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Racconti Erotici

Capezzolo retratto 06

By 8 Giugno 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

i miei racconti
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Capezzolo retratto 05.3

I capitoli precedenti facente parte della stessa saga.
https://raccontimilu.com/viewstory.php?sid=17487
https://raccontimilu.com/viewstory.php?sid=17565
https://raccontimilu.com/viewstory.php?sid=18642
https://raccontimilu.com/viewstory.php?sid=18775

un consiglio, leggete il capitolo precedente.
Capezzolo retratto. CAP 05.
I ricordi di Teresa 1
https://raccontimilu.com/viewstory.php?sid=18798
I ricordi di Teresa 2.
https://raccontimilu.com/viewstory.php?sid=18979
I ricordi di Teresa 3
https://raccontimilu.com/viewstory.php?sid=19037
Per quando incredibile, i fatti narrati sono accaduti realmente.

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Capezzolo retratto. CAP 06

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Questo è un racconto erotico e di fantasia. Ha delle basi scientifiche, ma che non si sostituisce al vero problema cui demando, a chi soffre veramente di questa patologia, di recarsi dal proprio medico di fiducia e di non fermarsi al primo consulto medico.
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Si guardano. Il bicchiere di vino è vuoto.
‘è ora di andare, che ne dici?’

Distoglie gli occhi e osserva il camino in cui il fuoco ardeva.
‘Si…’ Dice con vece tremante e appena udibile.

‘Brava!’

Insieme si avviano lungo il corridoio e poco prima di separarsi lui la chiama.
‘Teresa? Ora è tutto finito. Sei una nuova ragazza. Non dimenticarlo.’

Lei gli sorride e una volta chiusasi in camera, si accorge che per la prima volta non avevano fatto le consuete foto e che in quella giornata nuova e strana, si era comportata in modo anomalo e poi, come aveva potuto fare quelle confessioni… Tanto intime, tanto private…

Si osserva mezza nuda davanti allo specchio. Le mani scorrono lungo i fianchi fino a raggiungere il seno dove lo soppesa compiaciuta.
‘Sono un’altra ora.’ Si dice fra se e se, ma i pensieri tornano allo stato d’animo in cui era quando ha conosciuto il sig. Vincenzo.

Soddisfatta e contenta, osserva il letto a baldacchino ove dormirà. Si sdraia sotto alle coperte, nel buio le mani scorrono automaticamente e si infilano sotto al bordo dell’elastico. Accarezzano il pube ricciolino e trovato il clitoride, un onda di piacere la lascia senza respiro. I pensieri angusti lasciano posto solo al desiderio e al piacere tattile che deriva dalla masturbazione. Ansima e geme fintanto che il tanto sperato orgasmo non esplode e con il cuore che batte a mille, con il respiro corto, si addormenta felice e appagata.

Davanti alla porta della camera, si ferma. Posa sul cassettone a fianco il vassoio e ricordando quel che aveva visto la sera prima, si sente eccitato. Sorride per la sensazione e lo stato d’animo in cui è; grazie a lei e al suo modo di fare, l’aveva aiutato ad uscire dalla depressione in cui era caduto dopo la morte della sua amata moglie e ora, stava iniziando a provare un sentimento profondo per quella dolce giovane fanciulla. Stava provando anche determinate passioni, come in quel momento.

La sveglia delicatamente. Le accarezza dal principio il viso, le sistema i capelli e poi la chiama dolcemente e la scuote delicatamente.

Apre gli occhi con l’aroma del caffè che le giunge piacevolmente nelle narici e lo vede. Gli sorride di rimando e si stira i muscoli delle braccia allungando queste verso la testa del letto.

‘Buon giorno principessa.’

‘mmmmhhhhhh… Che ore sono?’

‘è l’ora della colazione.’
Prende il vassoio e glielo porge. Lei sgrana gli occhi. Si osserva attorno e lo sguardo corre al soffitto, agli intarsi e ai dipinti come al tendaggio del baldacchino che attornia il letto. Si sentiva come una vera principessa. Si mette a sedere e come sente il seno dondolare libero, arrossisce e si vergogna. Non riusciva ad abituarsi a restare mezza nuda davanti alla sua presenza. Fatto un respiro profondo, si aggiusta i cuscini e si mette comodamente seduta mentre lui le posa il vassoio sulle ginocchia. Si stringe nelle spalle e si osserva le tette nude.
‘Sono un’altra.- Si dice fra se mentre osserva lui che apre le persiane alle finestre.- Sono una principessa.’ Sorridente e felice, sorseggia la tazza di caffelatte.

In piedi al centro della stanza, si lascia fotografare nelle consuete posizioni. Le piace quel lato della cura. Le piace ricevere le attenzioni e le premure che lui le riserva. Anche se è mezza nuda e poi gli scatti verranno visionati dal figlio; le piace dimostrare come sta cambiando anche se si sente un poco rossa in viso. Non riesce a cancellare del tutto la vergogna.

Prese le consuete misure, pesatasi, effettua alcuni esercizi di ginnastica tesi più a migliorare l’elasticità muscolare e a rassodare alcune parti del corpo come gli addominali, i glutei e i dorsali. La costante presenza di lui nella camera che continua a scattare foto, la tiene in uno stato di eccitazione e vergogna. Ha come l’impressione che il suo interesse non sia prettamente didattico, ma anche ludico. Anche se l’apparente età dovrebbe tranquillizzarla, il suo sguardo lascia trasparire un certo desiderio.

In bagno, effettua la consueta doccia fredda e calda ai seni. Ha l’impressione di sentire la costante presenza del sig. Vincenzo con la macchina fotografica. Si sente eccitata mentre si lava e si passa le dita lungo l’interno della vulva. Vorrebbe masturbarsi, ma non vuole far attendere troppo l’anziano signore.

Con solo l’accappatoio addosso, torna in camera e lo vede armeggiare al computer.
‘Va bene, fammi prendere nuovamente le misure.’

Slaccia la cintura che tiene fermi i lembi dell’accappatoio e stando attenta a non scoprirsi troppo, le porge il petto.

Come sempre, come un rituale, lui le prende le misure per intero. Arrivato al seno, lei ha l’impressione che le dita si attardino più del solito nell’accarezzarle la pelle vellutata del seno. Lasciato cadere il metro, le accarezza il seno, le areole e le solletica i capezzoli con i polpastrelli. Involontariamente, pur mordendosi un labbro, Teresa prova una scossa incredibile di piacere che la fa fremere tutta. Sapeva cosa era e desiderava sperimentare quel momento che tanto le era mancato la sera prima. Un calore misto di eccitazione e vergogna la fa arrossire dalla testa ai piedi come lui le bacia entrambi i capezzolini. Dalla vulva si dipanano contrazioni inequivocabili di eccitazione che si diffondo per tutto il corpo e facendole venire al contempo anche i brividi.

Si sentiva mancare sempre più le forze a mano a mano che il tempo scorreva. Ogni volta che lui si allontanava, restava enormemente turbata e non vedeva l’ora di rimanere da sola per poter masturbarsi e godere. Come ogni volta, prima di andarsene e lasciarla sola, le ha scattato nuovamente decine di foto inconsapevole di mostrare parte del velo pubico.

‘Muovetevi a crescere. Vi stiamo aspettando.’ La bacia nuovamente per poi accarezzare i capezzoli un ultima volta.

Restata sola, scrivere le riflessioni nello stato d’animo in cui era, le era difficile. Le dita si muovono in modo confuso sulla tastiera del computer, ma alla fine riesce a scrivere e chiudere il consueto diario medico. Vorrebbe masturbarsi e come si spalma la crema sui fianchi e sul seno, il desiderio accresce ancor di più.

‘Andiamo in spiaggia? Fra quanto sei pronta?’

Sgrana gli occhi e lo fissa quasi fosse inorridita. Lui era sulla porta della camera che la guarda. Vorrebbe dirgli che erano anni che non andava più al mare e ora, quella proposta. Si sentiva in panico.

‘Ti sei dimenticata il costume?’

‘Ecco… Io…’

‘Stai tranquilla. Qui c’è ne sono a decine. Di ogni forma e taglia.’

‘No! L’ho… Portato grazie. Devo solo metterlo e la raggiungo.’

‘Ancora con il lei? Dammi del tu!’

Si guarda allo specchio e nota il suo rossore al viso. L’aveva vista completamente nuda e ora doveva indossare il costume da bagno. Sapeva di averlo messo nello zaino. Era un suo regalo, ma non immaginava di doverlo indossare veramente. Lo estrae e l’osserva. Era un bikini. Questo lo sapeva. Doveva essere il suo traguardo. La prova dei risultati raggiunti e ora, era venuto il momento.

Una volta indossato, si osserva e si sente avvampare. Le coppe erano forse troppo minute e la coprivano formando dei triangolini sul seno lasciando scoperta troppa carne. Il pezzo di sotto le pareva eccessivamente minuto. Molti peli le uscivano dal bordo del costume sia dai lati che dalla parte superiore. Per la prima volta, doveva radersi e a quella constatazione, ha l’impressione che ogni cellula della sua pelle stesse bruciando di vergogna.

Chiusa in bagno, cerca un paio di forbicine e taglia i peli seguendo il contorno del costume. Non voleva farlo aspettare troppo e poi, si sentiva in imbarazzo e agitatissima. Le mani le tremavano vistosamente.

Terminato il lavoro, pulito alla meglio il bagno, corre in camera a vestirsi per poi raggiungere il sig. Vincenzo presso il salotto.

Assieme si avviano verso la spiaggia e non parlano molto. Si sente agitata, quasi in preda al panico. Presso lo stabilimento balneare, viene presentata ai suoi amici titolari dei bagni. Dopo i soliti convenevoli e saluti, si recano presso una cabina dove a turno si spogliano. Quando apre la porta e il sole la lascia momentaneamente ceca, nota lo sguardo del sig. Vincenzo che la guarda soddisfatto e felice.
‘Sei bellissima. Sono orgoglioso di te.’

Non riesce a proferire una sola parola. Le guance le diventano rosse mentre il cuore batte a mille dentro al petto.

Sdraiata sul lettino, riesce a rilassarsi dopo soli pochi istanti. Vuoi per la risacca delle onde, vuoi per le scariche dell’adrenalina e le emozioni provate in quella mattina, si rilassa a tal punto che riesce perfino a dormire alcuni minuti.

‘L’acqua è stupenda. Forse ancora un poco freddina per queste vecchie ossa. Prova anche tu.’

Lo guarda e osserva che si sta asciugando. Non si era accorta di essersi addormentata. Ripresasi, decide di alzarsi e cammina verso la battigia. Le piace sentire la fine sabbia sotto ai piedi. Chiude gli occhi e lascia che il mare le lambisca le caviglie mentre si ferma a godersi quegli istanti.

Poco lontano, la guarda sempre più voglioso. La sua bellezza non aveva contagiato solo lui. Il costume da bagno le si era insinuato fra le natiche sode formando un evidente taglio. Si siede e presa la macchina digitale, inizia a scattare alcune foto mentre lei fa i primi passi nel mare di Alassio.

Maxtaxi

Aiutatemi a migliorare. Aspetto le vostre critiche.
Sono in attesa delle vostre proposte e suggerimenti da inserire nei prossimi capitoli’

taximassimo@yahoo.it ‘ mail e msg nelle poche volte che sono collegato.

Questo romanzo non deve essere riprodotto elettronicamente o a mezzo stampa senza la mia autorizzazione scritta.
This novel should not be reproduced electronically or in print with out my written permission.

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