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Racconti Erotici

Gin e la proposta di Ambra 2

By 9 Aprile 2021Settembre 10th, 2021No Comments

Convulsioni, febbre, delirio… dopodiché anche Abu smise col suo incessante scopare, mentre Ambra rinvenne dopo un tempo che sembrò interminabile:
“Abu… che bastardo che sei… Fotti sempre da Dio!! Adesso però voglio che sfondi per bene lei… Dai Gin, vieni qui, siediti… mettiti a cavallo su Abu…” disse esortando Abu a spostarsi e a mettersi a sedere sul divano. Poi fu Lui ad allungare il braccio e a prenderti  con forza e caricandoti lentamente su di Lui… Il tuo corpo era come senza vita ed eri come una marionetta nelle loro mani… Ti fecero scivolare lentamente lungo tutto il cazzo di Abu per poi fartici andare su e giù… quindi Ambra riprese a molestarti… prima a schiaffeggiarti lentamente le natiche, poi sempre più forte fino a fartele diventare rosse e bruciare… per poi iniziare a tormentarti il buco del culo con le dita, dantotele pure da leccare e succhiare… .
Così mentre Abu ti guardava fisso e sorrideva spavaldo, scopandoti come una bambola di gomma, anche Ambra venne a sedersi dietro di Te, sulle sue ginocchia, facendoti aderire al suo corpo e portando le sua mano in fondo alla tua bocca o a stringere il tuo collo, o aggrappandosi con forza ai tuoi seni, tormentandone i capezzoli, per poi scendere a tormentare figa e clitoride, anche con le unghia… infine afferrandoti i capelli, torceva la tua testa per baciarti lasciandoti senza fiato e  lasciando che le vostre salive, colassero ovunque, mentre Lei non si controllava più dall’eccitazione e dal piacere di farti male.
Abu a un certo punto aumentò la cadenza, muovendosi con rinnovato fervore e Ambra notando il nuovo ritmo ti bisbigliò perfida:
“In mio Abu, sta per venire…. vuole riempirti di sborra, troia schifosa!”. Così ti rianimasti e cercasti inutilmente di divincolarTi per non farti venire dentro: “No! Noooo! Dentro no… Ti pregooo!” Singhiozzavi terrorizzata sapendo di essere nei giorni fecondi, ma lei lo strinse sempre più forte a Te, invitandolo a scoparti ancora più forte… senza nessuna intenzione di liberarti o farti sfuggire.
“Oh, si invece… sta per venirti dentro, puttana! Ooooohhhh! Godi… cagna, lurida vacca puttana! Preparati! Sta per sborrarti dentro, Troia! Viene!!!”
Urlava ora Ambra e con tutta la sua forza! …Mentre il cazzo di Abu Ti esplodeva dentro, continuando a sbatterTI, schizzando in TE il suo caldo, giovanile e denso sperma, riempiendoti completamente la figa, mentre Tu sentendo lo sperma arrivarti in vagina, in preda a un raptus, spingesti d’istinto fino in fondo… facendoti penetrare ancora di più e venendo contemporaneamente a lui, inarcando la schiena per un orgasmo devastante e lasciandoti andare in un grido che si perse assieme all’urlo di Abu…
“Ooooooooooohhhhhhhhhh!!!!!!!!!!”
Poi si accasciasti tra di loro, ansimando e tremando, sudata, farcita, mentre Ambra tormentando adesso di nuovo il tuo ano ripeteva: ”Che bellooo! Che belloooo!… Ti abbiamo chiavata! Mammina perfettina… ti abbiamo chiavata!!!”

Così lo statuario dio d’ebano era venuto dentro di Te con una violenza e intensità a te ignota fino ad allora, e non ancora soddisfatto, già pochi istanti dopo, aveva ripreso a giocare col tuo corpo. Fu allora che Ambra lo riprese:

“Ora vai pure! Abu” Gli disse Ambra.
“Si! Si! Signora“ – Rispose lui chiedendo:”Ma…possiamo scoparla anche dopo o domani?”
“Non so! Ti chiamerò io quando.”
“Sai Signora… Vorrei chiavare pure il culo della Signora! Mi fa chiavare il culo? Dai …ti prego!” Gli disse sorridendo come se Tu fossi un giocattolo o una bicicletta da provare.
“Si! Si!… Poi te lo faccio chiavare.” Le rispose:” Ma ora torna al tuo posto, te lo dico io quando è il momento.”
“Va bene! Grazie Padrona.” Disse e riprese a rivestirsi, felice di quello che era accaduto, felice di aver avuto fatto un pompino e aver chiavato quella bella mamma così austera che aveva notato in paese…

Ambra si avvicinò a Te. Mentre Tu, sentendo lo sperma che Ti usciva dalla figa e Ti colava all’interno delle cosce, eri impaurita.
“Perché mi è venuto dentro? … E se mi ha messa incinta?” Dicesti preoccupata e spaventata. “Io ho già due figli!” Aggiungendo tra le lacrime, ma lei ti rassicurò:
“Stai tranquilla, posso farti venire dentro tutte le volte che voglio, è sterile… e poi, ho tante belle pillole qui, per ogni evenienza…possiedo quasi una farmacia, o una drogheria… Ahahahaha!”. Tu a quelle parole ti calmasti, ma quello che avevi subito era ancora nulla in confronto a quello che Ti aspettava.

“La Signora, gradirebbe qualcosa dal bar?” Ti disse Abu, ritornato in livrea, come un impeccabile domestico…
Il sentirti chiamare “signora” Ti fece lo strano effetto di un barlume di rispetto e d’istinto allontanasti una ciocca di capelli dagli occhi che con il sudore ti si era appiccicata alla fronte, girandoti non curante di lui, alzando il busto e dandoti un contegno, mentre lui ti indicava con aria compita l’angolo bar.
Stranamente quella inconsueta situazione ti stava procurando un turbamento nuovo, così nel tornare a vederlo così compito e statuario, ti fece venir voglia che si spogliasse e ti si riavvicinasse… Ti sentisti di nuovo bagnare tanto da vergognartene perché ormai fra le Tue cosce non si distingueva più lo sperma, il sudore, la saliva e gli umori di eccitazione, mentre Ambra con il suo sguardo lascivo, spiando e manipolandoti tra le pieghe del tuo corpo, ti ricordava che “Tu eri una così brava mammina… e ora guarda come sei ridotta.. sembri una meravigliosa sgualdrina…Ahahahah!” Esclamò ridendo e dondolando il busto sulla poltrona.
“Comunque piaci proprio anche ad Abu!” Esclamò sorridente:” Finirà che ti faccio montare anche il culo vedrai!” Esclamò facendoti trasalire.
“Smettila ti prego con questi discorsi.” Dicesti a lei.” Lo sai che mi spaventano”.
E nella Tua ingenuità e momentanea confusione non ti rendevi conto che invece di fugare ogni minaccia, finivi per rendere più eccitante lo spettacolo a chi, come un segugio, studiava ogni tua parola o movimento per corromperti alla sua lussuria… Eri abituata ad avere spasimanti, cani che ti giravano attorno annusandoti con l’intenzione di montarti, ma Ambra ti terrorizzava e ne ascoltavi spaventata la voce, calda e rauca che ti incuteva timore con quelle parole, come ipnotizzata dalla sottomissione di quella situazione… per cui i tuoi atteggiamenti di vera paura, mentre parlavi quasi balbettando, emanavano un fascino irresistibile, a cui Ambra non era insensibile.
“Prepara degli altri cocktail, Abu… la nostra mamma, ha bisogno di qualcosa di forte, di ancora più forte”
Come ignorando cosa fosse appena successo, cominciò a parlarti con naturalezza: “Come sei bella… Tonica… hai fatto due bambini ma sembri una ragazzina… hai una figa stretta…un seno piccolo… ma è magnetico… con questi due piccoli capezzoli arroganti… mi fanno venire voglia di torturarli…. Di strapparteli a morsi… Bevi su…che poi ne prendiamo un altro… mi fai venir sete… Sembri proprio una ragazzina… sai, ogni tanto qualcuna capita qui… più spesso sono modelle che arrotondano o studentesse in cerca di un po’ di bella vita… Sai, non so se hai notato, non c’è solo Abu, io ho una intera ciurma di giovani bellissimi… – hai visto la mia cameriera personale? No? Te la farò conoscere molto presto… Se sopravvivi a me! Ahahaahha  Sono molto molto intraprendenti i miei ragazzo, sa?… li pago bene, Li pago benissimo… e loro mi sono molto devoti, così ogni tanto, oltre alla spesa, sapendo che sono golosa…  portano su qualcosa da mangiare anche a me!… Ahahaha… Conoscono i miei gusti… sanno che a me piace la carne fresca…  giovani e ingenue…  E ce ne sono tante sai? Sono attratte dal mio panfilo o dalla bellezza del mio equipaggio…  così quando i ragazzi scendono, fanno facilmente conoscenza  e poi le fanno conoscere anche a me… e io le divoro… Ahahah… Si, si… Non me le gusto, sai? Le divoro…non so che mi succede, ma divento famelica… e faccio provare loro di tutto! …le faccio sognare, le vizio e … poi le cambio… le trasformo… faccio perdere loro l’ingenuità, il candore, il pudore… escono diverse… affamate di piacere… esaltate… fameliche, qualcuna persino corrotta… perversa… ma, anche pronte ad affrontare il mondo di lupi che c’è fuori… molte mi ringraziano e mi portano persino delle loro amiche… “ Parlava in continuazione con frasi e allusioni che facevi fatica a comprendere, spaventandoti, mettendoti in soggezione, ma anche eccitandoti, finché sorridendo sorniona, dopo un lampo di malizia nei suoi occhi e attimo di silenzio, fingendo una distrazione, versò lentamente ciò che restava del suo cocktail tra i suoi seni, esclamando: “Oh ..che sbadata, cara Gin, che disastro…vorresti per favore aiutarmi… a pulirmi?” .
Era stato un gesto di sfida accompagnato da uno sguardo magnetico e perverso… un invito a precipitarti!!!… Eri timorosa… ma eri anche attratta e ormai docile… “Si, Gin…aiutami…puliscimi Tu… sono certa che saprai pulirmi per bene? Ma prima finisci il tuo cocktail… su, tutto in un sorso! Brava!” Poi lentamente, prese con dolcezza la tua testa e la avvicinò prima alla sua bocca per un lento bacio lascivo, poi la spinse sui suoi seni e sulla sua pelle di anziana bagnata dall’alcool…invitandoti a leccare.
“Leccami… dai…puliscimi…Brava!… Così devi essere… docile…Brava… Cerca di pulire bene… Tutto…Fino in fondo”.
Mentre le leccavi i seni curati ma grinzosi, stando rannicchiata su di lei, Ti posò la mano sul retro di una gamba, in una leggera carezza, in attesa. Quindi la mano si fece più audace e salì oltre il ginocchio muovendosi sulla coscia in un leggero massaggio, mentre dietro lei Abu vi fissava. Con il capo chinato sul suo corpo leccavi e succhiavi come rapita i seni di quella donna, non riuscivi a fare altro, tanto era piacevole e lascivo quel contatto perverso con la sua pelle profumata e rugosa sulla tua lingua, mentre la sua mano saliva sempre più solleticando ormai l’interno delle cosce… Non riuscivi ad opporti, la tua volontà era come annullata dalla paura e dal piacere che stranamente provavi, il turbamento era così forte… che chiudesti gli occhi e Ti lasciasti andare.
Eri ormai soggiogata: Ambra aveva capito che eri completamente nelle sue mani e senza più esitazioni, sempre lasciandoti rannicchiata e abbracciandoti, giunse con le dita fino alla tua fessura rosea già abbondantemente impregnata e fradicia, mettendo bene in vista il tuo culo e la figa allo sguardo di Abu, per poi scivolare e distendersi essa stessa sul grande divano, affondando il viso tra le tue cosce, leccando e percorrendo con la lingua il solco umido tra esse, nonostante che gli odori intensi che avevi addosso.
Ti divaricava e ti esponeva, per arrivare al buco osceno dell’ano, soffermandosi a succhiare con perfidia, sia la sporgenza carnosa e turgida del clitoride, che congestionato faceva capolino tra le grandi labbra, sia insalivando e giocando con le dita, la tua rosetta proibita, rendendola sempre più morbida e cedevole, mentre anche Tu, con un riflesso incondizionato, spalancavi sempre più le cosce per godere appieno di quel trattamento che ti procurava sensazioni piacevoli ed esaltanti.
Ambra ora ti manipolava per mettere entrambi i tuoi buchi a disposizione di Abu che si era intanto avvicinato. La situazione era di nuovo incandescente: una perversa donna matura ti aveva coinvolta in un orgiastico 69 lesbico con un maestoso uomo di colore… ed entrambi erano ora concentrati sulla tua carne chiara e tonica, sul tuo culo già messo a macerare dalla sapiente bocca e manipolato dalle esperte dita di Ambra, che preparava i tuoi buchi ad essere violati e sfondati…
Abu, non aspettava altro… la scena aveva provocato in lui una evidente eccitazione e si abbassò ancora i calzoni e le mutande fino al ginocchio sfoderando il suo duro, teso e nodoso cazzo, di cui ora prepotentemente puntava la grossa e pulsante cappella nera verso il tenero, pallido e indifeso sedere davanti a lui.
Fu Ambra a prendere e stringere per bene il cazzo in mano, bagnandolo prima nella tua figa, strusciandolo per inumidirlo e renderlo viscido per poi puntarlo direttamente verso il buco del tuo culo che aveva sapientemente preparato e reso accogliente…
Eri persa, ubriaca ed eccitata… non capivi più neppure cosa stesse succedendo là sotto… dove una corrotta gentildonna e il suo aitante inserviente di colore, avevano preso possesso di Te e manipolavano le tue più intime cavità. Il Cazzo di Abu era grosso anche per Te che pure ne avevi conosciuto tanti… e dovettero lavorare un bel po’ prima che la punta del maestoso mattarello potesse forzare una carne pur morbida e pur violata, preparata da lingua e mani esperte. Così a poco a poco, con impegno, superarono le difficoltà fino a farti accogliere nel culo persino in grosso cazzo di Abu che inzuppato dei tuoi umori e della saliva di Ambra, riuscì a dilatare le tue mucose, iniziandoti a chiavarti prima piano e poi con sempre più foga, facendo aderire il suo scroto contro il Tuo soffice cuscino di carne, mandandoti fuori di testa.

“Dai Abu… sfondale il culo… riempila col tuo grosso cazzo nero… dai, fai vedere a questa bellissima puttana quarantenne bianca come sa fottere bene un ragazzino nero di venti… dai… Abu, potresti essere suo figlio… e Lei la mia… dai, spaccala…voglio sentirla urlare sempre più forte… rompile il culo… non essere delicato… non vedi che voglia ha di essere devastata… dai…facciamola tornare a casa con il culo rotto e la figa slabbrata… dai voglio che ricordi a lungo questa nostra meravigliosa prima orgia… che non ne possa più fare a meno…

Così Abu passò le sue braccia robuste sotto il tuo busto, schiacciato sulla seduta del divano, afferrandoti saldamente le mammelle, in quella confusione di corpi aggrovigliati, strizzandole con forza, senza più alcun riguardo, con i capezzoli ormai duri come il marmo, segno chiaro che malgrado ti stessero sfondando, volevi sentire tutto dentro di te quel cazzo gigantesco. E mentre Ambra schiacciava sempre più forte la tua testa alla sua figa, soffocandoti… Abu si muoveva sempre più all’interno di te, in profondità crescente, con cadenza regolare, ma sempre più intensa, con il glande sempre in tiro, duro, godendo del calore bianco delle mucose del tuo culo e della morbida stretta delle pareti anali intrise di umori e prossime a lacerarsi.
Godevi e gemevi e soffrivi delle dimensioni del cazzo che Ti scavava dentro, ti spanava inesorabile una pelle prossima a lacerarsi e muscoli sfinterici ormai strappati: in paese avevi fantasticato su quel dio d’ebano, non immaginando certo avresti potuto trovarti in una situazione così estrema … ma ora eri come drogata dai colpi che subivi… e che a malapena sentivi, via via sempre più violenti e duri, capaci di romperti il culo e farti sobbalzare sul divano, fino a farti male… fino a farti dire “Basta…” a chiedere aiuto… a dimenarti e piangere… per una violenza sempre più estrema tra preziosi broccati ormai macchiati dai vs umori… per un dolore che sentivi fra le cosce e gli spasmi al basso ventre… ma che era ben poca cosa di fronte al piacere perverso che cresceva devastante in Te, in Voi.
Persino Ambra era diventata cattiva… tenendo ferma la tua testa, strusciava sempre più forte la sua figa sulla tua faccia, facendoti annaspare e mancare il respiro… Urlasti come mai prima d’ora quanto il cazzo di Abu cominciò a entrare e uscire dentro il tuo culo… con violenti colpi violenti inferti senza un briciolo di pietà… e mentre Ambra si masturbava scopandoti il viso e sporcandoti l’anima… la lussuria divenne come un’onda gigante… che Vi travolse con orgasmi violenti, squassanti d’intensità e di durata incredibile, con termini sudici e spasmi sonori di godimento e dolore che Vi travolsero a ondate successive facendovi contorcere a lungo come anguille drogate e invasate.
Urlavi e singhiozzavi insieme, incontrollatamente, godevi in modo bestiale, graffiando con le dita e strappando quei tessuti preziosi, urlando oscenità… chiedendo tu stessa di essere devastata, disfatta, distrutta, annientata, sporcata, di essere puttana, venduta, lordata, sottomessa, marchiata… Abu non riuscendo più a resistere, con poderosi e devastanti colpi di reni si svuotò completamente nel tuo retto, per poi cadere esausto sulla tua schiena… Ambra venne ancora, squirtandoti in bocca e addosso litri del suo estremo piacere…
Finché rimaneste inermi, aggrovigliati, incollati da sudore e umori, l’uno dentro l’altro, per alcuni lunghi minuti… Finché il vs. ritmo respiratorio non cominciò a tornare alla normalità…Finché non ritrovasti un barlume di lucidità, osservando come Ambra, ancora sovraeccitata avesse ripreso a forzarti la figa e carezzarti i capelli bagnati del suo ciprigno, tra sue cosce…
Finché con un’espressione di terrore, nel sentire risalire il piacere, girandoti verso di Lei e guardandola smarrita, ti lasciasti sfuggire un sospiro strozzato: “Ambra…” lasciando la frase in sospeso, non sapendo cos’altro aggiungere mentre Lei con un ghigno trionfale per averti fatto godere con tanta violenza, serrava gli occhi, sorridendo sardonica per averti rotto ormai ogni freno…

Forse, se avessi accettato il suo invito… sapendo i tuoi figli felici coi nonni e in giro col gommone con tuo marito… durante tutta la vacanza e magari anche dopo, avresti potuto trascorrere molto tempo su quello yacht, che forse avrebbe toccato più volte il Tuo porto, per farti assaporare le sempre nuove emozioni e le sorprese che Ambra Ti avrebbe certo arrecato …
Forse sarebbe stato eccitante sentirti posseduta da Lei, diventare Sua e lasciarti coinvolgere in sempre nuovi giochi sessuali con l’intera ciurma o diventare un prezioso dono per i suoi ospiti…
Forse, avrebbe avuto cura di Te, del Tuo corpo, forse Ti avrebbe portata in giro per il mondo e la Tua mente sarebbe stata, allora, completamente svuotata da preoccupazioni…e riempita da piaceri sempre più estremi, mentre il dolore che ti attraversa sarebbe diventato solo un ricordo lontano… Forse…

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