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Bacio di compleanno

By 7 Ottobre 2004Dicembre 16th, 2019No Comments

(liberamente tratto da una novella inglese)

“Vorrei farti un regalo speciale per il tuo compleanno, per i tuoi diciotto anni, ma non so cosa.’ -eravamo in cucina, di pomeriggio- ‘ma non so cosa”
Io avevo in mente ‘qualcosa di speciale’, ma non credevo di poterglielo dire. Da anni, dalle mie prime pulsioni sessuali, ero attratto irresistibilmente da mia madre, dal suo corpo per me meraviglioso. La sognavo in continuazione, la sentivo tra le mie braccia, mi sentivo in lei, la baciavo, la succhiavo, dovunque, fantasticando senza fine, e versando torrenti del mio seme. Inutilmente.
In effetti, ad essere sinceri, mia madre non era una donna che avrebbe fatto eccitare subito un uomo. Aveva 45 anni e i suoi capelli s’erano precocemente ingrigiti, Ma la sua pelle e la sua carnagione erano lisci come una succosa pesca vellutata. Non mi stancavo mai di guardare i suoi profondi occhi marrone. Era abbastanza alta, un metro e settantacinque, non aveva un seno prosperoso né un sedere prepotente, ma tutto era in proporzione, fianchi larghi e gambe splendidamente tornite anche se andavano un po’ ingrossandosi nelle cosce. Indossava abiti corti, e muovendosi si alzavano e mi consentivano di curiosare con o sguardo fin dove potevo. Anche se aveva un lieve accenno di pancetta, era comunque l’oggetto del mio sfrenato desiderio. Era la mia ‘bellezza’.
“‘Diciotto’ &egrave un compleanno speciale, dovresti avere qualcosa che realmente desideri.’ Seguitò mamma.
“Bene, mamma, quello che realmente voglio, e molto, sono gli abbracci e i baci dalla mia mamma favorita’.
Mamma rise. “Oh, quelli li può avere quando li desideri, sempre.”
“Sì, ma ora che diverrò un uomo, voglio un vero bacio, da adulto’ non un bacio di mamma, ma un bacio di donna.’
“Ma le mamme sono donne,” disse allegramente mamma.
“Sì, e mia mamma &egrave una donna, di sicuro e quindi sa quello che voglio dire.”
“Hmm. Non sono troppo sicura della bontà della tua idea.”
“Bene, OK, ma ho creduto che tu volessi darmi qualcosa di speciale e che io desidero. Mi accorgo che hai scherzato.’
“No’ no’ aspetta un attimo!”
Mamma protestò.
“L’ho detto chiaramente. Solo che tu certamente scherzavi’ sul bacio, voglio dire”
“No, Mamma, non sto scherzando. Te lo assicuro. Cosa realmente mi piacerebbe soprattutto &egrave un forte onesto-bacio-adulto dalla mia bella madre.”
Chiaramente, quello era solamente il minimo gesto, in un certo senso sensuale, che volevo dalla mia bella madre’ ma si sa che le cose devono avere un inizio. Comunque.
Mamma rise, nervosamente, in un modo imbarazzato.
“Allora, caro, mi vuoi provocare. Non dovresti.”
“Non ti sto stuzzicando, Mamma, ma vedo che’ come dire’ non vuoi seguirmi’ fingi di non capire. Dimentica tutto, allora, e regalami qualcosa delle solite’ una camicia’ che so.. così te la cavi coi soldi’ solo coi soldi”
“Tesoro,ma sei duro, severo, con me. Io voglio realmente fare qualcosa di speciale, per un compleanno.”
Sfiorò la mia guancia.
‘Vuoi dire che rifiuteresti ogni cosa per un bacio ‘adulto’?’
“‘Cose” mamma? Ma un bacio ‘vero’ di mamma mia non &egrave una ‘cosa’!”
Rise di nuovo, scherzammo un po’ sull’argomento, disse che non era sicura se io fossi serio, o meno.
“Guarda, mamma,” -prendendo la sua mano- “sto divenendo adulto. Poche settimane ancora e terminerò il liceo, e Dio sa dove sarò fra qualche anno. Pretendo troppo se desidero un vero bacio, naturale autentico dalla donna che ha sempre detto che io, per lei, sono più di chiunque altro al mondo?”
Mamma divenne seria e mi guardò dolcemente.
“E’ quello che realmente vuoi? Sinceramente?”
“Non posso essere più sincero, mamma. E’ quello che voglio.”
L’imbarazzo di mamma sembrò svanire.
“Bene, quando vorresti questo’. questo’ regalo?”
(Il mio compleanno sarà tra meno di una settimana.)
Sorrisi alla mamma.
‘Potrei mostrarti ora cosa veramente voglio. Così lo saprai precisamente”
“Oho!” -mamma rise, arrossendo- “penso che forse stai tentando di averne più di uno.”
‘Mamma’ non ricorrerei mai a simili trucchi’ E’ che io non ho esperienza, in materia, e ci vorrà un po’ di tempo per capire e sapere cosa significhi ‘baciare da adulto’! Ci vuole un po’ di tempo’ e di esercizio’ devi aiutarmi”
Mamma rise di nuovo. Per fortuna cominciava a stare al giuoco. Lo stava prendendo come uno sport.. Mi guardò e le sue parole mi sorpresero.
‘OK, ragazzone, proviamo.’
Si avvicinò a me, l’abbraccia, circondò il mio collo con le sue morbide e calde braccia, alzò il volto verso me, chiuse gli occhi’ poggiai le mia labbra sulle sue’ un bacio caldo, dolce, tenero’ ma mamma tenne le labbra chiuse, il suo corpo era rigido.
“Bene, allora?’
Cercò ti allontanarsi, ma la tenni stretta.
“Veramente dolce, mamma, ma penso che era ancora un bacio di mamma. Sono certo che puoi fare di più e meglio. Prova a rilassarti. Proviamo ancora’. Proviamo”
“Come mi sono lasciata coinvolgere in questo?”
Mormorò, ma senza convinzione. Poi si strinse nelle spalle, come per dire’oramai’. E mi porse le sue labbra.
Questa volta erano morbide e rilassate, leggermente dischiuse. Il suo corpo, tenero e caldo, cedevole, era incollato al mio, il mio galletto che aveva ben alzato la cresta, premeva contro il suo grembo. Certamente lo sentiva, come io sentivo l’onda che l’invadeva e che mi trasmetteva con le tette ben strette al mio petto.
Il bacio questa volta fu lungo. Mamma sembrò volerlo far finire, interrompere, ma io seguitavo, col cuore che impazziva e la testa in fiamme’ Ho baciato alcune ragazze, ma Dio! quei baci erano nulla in confronto a questo!
Mamma cercò di allontanarsi, lentamente, quasi di malavoglia, mi sembrò. Respirava un po’ affannosamente, Come me.
‘Huuu! Allora, questo &egrave un bacio ‘adulto’ come dici tu?’
“Oh Dio, sì, mamma! Ma dobbiamo insistere”
Con le mani sulle sue natiche la strinsi ancora a me. Cercò di sciogliersi dal mio abbraccio, ma debolmente, senza convinzione. Ridendo e voltando la testa per non farsi baciare di nuovo. Finse di piangere, ma rideva, e protestò, disse che l’avevo ingannata. Poi, strinse il suo corpo morbido al mio, mise le sue braccia al mio collo, e mi diede un altro bacio, più bello del precedente. Quando si staccò, era rossa in volto, ed aveva un’espressione turbata.
Quella sera, in cucina, l’afferrai un po’ bruscamente e le detti un altro forte bacio sulla bocca. Cercò di svincolarsi, dapprima, ma poi si rilassò e ricambiò il baciò con labbra morbide, dischiuse. Forse lei non lo avrebbe prolungato tanto, ma mi guardò dolcemente e disse che era il tenero bacio della sera.
Il pomeriggio successivo, rientrando da scuola, mi avvicinai più garbatamente.
“Solo uno bacio’ per addestramento”
“Non sono sicura di potermi fidare di te, quando dici ‘uno solo’.’
Disse sorridendo. Ma venne tra le mie braccia, mi cinse il collo, e ci siamo scambiati un lungo, voluttuoso bacio, mentre le tette sul mio petto e il fallo sul suo grembo, mi stavano facendo impazzire di piacere.
Allontanò un po’ la testa.
“Questi baci stanno diventando una cosa seria.”
“Seria? Ma sono solo divertimento, non credi?”
Rimase pensosa per un momento.
“Sì, tesoro, loro sono un gran divertimento. Non sono stata baciata così dopo la mia luna di miele.”
Posò di nuovo le sue labbra sulle mie e questo bacio si trasformò in una serie di baci, sempre più travolgenti, per buoni cinque minuti. Baci adulti, veri baci da una vera donna. Temevo che da un momento all’altro il mio galletto esplodesse nei pantaloni un lungo e incontenibile chicchirichì! Dio! Come poteva non sentirlo! Così sodo, contro lei. Lo sentiva’ tremava’ stava respirando affannosamente’ si staccò, con decisione..
‘Ora, credo, puoi attendere fino al tuo compleanno”
“Grazie, mamma. Ma non credo di poter resistere fino allora”
Sorrise, un po’ imbarazzata, e riprese a preparare la cena.
Il giorno successivo tornai alla stessa ora. Mamma era in cucina, da sola, intenta a sfaccendare. Andai dietro lei, le misi le braccia intorno alla vita, mi strinsi al suo bel sedere. Cominciai a baciarla, sul collo, sussurrando che le volevo bene. Lei scosse la testa, sorridendo. “Ecco di nuovo il mio monello selvaggio!”
Continuò a lavorare e io seguitai a stringerla, a baciala sul collo, sulla guancia. Non tentò di fermarmi. Il ‘mio’ eloquentemente eccitato e premeva tra le sue natiche. Le mordicchiai un orecchio. “Ooh! Così mi fai il solletico!” Si girò tra le mie braccio e mi mise le sue al mio collo. Alzò le labbra. “Ho capito, hai ancora bisogno di pratica!”
E facemmo pratica, intensamente, teneramente, per alcuni minuti. Sentimmo arrivare qualcuno, ci siamo divisi, subito’ mi sono seduto, prontamente, per nascondere la mia erezione a mia sorella che entrava nella stanza. Il resto della sera non fu possibile stare ancora Mio padre, mia sorella più giovane e il mio fratellino erano sempre presenti.
Il giorno seguente non ci offrì alcuna momento propizio,a parte un bacio rapido e ciao e ciao. Ero eccitato, e gironzolai sperando che in qualche modo avremmo trovato un po’ di tempo per stare da soli. Pensai che mamma mi avesse completamente dimenticato, ma, di sfuggita, mi guardò con espressione divertita e fece l’occhiolino. Mi disse, poi, che era spiaciuta quanto me, e sperai che anche lei provasse un po’ della mia stessa brama.
La sera, il resto della famiglia andò a dormire alla solita ora. Mamma rimase a leggere un libro, che disse di voler finire. Io restai su fino a tardi, e ciò mi offrì una insperata occasione.
Quando fui sicuro che gli altri erano andati a letto, mi avvicinai a mamma che era all’angolo del sofà. Mi sedetti sul bracciolo, e mi chinai a baciarla. A lungo, senza dire una parola. Mamma poggiò la testa contro lo schienale del sofà, mentre andavo avanti coi baci. Chiuse gli occhi, e guardando giù potrei vedere, nella camicia, le punte del suo bel seno. Infilai una mano, lo carezzai. Sussultò, ma continuammo a baciarci. Ardentemente. Sempre di più. Mi sedetti sul suo grembo. Le nostre bocche si dischiusero. Sentii la lingua di mamma’ risposi subito allo stesso modo. Le nostre lingue giocavano insieme, la saliva scorreva’ cominciai a divenire audace’ mentre una mano teneva stretta una tetta, l’altra tentò di scendere giù, verslo la ‘sua” Per un momento credei che permettesse quello che stavo facendo, e forse era così, ma commisi l’errore di agire troppo frettolosamente’ reagì spingendomi via, alzandosi di colpo, dicendo che doveva andare a letto. Balbettai una scusa, ma lei l’ignorò e si avviò di sopra, lasciandomi ad imprecare contro la mia stupida impulsività, temendo di aver compromesso tutto. Non dormii molto quella notte.
L’indomani era la vigilia del mio compleanno. Mamma mi salutò affettuosamente, quella mattina, dandomi anche un bacio. Questo mi fece sentire molto meglio. Tentai di scusarmi di nuovo, ma lei mise le sue dita sulle mie labbra e mi baciò dolcemente, e poi di nuovo. Andai a scuola col cuore leggero, e riuscii anche a stare attento alle spiegazioni.
Quella notte, dopo cena, avevo così sonno che mi addormentai sul sofà, e quando io mi svegliai, tutti erano a letto. Eccetto mamma.
Era seduta accanto alla tavola della sala da pranzo, apparentemente scrivendo delle lettere. Sotto la tavola le sue gambe non erano serrate, la gonna era molto sollevata, e si scorgeva la sua coscia deliziosa, fino al sedere. Dal sofà, potevo contemplarla, estasiato. Mi ero svegliato. Mi alzai, mi avvicinai a lei. Sorrise teneramente. “Stavo aspettando che ti svegliassi, dormiglione!’
Mi inginocchiai accanto a lei, e mi sporsi per un bacio. Mamma rispose, con entusiasmo, come mai, e mi avvicinai ancor più a lei’ a bacio seguì bacio. Stavo appoggiato alla la coscia che aveva sull’altra gamba. Giuro che non spinsi intenzionalmente la sua gonna più alto, ma i nostri movimenti, come le misi le braccia intorno alla vita provocarono quell’effetto. La gamba era nuda, liscia, calda. I baci si susseguirono, uno dietro l’altro, sempre più coinvolgenti, come la sera precedente.. Mamma era particolarmente appassionata, lo sentivo dal modo come mordicchiava le mie labbra, le lambiva, le bagnava della sua saliva’.
Ad un certo punto le bocche si separarono. Ridendo, prese il suo fazzoletto e le asciugò: la mia e la sua’ Non aveva fatto nessun movimento per tirare in giù la gonna che ora era ad un livello scandalosamente audace. Malgrado tutto, non avevo imparato nulla dall’altra sera’ chinai impulsivamente la testa a baciarle il ginocchio nudo. Mise una mano sulla mia testa, ma non fece nulla per allontanarla. Piuttosto sembrò un incoraggiamento. Entusiasta, cominciai a baciarle la coscia ‘ sempre più alto. La pelle era così deliziosamente liscia, la mia destra la carezzava’ la gamba’ la coscia’ la natica’ La mia bocca la stava baciando’ leccando’ su’ molto in alto’ ero in cielo! Quelle cosce erano state la fonte di molte ore della mia fantasia. Baciarle era sembrato un sogno incredibile. Ed ora…..
“Tesoro” disse teneramente mamma, prendendo la mia faccia tra le mani ed alzandola su,” domani &egrave il tuo compleanno, il grande giorno. Io penso che faremmo meglio a fermarci ‘ ora. Avrai il tuo regalo’ domani’ Adesso va a letto.”
Mi allontanai, a malavoglia, e ci scambiammo un altro caldo bacio. Della buona notte. Andai a dormire sentendo ancora il contatto con quelle cosce splendide nella mia mente’
Finalmente il grande giorno venne. Era sabato, e tutta la famiglia era a casa. In genere non festeggiavamo solennemente i compleanni, ma per me si fece una eccezione. Una grossa torta, a pranzo, e tanti regalini. Ma mi sentivo disperato. Non riuscivo a rimanere solo con mamma.
Dopo pranzo, sentii mamma che suggeriva a papà di condurre al cine, gli altri ragazzi. Non ricordo quale film proiettassero, ma era uno di quelli che tutti volevano vedere. Io, mentendo, dissi di averlo già visto. Mamma ci sarebbe andata’ all’ultimo momento, però, disse a papà che non si sentiva troppo bene, era stanca, preferiva rimanere a casa. Li l’esortò ad andare loro’ Dette a papà dei soldi (era lei l’amministratrice della famiglia!) perché, dopo il cine e un gelato, andassero tutti a fare una pizza. Lei non se la sentiva di preparare la cena.
Rimanemmo, vicini, dietro la finestra a guardare la macchina scomparire. Poi si rivolse a me, mi diede un bacio dicendomi che sarebbe tornata dopo poco. Si avviò di sopra. Non sapevo cosa fare. Pensai che mamma avesse organizzato tutto per rimanere sola con me. Ma non ne ero sicuro. Forse si sentiva realmente male. O stava aspettandomi sopra? Dio! Pensai a mille cose. Pensai che fosse davvero pronta per’ per essere’, ma certo stavo fantasticando e rischiavo di perdere quello che avevo raggiunto’ Trovai una Coca, mi sedetti alla tavola di cucina, tentando di capire cosa fare.
Ero così frastornato, che io non mi accorsi del suo arrivo. Improvvisamente guardai su. E là lei era. Mamma indossava un accappatoio di cotone lungo fino al ginocchio, di stoffa abbastanza sottile. Quando passò di fronte alla finestra, vidi abbastanza per comprendere che non c’era sotto altro indumento. Mamma era di fronte a me, ancora seduto, incantato, sulla sedia della cucina. Si chinò e mi baciò dolcemente, molto dolcemente. ” Buon Compleanno, ragazzo mio caro. Il tuo regalo &egrave pronto. Tutto per te.”
Sempre seduto, io ho messo le mie braccia intorno a lei, sotto le anche. Tirò fuori la rossa e palpitante lingua fuori e leccò dolcemente le mie labbra. Io risposi nello stesso modo. “Mmm, sai di buono!’ Mormorò dolcemente.
Continuammo a baciarci a intrecciare le lingue. Le mie mani le carezzavano le ginocchia nude. Pian piano le infilai sotto l’accappatoio, sulle sue cosce nude. Non fece nulla per fermarmi’ i baci divennero più insistenti. Finalmente giunsi alla meta e scoprii, come avevo sperato, che non indossava altro.. le carezzavo le belle natiche lisce e sode, lentamente andai con una mano al cespuglio di riccioli crespi là dove le cosce si riuniscono’
Lei, intanto, stava armeggiando con l’accappatoio. Lo fece cadere al suolo. Afferrò la mia testa e l’avvicinò al suo seno, tenero, pieno, levigato. Lo baciai’ prese un capezzolo, duro, e lo portò alla mia bocca.
Le mie mani, impazienti, curiose, le carezzavano, sempre più frementi, lo splendido sedere, la sua deliziosa ‘micetta’, morbida e liscia. Dischiuse le gambe più largo, mostrandomi l’incanto del suo tosone. Baciai e lambii le labbra tumide e bagnate del suo sesso’ improvvisamente vi introdussi un dito’ spinse le anche e lo accolse completamente in lei’ cominciai a strofinare delicatamente il dito in lei’ rispose con i sussulti del suo grembo, spingendolo sempre più contro la mia mano’ muovendo il bacino per sentire sempre più vellicarsi il clitoride’ gemeva’ ansava’ stava godendo’ tanto.. la stava travolgendo un frenetico orgasmo’ mormorava ” Oh Dio, dolcezza! Oh Dio! Oooohhh! dolcezza, tesoro, dolcezza, dolcezzaaaaaa!” La sua vagina colava, sentivo i muscoli vaginali contorcersi, afferrare il mio dito’.
Dopo qualche minuto di affannosa respirazione, mi guardò. La sua voce era roca. “E’ il momento del regalo, tesoro’ vieni’ porta su la tua vecchia cara mamma’ nella sua camera’ e ‘scopala’, ‘scopala’.. E’ questo che vuoi? Vero? Andiamo’.’
In camera, non persi tempo’ mamma, intanto, mi aiutava impazientemente a spogliarmi’ Quando rimasi col solo boxer, mi sussurrò di aspettare’voleva farlo lei. Si inginocchiò di fronte a me e abbassò lentamente i pantaloncini’ quando la mia prepotente erezione esplose impetuosa, la guardò tra pianto e risa,
” Oooooh! finalmente ! Ooohh! Che bellezza! Ora posso fare quello che desidero, non limitarmi a carezzarlo mentre ci baciamo” Lo prese con due dita, si chinò a baciarlo sulla punta, a mordicchiarlo’ poi, saltò sul letto, allargò le gambe. ‘Sono quì, dolcezza! Vieni’ vieni a sentire com’&egrave calda’ calda per te’ solo per te’ amore mio!’ Non attendevo altro. La guardavo incantato, una visione fantastica. La mia bellissima mamma, le sue splendide tette con i capezzoli scuri e turgidi, le gambe’ le cosce dischiuse’ il ventre piatto, il monte di Venere coperto di folti riccioli castani’ le labbra del suo sesso tumide’ tra le quali si scorgeva il piccolo clitoride, la bocca fremente della sua micetta che mi attedeva’ ero su lei. Le dita ansiose di mia madre presero il fallo e lo guidarono all’accesso ricciuto e rorido alla sua deliziosa via dell’amore.
“Viene, delizia, vieni’ spingilo dentro, fino in fondo, tutto, nel grembo affamato della tua mamma’ tutto’. Tutto”
Lo spinsi lentamente, e affondò giù’ scivolando finché i testicoli non batterono sulle sue natiche. Era straordinariamente calda’ Dio, che bello! Non potevo crederci! Il mio dick (come mamma lo chiama) &egrave profondamente nella ‘cosa’ succosa della mia mamma. Il sogno impossibile di tutta la mia adolescenza si era miracolosamente realizzato. “Oh Dio, mamma!” Bisbigliai rauco. “Ti L’amo! Oh Dio, come ti amo!!” Fui sommerso da un sentimento di immensa gratitudine e amore per questa cara, cara donna che stava offrendomi l’estremo regalo che una madre può dare a suo figlio.
“Ooohhh, tesoro, anche io ti amo! Continua, non ti fermare’mostrami che mi ami quanto io amo te’ Scopa, amore, scopa la tua mamma!’
Sapevo che non avrei resistito a lungo. Cominciai lentamente.. lo sfilavo quasi tutto, e poi spingevo, fino in fondo. Sentivo le contrazioni della vagina di mia madre, lente, lunghe, avvolgenti. Mentro proseguivo, fremente, questo voluttuoso dentro-fuori, posai la mia bocca sulla sua e ci baciammo appassionatamente, mentre stavo facendo l’amore con mia madre’ per la prima volta’ perdutamente.
Mamma dimenava voluttuosamente il bacino, con inebriante e lasciva sincronia, meravigliosa simultaneità in risposta al mio coìre lento e cadenzato. Alzava il bacino, spingeva il sesso, lo contraeva intorno al mio’ cominciò a gemere, senza che le sue labbra abbandonassero la mia bocca’ come se facesse le fusa ‘Mmmmmmmmmm’ Mi accorsi che anche io rispondevo nello stesso modo, impazzando dal piacere di essere in questa donna così meravigliosa!
Anche e sedere di mamma si muovevano avanti ed indietro in piena armonia. Il mio fallo sentiva il su fuoco, una sensazione intensa e trascinante. Una mia mano le stringeva una natica e l’altra era abbrancata a una morbida tetta. Entrambe le sue erano strette al mio sedere e ne guidavano il movimento. Nello stesso istante cominciammo a sentire il crescere del piacere, della tensione’ il mio stantuffare divenne frenetico, e così i sussulti del suo grembo. Ad un tratto si staccò dalla mia bocca, fu quasi un grido, di liberazione. ‘Oh.. scopami, dolcezza, scopami’ bambino mio’ adesso’ tesoro’. Amore mio’ adesso’ vengo’. Vengo’. Scopa.. scopa’ oooh’.. scoooopa!’ Sbattevo sempre più impetuosamente, e lei rispondeva ad ogni mia spinta, sobbalzando. Squish’Squish, un rumore sordo accompagnava l’andirivieni suonano del mio ‘pistone’ nella sua vagina rorida e i testicoli battevano contro le sue natiche. Lei aveva le gambe spalancate’ era sempre più calda’ ‘Mamma’. Mamma’ sto per venire” Il suo bacino sembrava impazzito’ sgroppava’ impetuoso. Dio! Non avrei creduto di godere tanto! Sentivo come se stessi sul punto di fondere’. Il fallo finalmente appena cominciò a sprizzare il mio succo caldo nella calda vagina di mamma’Lei diede un lungo grido, improvvisamente lei irrigidì’ poi sobbalzammo entrambi, insieme, per lunghi momenti’ i suoi muscoli vaginali erano impazziti, agitati, e strinsero convulsamente il mio fallo, svuotandolo completamente, fino all’ultima stilla. Golosamente, avidamente, in un interminabile orgasmo che ci unì irresistibile e travolgente.
Poi lei crollò, sotto me, sfinita, ansando. E anche io mio respiro era affannoso. Era completamente abbandonata, le gambe aperte, le tette rilassate, le labbra dischiuse e tremanti. Ero ancora su lei, col fallo ancora duro, in lei, sotto al suo sedere, sul lenzuolo, andava allargandosi la chiazza formata dai nostri liquidi che lentamente scivolavano dalla sua vagina.
Solo ora cominciavo a capire cosa avevamo fatto! Mia madre, la mia meravigliosa mammina, mi aveva donato il suo corpo, aveva ricevuto con gioia il mio sesso nel suo, aveva coìto con me abbandonandosi voluttuosamente. Le mie fantasie in proposito erano state tante, ma la realtà era andata oltre la mia immaginazione più sfrenata. Dio, che miracolo stupefacente!
Cominciai a carezzare di nuovo il bel corpo di mamma, e lei si agitò sotto me. “Oh, caro!” ‘bisbigliò- “Tesoro mio! E’ stata la più appagante scopata della mia vita! Meravigliosa! Notevole! Non avevo mai provato un orgasmo del genere, non mi &egrave mai stato facile’venire! Oh, dolcezza’ sei stato tu a donare a tua madre un simile piacere’ sei dannatamente stupendo!’ Rabbrividì di nuovo dicendo questo, e la sua vagina abbrancò di nuovo il mio fallo.
“Oh, mamma, grazie, grazie, grazie! E’ la cosa più meravigliosa che mai potesse accadermi! Oh, mamma, non finirò mai di ripeterti quanto ti amo, quanto e quale sia l’amore per la mia meravigliosa, meravigliosa mamma!’
Rise felicemente, sotto di me, scuotendo il corpo. La risata scosse tanto la sua vagina quanto il mio ‘coso’, che tornò più duro di prima. “Ah &egrave OK” ‘disse- ‘possiamo ricominciare’.’
Ci carezzavamo, ci baciavamo, mentre parlavamo’ e sentimmo presto che ci desideravamo ancora’ Mamma venne su me’ Dio, era una vista grandiosa! Anche lei guardò il mio corpo e si precipitò sul mio fallo per un’altra meravigliosa scopata! Poi ci assopimmo, ci svegliammo, mangiammo un spuntino e’. di nuovo a letto per un’altra ‘botta’, svelta, prima che la famiglia tornasse.
Da allora su, mamma &egrave stata la mia meravigliosa amante. Escogitò ogni sotterfugio per incontrarci. Amarci. Fummo audaci, ma non ci facemmo mai sorprendere.
Andai in un’altra città per frequentare l’università. Poi ho trovato un buon lavoro. Mi sono anche sposato, con una brava ragazza che ricorda molto mamma. Ma con mamma ci siamo sempre’visti’ Fino ai suoi 60. Lentamente, finì il lato fisico della nostra, ma fummo sempre reciprocamente innamorati finché lei morì. Mi manca molto, ma lei mi ha lasciato ricordi meravigliosi.
Ho letto storie di figli che umiliano e degradano le loro madri, e mi rattristano. Non esiste alcun legame più forte che tra una madre e suo figlio. E se quel sentimento si sviluppa anche in un amore sessuale e profondo, &egrave il più dolce e il più eccitante amore possibile. Io amo moltissimo mia moglie, ma in nessun modo posso sentire con lei ciò che ho provato con la donna che mi diede vita, e mi diede amore, e mi diede così liberamente il suo corpo meraviglioso. Mi considero il più fortunato degli uomini per avere avuto quel grande amore per così molti anni.

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