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Racconti Erotici

BIRICHINA IN LIBRERIA

By 24 Gennaio 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

 

La strada, oltre ad essere un famoso film di Fellini, a Roma è una libreria di Via Veneto, collocazione scelta non a caso.

Tutti conoscono la passione di Fellini per quella striscia di negozi e locali che nei primi anni ’60 rappresentò il salotto mondano della Capitale.

Questa libreria piuttosto grande e ben fornita, si trova sul lato destro del marciapiedi, scendendo verso Piazza Barberini.

È aperta fino a molto tardi la notte e questo particolare, permette ad un lettore e girovago della notte romana come me,  di farci una capatina ogni tanto, alla ricerca di silenzio e tranquillità.

L’estate stava finendo, era poco dopo la metà di settembre, non ricordo con precisione il giorno.

Entrai dopo avere fatto una lunga passeggiata per Via Nazionale, passando per il Quirinale ed essere sceso a Fontana de’ Trevi, ero accaldato, anche se l’aria notturna era fresca, spensi il sigaro che stavo fumando ed entrai.

L’aria condizionata mi diede una frustata improvvisa, ci misi qualche minuto ad abituarmi alla nuova temperatura, cominciai a girare per gli stretti corridoi alla sbirciando la disposizione e gli autori, poi mi misi a cercare un libro che ricordavo avere inserito nella lista dei libri da comprare, ne tengo una sempre aggiornata, dalla quale pesco ogni volta.

Ma non trascuro il fascino della scoperta, quell’imprevedibile sensazione di un buon libro, che hai soltanto quando all’interno della libreria scorri i titoli o le trame, tante volte ero entrato con delle idee precise e me n’ero andato con altri libri sotto il braccio.

Fu mentre leggevo qualche pagina di quel libro che abbassando lo sguardo a terra, intravidi quei piedi, gli stessi piedi che avevo ammirato qualche mese prima sulla battigia, ero un po’ lontano dalla donna che li possedeva e la visuale veniva coperta da alcuni scaffali, mi spostai con la testa ma il suo volto era affondato in un libro, non riuscivo a scorgerne i tratti, tornai a osservare i piedi per dare a me stesso la certezza che non fossi completamente impazzito, mi sembrava tutto così strano, così letterario, come era possibile incontrare dopo tanto tempo la stessa persona in posti così diversi? Eppure non era poi tanto strano, se mi ci fermavo a pensare, Roma è grande certo, ma il caso opera nelle forme più incredibili.

La cavigliera, l’anello al medio del piede destro, il collo del piede così armonioso, soltanto lo smalto era diverso, adesso ne portava uno celeste, ma ero certo che fosse la stessa persona.

Chiusi il libro, mi girai per sistemarlo nello scaffale, ma quando mi voltai, non la vidi più. Guadagnai velocemente l’uscita alla sua ricerca.

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