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Racconti Erotici

Colazione di Dea

By 8 Dicembre 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

…..il cucchiaino gira lentamente nella tazzina, il caffè è scosso impercettibilmente e violento nel turbine interno del liquido nero…i tuoi occhi saltellano dalla tazzina a quelli di Lei, sostando leggeri sul confine dell’iride…la guardi ma non la osservi: stai facendo girotondo assieme allo zucchero ormai disciolto da un pò…non hai parole, non hai suono, interrompi il silenzio a ritmo regolare col tuo respiro…non sai che dall’altra parte del tavolo la Dea ti sta osservando da un pò, forse valutando….circonda con la mente tutto quello che è contenuto nella tua sagoma ……le spalle, le braccia, il collo, il viso, le gambe nascoste sotto il tavolo facilmente individuabili e non occorre troppa fantasia per farlo…il rumore attorno è solo ovatta, nulla distrare la concentrazione della Dea, la Dea vuole entrare in te…
Sorseggi piano l’inizio del caffè…la vuoi distrarre con scialbe parole inutli…..fuochi di sbarramento provvisori….la Dea sorride, acconsente al tuo gioco, perchè sa che il proprio è ancora più grande , così evidente da riuscire a nascondersi nel suo sorriso….
La Dea ha riflettuto, calcolando le possibilità e il piacere che tu nascondi ancora a Lei….è curiosa..la sua domanda riguarda te…ma non è il caso di esporla…la Dea vuole una risposta usando i propri mezzi per averla, senza chiederti nulla…
Gioco di mano, gioco non villano….cade il pacchetto di sigarette della Dea…la tua cortesia vorrebbe evitarle di chinarsi, ma Lei, più veloce, ferma i tuoi movimenti con un leggera pressione della mano sul tuo avambraccio…ti sorride..e in pochissimo tempo scompare sotto il tavolo del bar….
E’ curiosa…è tanto curiosa…vuole conoscere il tuo intimo sapore, sa benissimo che non riuscirà ad unire la sua lingua alla tua “spada” ma sa anche che il profumo del tuo sesso è capace di uscire dall’armatura ove è riposto..
La piccola tovaglietta ordinaria da, sotto il tavolo, un senso di quasi penombra, basta poco per arrivare alla meta, la Dea lo sa…..
Dolcemente, le sue mani, divaricano un poco le tue gambe quasi unite….gli occhi percepiscono con gioia l’evidente rigonfiamento di stoffa nascosto tra le tue gambe…sa che oltre quel panno esiste il tuo gusto più intimo…..curiosa….curiosa..si chiede da troppo che sapore avrai….il suo viso si avvicina a te, aroma di uomo, uomo Poeta.. aria di sesso fatta di voglia e dolci vers inebria le narici della Dea.
La Dea aspira al massimo questo personale nettare per il suo cervello, ma questa impalpabile idea non le basta, fulminea avvicina ancora di più la sua testa, socchiude la bocca e con la lingua accarezza l’armatura dal basso verso l’alto, e poi ancora dal basso verso l’alto….disegnando con le papille il confine netto della “Spada”…sostando…riesce perfino a sentire un leggero fremito scuotere la “Spada” stessa…
IL tuo sapore è arrivato, quello che “tu” sei è dentro la Dea ora.
Rapidamente la donna si rialza, appena risistemata sul divanetto, o forse ancora prima…i tuoi occhi la accolgono stupiti e increduli per il bel gesto appena compiuto.
Non sai…non credi…non è possible!
Con una mano sfiori la patta scoprendola ancora umida degli umori di bocca di lei; osservi le tue dita e con la speranza di non pederla cerchi sulle dita il sapore di lei…sapore vago…..femminile, sottile..inconsistentemente adorabile…..ancora più stupito continui ad osservarla…e lei sorride…
“Sai, mi sono sempre chiesta che sapore avrebbe la panna montata su un’uomo…..ora so, che su di te il suo sapore sarebbe irresistibile..”
La Dea ha parlato, sei stato il suo regalo, la sua colazione, la sua gioia del mattino….
Hai dentro un’immensa voglia di ritornare ad esserlo ancora..ancora…ancora….
Prima desiderio, ora necessità….
Incalcolabile bisogno di “assaggiare” la Dea….

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