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Racconti Erotici

FEUILLETTON 3

By 18 Maggio 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

FEUILLETTON 3

Milena

Giannino, il proprietario della più famosa disco della Riviera alta, fu particolarmente felice di rivedere all’ingresso il Professore.
Trovava Maurizio oltremodo simpatico, ed inoltre lo stimava.
Ehilà Prof…
Come stai Già”.
Io bene’tu”..? Accomodati al mio tavolo” ti raggiungo più tardi.
Anche Rinaldo fece festa a Maurizio, battendogli affettuosamente la mano sulla spalla ed accompagnandolo premurosamente a sedersi.
Non ci fu bisogno che il giovane ordinasse, Rinaldo sapeva già cosa bevesse. Al cameriere che attendeva alle sue spalle bastò un cenno.
Maurizio sedette e si guardò intorno. Frotte di giovanissimi si accalcavano all’ingresso, tutti eleganti, anche se casual. Coloro che superavano i vent’anni sarebbero arrivati più tardi.
Il locale cominciava a riempirsi, la musica rimaneva ancora in sottofondo.
Due sue studentesse lo sorprendono da dietro.
Ciao Maurizio”.ciao prof”’
Sabrina e Angelica.
Non siete partite ?
Si aggiunge Patrizia, “Patty”.
Ciao prof, come mai qua ?
Come siete eleganti !
Le ragazze si siedono un attimo; giocherellano, cincischiano, cazzeggiano con il loro professore più bello.
” Maledetto ” lo definiscono vedendolo attraversare i corridoi. Non sono le prime né saranno le ultime a masturbarsi, rivedendoselo davanti nelle ore oziose.
Patty, che &egrave al quarto anno, ci ha avuto pure una storia. E’ una gran bella ragazza, Patty, una mora alta e formosa, di Foligno. Assomiglia a quella attrice famosa.
Ci é andata sette otto volte, a dormire nell’abbaino di lui.
Questa sera l’accompagna il fidanzato, arrivato sulla Porsche Carrera4.
Dopo cinque minuti i quattro si alzano e raggiungono il tavolino da lui prenotato.
Giannino passa di lì un momento. Chi &egrave quella mora ?
Patrizia”..si laurea quest’anno. Bella eh ?
Cavolo”.dovrebbe fare l’attrice o la modella !
Giannino, anche se fa il discotecaro, si &egrave laureato venticinque anni fa in letteratura moderna.
Ma lo attirava di più il mondo dello spettacolo, del divertimento. Era lì che poteva esprimersi, tirare fuori le sue potenzialità.
Lo raggiunge la sua compagna, che saluta Maurizio con un bacio sulla guancia.
Vestita in modo ricercato. Una biondina esile ed alta, carina, separata dal marito da tre anni perché questi non poteva mantenere il suo vizio, e le sue continue peregrinazioni per boutiques.
Ci sono ventitre anni tondi, fra loro, ma nessuno glieli darebbe, perché Giannino &egrave un tipo giovanile.
Poi la ragazza se ne va a dare un’occhiata alle cassiere all’entrata.
E pensare che io’..quant’&egrave che faccio questo mestiere”non l’ho mai toccata”mai che l’abbia voluta provare”. . Fa Giannino guardando Maurizio. Ma &egrave a sé che parla.
Io invece ci sono dentro”.senza sapere poi nemmeno perché. Risponde l’insegnante.
Brutta roba. Esclama allora il proprietario del locale, dando una pacca sulla spalla di Maurizio.
Si alza, e va a salutare un personaggio appena intravisto.
Si sono fermati al tavolino altri studenti; hanno riso, scherzato, a due di loro Maurizio ha offerto da bere: pina colada e caipirosca.
Ehi prof”’sei venuto a beccare !
Voi invece”’mi sa che stasera finisce come le altre”
Anche i due si alzano imbaldanziti dai cocktails, e Maurizio rimane solo un’altra volta.
Giorgia, all’una e trenta, arrischia una passeggiata in incognito.
Si ferma all’inizio del corridoio che passa dietro gli uffici, &egrave sicura che lui la vedrà.
Infatti Maurizio, come se ne avesse sentito lo sguardo, focalizza nella sua direzione. Si alza, le va incontro, le offre il proprio gin fizz.
Lei lascia che una gocciolina dall’orlo del bicchiere le sfiori le labbra, dice buono, gli da un bacio leggerissimo, a labbra chiuse. Gli sorride.
Vengo a dormire da te, cosa pensavi…..?
Deve andare, deve continuare con lo stretching. Una carezza seminascosta.
Si voltano insieme, allontanandosi l’una di spalle all’altro.
Patty sta ballando in una delle piste esterne, lì vicino. Il suo corpo é coinvolto dalla musica sfrenata; alta e slanciata com’&egrave, può permettersi di guardare oltre la trentina di teste.
Patty, pensa lui, e si permette, questa volta, un’immagine più sguaiata che il suo solito.
I loro occhi si incontrano. E’ il centesimo di un secondo, anche meno.
Il fidanzato alza lo sguardo girandosi completamente verso Patrizia, sorridendole; la nasconde.
Non ha visto, dice a se stesso il prof. Ma anche se”..cosa mai avrebbe potuto pensare ?
Il proprietario lo raggiunge di nuovo, siedono insieme.
Parlano quasi urlandosi nelle orecchie per una mezz’ora, del poeta che Giannino ha scoperto: di Gerard Manley Hopkins.
Sublime questo abate scozzese, esclama Giannino estatico, dovresti leggerlo’.veramente !
Partono i fasci di luce, la musica ora &egrave udibile appena. Milena, la compagna, si precipita a sedersi pure lei. Sotto il tavolo ricoperto dal panneggio allunga la coscia destra contro quella di Maurizio che vorrebbe scostarsi, ma &egrave stato messo in mezzo. A sua volta, andrebbe a sbattere contro l’ altro uomo.
Milena sa di Giorgia. Anche delle due volte precedenti.
Lo conosce da troppo tempo lei, Enry.
D’altra parte &egrave stata l’ amica del ragazzo, adesso in comunità, a raccomandarla alla disco per sostituirla nel posto vacante di cassiera.
Come ha iniziato ad essere più carina, quando ha capito che c’era nell’aria qualcosa di eccitante, che Enry non poteva trattenersi !
E’ addirittura corsa via dallo sgabello andando a rifugiarsi nel divano d’angolo del priv&egrave&egrave. Facendogli cenno con quasi le lacrime, sotto gli occhialini da millenovecentocinquanta euro, di seguirla.
Ma va !
Dì”..mi sa che &egrave stato Rinaldo, con quella mi…..che si ritrova, &egrave stato lui a volere ridarci dentro l’ultima volta. Non ne poteva proprio più, quella scema. L’ha sderenata.
Ma non vi faceva schifo ?
Dì”.ha cominciato lei”..le altre volte si é presa su solo la roba”.Rinaldo s’&egrave messo a bestemmiare come un turco’..nemmeno le lenzuola ha buttato, quella porca’.. per fortuna che m’ ha pagato prima !
Per tutta la durata dello spettacolo Milena, approffittando delle assenze temporanee di Giannino, del fatto che sono nella più completa penombra, blandisce Maurizio con frasi maliziose, con sguardi che lui solo può vedere, decantandogli esageratamente, per un’altra donna, la bellezza di Giorgia.
La sua gamba sotto il tavolo non sta mai ferma, la sua mano sopra, pure.
Fino a farlo cadere in un increscioso imbarazzo, da cui lo libera Giannino, arrivato per godersi la fine dello streap.
Avrebbe dovuto essere, quella notte, solo per loro. Invece é Patty a rovinarla, con quel suo sciocco commiato alla coppia riformatasi.
Con quel suo rimanere attardata di un mezzo passo rispetto al fidanzato quando se ne va a nottata fonda, con quel suo stupido, brevissimo saluto delle quattro falangi, quel lasciarsi indietro un’ occhiata.
Segnali che Giorgia non poteva non cogliere.
Chi é quella……..ti conosce ?

FEUILLETTON 3

2^ Puntata (che doveva pubblicarsi di venerdì)

Se c’era una cosa che Maurizio sapeva, innatamente sapeva, era lo spirito della donna.
La sua fortuna, o sfortuna con esse, dipendeva da quello.
Non dal suo fisico o dal suo viso, né più né meno di tanti altri: molti studenti, ad esempio, lo superavano già in altezza. E quella più gioventù non era affatto brutta o malfatta.
Non prese in giro Giorgia, non era ingenuo.
Tacciò la sua domanda rispondendole che l’ anno prima, con quella ragazza, aveva avuto una storia. Finita, chiusa.
Erano rimasti amici, lei stava finendo il corso di laurea dove lui insegnava.
Non le disse ” circa un anno fa “. Specificò ” l’anno prima “. Perché la curiosità di lei non andasse oltre.
Le disse una semiverità che in seguito avrebbe potuto forgiare, meglio definire soltanto se si fosse reso necessario.
Per continuare.
Questa: la conoscenza.
Il giovane ” Professore ” sapeva cosa continua a scorrere nel sangue delle donne: una barbarie unnica.
Una volta selezionato l’oggetto, ” la direzione “, eccole cavalcare con la sete mai spenta della conquista.
Sacrificio e conquista. Conquista e sacrificio perché il fuoco nelle loro tende non si spenga.
Solo i disertori, i rinnegati, si spargono; si fermano, si perdono.
Come quei popoli nomadi, i quali con determinazione e ferocia, con abnegazione suprema, furono capaci di costruire in qualche decennio ciò che non era riuscito in tanti secoli a Roma.
Così sono le donne nell’amore.
L’ uomo &egrave un sussidio: l’ impero lussureggiante vagheggiato, il sogno rivelatosi pieno di meraviglie.
O no.
Allora si cambia direzione.
L’orda continua a marciare, notte e giorno, giorno e notte, instancabile fino all’altra meta.
Un’ altra meta che, dopo un lungo assedio, dovrà cedere i suoi confini. Non ci si può fermare.
L’ uomo resiste, le mura non si sgretolano ?
Si accendono più fuochi, si bivacca, si studia, si riprogettano le macchine, si analizzano le strategie d’attacco, la profondità delle cinta e dei fiumi, le alleanze, le trincee, i cunicoli, l’inganno, il disinganno.
All’amore come alla guerra.
Tutto ciò che può servire. Fino alla resa. Deve valerne la pena, però.
Solo dopo aver sfondato le città imperiali, gli Unni si riterranno soddisfatti.
Povero maschio, povero leone, che brancola con la criniera al vento !
Come gli assediati, ha anch’egli però due scelte.
Farsi sconfiggere, cedere e finalmente riposarsi nell’abbraccio del più forte, o resistere: morire per l’apatia della fame e della sete. Volgarmente detto: darsi sui maroni”!
Comunque chi &egrave dentro le mura la deve per forza conoscere, la natura dell’assediante. Chi lo renderà schiavo sarà un padrone benevolo o dispotico ?
Sono io a parlare ?
Io ripeto soltanto, con parole ed immagini ben più rozze, ciò che Giorgia era in quel momento.
Una furia rapitrice, la seduzione palese che non puoi vederla, sotterranea.
Il suo aspetto era altare e simbolo della pacifica arrendevolezza di una giovane donna innamorata.
Niente di più falso, niente di più accattivante.
Fosse durata un’ora, un giorno, un anno, lei adesso voleva che Maurizio fosse suo. Non più due labbra dolci, il bel discobolo.
Solo altre donne potevano percepirla, e comprenderla.
Milena, rimasta con loro fino all’ultimo, che alzandosi pigramente dal divanetto delicatamente sorretta per il gomito dal suo cavaliere, recitò, ” due angeli, mi sembrate due angeli, che coppia bella ! ”
Giorgia le sorrise, un bel sorriso sincero questa volta.
Il venerdì notte antecedente s’era sentita al culmine, così: le pareva d’essersi fermata, come lei.
Ancora io a blaterare, a rubare loro la scena, ai miei attori !
Ma dov’erano finite queste Erinni, queste Amazzoni, per milioni d’anni fino all’inizio del XX secolo ?
Dov’erano finiti questo sale, la farina, l’acqua , questa eruzione di vita ?
Tranquilli, c’erano: conchiuse da noi pavidi maschi in ” elites “.
Ecco perché, pur rivoltandomi il femminismo, sono pure contro al maschilismo, ancor più scemo.
Perché Maurizio sa che é lui, il lievito per la furia di Giorgia.

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