Skip to main content

Estate 1993

By 11 Marzo 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Quell’estate proprio non volevo andare al campeggio dalla zia, non ne avevo nessuna voglia.
Avevo 18 anni ma i miei non mi lasciavano di decidere come passare le mie ferie.
E così mi aspettavano 2 settimane nel bungalow preso in affitto al mare dalla zia e la sua famiglia.
Mio cugino di 22 anni, lei e suo marito.
Solo al pensiero di mio cugino scatenato com’è mi si rizzavano i capelli.
Arrivai al campeggio di lunedì e subito la zia mi avvisò che sarebbero andati via l’indomani per tornare dopo 1 settimana.
Mi prese malissimo, già immaginavo le scene, pulire, cucinare, senza l’aiuto di quel fannullone di mio cugino Marco.
L’unica consolazione fu che il bungalow era carino, una camera matrimoniale per gli zii, una cameretta con due letti, un bagno carino, un piccola cucina e un piccolo soggiornino, con un divanetto e una tv.
Senza considerare che bastava attraversare la strada per stare direttamente in spiaggia. Inoltre il campeggio era fornito di una bellissima piscina, sala giochi, bar e ristorante. Insomma almeno non mi sarei annoiata.
Preferivo la piscina al mare, almeno al mattino, i ragazzini che tirano la sabbia proprio non li reggo.
Così l’indomani mattina mi alzai con calma, lessi il biglietto che aveva lasciato la zia con dentro 100 mila lire per comprare un po’ di viveri per la settimana.
Bevvi la mia tazzona di latte, presi il mio bel asciugamano e il costume e andai a cambiarmi in bagno, lasciando Marco dormire. Non lo avevo sentito nemmeno rientrare quella notte chissà che ora aveva fatto.
Passai tutta la mattina in piscina ascoltando il mio cd portatile, era ora di pranzo quando decisi di rientrare al bungalow.
Mi affacciai nella mia stanza, e vidi Marco dormire ancora.
Meglio così, almeno non dovevo cucinare. Mi preparai un panino e mi misi sul dondolo in veranda a leggere uno di quei libri romantici che mi ero portata.
Erano le 2 e cominciava a far davvero caldo, così decisi di entrare al fresco del bungalow.
Non mi andava di mettermi a leggere sul letto degli zii mi sentivo a disagio a star sul loro letto, ma piuttosto che stare chiusa nella stanzo con Marco che russava alla grande, decisi di mettermi sul lettone.
Lessi un po’, ma gli occhi mi si chiudevano dalla stanchezza. Le vasche fatte in piscina e il caldo, stavano facendo il loro effetto.
Mi addormentai come una pera cotta.
Mi svegliai verso le 17, sudata per il caldo, mi alzai per andarmi a lavare il viso, aprii la porta del bagno e trovai Marco che stava facendo la doccia.
Chiusi subito la porta e non fiatai.
Marco si era accorto di me, ed uscì tenendo un asciugamano intorno alla vita e sorridendo mi disse:
– Che c’è ti vergogni di un uomo nudo? eppure mi hai già visto senza mutande.
Lo sapevo che avrebbe tirato fuori quella storia.

Erano passati un po’ di mesi da quando vidi mio cugino nudo per la prima volta. Era il giorno di Natale, eravamo a casa dei nonni e dopo pranzo eravamo usciti a camminare un po’, Faceva freddo e ci siamo rifugiati nel portone del palazzo, seduti sui gradini del sottoscala.
Fu lì che Marco iniziò a toccarmi, prima quasi per caso, poi con insistenza, il seno, le gambe.
Mi disse che aveva voglia di godere, e mi chiese se avevo mai visto un uomo farlo.
Si segò davanti a me, ed io rimasi sconvolta dal vedere uscire tutto quel succo bianco dal suo pene.
Nei mesi seguenti prima di addormentarmi ricordavo ancora quella scena, eccitandomi e masturbardomi. Immaginando varie situazioni, tipo come sarebbe stato succhiarlo, toccarlo, o andare ancora più a fondo.
Erano solo mie fantasie però!

così gli risposi:
– Sì ti ho già visto senza mutande e non è stato di certo uno spettacolo indimenticabile.

Speravo di averlo messo a tacere…
Sorrise si vestì e se ne andò.
A cena non rientrò ed io andai a mangiare una pizza con un gruppo di ragazzi e ragazze che avevo conosciuto.
Tornai alle 2 di notte pensando di trovare Marco a letto, invece il suo posto era vuoto.
Mi spogliai, misi solo una maglietta e gli slip e mi addormentai.

Mi svegliò la luce che Marco accese per trovare la porta del bagno.
Guardai l’orologio che avevo sul comodino, ed erano le 4.
Feci finta di continuare a dormire per paura che Marco tornando dal bagno si accorse che ero sveglia. Non avevo assolutamente voglia di mettermi a parlare alle 4 di mattina!
Tornò dal bagno si spogliò completamente e si mise a dormire nudo.
Avevo notato il suo rigonfiamento… e quando si tolse gli slip notai il suo pene in leggera erezione.
Sentii subito la mia passerina bagnarsi.
Restai ferma immobile, avevo paura persino a respirare, come se potesse sentire la mia eccitazione dal mio respiro.
Marco continuava a rigirarsi nel letto, sentivo che non dormiva, io restavo ancora immobile senza muovermi.
Dopo un po’ sentii lo stimolo di andare in bagno, non volevo alzarmi, no assolutamente, chissà che avrebbe pensato se mi avesse vista andare in bagno.
Ma non avevo molta alternativa non riuscivo più a trattenermi.
Mi alzai al buio e andai in bagno sperando che Marco dormisse.
Feci la pipì, mi lavai come mio solito e mi diressi di nuovo a letto.
Pensavo non mi avesse sentito, ma passandogli vicino lui allungò una mano tirandomi il pizzo della maglietta.
Cacciai un urlo spaventata e lui cominciò a ridere a crepapelle.
– STRONZO! – lui, che ancora rideva, disse
– soffri di insonnia anche tu?
– No, non soffro d’insonnia dovevo semplicemente andare in bagno.
– Non riesco a dormire – disse lui, tornato serio.
– Come mai? hai caldo?-
– Veramente ho voglia di godere, ma ci sei tu e mi tocca trattenermi così non posso segarmi come faccio tutte le sere-
Sentii il mio viso andare a fuoco, e gli dissi
– Beh scusa se ti sono di impiccio se vuoi ti lascio solo e vado a dormire sul lettone!
senza farlo ribattere presi il mio cuscino e andai sul lettone.
Mi stavo addormentando, ormai saranno state le 5 passate, ero tra le veglia e il sonno, quando sentii il letto abbassarsi al mio fianco. Non sapevo se stessi sognando o se fosse la realtà.
Lo capii poco dopo.
Marco si era messo dietro di me e mi stava facendo sentire la sua eccitazione.
– So che sei sveglia, dammi una mano a godere, ti farò divertire, e stavolta parteciperai anche tu.
Non dissi una parola, sentire un uomo eccitato mi fa perdere il controllo.
Così lasciai che mi voltasse facendomi mettere supina.
Mi alzo la maglietta e guardo il mio seno, che era già una 4 abbondante.
– Cazzo, hai due tette bellissime-
Le sfiorò prima con la mano, poi iniziò a succhiarmi il capezzolo del seno destro, che subito diventò duro tra le sue labbra.
Iniziò a massaggiarmi il pube da sopra gli slip, affondando all’altezza del clitoride.
Gli slip si bagnarono in pochi secondi e senza dire nulla si mise tra le mie gambe, sfilandomeli.
Infilò un dito dentro la mia fica, e sentì che ero fradicia.
– Ti piace essere toccata…
Non parlavo, ma il fatto che mi stesse toccando, provocandomi piacere, ed eccitandosi a sua volta, mi stava facendo impazzire.
Infilò due dita….
– La mia cuginetta non è vergine
– Già – risposi
Iniziò a muoverle dentro di me, avanti e indietro. Mi scopava con le dita…
Stavo per godere… sentivo crescere quell’onda di calore dentro la mia fica, ecco sto per godere- continuavo a pensare.
ma Marco interruppe quel che stava facendo alla mia fica.
-Non voglio farti godere subito troietta.
Prese in mano il suo cazzo ormai diventato enorme, e lo guidò dentro di me.
Strinsi le gambe. Non volevo essere penetrata da mio cugino, non prendevo precauzioni, avevo paura.
Me le allargò con forza – Ti scopo tutta ora –
Ed io dissi quasi piangendo. – No ti prego, ho paura di restare incinta-
avvicinando il suo cazzo alla mia fica grondante disse – sei una vacca, non dovevi cominciare se non volevi finire –
E infilò la sua cappella dentro la mia fica.
Continuavo a ripetere – non farlo –
ma lui continuava a muoversi dentro di me,
mi ritrovai a dire – continua ti prego, sborrami in fica –
e lui che non perdeva occasione di farmi sentire troia mi disse – fino ad ora avevi paura di essere messa incinta ed ora vuoi che ti sborri dentro? sei solo una lurida vacca-
Sentendo quelle parole venni, colando tutto il mio piacere sul cazzo di mio cugino, e sul letto.
Sentivo il suo ritmo diventare forsennato non aspettavo altro che il suo getto dentro il mio utero, quando invece si fermò, lo tirò fuori e mi schizzo su tutta la pancia.
Mi fece alzare e mi infilò il suo cazzo in gola
– puliscimelo vacca, avrò modo di sborrarti dentro e sarai sempre tu a chiederlo.

Quella non fu l’unica volta con Marco, ma la prima di numerose scopate.

Leave a Reply