Skip to main content

Chi sei?

By 2 Maggio 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

Chiudo gli occhi.. sono sotto le coperte, mi lascio avvolgere dal calore. Uhmm mille immagini di un ‘te’ che ancora non conosco, passano come un film davanti ai miei occhi.
C’è dentro alla scoperta quella tensione che fa salire l’adrenalina, che fa impazzire il sangue nelle vene.. hai detto siamo due pazzi. Si forse si. Altrimenti non si sarebbe arrivati al punto di vedersi.
Sorrido, sorniona come una gatta curiosa e d’un tratto mi vedo davanti a te.
Non c’è prefazione.
Non c’è antefatto.
Sono stesa a pancia in su, con le gambe ciondoloni sul fondo di un letto e te mi sovrasti in piedi.
io sono nuda, te no.
io sono disponibile, fruibile, te no.
io sono senza fiato, te non lo so.. ma di certo sei ‘qui’.
Ti guardo in viso, con una certa difficoltà, lo ammetto, mi si ‘strizza’ lo stomaco, combatto per ‘finta’ una lotta interiore.
Abbasso gli occhi.
E’ quel voglio e non voglio ..
E’ quel dolore non dolore.. che da sempre mi accompagna.
E’ qualcosa di ‘mio’ che dovrà passare di mano, sarà dura per arrivarci .
Arrivare fino a farlo diventare il tuo giochino! Mah! per ora è mio, tutto mio e te lo puoi solo ‘annusare’. Eccitante questo pensiero. Una sfida a te che già mi hai ‘preso’ tanto. E forse non ti rendi conto, quanto!
Mi costringo a guardarti negli occhi..
Bruciano la pelle, mi fissano con uno strano luccichio : anche te hai qualcosa del felino, ma sei serio adesso e a me prende una agitazione che mi fa letteralmente ‘muovere’.
Inizio a sentire il peso del tuo sguardo.
Mi sento di colpo esposta, esposta fin oltre quello che riesco a reggere , non è la pelle il mio problema è dove il tuo sguardo vuole arrivare..
E’ il mio problema? Mi suona una voce dentro.
Di fatto è quello che vado cercando: qualcuno che veda oltre.. che veda e sappia prendere, senza cambiare tutto e rendermi diversa da chi sono.
Eccitante come pochi, te al momento ci sei riuscito! e ora sei qui.. ora è la resa dei conti di queste ultime settimane.
Ti ho punzecchiato.. ti ho sfidato.
Ho ‘testato e tastato’ il tuo terreno.. ma ora sei qui e mi sento inchiodata a questo letto. E ora si apriranno le ‘trattative’ che non credo abbiano molto del .. democratico. Non se guardo i tuoi occhi e interpreto bene quella luce un po’ diabolica.
Non mi sono resa conto di aver stretto le gambe in un moto istintivo, ma vedo il tuo sguardo scendere dal mio viso fino a lì e con un gesto della testa indicarmi di aprirle.
Cazzo!!
SO che lo devo fare..
lo so, ma so anche che vuol dire.. o meglio lo so per me ma non so che sarà ‘di’ me.. dopo.
Non ti conosco fino a questo punto, so solo che tutto quello che hai detto finora mi ha infuocato le vene e tolto le notti tranquille.
Un tempo avrei sentito la mia ‘bestia’ dagli occhi smeraldigni ruggirmi dentro.. graffiare.. salirmi dentro.. una voglia di graffiare per esserlo.. la voglia di sfidare per essere sconfitta!
Adesso la simbiosi si è conclusa, lei è me.. e io sono un essere unico che non di meno vive fortissime energie con cui trovar equilibrio.
E’ il mio primo atto di fiducia.. ne siamo entrambi consapevoli.
Apro le gambe con uno sforzo che urla dentro come antiche porte che da tempo nessuno faceva muovere.
Ingoio a vuoto..ti vedo nascere un sorriso sulle labbra, quasi un addolcirsi del tuo sguardo che comunque resta attento a ogni mio fremito, a ogni mia espressione.
Avrei preferito essere a pancia in giù, non incrociare il tuo sguardo, non sentirmi esplodere dentro questi fuochi di artificio che mi tolgono la voce e il respiro.
Il silenzio è rotto solo dal sibilo dell’aria che mi entra e mi esce dai polmoni.
Ti avvicini, seguo ogni piccolo gesto : fisso le tue mani, sapendo che tra poco saprò quello che potranno dirmi, quando saranno sulla mia pelle e suo mio corpo.
Sento la stoffa dei pantaloni sfiorarmi le gambe e istintivamente mi tiro indietro sul letto.
Sto sudando e non riesco a pensare.
I pensieri come impazziti cozzano nella mente facendo scintille a ogni tocco.
Vedo solo i tuoi pantaloni scuri che chiudono la mia visuale. Alzo lo sguardo.
Sollevi le sopracciglia. Non una parola, solo un sorpreso luccichio degli occhi; inclini leggermente la testa..stai aspettando.
Chiudo gli occhi ma non serve a molto. Sento quello che non dici. Sento quello che non chiedi ma ti aspetti.
Respiro a fondo, poi lentamente torno giù, verso il bordo del letto, pochi cm che mi paiono km.
Allunghi le mani che scendono a carezzarmi leggere, sfiorano, scoprono: sono calde e forti.
è la prima volta che le sento addosso e mi arrivano scariche elettriche da farmi rabbrividire.’ascolto’ il tuo tocco lo imparo, lo analizzo.
Un disco rotto nella testa che chiede’ che farai adesso?’
Invece mi sorprendi continuando l’esplorazione del mio corpo che dolcemente cede a questa invasione senza violenza, senza ansia, si abbandona.
La tensione sta svanendo, lasciando il passo a quella sottile eccitazione che da giorni mi perseguita.
Risali dalle ginocchia fin su alle cosce mentre mille brividi di piacere mi attraversano, le afferri e senza preavviso le stringi fino a farmi gridare. Un grido che mi esplode in testa prima che nella voce.
Mi stritoli, tiri, quasi mi sollevi e lasci lentamente che il peso di gravità mi faccia scendere sul letto, scivolandoti dalle mani ancora chiuse.
L’aria mi brucia dentro la gola per quanto la forzo, dentro e fuori, dentro e fuori. Il dolore arriva, mi avvolge, mi invade come un fluido impazzito scorre, arriva in ogni piccolo angolo di me.. risveglia qualcosa che so appartenermi. Qualcosa che vibra, si alza, scuote la polvere e pare ergersi fieramente pronta a uscire. E ancora lotto..
Vorrei chiudere le gambe, ma ho te nel mezzo che pare aver intuito e mi hai di nuovo afferrato ..
‘no…’ è solo un sussurro, prima che una nuova emozione mi attraversi,
rabbrividisco.
Ti sento arrivare alla mia fica… oddio!!
Chiudo gli occhi e sento la tua voce canzonatoria dirmi ‘sei fradicia!!’
non riesco a sorridere, mille sensazioni mi bombardano il cervello.
La pelle rimanda input che conosco e non conosco,sto assorbendo la tua natura.. chi sei?
Sento le tue dita carezzarmi, invischiarsi dei miei umori e d’un tratto me le trovo alla mia bocca.
‘lecca.. ‘ non è un ordine, non c’è ordine nella tua voce, ma c’è autorevolezza nel tono.
Apro gli occhi, li spalanco e incontro i tuoi, vicinissimi, sento il tuo odore entrarmi nelle narici e mescolarsi al mio.. di sesso.. di me.
Allungo la lingua e lecco un dito per volta, senza mai lasciarti gli occhi, le tue mani si muovono verso il basso e stavolta non c’è leggerezza.. mi entrano dentro, muovendosi con la sicurezza di chi ‘ha’ e sa come farlo.
Si muovono, mi forzano, si fanno largo, prendono spazi che non c’erano.. la mia tensione cresce di pari passo all’eccitazione.. i miei mugolii diventano ansiti di piacere.
I sussulti diventano incontrollabili.. d’un tratto mi volti a pancia in giù e mi tiri a te.
Resto senza fiato.
Un attimo di totale sconvolgimento. Mi hai ‘tirato ‘ giù dal mio mondo! Mi afferri, tiri su il mio culo e ci affondi i denti. Urlo per l’inattesa sensazione dei tuoi denti, per il gesto quasi feroce, per la forza che mi arriva addosso da te.
‘dove te ne stavi andando gioia?’ mi sussurri alle mie spalle
Sbatto gli occhi ancora sorpresa dal cambio di situazione, ma non mi dai tempo di riprendermi dallo stupore che mi entri dentro in un unico gesto, deciso, spingendo fino in fondo. Il fiato mi esce a forza fino a vuotarmi per l’impeto che ci hai messo. Le tue mani sui miei fianchi paiono affondare nella carne tanto mi tieni stretta.
Inizi a muoverti, in un crescendo continuo, la faccia mi sbatte sul letto, porto le mani ai lati per reggermi anche se le tue mani artigliate non mi fanno certo muovere più di tanto.
Sento lo scroto sbattermi furiosamente contro.Il mio controllo si incrina, inizio a perdere il senso del tempo, di quello che sono, di quello che dovrei.. non riesco più a pensare, mentre il piacere cresce in una spirale verticale che non lascia spazi fino a esplodere scuotendomi fino a gridare.
Crollo sotto le tue mani, sfinita.
Sorpresa di questa inattesa esplosione di piacere.
Mi lascio andare verso il letto per riprendermi. Le braccia mi dolgono per la tensione, ma la tua presa non si allenta..d’un tratto riprendi a sbattermi.
oh!!.. aspetta.. vorrei dir qualcosa, ma non ci riesco!
Mi ero persa un dettaglio non da poco, affogata nel piacere e nello stordimento vissuto, ora lo sto scoprendo a chiare lettere dentro la mia fica che arde e che sente la tua presenza in modo prepotente. combatto contro il dolore di un forzare di nuovo l’orgasmo, vorrei sottrarmi.. vorrei più tempo.. vorrei?
Chiudo gli occhi, sento il tuo respiro addosso a me, la pelle bagnata di sudore, sento il tuo piacere crescere, ne sono parte, lo sto diventando, qualcosa cambia nel mio sentire, nel mio pormi.
Qualcosa di impercettibile ma che rovescia ogni sensazione finora vissuta attraverso te.
I pensieri iniziano a dirottarsi su piani diversi. Il mio sentire muta, il dolore mi entra nelle vene e arriva alla testa è qualcosa di primordiale, non è più dolore, ma molto altro. E’ un cedere, è un aprirsi, un piegare le ginocchia e chinare la testa.
Le tue mani si allentano, muta risposta al mio cedere, al mio riconoscerti.
Galleggio sotto le tue spinte mentre il Piacere cercato esplode dentro di noi.

giulisastradivari@yahoo.it

Leave a Reply