visione, dal vero, di una donna nuda…..
completamente nuda……che non sia la volta buona ?
Mi faccio coraggio e mi butto….
” Marta, scusa, cosa ne diresti se il ‘prof’ facesse i raggi alla signora
Bianchi prima che a me ? lo ritieni fattibile ? ”
” Si, certo, volendo… ma così tu dovresti aspettare una mezz’ora in
più…. ”
” Io aspetterei volentieri….. se tu trovassi il modo di farmi guardare
quando la signora Bianchi si spoglia… ”
” Sei bello matto….. cosa dici ?! sei un bel porcello anche tu, però, éh
??…… ma…. forse….. ora che ci penso, si, si potrebbe….. dallo
sgabuzzino…. me lo hanno fatto riordinare proprio il primo giorno di
lavoro…….. ma sei sicuro… ? ”
Ormai eccitato all’idea, non esito a confermare il mio entusiasmo,
motivandolo
” certo che si ! tu almeno hai potuto vedere me, io non ho avuto modo di
vedere te nuda completamente….. almeno fammi vedere questa signora
Bianchi….
piuttosto, sei sicura che si spoglierà…… ? ”
E Marta mi… rincuora, confermandomi
” si, ieri si é dovuta spogliare, e oggi dobbiamo rifarli tali e quali, per
cui…. presumo di si…….. effettivamente… sei fortunato, ieri l’ho
vista bene e ora che ci penso posso assicurarti che é davvero una bella
donna…… allora d’accordo, facciamo così, io ti dico dove puoi sistemarti
per vedere abbastanza bene bene quello che accade qui… poi, quando la
donna sta rivestendosi ed il ‘prof’ va a lavarsi le mani tu scendi
silenzioso e ti fai trovare nella saletta di attesa ……… però dobbiamo
sbrigarci perché tra poco sarà quì il ‘prof’…”
Ho il cuore in gola….. mi rivesto in tutta fretta, poi Marta mi
accompagna, attraverso una stretta scala a chiocciola, in uno sgabuzzino
buio, un ripostiglio angusto pieno di scatoloni contenenti non so che, e mi
fa notare che dalla piccola finestrella si può agevolmente vedere la saletta
delle radiografie….. poi mi fa
” ora vado dalla signora e le dico che per un cambio di programma il
paziente prenotato prima di lei giungerà in ritardo e che quindi può
prepararsi…. se mi riesce, faccio in modo di farla spogliare completamente
già subito, prima che arrivi il ‘prof’….” e scappa via.
Trascorrono pochi minuti, poi vedo la signora Bianchi che comincia a
spogliarsi, evidentemente invitata a farlo da Marta (non sento le voci, vedo
solo la scena, ma é questo ciò che mi preme… !!).
Questa signora é una formosa quarantenne ancora ‘ben tenuta’ : si é
presentata già in pigiama per cui la svestizione é molto rapida….
Lontana dal pensare che qualcuno, Marta a parte, possa vederla, la donna non
mostra alcun imbarazzo, si sbarazza del pigiama e rimane in slip e
reggiseno, poi, spontaneamente, slaccia il reggiseno…..
Ne prorompe un seno davvero maestoso, due grandi tette turgide con i
capezzoli ben pronunciati…. uno schianto per uno come me che tette così le
ha sempre soltanto sognate oppure guardate sulle riviste porno…..
La donna ora é in piedi, senza reggipetto, e quando si china per abbassarsi
lo slip, il seno ondeggia… e per me é la voluttà……….
Finalmente posso lustrarmi la vista a dovere ! la donna ora é completamente
nuda, posso vederle il triangolo del pelo del pube….. la cosa mi manda in
visibilio….. già immagino quando potrò vedere di più, magari la fessura un
pò dilatata, le grandi labbra della fica……
Invitata da Marta, la signora si sdraia sul lettino e, inevitabilmente, i
movimenti che deve compiere con le gambe mi consentono una visione più
panoramica del basso ventre della donna…..
Il mio uccello é duro che più duro non si può….. ma evito di toccarmi, un
pò per prolungare al massimo il piacere, un pò perché temo di sporcarmi o di
far rumore….
Poco dopo, purtroppo, giunge il ‘prof’, il cui corpo a tratti si frappone
tra me e la paziente…. io vedo e poi non vedo…… é quasi una
tortura….. una piacevole tortura !
Poi la paziente viene posizionata sulla pedana per le radiografie e…. la
visione termina.
Seguendo i suggerimenti di Marta, appena noto che il ‘prof’ si allontana,
sgattaiolo fuori e, con la massima naturalezza possibile, mi accomodo nella
saletta d’aspetto.
Resta il problema della mia erezione…… come fare a presentarsi al ‘prof’
in quelle condizioni ? che figura ne farei ? d’altronde mica posso
masturbarmi qui…..
Quando Marta apre la porta per introdurmi, le faccio cenno di avvicinarsi e
le spiego a bassa voce il problema, indicandole l’indisciplinato organo
congestionato che deforma i pantaloni : ” é stato bellissimo, però ora come
faccio ? ”
Lei guarda, realizza, ridacchia, pensa un attimo, poi
” ci penso io, dico al ‘prof’ che c’é stato un ritardo e arriverai tra un
quarto d’ora…. magari lui andrà a prendersi un caff&egrave e tu potrai
ricomporti….. ora nasconditi !”
Mi posiziono, nascosto, dietro l’angolo: poco dopo ecco Marta che quatta
quatta mi raggiunge raggiante e, dopo avermi scortato dentro lo studio, mi
fa
” é andato in segreteria, mi ha detto di chiamarlo quando arriva il
paziente….. ora devi calmarti….. o vuoi che……. ti calmi io ? ”
” Beh… certo….. io non osavo…… si….si si… ”
Lesta come una ladra, Marta mi sbottona i pantaloni (che subito mi scendono
ai piedi) poi, senza abbassarmi lo slip, afferra il mio uccello che fa
capolino dall’apertura ….. le sue mani sono portentose…… da come si
muovono mi prende il dubbio che siano più esperte di quanto lei voglia
sostenere…. o forse no…. d’altronde queste carezze sono istintive…..
ma io sono troppo su di giri….. sento che Marta sta per tirar fuori dallo
slip anche i duri testicoli….. una mano mi cinge lo scroto…. l’altra il
pene…… sono letteralmente nelle sue mani (é il caso di dirlo…..)
……. ora entrambe le mani sono attorno al mio uccello…. lo
circondano…. lo stuzzicano…. lo blandiscono leggere…..
Io ansimo, i battiti del cuore sono accelerati al massimo, le tempie
martellano, mi agito, non riesco a restar fermo sulle gambe……
” Marta… fra un pò……” la avverto
Ora il mio uccello, teso in orizzontale, é strapazzato dalle mani della
ragazza, che lo agitano su e giù, a destra e a sinistra…… queste
manipolazioni sono ora un pò maldestre però l’orgasmo arriva comunque,
intensissimo, da sballo !!!
Questa volta lo sperma che zampilla é davvero copioso: in più, l’eruzione
dura un tempo davvero incredibilmente lungo…… ed io godo… godo…
godo…. sotto lo sguardo interessato e un pò stralunato di Marta, che
lascia le sue mani a contatto col membro impazzito………….
La quantità di liquido seminale sgorgata é notevole: una parte é finita sul
pavimento ma le mani della ragazza sono quelle che ne hanno raccolto la
porzione maggiore !!
Ora sì che posso sottopormi ai raggi senza imbarazzo e senza timore di
erezioni inopportune …………. !
La ‘storia’ con Marta proseguirà nei mesi successivi’.

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