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Con Angelo e Raffaella – di 1948

By 15 Febbraio 2011Giugno 14th, 2020No Comments

Frequentavo Angelo da qualche mese e ci stavo benissimo. Siamo diventati complici molto presto, il suo fascino aveva subito fatto presa su di me. Con lui mi sentivo quasi un’allieva col maestro, aveva ogni giorno qualcosa di nuovo da insegnarmi sul sesso. Era anche molto rispettoso, diverso da tutti gli altri ragazzi che avevo frequentato nell’ultimo periodo.

Tra uomo e donna c’è sempre una sorta di tensione, di agitazione soprattutto nei primi tempi, sembra quasi che si aspetti il momento in cui si scoprirà e si toccheranno i sessi. Si fa di tutto perché la voglia di quel momento arrivi al più presto. Invece lui non mi ha mai fatto pressioni di nessun genere, mi faceva capire che gli piacevo, ma non ha mai forzato le situazioni. Quando è successo è stato molto bello e dolce, mi sentivo felice e leggera. Abbiamo continuato a stare insieme, uscire, a fare tutte le cose normali che ogni coppia fa. Il sesso c’era, ma non aveva un’importanza predominante nel nostro rapporto.

Un giorno, mentre passeggiavamo per le strade della città per vetrine di negozi, ci venne incontro una donna. Era molto bella, alta, in forma, dalle curve di tutto rispetto. I suoi capelli castani brillavano alla luce, la sua pettinatura, che teneva i capelli raccolti, ma non tesi, mi ha ricordato Angelo che tenevo per mano. Aveva lo stesso fascino. In effetti non mi sbagliavo.

– Ciao, piacere. Sono Raffaella. Sono un’amica di famiglia di Angelo. Nonostante la strana e incredibile somiglianza, mi sembrava così particolare che una donna così giovanile potesse essere amica di un giovane ed esserci una differenza di età indefinita.

– Salve, piacere. Io sono Graziella. Lei è.. così giovane..

– Raffaella sa come tenersi in forma.

– Sei gentile tesoro, essendo da poco arrivata ai quarantasei, questi complimenti mi fanno molto piacere. Vi lascio, le mie amiche mi aspettano. Fate da bravi!

Ed è andata via.

Il suo incontro è stato un lampo nella nostra vita. L’ho seguita con gli occhi mentre andava via ed è stato istintivo per me invidiare il suo corpo.

– Raffaella è davvero splendida, amore.

– Si, lo so. Dissi

La sua voce aveva una strana tonalità e sul momento ho pensato che non fosse il caso di fare domande per evitare una brutta figura.

Dopo una settimana da quell’incontro, ricevetti un messaggio di Angelo, che mi invitava a cena a casa di Raffaella. Ero felice e orgogliosa dell’invito, mi faceva piacere pensare di averle dato una buona impressione.

Mi preparai al meglio, quasi come se fosse un appuntamento elegante. Misi un tubino nero che mi lasciava scoperte le gambe, e che aveva anche una profonda scollatura, ma pensai che con una giacca non sarebbe stato così scandaloso. Naturalmente col tubino nero indossai un paio di sandali a tacco alto, la mia passione. Nonostante io abbia un seno abbondante, non misi il reggiseno, perché comunque non ne ho bisogno. Le mie mammelle sono sode e si reggono da sole.

Mi piaceva far vedere che ero femmina mostrando le punte dei capezzoli eretti sotto la camicia. Il tubino era abbastanza stretto da fasciarmi bene.

Arrivai all’appuntamento nella casa indicata da Angelo. L’ansia di incontrarli mi eccitava. Venne ad aprirmi Angelo. Ansimava e sembrava che avesse fatto una corsa per arrivare ad aprirmi.

– Ciao amore.. sei splendida! Bellissima!   Vieni. Raffaella non vede l’ora di ammirarti. Lei era nel salotto, seduta sul divano. Il suo vestito era una vestaglia di seta semitrasparente che mostrava l’assenza di reggiseno.

Ero sconvolta, meravigliata, non sapevo cosa dire e ne cosa fare. La situazione era inaspettata. Mi ritrovavo con il mio maschietto ed una donna che si era presentata come un’amica di famiglia. Da ciò che mi si presentava era un’amica di famiglia molto intima perché non credo che una persona si presenti in vestaglia semitrasparente. Comunque ero in gioco e volevo giocare, in fin dei conti era quello che desideravo fin da quando mi stavo preparando per l’appuntamento. Dalla vestaglia si scorgevano i capezzoli le cui punte erano dirette verso l’alto, ciò significava che erano enormi e duri; le areole erano di colore marrone scuro. Avrei voluto voltere lo sguardo per l’imbarazzo. 

– Buonasera signora. Grazie per avermi invitato. Tesoro, chiamami Raffaella, dammi un bacio, non essere timida. Dobbiamo diventare amiche.. non pensi?

Mi avvicinai per darle due baci sulle guance, come si fa tra amiche, ma lei si spostò leggermente per darmi solo un leggero bacio sulle labbra.

Rimasi interdetta e feci per scusarmi.

Mi misi a sedere anch’io sul divano e mi mancava il coraggio di guardare Angelo ma lui a sedette vicino a me.

– Amore sei bellissima.

– Grazie amore, anche tu.

Quando Raffaella si sedette sul divano, io mi trovai stretta fra loro due. Lei mi passò un bicchiere con una bibita ma io lo appoggiai subito sul tavolino che stava di fronte.

– È vero Graziella, sei proprio bella stasera. Vedo che anche tu non metti il reggiseno! Giovane come sei di sicuro non ne hai bisogno.

– Grazie, troppi complimenti, non sono abituata.

Ero diventata rossa per l’imbarazzo. Angelo iniziò a baciarmi il collo, sentivo in lui una voglia di sesso che non avevo mai sentito prima. Da una parte avrei voluto scappare, non capivo cosa stava succedendo, ma dall’altra volevo stare li e andare oltre.

Raffaella mi stava accarezzando le gambe e mi venne spontaneo fare lo stesso. La sua pelle era morbida e avrei voluto toccare di più, molto di più. Forse lei riuscì a leggere la mia mente, perché mi disse:

– Vuoi toccarmi?

– Si.. risposi

Questo fu tutto quello che riuscii a dire, molto impacciata dalla situazione che si era venuta a creare.

Si mise in piedi davanti a noi e fece scivolare giù la vestaglia di seta che aveva addosso. Angelo intanto mi metteva la sua mano tra le mie gambe, trovando il mio perizoma completamente bagnato.

Raffaella era davvero magnifica; aveva un corpo da ragazza che racchiudeva tutta la bellezza di una donna matura. Si era messa in ginocchio davanti a me. Mi guardava in modo davvero voglioso e caldo e sembrava quasi che Angelo le avesse aperto la strada che dalle mie gambe porta alla mia fighetta.

Lei si inchinò fino a baciarmi i piedi e io potevo ammirare la sua schiena che terminava nei sui glutei facendomi immaginare un culetto maestoso sicuramente molto aperto. Passò la lingua sulle mie dita dei piedi, la sentivo odorare. Mi leccava i piedi ancora stretti nei sandali e ciò faceva impazzire i miei sensi. Poi la sua lingua prese a salire. Angelo nel frattempo aveva fatto in modo che le mie tette venissero fuori dalla scollatura, strette tra loro, con i capezzoli scuri, eccitati, che non vedevano l’ora di essere succhiati.

Raffaella nel suo leccare si fermò poco prima che la sua lingua arrivasse là dove più la volevo, poi si sollevò avvicinandosi al mio viso. Non la volevo baciare; io volevo giocare con la sua lingua.

Angelo intanto aveva tirato fuori il suo cazzo, duro come mai l’avevo visto prima. Mi guardava giocare con la lingua della donna. Mi sentivo una poco di buono, io che nella mia vita non lo ero mai stata.

Raffaella mi sorrise, complice, e passò ad occuparsi delle mie tette. Le leccava, le succhiava, mi stava facendo impazzire. Con un solo sguardo fece avvicinare anche Angelo e ora avevo due bocche a mia disposizione, che mi stuzzicavano i capezzoli. Avevo sempre più voglia di muovermi e di fare qualcosa.

Mi sentivo coinvolta e desideravo godere partecipando al loro menage.

Dissi a Angelo che avevo voglia del suo cazzo, meravigliandomi della mia audacia. Così mi inchinai per prenderlo in bocca. Raffaella mi seguì nell’azione. Le nostre lingue percorrevano la sua asta e a turno ci occupavamo della sua punta.

Angelo non poté più resistere a questo lavorio e schizzò sulle nostre facce. Raffaella ne approfittò per leccarmi via dalla faccia tutto lo sperma approfittando per metteremi più volte la lingua in bocca.

Il cazzo di Angelo era ancora duro e io quasi senza pensarci invitai Raffaella a prenderlo nella sua intimità. Lei si impalò la verga nella figa, grande, morbida e succosa. Mi misi in ginocchio in modo da vedere la penetrazione. Ho visto il suo membro sparire dentro di lei. Lo ha accolto tutto mentre emetteva un delicato gemito di piacere, si è spinta in basso per farsi penetrare a fondo e insisteva come se non le bastasse.

Ero arrapata come non mai. Mi toccavo il clito con due dita perché era grosso e duro ed avevo voglia di sentirlo eccitato. Assistevo ad un accoppiamento e ne godevo come mai fino ad allora avrei pensato. Colavo dalla figa come una fontana. I miei succhi colavano lungo le cosce. Non avevo mai partecipato all’accoppiamento di due persone. Mi piaceva vedere e sentire i lamenti di goduria degli amanti uniti davanti a me, io che amavo Angelo sopra ogni altra persona. Non ero più la ragazza educata di buona famiglia, mi sentivo una puttanella. La sensazione di esserlo mi piaceva, finalmente libera di godere del sesso sano.

Mi piaceva vedere che il mio maschietto amava un’altra donna. La mia attenzione fu catturata dal buco del culo di Raffaella. Era scuro e aperto. Cominciai a leccarlo, mi sentivo come una bambina che lecca il suo dolce. Ci giocavo, infilavo la lingua e anche le dita, aveva un buon sapore di fragola. Lei gradiva molto il trattamento.

Dolce e sensuale faceva scivolare le labbra della vagina sull’asta, Raffaella si muoveva sensuale. La voglia di sentire qualcosa dentro, il piacere dell’orgasmo sollecitato dal clitoride serviva ad accrescere la sua voglia. Esplose in un orgasmo agitando le gambe asciutte, con i muscoli tesi dalla passione e leggermente muscolose come avesse ricevuto una scossa elettrica.

Avevo preso più coraggio e mi sentivo molto a mio agio in questa nuova situazione. Così mi stesi sul tappeto con le gambe completamente aperte. Raffaella si gettò a mangiarmi la fighetta ormai succosa mentre Angelo mi scopava in bocca. Era bellissimo ma avevo bisogno di sentirmi riempita. Così mi tirai su per mettermi a pecora appoggiata con le braccia alla spalliera del divano porgendo il culo e la fighetta.

Angelo mi penetrò con un colpo di reni e io cominciai a muovermi per scoparlo. La penetrazione non fu difficoltosa essendo ormai un lago di umori vaginali. Raffaella intanto si mise seduta davanti a me sulla spalliera così che potessi assaggiare il suo frutto già pieno della crema del mio ragazzo. Era buona e la sua figa era larga, la potevo scopare con la lingua. Angelo mi stava scopando con foga, sicuramente eccitato quanto me o forse di più. Ci avvisò che stava per venire e gli chiesi di farmi assaggiare il suo sperma; così noi donne ci mettemmo davanti a lui aspettando il suo buonissimo frutto liquido. Lo gustai appieno facendolo passare dalla mia bocca a quella di Raffaella.

Ero stanca, ma avrei continuato ancora e per sempre.

Non avevo cenato ma avevo assaggiato molte cose buone di cui non ero a conoscenza.

Naturalmente dopo seppi che Angelo e Raffaella si divertivano spesso insieme e la cosa mi eccita va non poco.

Incontri del genere ce ne sono stati molti altri ma a volte io preferivo rimanere in disparte mentre il mio ragazzo si scopava l’amante ed io mi masturbavo raggiungendo i vertici del piacere.

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