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gemgiskhan CENA AZIENDALE

By 17 Gennaio 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

CENA AZIENDALE

Marco lavorava in fabbrica da undici anni, e ovunque si girasse si trovava sempre a contatto con uomini, le donne erano tutte impiegate e lavoravano ai piani superiori. Da pochi mesi però, era stato aperto un nuovo reparto in cui, data la tipologia del lavoro, erano state assunte solo ragazze.
Il reparto si trovava davanti all’area ristoro, Marco e i suoi colleghi durante la ‘pausa caffè’ si trovavano a discutere su quale delle loro colleghe avesse il culo più bello o le tette più sode.
, disse Gianluca un giorno.
, disse Carlo, e sorrise a Sonia che stava venendo verso di loro per la sua pausa.
La salutarono come se niente fosse, parlarono del più e del meno e quando ritornò al lavoro continuarono la loro discussione filosofica. Fissarono l’ondeggiamento del suo sedere mentre si allontanava. disse Marco.
Sonia era, tra tutte le colleghe, quella che alimentava le loro fantasie sessuali, anche perché le altre ragazze erano dei cessi ambulanti e alimentavano solo la voglia di andare in bagno a vomitare.
chiese Gianluca.
, disse Carlo.
, concluse Gianluca.
, disse Marco guardandoli con un sorriso.
, profetizzarono i colleghi.
Per un paio di settimane non ne parlarono più, finchè non si avvicinò il natale e l’ultimo dell’anno. Paolo, un altro collega, stava girando per i vari reparti dell’azienda per prendere i nomi dei partecipanti alla cena tra colleghi che si faceva tutti gli anni.
Quando andò da Marco, lui prese il foglio e guardò i nomi dei partecipanti. C’era anche quello di Sonia. Bene, pensò, sarebbe stata l’occasione giusta per provare a scoparsela. Tanto più che a quelle cene era vietato portare i fidanzati. Disse a Paolo di segnarlo sulla lista e poi andò da Gianluca e Carlo. , annunciò.
rispose Carlo.
, disse Gianluca.
disse Marco. Sorrise e si allontanò.
Finalmente arrivò la sera della cena di Natale. I partecipanti si trovarono davanti ai cancelli della fabbrica e si organizzarono in modo da andare con poche macchine. Marco cercò di far andare in macchina con lui Sonia, invece si ritrovò con due impiegati che per tutto il tragitto non parlarono altro che di lavoro.
Arrivati al ristorante fu contento di sbarazzarsi delle piattole. Gianluca e Carlo erano davanti all’ingresso, insieme ad altri, tra cui Sonia.
chiese Marco.
rispose Carlo.
, rispose Marco e raggiunse Sonia.
Sonia stava parlando con la sua migliore amica, un troll uscito direttamente dalle fiabe nordiche.
, rispose il troll. Sonia si limitò ad annuire e a fissare Marco.
disse Marco, riferendosi, in realtà, solo a Sonia.
Indossava una gonna aderente lunga che faceva risaltare ancora di più le rotondità sode del suo culo, anche se quell’indumento gridava all’inscopabilità. Sopra aveva una magliettina che lasciava le spalle nude. Marco aveva il cazzo già duro e voglioso di assaggiare quelle chiappe. Sperava che l’amica se ne andasse per poter cominciare a tastare il terreno, e come se gli avesse letto nel pensiero il troll lasciò da soli i due ragazzi per andare incontro a delle altre colleghe appena arrivate.
disse Marco.

Scrollò le spalle.

chiese.
, rispose Marco. Le sorrise e si allontanò.
Finalmente erano arrivati tutti, così entrarono nella pizzeria e presero posto al tavolo. Naturalmente Marco sedette accanto a Sonia. Per la prima parte della cena si parlò solo di lavoro, dei capi che erano delle teste di cazzo, dei colleghi non presenti, che erano delle teste di cazzo, poi, arrivati al quarto bicchiere di vino, il ragazzo riprese il discorso con Sonia, certo di trovarla più malleabile.
le disse, andando al sodo. Senza troppi giri di parole.
Lei rimase un po’ sorpresa e lo guardò.

Non sapeva cosa rispondere e allora bevve un altro bicchiere di vino. Marco si avvicinò a lei posandole la mano sulla spalla, senza farsi vedere dagli altri le accarezzò il collo e scese lungo la schiena. Sonia sembrava apprezzare la cosa, perché chiuse gli occhi e aprì leggermente la bocca. Il vino, oltre che renderla allegra doveva anche avere un effetto afrodisiaco.
L’idillio venne interrotto dal dj che iniziò a mettere musica ad alto volume e a incitare i presenti a buttarsi al centro della sala per ballare. Sbuffando per essere stato interrotto, Marco si alzò e insieme ai colleghi si lanciò nelle danze, senza perdere di vista l’obiettivo.
Durante il ballo tornò vicino a Sonia, accaldata e leggermente sudata, il che la rendeva ancora più eccitante. Il dj passò ad una musica latino americana e il ragazzo ne approfittò come una faina. Iniziò a ballare in modo sensuale avvicinandosi sempre di più all’oggetto del suo desiderio, finchè non cominciò a strusciarsi contro di lei. Sonia sembrò non aver capito il vero motivo dei suoii movimenti e prese a ballare vicino a lui, mordendosi le labbra. Marco si portò allora dietro di lei e le strusciò il membro duro sul sedere, simulando una specie di amplesso.
Sonia inizialmente sembrò non capire, poi si girò e lo guardò.

sbottò e si allontanò verso i bagni.
Marco pensò che Carlo avesse ragione, dopotutto. La seguì con lo sguardo e vide che si girava, cercando forse l’amica troll. Invece fissò lui e sorrise.
Non aveva ragione Carlo, ma Gianluca. Marco si fece largo tra i colleghi che ballavano e raggiunse la toilette. Sonia lo stava aspettando davanti alle due porte. Non si scambiarono una sola parola, Marco entrò nella toilette degli uomini e controllò che fosse vuota, poi le fece segno di entrare. Si infilarono in un bagno e chiusero la porta alle loro spalle.
disse Marco.
rispose Sonia prendendolo alla sprovvista. Marco non avrebbe mai immaginato che una ragazza che al lavoro professava quasi la verginità, si esprimesse in quella maniera.
Il ragazzo non si fece ripetere due volte quelle parole e si sbottonò i calzoni lasciandoli scivolare sul pavimento.
Sonia si sedette sulla tazza del water e posò la mano sul suo cazzo, ancora imprigionato dai boxer.

Con il palmo della mano, Sonia cominciò a carezzargli il membro attraverso la stoffa. Intanto lo fissava con i suoi occhi verdi e si mordicchiava le labbra, eccitandolo ancora di più.

Abbassò i boxer e scoprì finalmente il cazzo durissimo, pulsante di desiderio. Lo cinse con la mano e lo scappellò con delicatezza, avvicinò la bocca e con la lingua raccolse alcune gocce di seme che erano apparse sul glande.
Marco sorrise e mosse il bacino facendo scorrere il membro sul viso di Sonia. Lei sorrise e cominciò una lenta sega, accompagnata da sapienti leccate ai testicoli. , disse Marco ansimante.
Sonia si abbassò e tirò fuori la lingua, leccandolo dall’attaccatura dei testicoli e risalendo fino alla punta. Si soffermò a stuzzicare il buchino e poi lasciò il glande appoggiato alla lingua mentre si riempiva le labbra di quell’asta dura e calda e pulsante. Lo ingoiò tutto, non era lungo ma era largo e dovette spalancare la bocca per farlo entrare.
Marco abbassò il viso e guardò la ragazza seduta davanti a lui.
Lei ricambiò lo sguardo, e quegli occhi verdi, eccitati e puntati sui suoi gli fecero salire il sangue al cervello. La testa di Sonia arretrò e Marco vide ricomparire il suo cazzo, lucido di saliva, e poi inghiottito di nuovo da quella bocca vorace e famelica.
, disse Marco.
Sonia lasciò libero il membro dalla prigione della sua bocca. Si passò la lingua sulle labbra. Fece l’occhiolino e riprese a succhiare, questa volta tenendo tra le labbra il glande mentre con la mano faceva scorrere avanti e indietro la pelle del cazzo.
Marco trattenne il respiro, nessuno gli aveva mai fatto un pompino magistrale come quello che gli stava facendo Sonia. Cercava di trattenersi, prima di riempirle la gola con il suo nettare voleva godersi il culo della ragazza.
Sonia si staccò dal membro con uno schiocco delle labbra, come se avesse stappato una bottiglia. chiese. Sembrava avesse letto nel pensiero di Marco.
Marco era ancora in preda all’estasi e non disse niente. Sonia si alzò in piedi e di nuovo si lecco le labbra tumide. Si girò di spalle e abbassò la lampo della gonna lunga. Si piegò e appoggiò le mani sul muro, ondeggiò il sedere e volse la testa verso il ragazzo. ansimò.
Marco sollevò la magliettina di Sonia fin sotto ai piccoli seni, scoprendole i fianchi, poi prese il bordo della gonna e la abbassò fino alle ginocchia. I globi sodi delle natiche apparvero in tutto il loro splendore. Sonia allargò leggermente le gambe, per quanto la gonna glielo potesse permettere.
chiese Sonia.
Marco appoggiò le palme delle mani su quella pelle liscia e calda, accarezzando e stringendo quelle chiappe.
Marco si inginocchiò e avvicinò il viso al taglio verticale che divideva il sedere. Le mani lo allargarono e vide il tessuto del perizoma che spariva nel taglio della figa, fradicia e aperta. Lo scostò e passò la lingua sulle labbra rosse e sul clitoride gonfio.
ansimò Sonia.
Marco, eccitato dai gemiti della ragazza incollò la bocca sulla figa e succhiò e leccò come una persona a digiuno da una settimana.
Sonia si lasciava leccare e agitava il culo andando incontro a quelle furiose leccate. Gli umori di Sonia schizzarono sul viso di Marco che non staccò la bocca ma si dissetò con quella fragranza di donna. Si alzò in piedi e guardò Sonia che tremava e ansimava.

Marco non se lo fece ripetere due volte, anche lui voleva sentirsi stringere il cazzo da quel buchetto stretto. Abbassò il perizoma a metà cosce, infilò la mano tra le labbra della figa per raccogliere un po’ di nettare. Sonia sussultò, era ancora sensibile per l’orgasmo. Il ragazzo passò le dita bagnate sulla rosellina dell’ano, con le mani allargò le natiche e ci appoggiò in mezzo, per tutta la lunghezza, il pene rigido. Si mosse avanti e indietro in una lenta sega fatta con il culo.
, mormorò Sonia.
Marco sorrise, e finalmente puntò l’asta dura contro il buchetto stretto dell’ano di Sonia. Ci appoggiò il glande e spinse, trovando una leggera resistenza.
, mormorò Sonia. Portò una mano dietro la schiena e prese tra le dita l’asta aiutando la penetrazione. Rilassò i muscoli anali e spinse i fianchi contro la virilità del ragazzo.
Marco spinse e il glande entrò nel condotto stretto, poi il suo cazzo venne risucchiato da una forza misteriosa e si piantò negli intestini della ragazza fino alle palle.
Sonia chiuse gli occhi e rimase immobile, godendosi il cazzo che la riempiva tutta. Mosse i fianchi in un leggero movimento rotatorio, una mano si infilò in mezzo alle cosce e cominciò a masturbarsi, accarezzando ogni tanto i testicoli di Marco. , disse Sonia.
Il ragazzo appoggiò le mani sulle chiappe calde e sode e vide il cazzo slargare l’ano di Sonia, arretrò e lo fece comparire lentamente, poi affondò di nuovo dentro di lei.
Sonia godeva, e tra il cazzo che scorreva dentro il suo sedere e la mano con la quale si masturbava raggiunse un secondo orgasmo.
Sonia venne e Marco sentì il membro che veniva stretto dai muscoli del sedere, creando una frizione irresistibile che lo avvicinò all’orgasmo. Lo disse alla ragazza.
, ansimò.
, disse Sonia.
Marco uscì dal culo di Sonia, il membro gli faceva male ed era rosso e gonfio di desiderio. La ragazza s’inginocchiò di fronte a lui, gli umori che le colavano lungo l’interno delle cosce. Lo riprese in bocca, leccando e succhiando con febbrile eccitazione.
Il lavoro di bocca di Sonia fece raggiungere a Marco l’apice dell’eccitazione. Sonia sentì il cazzo gonfiarsi e sussultare, si appoggiò il glande sulla lingua e tenne la bocca aperta mentre con la mano continuava a scorrere il membro.
Marco sussultò squassato da un violento orgasmo. Lo sperma schizzò in violenti fiotti che riempirono la bocca golosa di Sonia.
Al termine dell’orgasmo la ragazza si allontanò appena e fece vedere a Marco lo sperma che le riempiva la bocca. Poi la chiuse e ingoiò tutto il nettare. Si passò la lingua sulle labbra e fissò il ragazzo. , disse. Tornò a prendere tra le labbra morbide il pene che si stava afflosciando per pulirlo per bene, poi si alzò, si sfilò il perizoma e si tirò su la gonna.
Diede l’indumento intimo a Marco, avvicinandolo al viso. Il ragazzo sentì l’odore di femmina che il perizoma emanava.
Uscì dal bagno, seguita pochi minuti dopo da Marco. Mentre tornava da casa insieme a Gianluca e Carlo, fece vedere loro il perizoma.
I due amici e colleghi guardarono l’intimo e risero.

Questo è il mio primo racconto erotico cui ne seguiranno certamente altri. Naturalmente aspetto critiche, commenti e consigli che mi possano aiutare a migliorare. E chi volesse anche solo conoscermi e scambiare due chiacchere, è libero di contattarmi. La mia mail è: gemgiskhan@libero.it

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