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Da vergine a troietta in pochi giorni

By 19 Gennaio 2022No Comments

Si torna a molti anni fa.
Il sottoscritto era un ragazzo molto attivo. Terminati gli studi universitari ed il militare, fatto nel durante, iniziai subito a lavorare con un discreto successo che mi permise, anche con un piccolo prestito bancario, di avere una bella macchina ed un carino appartamento in affitto a Milano in un bel palazzo storico.
Ho sempre amato la compagnia delle persone e sono sempre stato disponibile al divertimento con grano salis.
Ero un discreto sportivo, aiutato in questo da mamma natura, e unendo diversi aspetti, non ultima una certa intraprendenza ero ben apprezzato dalla compagnia femminile.
Alcuni anni prima era terminata una lunga relazione che , dopo un periodo di adattamento ,mi aveva permesso di riscoprire le gioie del divertimento e in particolare di quello giocato con la presenza femminile
Spesso conoscevo ragazze nuove approfittando del fatto che il mio lavoro mi portava frequentemente in giro per Milano e altre città italiane e d’Europa dandomi l’opportunità di fare nuove amicizie che nell’occasione in Milano, avendo la fortuna del mio appartamentino, si concretizzavano abbastanza spesso in comode scopate.
Quando non ero in coppia uscivo con la mia compagnia che era composta da una ventina di ragazzi e ragazzi tutti con meno di ventotto anni. C’era un nucleo storico che si conosceva da oltre dieci anni a cui si aggiungevano, e a volte poi sparivano, ragazzi e ragazze , ma il nucleo storico esiste ancora oggi.
Andavamo d’accordo e dai miei amici ero conosciuto come un tombeur de femme e mi mettevano spesso in imbarazzo. Mi avevano visto fare nuove conoscenze in discoteca, dove andavamo tutti insieme, per strada, davanti al bar in cui ci incontravamo e persino al cinema; quando vedevano una nuova ragazza dicevano: pensaci tu.
Mi divertivo e facevo divertire le mie nuove amiche. Poteva essere il piacere anche di una sola uscita e anche se poi tutto si concludeva agivo per non lasciare spiacevoli strascichi.
Una sera al gruppo si aggiunse Cristina, amica giovane di una mia amica di lunga data.
Aveva compiuto da poco i 18 anni e frequentava il primo anno di legge.
Era molto carina, di altezza normale, lunghi cappelli lisci biondi, occhi azzurri, ma soprattutto con un carattere solare; sprizzava gioia e simpatia.
Mi piaceva ma la ritenevo troppo giovane per me, preferivo quelle della mia età ed anche più grandi, meglio se fidanzate o sposate (sposate ne ho, purtroppo, conosciute poche). Meno problemi e sesso assicurato.
La mia amica mi aveva raccontato che suo padre era un imprenditore del varesotto e che per studiare si era trasferita a Milano dove stava con una zia.
Da quel che sapeva aveva fatto le scuole presso un istituto privato gestito dalle suore ed aveva avuto un fidanzatino, ma nulla di serio, e che il rapporto si era interrotto da poco.
Ridendo mi disse che secondo lei fosse vergine e che avrei potuto insegnarle qualcosa.
Cristina aveva un bel corpicino ed in particolare un bel culetto; era tutta deliziosa, ma continuavo a pensare che fosse troppo giovane.
Avevo avuto alcuni anni prima un’esperienza con una ragazza vergine. L’avevo conosciuta al mare a Riccione. Un giorno la compagnia giocava in mare, spruzzi ed annegamenti per tutti, quando mi trovai vicino lei. Continuava a buttarmi acqua in viso, all’inizio partecipai anch’io a questo gioco. La spruzzavo e la prendevo in braccio, era una bambolina con un bel sederino ,e la gettavo in acqua; poi mi stancai volendo giocare con gli altri. Che ci facevo li con quella che per me era una ragazzina?
Per farla smettere le dissi: se non la pianti di provocarmi ti levo il costume e …
Lei rimase in silenzio e poi a bassa voce, spiazzandomi: levamelo pure, ma non qui davanti a tutti.
Un altro po’ e stramazzavo, mi aveva preso in contropiede.
Se l’era cercata. La sera stessa in auto andammo nella casa di mare di un mio parente che non era presente
Non perdemmo tempo, in breve eravamo nudi sul letto. Era una bambolina. Notai che aveva il pube depilato come una bambina e la cosa non mi fece impazzire. Preferisco vedere il pelo curato.
Comunque baci e toccamenti; me lo prese per un po’ in bocca e ricambiai il piacere con la sua passerina. Mi preparai ad entrare in lei disponendomi tra le sue aperte gambe. Ricordo che presi il pene in una mano e poggiai il glande all’ingresso della vagina. Volevo entrare lentamente per aumentare il nostro piacere . La punta era già avanti un centimetro quando lei disse: attento, piano, sono vergine.
Fu la mia Caporetto. Una ritirata improvvisa. Come? Sei vergine?
E lei? Cosa c’è di male?
Tutti i miei dubbi tornarono a galla.
Parlammo…. Si concluse che quella sera lei ebbe due orgasmi grazie alla mia lingua ed alle nostre dita.
Scoprii che per la prima volta aveva preso un uccello in bocca. Io ebbi due orgasmi. Uno nella sua bocca ed uno nel suo culetto.
Eh si. Vista la sua disponibilità non volli rinunciare ad essere il primo a metterlo in quel bel culetto. Feci molto attenzione e piacque anche a lei.
Non avemmo altre esperienze insieme, due giorni dopo le sue vacanze terminarono.
E adesso mi si riproponeva una situazione analoga, oltretutto in un periodo in cui in cui abbondavo di “scopamiche”.
Era carina, ma valeva la pena di dedicare tempo ad una ragazzina?
La incontravo con gli altri un paio di volte la settimane, ci parlavo e scherzavo insieme come facevano tutti. Mi era simpatica e si vedeva che chiacchierava volentieri con me , ma cavolo .. lei era diciottenne ed io ne avevo quasi ventisette.
Passò qualche mese dal quando la conobbi e la mia amica in quei mesi continuò a tormentarmi.
Dai, che aspetti? Guarda che le piaci molto, me l’ha confessato, ma è timida. Non vedi che piace a tanti…. Non vorrai perdere l’occasione … ed io: lascia perdere.
Ma lei non si scoraggiava e continuava a rompermi sull’argomento in ogni occasione.
Mi provocava: che ti costa? Una settimana e poi amici come prima e intanto le fai togliere quell’aria di angioletta perbene.
Era invidiosa di Cristina?
Alla fine cedetti. Scusate, non fu un sacrificio. Mi piaceva, ma non volevo invischiarmi in pericolose avventure ;stavo troppo bene nella mia indipendenza.
In quel periodo mi andava tutto liscio e mi sentivo forte e sicuro soprattutto con le donne. Non perdevo tempo; un’uscita, il solito ristorantino dove spesso mi recavo, il piano bar dopo ed infine una visita a casa mia: nel mio letto matrimoniale.
Quante volte il “percorso” funzionava? Otto su dieci, ma Cristina era giovane e decisi di seguire un approccio più morbido
Una sera che uscimmo in gruppo le chiesi se la sera dopo le sarebbe piaciuto andare al cinema con me. Rispose subito di si.
Ci accordammo per la sera dopo.
Andai a prenderla a casa sua e per evitare le attenzioni della zia ci incontrammo poco distante da dove abitava.
Era sorridente e molto carina, ma ahimè indossava i pantaloni.
Se c’era una cosa che non sopportavo erano le ragazze che quando uscivano con me mettevano i pantaloni. Per me la gonna è femminilità, la gioia di essere donna, sensualità, fantasia tanto che spesso lo dicevo alla ragazza che sarebbe uscita con me, “pregandola” ,di mettere la gonna o un vestito.
Lo chiedevo in modo simpatico, ma quasi sempre il messaggio era recepito.
Devo dire che a Cristina i pantaloni stavano bene e stretti com’erano evidenziavano il suo culetto.
Allora, come adesso , impazzivo per il bel culo femminile, sempre e dico sempre durante il rapporto sessuale provavo a prenderlo, a volte mi era permesso altre no. Se poi sapevo che l’ingresso fosse vergine andavo in estasi. Di una bella ragazza amo la passera e la scopo sempre volentieri, ma il top per me è entrare nel suo culo.
Entrare piano, dolcemente, facendole meno male possibile e senza fretta. Mi piace insegnare a prenderlo senza dolore. Mi piace stare dentro fermo e sentire le contrazioni dell’ano stringerlo e rilasciarlo.
Poi una volta che il canale è avvezzo alla presenza del mio uccello mi piace vedere che si auto incula andando lei su e giù. Mi piace vederla prendere il mio cazzo in una mano , puntarlo alla rosellina e poi calarsi su esso in un unico movimento prendendolo sino in fondo.
Mi piace pensare che attraverso me diventi un appassionata del sesso anale, godendo dell’essere inculata in diverse posizioni e facendo godere utilizzando il culo come una bella bocca che fa pompini
Se poi in apparenza sono per benino la cosa mi eccita ancor più.
Mi piace lasciare a loro la gestione del mio cazzo nel loro culetto; vedere che muovono il culo su e giù per prenderlo o lasciarlo.
Insomma se erano già avvezze al sesso anale andava bene ma se ero io il primo ed educarle era ancora meglio.
Quella sera andammo a vedere un film di moda in quel periodo e poi facemmo una passeggiata in centro. Parlammo del più e del mano, ma soprattutto le feci numerose domande per sapere di lei. In breve dico che si confermò quello che diceva la mia amica :era stata la ragazza di un pari età per un paio d’anni.
A mezzanotte ero vicino casa sua; parcheggiai la macchina in un luogo defilato e approfittai di quegli ultimi momenti per verificare se davvero fosse interessata a me. La baciai e contraccambiò . Mi stupì la sua inesperienza non sapeva nemmeno limonare. Tastai con mano da sopra le camicetta le sue tettine, non si oppose. Infine feci scorrere la mano sulla coscia verso la sua femminilità. Non la fermò. La sentivo eccitata, ma imbarazzata. Un leggero sudore le imperlava il viso. Era giovane ed inesperta, ma quanto era carina. Quella sera mi limitai a limonarci e a premerle con la mano la fighetta da sopra i pantaloni. Piano piano migliorò il gioco di lingua e non si sottrasse alla mia mano. Finì così la nostra prima serata. La lascia andare a casa dopo esserci dato un appuntamento per la successiva sera e dopo che ebbi il modo di dirle che con una gonna indossata sarebbe stata ancor più bella per me.
Tornai a casa pensando a cosa avrei fatto la sera successiva con lei.
Prevalse il mio atteggiamento predatorio, non volevo perdere tempo con lei: indi o tutto o niente . Non volevo che una ragazzina mi portasse via tempo prezioso da dedicare ad altre donne.
La sera dopo la aspettavo fuori dall’auto e la vidi arrivare incantevole con una gonnellina svasata che le arrivava poco sopra le ginocchia ed una camicetta chiara. I lunghi capelli biondi erano sciolti ed aveva un’immagine bellissima.
Per ribadire il mio interesse ancor prima che le aprissi la portiera per farla accomodare la tirai a me e la baciai. Si fece stringere arrendevole e non si sottrasse alla mia mano che le premeva sul culetto ; ebbi l’opportunità di sentire la sua dolce lingua contro la mia e mi accorsi con piacere che era migliorata molto. Salimmo in auto . Le proposi di andar bere qualcosa ad un bar all’aperto dove la convinsi a bere un rhum coca; era la prima volta che beveva un alcoolico e le piacque. Conversammo piacevolmente per un po’ poi, o la va o la spacca, le chiesi se volesse vedere casa mia . Parve un po’ indecisa ma accettò. Un quarto d’ora dopo eravamo , ancora vestiti, stesi sul mio matrimoniale. Ci tenevamo stretti mentre ci baciavamo.
Era calda stretta contro il mio corpo e le nostre bocche erano saldate tra loro. Poteva sentire il cazzo che spingeva contro il ventre. La mia mano era scivolata sul suo culetto e addentrandosi sotto la gonna era arrivata a contatto della passera. Con mio piacere al tatto sentii il cavallo delle mutandine bagnate; era eccitata. Continuando a limonare infilai le dita sotto le mutandine e mi addentrai tra le intime labbra ,sentivo che il suo respiro diventava sempre più affannoso e non diceva nulla per sottrarsi alle mie avances
Ne ero quasi certo, ma chiesi: sei vergine. Disse: si .
Prendi la pillola? No.
Di fianco al letto tenevo attaccato alla parete un calendario mensile. Non era per vedere la data, ma era li perché mi aiutava a fare un conto velocissimo se la “ragazza” con me fosse in un periodo fertile o meno.
Quando arrivava il momento giusto chiedevo: quando sono terminate le tue mestruazioni? Detto così pare una domanda cruda, ma fatta nel momento giusto non creava alcuna perplessità , anzi… stavo ben attento a quanto mi veniva detto sapendo che per chi ha il ciclo regolare i giorni fertili dopo il ciclo sono quelli a cavallo tra il 12esimo e 17esimo e comunque nel dubbio avendo un caro amico medico avevo la “pillola del giorno dopo” per la “fortunata”..
Odiavo il preservativo e piuttosto rinunciavo alla scopata in figa se vi fosse stato il “rischio” fertilità .
Decisi di esplorare la sua fighetta , con le dita inizia ad accarezzargliela e lei si scioglieva sempre di più. Il dito sentiva una naturale resistenza ad entrare era strettina.
Lasciai la sua passera per spogliarla e mi agevolò con i suoi movimenti; mi guardava con un’aria dolce. Nuda notai il cespuglietto biondo sul pube e le sue tette che iniziai a toccare. Non erano molto grandi, forse una seconda, ma erano davvero belle a vedersi e avevano dei capezzoli che scoprii sensibilissimi al contatto con la mia lingua.
Il mio dito nella fighetta era sempre più bagnato .Pensai che volesse qualcosa di più di un dito e mi eccitai solo al pensiero del mio cazzo in lei. Volevo preparare bene al “primo ingresso” perché nella mia vanità volevo che rimanesse felice della sua prima volta.
La feci stendere con le gambe aperte, dopodiché iniziai e leccarla. Gemeva di piacere e mi teneva le mani tra i capelli quasi guidandomi. Ero partito dalle labbra e scesi al petto ed ai suoi eccitati capezzoli poi saltai all’interno delle cosce fino ad arrivare alla figa.
Gemeva di piacere; potevo continuare. Quando con la lingua iniziai a spennellare in lungo e largo la sua fighetta vergine mi tenne per i capelli spingendomi sempre di più verso e dentro “lei”. Era ora che finalmente facesse qualcosa per me e che imparasse qualcosa di nuovo mi alzai su lei e mi feci leccare il cazzo dicendo di accarezzarmelo. Lo fece sino a che mi girai nella posizione del 69 dove ripresi a gustarmi la sua dolce apertura. Aspettai la sua bocca sul mio cazzo; fu titubante ma forte del mio esempio iniziò a giocarci con la bocca. Dapprima fu esitante, ma quando le chiesi di succhiarlo attese qualche attimo e poi sentii le sue labbra avvolgermi il glande con delicatezza.
Interruppi un attimo il gioco con la passera per chiederle se le piacesse quanto faceva.
Disse : ha un sapore strano, ma mi piace. Lo continuò a succhiare per un bel po’; era ormai capace di succhiarlo bene. Era finalmente pronta per il resto.
Mi girai su lei viso a viso. Il mio cazzo era puntato tra le sue cosce e lo poggiai tra le grandi labbra. Lo muovevo piano bagnandolo dei suoi umori senza penetrarla, intanto la tenevo sotto pressione dedicandomi alle tette che succhiavo come un poppante. Poi dalle tette passai alla sua bocca e incastrai la mia lingua contro la sua. Era presa dai miei movimenti e ritenni che fosse giunto il momento. Con la mano verificai che il mio cazzo fosse nella posizione migliore e poi spinsi. Fu un attimo, un leggero ostacolo e mezzo cazzo era in lei. Ci fu un solo piccolo aaah da parte sua che fu accompagnato da un altro movimento del mio cazzo che penetrò quasi interamente dalla vagina. Stetti fermo un po assaporando il piacere del possesso e le diedi il tempo per assuefarsi alla sua presenza poi iniziai a muovermi in lei. La scopavo ed ogni tanto mi fermavo per cogliere le sue sensazioni poi continuavo. Dopo pochi minuti sembrò che il mio cazzo fosse sempre stato in lei e presi a scoparla con continuità. La guardai in viso; aveva gli occhi socchiusi e gemeva . Era piacere. Aveva istintivamente allargato le gambe ponendole intorno ai mie fianchi. Non dissi nulla fu la “natura” a guidarla. Si era aperta per me, per il mio cazzo. La sentii gemere ancor più, farfugliare parole incomprensibili. Stava venendo, era il suo primo orgasmo vaginale. Attesi che si calmasse e ripresi a scoparla ; aveva gli occhi della felicità, brillavano.
Le dissi: continuo.
Lei con un sorriso: si
La scopai più velocemente che potei andando a fondo di quella che era diventata la mia passera.
Mi veniva incontro e mi stringeva il collo tra le braccia. Avevamo le bocche incollate , scostò la sua per dirmi godo ancora ed io non mi trattenni più. Dissi: vengo con te e le sborrai dentro tutto il mio piacere.
Restai disteso su lei godendomi l’orgasmo avuto e poi mi spostai al suo fianco e ci baciammo come due innamorati .Era stato bello ed ero stato un bravo maestro per quella sua prima volta, ma anche per la mia prima volta.
Le chiesi se avesse sentito male e se le fosse piaciuto. Si strinse a me mentre mi diceva: si mi è piaciuto e non ho sentito male.
Poco dopo si alzò per andare in bagno e ne approfittai per guardare il mio pene e il lenzuolo sottostante. Il mio pene era pieno di umori e gli sessi segni erano sul lenzuolo. Erano chiazze scure, qualche macchia di sangue della verginità perduta?
La raggiunsi in bagno aveva terminato di lavarsi .
Era deliziosa; un bel corpicino e l’ abbraccia e la baciai.
Dissi mostrandole il mollo pene: devo pulirmi un attimo, poi mi venne un “ me lo pulisci tu” ? Mi guardo sorpresa poi fece un sorriso e il mio mollo uccello fu lavato sotto il getto del rubinetto dalle sue delicate mani. Infine mi asciugò con una salvietta e tornammo tenendoci per mano freschi e puliti sul letto.

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