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Histoire d’F. cap 8

By 22 Ottobre 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

E’ una Franca molto spenta quella che rientra a Milano una settimana dopo i fatti del 22 sera….
Guarita nel fisico, appare, a me, preoccupata: è troppo silenziosa, anche i figli si sono accorti che non è la solita mamma allegra e disponibile: mi chiedono perchè è così, rispondo che è triste perchè sono finite le vacanze e per il momento me la cavo.
Ricomincio la routine lavorativa: ritirare le impronte, cercare di essere sempre puntuale, non urtare la suscettibilità dei clienti…Un venerdì sera rientro a casa e trovo mia cognata: è la sorella maggiore di Franca, Laura: belloccia, è divorziata: ne ha combinate di tutti i colori e a Lodi, che è la piccola città dove vive, ha fatto sensazione: prima di divorziare ha avuto una storia con l’eminenza grigia della popolare di Lodi: a differenza di Franca lei non cerca il sesso per il piacere, lo cerca per il potere che le dà sugli uomini che frequenta: è sicuramente una presenza a me poco gradita, ma è la sorella di mia moglie, quindi abbozzo: baci, abbracci…..tutta ciarliera annuncia che si ferma a Milano , stanotte, perchè domani parte per qualche destinazione stravagante: con lei non si sa mai…o mari del sud…o paradisi fiscali….
“Quindi siamo liberi, amore: mia sorella ci fa da baby sitter,e noi possiamo uscire …”
Che bella notizia! e per andare dove?
Sono solo le sette, c’è tutto il tempo per cenare e poi uscire: ci mettiamo a tavola, ma Franca prende solo un po di frutta e va a prepararsi: quando rientra mezz’ora dopo mi prende un colpo: a quanto pare la signora ha già “elaborato il trauma”: è conciata più o meno come quando è andata in pineta l’ultima volta, ma qui siamo a Milano, non al mare: mia cognata (grandissima zoccola)applaude quando la vede “Francy, sei uno schianto! Ma dove andate stasera?”
Franca le si avvicina e le dice qualcosa in un orecchio: Laura fa un salto: “Nooo!!Veramente? Poi mi devi raccontare tutto….”
Mi metto una giacca e esco al seguito della “signora”: chiedo.
“ma dove andiamo?”
“al Tulipano nero”
“E cos’è?”
“Un club privè” Oddio buono!mi porta al privè…per farsi trombare in tutta sicurezza….
“Sei sicura?”
“dai ti prego, non fare quella faccia: è un posto sicuro in tutti i sensi! Nessuno va in giro a spifferare cosa ha fatto e con chi'”
Va bene:l’ accontento:
“va bene, andiamo in ‘sto tempio del piacere!” metto in moto e partiamo.
Arriviamo, entriamo: procedure di identificazione…come se potessimo passare per minorenni…poi siamo nel foyer: poltrone, bancone del bar: beviamo qualcosa, poi ci sediamo: la musica è un pò alta,
qualcuno chiacchiera, c’è almeno un’altra coppia con l’aria dei “novellini”
Decidiamo di dare un’occhiata in giro: nelle sale interne c’è di tutto: vecchie giovani, prevalgono gli uomini, poche le coppie qualche singola…sarà una professionista….
franca gira gira ma non si decide: in effetti l’ambiente è freddino, se non conosci nessuno come si fa…se guardi un uomo a solo quello si fa subito avanti e ti mette una mano sul culo, se gironzoli qualcuno ti approccia , ma nessuno ti dice “prima volta? Vi faccio da guida….
sembra che tutti preferiscano separare la coppia…ma anche se io sono un guardone, è ovvio che non la mollo volentieri la moglie…insomma va a finire che giriamo due ore e poi torniamo a casa: Laura è alzata, io vado a dormire, le due sorelle chiacchierano tra loro…..
Quando le due sorelle finirono di parlare erano le tre della mattina: Franca entrò nel letto e cominciò a strusciarsi come faceva quando voleva un pò di sesso….io, che bene o male avevo dormito un paio d’ore non mi tirai certo indietro: mentre mi davo da fare dentro di lei – non era ancora ritornato in uso il cazzone di gomma- la mia sorprendente mogliettina comincia a chiacchierare:
“Ho raccontato a Laura la nostra serata…” Io, scocciato…:
“Mmm…”
“mi ha detto che andare nei privè è roba da sfigati….ci sono posti molto migliori…”
“Mmm…”
“Conosce gente che organizza feste in case private…sono molto meglio!C’è chi presenta i nuovi arrivati, aiuta a trovarsi con gente che ha gusti simili….”
“Mmm…”
“Se vuole ci presenta a uno che frequenta queste feste…è un socio del suo amico Silvano….”
“Mmm…”
“”Dice che ci vanno un sacco di persone importanti…” Non potevo più stare zitto…anche perchè a sentire mia moglie che prendeva per oro colato le storie di sua sorella mi si stava ammosciando….
“Cos’è, vuoi passare dai vùcumprà all’alta finanza? lo sai che gente frequenta la Laura…prima o poi finiscono sul giornale o dentro….o magari tutt’e due!”
“Ma dai, non è per l’alta finanza,è che sono feste tra bella gente, selezionata, mica come al privè che entrano tutti….”
“Senti, io non ho nessuna voglia di finire nel giro di tua sorella, e se sei appena un pò furba ne resti fuori anche tu…poi se la fregatura della pineta ti è già passata e hai voglia di fare qualche altra esperienza a rischio…io non posso farci niente, ma non dire che non ti avevo avvisata…”
“se stesse per te non si farebbe mai niente: hai visto anche tu che stasera non ho nemmeno tentato..non era l’ambiente giusto..l’ho capito anch’io: se andiamo a una festa in casa di qualcuno…sarà anche più facile astenersi, ti pare?” Ormai mi era passata la voglia: incazzato le dissi:
“va bene, fai come vuoi: organizza, combina: però ci vai con lei, io piuttosto resto a casa a guardare i bambini….”
“affare fatto: poi non ti lamentare: io vado con Laura e torno quando mi pare! Chi c’è c’è, chi non c’è…peggio per lui”
Passarono alcuni giorni in cui Franca era abbastanza scostante, finalmente, sarà stata una decina di giorni dalla sera del privè, e io non avevo più avuto “incontri ravvicinati” con lei, mi viene addosso appena a letto e mi dice:
“Domani sera esco con mia sorella”
“E dove andrete?”
“Il posto non lo so, so solo che hanno organizzato una festa dei suoi amici industriali di Lodi…”
Industriali delle vacche da latte, penso….
“va bene, di ai ragazzini che andate ad un concerto benefico e cerca di tornare prima che si sveglino…”
“Veramente pensavo di dirgli che restavo a dormire dalla zia..sai, così evito di guidare la notte ….con i matti che ci sono in giro: li andrò a prendere a scuola a mezzogiorno!”
Era martedì: la sera dopo arrivo a casa e trovo le due tro … cioè le due sorelle già pronte: fresche di parrucchiere,abiti eleganti, scarpe da trampoliere, trucco vistoso ma chiaramente fatto da un profesionista…chissà cosa avevano speso….:appena entro mi fanno:
“be, noi andremmo, sai c’è un pò di traffico, abbiamo appuntamento alle nove a Lodi….non possiamo arrivare tardi…” Eh già, perchè se fanno tardi rischiano che i cazzi sian già finiti….
va bene: ridacchiando come due sedicenni che han rubato le sigarette alla mamma partono….
Non credo di aver dormito più di un’ora quella notte, anche se il fatto che le due sorelle fossero insieme tutto sommato mi faceva stare abbastanza tranquillo….
Non avrei più avuto notizie fino alle dieci della mattina, quando Franca mi chiama in laboratorio per dirmi che non ce la fà a passare a prendere i ragazzi a scuola…:
” se ci vai tu…perchè sono bloccata in coda…”
“Sì, certo, ci vado, ma per l’una devi essere a casa, perchè devo consegnare dei lavori…..”
“Sì sì, non ti preoccupare…..
Vabbè, le code intorno a Milano non fanno notizia: esco un pò prima dal lavoro, passo da scuola, porto i ragazzi a casa, apro un 4saltinpadella e mangiamo: finalmente alla una meno dieci sento l’auto di franca che entra in cortile e scende nel box: cinque minuti e arriva in casa:
“eccomi, appena in tempo, vero? Vai pure , ci penso io adesso!”
Ha un’aria euforica, è vestita con una tuta e scarpe da ginnastica: quando l’ho vista uscire aveva solo una borsettina da sera (io le chiamo porta goldoni….): evidentemente aveva già caricato la macchina col necessario…
“Non vai? ho fatto una corsa per arrivare in tempo per la tua consegna…”
“Vado, vado…” meglio che vada, perchè la cosa non mi sconfinfera granchè: anche se cade un aereo sull’autostrada non ci vogliono mica tre ore per venire a casa da Lodi…: o alle dieci era ancora a letto, o ha fatto apposta ad arrivare quando io stavo per uscire…
dopo una lunga giornata di lavoro un uomo normale torna a casa, dove trova la moglie che traffica in cucina e i ragazzini che guardano la tv sdraiati sul tappeto: poi dopo aver mangiato guarda un pò di tv e se ne va a letto, dove potrà dormire o trombare, a seconda delle preferenze della consorte….
…ma questo vale per l’uomo normale….io ormai ero “il marito di Franca” posizione da un lato invidiabile, ma anche decisamente impegnativa…
Quando le attività domestiche ebbero fine, Franca venne in soggiorno e si sdraiò sul divano:
“Mmm, che sonno! ”
“si può sapere a che ora siete tornate a casa ieri?”
“E’ inutile che ci giri intorno: Laura è tornata a casa verso le due, credo, io mi son fermata là…”
“Come sarebbe “Là”?”
“Sarebbe che sono rimasta nella casa dove c’era la festa…tutto qui”
“Tutto qui, dici? Immagino che il padrone di casa ti abbia offerto una stanza nell’ala degli ospiti…omaggiandoti di un comodo pigiama…”
“Mmm, quando fai così ti detesto! No, sono rimasta a dormire nella stessa stanza in cui mi ero fatta scopare: contento adesso? Cheppalle!”
“Mi scusi signora se ho di queste strane curiosità , ma visto che pensavo lei fosse mia moglie…pensavo che la cosa in qualche modo mi riguardasse….”
“Senti,ma , tu ti diverti a renderti antipatico o ti viene spontaneo? Sai giusto per saperlo…”
“Senti cocca” a sto punto stavo per sbottare” se pensi di stare cui a prendermi per il culo cercando di nascondere come hai passato la nottata, che secondo te saranno anche cavoli tuoi, ma che secondo me mi riguardano, almeno nella misura in cui ti sottrai ai tuoi doveri familiari: io oggi, oltre a lavorare, sai, giusto per vivere, ho dovuto correre per portare, prima, e ritirare, poi i ragazzi a scuola: se vuoi stare fuori una notte ogni tanto, passi, ma alle 8 della mattina DEVI ESSERE QUA, altrimenti parte una denuncia per abbandono del tetto coniugale con figli minori che ti mette automaticamente in colpa davanti al giudice della separazione: ossia perdita dei figli, e in conseguenza, visto che hai un diploma, obbligo di mantenerti e contribuire al mantenimento dei figli, A ME AFFIDATI: chiaro fin qui? Ti offro una libera uscita ogni dieci giorni con coprifuoco alle 8.00 di mattina: se non ti va bene, domani vado dall’avvocato e ti sistemo a dovere: sai che mio fratello lavora al Corriere, e la tua storia è di quelle che piacciono da morire ai giornalisti…” Eccheccazzo! Mi ero dovuto sfogare perchè altrimenti sarei scoppiato, ma l’idea dell’avvocato e del giornalista non era un semplice sfogo….
Franca taceva, sapevo che nella sua nuova smania erotica non si era minimamente preoccupata delle conseguenze dei suoi ritardi sulla nostra gestione familiare: tra l’altro la scomparsa di mio padre mi aveva privato dell’aiuto che papà mi dava, ritirando e consegnando lavori ed impronte in giro per Milano, chiedendo solo il rimborso delle spese dell’auto e qualche sigaro toscano ogni tanto, ero quindi in gravi difficoltà nel reparto consegne, dovendo mandare uno dei due miei dipendenti in giro per gli studi, sacrificandone l’orario di lavoro “interno”.
Detto tutto ciò, non avevo più nessuna voglia di stare a guardare la tv, per cui me ne andai a letto, dove peraltro ero ancora sveglio quando mia moglie mi raggiunse:
“Sei sveglio? Hai ragione, non sono stata brava: dovevo tornare al mattino presto…ma era la prima volta che andavo ad una festa così e mi son lasciata prendere la mano….” Questa non gliela lasciavo passare:
“solo la mano?”
“Eccolo di nuovo lo spiritoso: no, non solo la mano: dai vieni qui che ti racconto qualcosa della festa…”
Non sono di legno, e nemmeno tutto di un pezzo….e quindi mi avvicinai, le misi una mano sotto la camicia da notte…e mi preparai al peggio….
“Sai, era una villa stupenda, con un parco fantastico, una favolosa piscina: dovevi vedere che macchine c’erano nel parcheggio: la mia smartina spariva: metà erano Porsche, poi c’erano Ferrari, Lamborghini, Bentley…ti saresti divertito…”
“Sì, a fare il parcheggiatore…”
“Dai stai buono, accarezzami da bravo e ascolta…” mentre lo diceva allungava una mano nel pigiama….
“Allora, noi avevamo appuntamento sotto casa di Laura: quando è arrivato il suo amico lei è salita in macchina con lui e io li ho seguiti fino fuori Lodi…dalle parti di Lodivecchia…a un certo punto, vicino ad una chiesa di campagna, abbiamo svoltato in una stradetta: abbiamo fatto quasi un km tra i campi e siamo arrivati davanti ad un muro di cinta altissimo e lunghissimo: ci hanno aperto il cancello, abbiamo parcheggiato le auto e siamo entrati: al piano terra c’erano tre saloni comunicanti: ci saranno state almeno 50 o 60 persone: uomini elegantissimi, molte donne sui 50 anni, tutte plasticate…anche qualche ragazza giovanissima, sui vent’anni…di quelle gnocche…avresti dovuto vederle…altro che al privè! Con dei vestiti poi…ho detto a mia sorella “ma dove mi hai portata…qui faccio la figura della parente povera!”Ma li si è messa a ridere: “ma và, smettila di stare tutta rigida, rilassati bevi qualcosa e vedrai….” “Vabbè, gironzolo con un bicchiere di champagne in mano, a un certo punto si avvicina un tale, molto elegante, abbronzato, avrà avuto una quarantina d’anni: “Finalmente una faccia nuova: piacere, Vladimiro..” “Piacere, Franca…sono la sorella di Laura…” “Laura, la ragazza di Silvano?Ma certo, vi assomigliate, è chiaro…era ora che ci portasse una sorella così carina…ti hanno già presentato qualcuno? Vieni, ci penso io…” A questo punto mi prende sottobraccio e cominciamo a girare per i saloni: “permetti Fausto? Questa è Franca…permetti Aldo? questa è Franca…in capo a dieci minuti mi aveva presentato ad almeno 15 uomini e a cinque o sei signore…poi mi invita a sedere su un divano un pò appartato, và a prendere da bere per tutti e due, si siede di fronte a me, e comincia a chiedermi cosa faccio, se sono sposata, come mai non c’è mio marito…ogni tanto qualcuno si ferma vicino a noi, scambiamo qualche parola, poi arriva qualcun altro…c’è sempre chi va e chi viene…tutti molto gentili: se gli ero già stata presentata mi salutano, altrimenti Vladimiro fa le presentazioni al momento: vabbè, pensavo, come festa è una palla non indifferente, forse anche la vita di Laura non è poi così interessante…A un certo punto si sente della musica, viene da fuori: usciamo e ci sono delle coppie che ballano vicino alla piscina: Vladimiro mi invita..balliamo un paio di lenti, ma lui è molto corretto, non stringe , non tocca…poi ci sediamo lì fuori, oddio c’è qualche zanzara, ma tutto sommato nemmeno tantissime…per essere la Bassa lodigiana….aumentano le coppie che ballano, qualcuno si avvicina, mi invita: Vladimiro mi chiede se voglio ballare con quello che mi ha invitato, dico “volentieri” e mi avvio…questo è un pò più “materiale”, stringe un pò, tocca un pochino…ma sennò dove sta il divertimento? Torno a sedermi, ma dopo qualche minuto mi invita un altro…sempre tipo il primo…cominciavo ad averne le palle piene, con le scarpe col tacco che avevo ballare non era un divertimento: fatto sta che quando torno a sedermi Vladimiro non è più lì: lo cerco e vedo che sta ballando con un’altra donna…mi sembra ovvio, io o già avuto altri due cavalieri…sono lì seduta da sola che arriva uno dei due con cui ho ballato: mi chiede se Vladimiro mi ha già fatto vedere la villa all’interno: rispondo di no e lui mi invita a seguirlo: mi spiega che si tratta di una cascina del seicento, trasformata in villa pochi anni fa…cominciamo a girare: zona giorno, cucine, le scuderie, poi saliamo al primo piano: un bellissimo studio, la palestra…e inevitabilmente una camera da letto…quando apre la porta mi abbraccia, comincia a baciarmi sul collo….beh, non ero mica andata fin là per imparare a ballare….finiamo sul lettone e ci diamo da fare…mentre siamo a letto arriva qualcuno : dalla voce è Vladimiro: mi chiede se va tutto bene, un pò imbarazzata dico di sì…non so se contava di esserci lui a letto con me:mi dice “a dopo” e se ne va: sono ancora li con Lorenzo, che mi sta leccando tutta, quando si apre di nuovo la porta: “si può? ” chiede qualcuno…Lorenzo mi chiede, ad alta voce: ” che ne dici, lo facciamo giocare con noi?” Io non so cosa dire…poi rispondo : dai, vieni anche tu…” Lo sai che mi piace fare un pò la porcella….be, siamo il nuovo arrivato si presenta, si spoglia e comincia a darsi da fare: me li ritrovo uno per parte….ma non sono una novellina, diciamocelo pure: continuiamo per un po’, poi uno dei due se ne va, ma dopo un pò arriva un altro….non mi sembrava il caso di dire di no…erano molto per bene e gentili….beh insomma siamo andati aventi fino alle tre del mattino: quando l’ultimo è andato via io mi sono girata dall’altra parte e mi sono addormentata…quando ti ho chiamato, alle dieci, mi ero appena svegliata: ho rimediato da un armadio la tuta e le scarpe, ho fatto una doccia e me ne sono andata: ma non ero l’unica ospite…mentre uscivo con la Smart c’erano altre due ragazze con un maggiolino rosso che uscivano dal cancello subito davanti a me….Ecco tutto: ancora arrabbiato?”
E come fai a dire che sei arrabbiato alla troia che ti ha maneggiato il cazzo negli ultimi 10 minuti, sentendo benissimo che durante il racconto sei stato lì lì per venire almeno tre volte….: mi muovo verso di lei, la trovo già aperta (ma va?) e bagnata….spero che abbiano fatto sesso sicuro e mi ci infilo dentro…è accogliente, non sfasciata, le dico:
“Ma quanti te ne sei presa, troiona ?”
“Giuro: non lo so!”
Vengo ignominiosamente: altro che denuncia per abbandono, altro che avvocato: dammela, ma sempre per ultimo!

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