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Il momento perfetto

By 21 Agosto 2016Dicembre 16th, 2019No Comments

Era ormai giunto all’ultima settimana di lavoro in un cantiere che stavo seguendo per un cliente, in quell’anno avevo abitato in un appartamento messomi a disposizione dal committente in quella località turistica di montagna, in una palazzina di quattro abitazioni di costruzione tipica montana, legno e verde erano ovunque, due appartamenti erano abitati da residenti e due erano affittati ai turisti, al piano terra viveva una coppia di pensionati che si erano ritirati nel luogo dei loro sogni per invecchiare, due cordialissime e sportivissime persone, gran camminatori e amanti della tranquillità, con loro solo saluti e convenevoli, qualche invito per un caff&egrave e qualche chiacchiera inutile, al primo piano il mio appartamento e di fronte una coppia sui trentacinque anni, due figli in età di scuola, lavoravano li in paese, con loro c’era un po’ più di sintonia, io ho qualche anno più di loro , 44, mi avevano invitato qualche volta per l’aperitivo o per il dopo cena, qualche parola su di noi, sul lavoro e sulla vita, nient’altro, erano una bella coppietta felice e innamorata, entrambi belle persone. Quella sera rientrando li trovai nel parcheggio, arrivavano in quel momento anche loro, ci salutammo, sapevano che ormai il mio lavoro era finito, li invitai per un amaro dopo cena, avrei preso del gelato per i loro figli, mi dissero che i figli erano in vacanza con i nonni e che quindi non dovevo disturbarmi, ma che sarebbero venuti volentieri. Quella sera avevo proprio voglia di chiacchiere e compagnia, finalmente il lavoro era finito e collaudato, i clienti erano soddisfatti ed io molto rilassato, una bella doccia, cena veloce e una sistemata alle mie cose.
Arrivarono dopo cena , lui (Luigi) sportivo come sempre, jeans e maglietta, lei (Silvia) invece una vera rivelazione, l’avevo sempre vista vestita comoda, per lo più in pantaloni e camicia, quella sera invece era trasformata, un vestito estivo fiorato non troppo corto ma elegante, la gonna svolazzante, scarpe con il tacco e capelli sciolti, poco trucco come sempre ma non le serviva, salutai lui con una stretta di mano e lei con due baci sulla guancia e le feci complimenti per l’eleganza e la bellezza. Li feci accomodare sul divano ed io sulla poltrona di fronte, tra noi un basso tavolino con tre bicchieri e del vino che servii. Chiacchierammo un po’ parlando di tutto, vollero sapere della mia vita privata e lavorativa, anche loro mi raccontarono qualcosa della loro, il discorso finì maliziosamente con lui che mi chiedeva come facevo a stare lontano da casa, senza una donna a farmi compagnia, ridemmo di questo e sempre lui mi chiese se in tutte le mie trasferte non mi fosse capitato qualche incontro particolare, Silvia a qual punto gli diede una gomitata sorridendo imbarazzata, dicendogli che non erano domande da fare, era la prima volta che interveniva da quando la conversazione aveva preso quella piega, anche se ogni tanto i nostri sguardi si incrociavano e lei lo abbassava arrossendo. Io dissi che non era un problema e che non mi imbarazzava la conversazione e aggiunsi anche che solo se ne fosse valsa la pena avevo incontrato qualche donna. Luigi mi incalzò chiedendomi se avevo conosciuto qualche donna in questo paese che aveva attirato la mia attenzione’ Immerso nei miei pensieri lo avevo ascoltato ma sua moglie mi stava intrigando, in un anno l’avevo solo vista come una vicina, una bella ragazza ma niente di più, nemmeno avevo fantasticato su di lei ma chiacchierando e soprattutto avendola di fronte con quel vestitino mi stava facendo cambiare idea e risposi senza pensarci su e guardando Silvia che in realtà una bella donna interessante l’avevo conosciuta ma sfortunatamente era impegnata’ Non avevo tolto i miei occhi da lei, ci fu un momento di silenzio e Luigi ruppe il ghiaccio dicendo che se mi riferivo a Silvia lui ne era molto felice, lei guardava altrove e io dissi a lui che era fortunato e che speravo non si fosse offeso, lo stesso dissi a Silvia che rispose ‘no, no figurati’ con un filo di voce. Versai ancora da bere raccontando di qualche bella ragazza incontrata in altri luoghi, tutti e tre eravamo molto rilassati e raccontai qualche aneddoto, Luigi era sempre più disinvolto nelle domande e anche lei era partecipe e curiosa, ascoltava con interesse ma non faceva domande specifiche. La serata andò avanti così, l’indomani era sabato, io non dovevo far altro che partire e loro erano liberi, era ormai l’una di notte quando mi dissero che era ora di andare, si alzarono e ci salutammo sulla porta quando uscii senza quasi rendendomene conto con una frase buttata li :’però..dopo tutto quello che ci siamo raccontati questa sera non ho proprio voglia di rimanere solo’potresti anche lasciarmela Silvia”, subito i miei occhi andarono a lei ,rossa e sempre imbarazzata mentre lui ridendo nervosamente mi disse che dovevo chiedere a lei, mi rivolsi quindi a Silvia chiedendole se le sarebbe piaciuto rimanere con me quella notte, mi chiese che cosa vessi voluto fare, le risposi :’niente che non voglia o non ti piaccia’, i loro sguardi si incrociarono, lei domandava permesso a lui senza parlare e lui rispose con un filo di voce:’ se ti va davvero resta”, mi salutò e prese la strada di casa, la porta di fronte insomma, aprì e si voltò come per vedere se lei lo seguiva, ma io chiusi la mia porta, lei immobile mi fissò, la presi per mano e la portai in sala,ci fermammo sulla porta e la misi spalle al muro, le sussurrai in un orecchio ‘sicura di restare?’, mi fece cenno di si con il capo, fu in quel momento che la baciai, un bacio caldo, si lasciò andare un attimo dopo abbracciandomi e rispondendo al bacio che diventò di fuoco, un intreccio di lingue voraci, mi spostai sul collo e le abbassai la spallina del vestito e del reggiseno, la baciai scendendo sulla scollatura, si lasciò andare portando la testa all’indietro, arcuando la sua schiena offrendomi i suoi seni’ Ci staccammo solo per andare in camera, mano nella mano, le sfilai il vestito alternando l’operazione ai baci, anche lei mi stava spogliando, restammo nudi in un momento e la spinsi sul letto a pancia in su, buttandomi con la testa fra le sue gambe, gliele misi sulle mie spalle e vorace comincia a leccarla velocemente sul clitoride, ogni tanto un leccata profondo dentro di lei che forse non si aspettava tanta foga, e spingeva verso di me, tenendomi per i capelli nel timore forse che avessi smesso, ma non ne avevo intenzione’per lo meno non fino a quando non avessi sentito il suo orgasmo, non ci volle molto, era già bagnata quando cominciai a leccargliela e venne con un sospiro lungo e lasciando andare il suo corpo sul letto’. Con la lingua continuai dolcemente ancora per diversi minuti andandomi poi a sdraiare al suo fianco, la baciai ancora facendole sentire il suo sapore, in quel momento si scatenò e mi spinse spalle al letto mettendosi sopra e impalandosi, le sue mani sul mio petto, i suoi occhi nei miei, in un movimento lento, come a volersi godere ogni secondo, ogni centimetro di pelle dentro di lei, si staccò per abbassarsi su di me ingoiandolo in un colpo e cominciando a succhiare, ogni tanto lo faceva uscire e lo leccava tutto per poi infilarselo tutto in bocca, chi lo avrebbe mai detto’ La girai in ginocchio, la volevo prendere come volevo, mi misi dietro e cominciai a prenderla affondando bene ad ogni colpo, i suoi sospiri e i suoi gemiti mi davano la certezza che non le dispiaceva, andammo avanti così per diverso tempo, ma dalla mia posizione per quello che vedevo non potevo resistere a lungo, aumentai il ritmo perché stavo per venire, non volevo rompere l’incantesimo della serata parlando per chiederle se potevo venirle dentro, ormai al limite dopo poderosi colpi mi sfilai in fretta venendo su di lei con un intensità tale che raggiunsi il suo collo con gli schizzi’. Ci sdraiammo sul letto esausti per quello che era il primo round di quella notte’ Dopo esserci ripuliti ricominciammo a baciarci e a stuzzicarci finendo per fare l’amore ancora un paio di volte fino a quando cademmo addormentati.
Mi svegliai che erano quasi le otto, avevo dormito poche ore ma non ero per niente stanco, Silvia era li accanto a me che dormiva, il suo corpo nudo, le passai le mia dita sfiorandola dal viso alle gambe passando per il seno, era veramente bella’mi alzai per andare in bagno e fare una doccia rapida, ero appena entrato quando mi raggiunse, ci lavammo baciandoci e stuzzicandoci, la abbracciai da dietro e le feci sentire la mia eccitazione, uscimmo dalla doccia senza fare niente, ci asciugammo e la mandai a letto ad aspettarmi, preparai la colazione e la portai a letto, fu rapida perché avevamo voglia di altro’ma avevo un idea in mente. Ricominciammo a baciarci e a leccarci, mi misi sopra di lei penetrandola e le domandai se tutto questo era un loro desiderio, mi fissò negli occhi e sorridendo mi disse di si, ma che non speravano di poterlo realizzare, ma avevano colto il momento”ho un idea’ le dissi e le feci prenderei l suo telefonino intanto che facevamo l’amore, ‘ma cosa vuoi fare?’ mi chiese, le dissi di scrivere a suo marito per chiedere se era sveglio, subito lui le rispose di si e lei gli chiese come aveva passato la notte. Non rispose ma le chiese cosa stava facendo, mi tolsi da sopra e le dissi di aspettare a rispondere, la feci inginocchiare sul letto e in piedi davanti a lei le dissi di scrivere che stava facendo colazione, non appena ebbe inviato il messaggio le dissi di darmi il telefonino e di succhiarmelo, lei ci mise molta passione e quando mi guardò sempre tenendolo in bocca le scattai una bella foto, ‘ma cosa fai, sei pazzo?’ mi disse ridendo, io la feci continuare e spedii la foto a Luigi dicendoglielo subito dopo’.si fermò e le spiegai che gli avevo fatto semplicemente vedere che colazione sostanziosa stava facendo sua moglie, lei non smise di sorridere e continuò il suo lavoro con dedizione ed eccitazione crescente. ‘Scrivi a Luigi se non viene a offrirti la colazione anche lui’, la colsi di sorpresa e mi guardò interrogandomi con gli occhi, ‘non dirmi che non &egrave un vostro desiderio anche questo” avevo colpito, annuì e mandò il messaggio, le dissi di scrivere che la porta era aperta e di venir direttamente in camera che lo stava aspettando , la porta l’avevo aperta dopo la doccia, inviato il messaggio la feci mettere a pecorina con il viso rivolto verso la porta e la presi inginocchiandomi dietro a lei, era molto eccitata e non feci alcuna fatica, passarono pochissimi secondi ed entrò Luigi, si vedeva la sua eccitazione sotto i pantaloncini, si fermò sulla porta guardandoci, gli dissi subito ‘vieni avanti, sta aspettando la colazione, dai’, in un attimo fu nudo, lo infilò nella bocca di lei mentre io da dietro non mi fermavo, era una situazione molto eccitante per tutti, avevo già provato un rapporto a tre ma non con una coppia, era diverso, molto più intrigante, fare l’amore con una donna che &egrave di un altro con lui partecipe. Dopo qualche minuto lei disse che voleva cambiare posizione, prese suo marito e lo fece sdraiare sul letto e si mise sopra di lui facendo l’amore con lui, ma io ero eccitato e ne volevo ancora, me lo feci succhiare e mi misi dietro di lei, con l’intento di prendermi il suo culetto, ma si ritrasse, non voleva, mi pregò di non farlo, spostai le mie attenzioni e feci fermare la sua cavalcata, senza farlo uscire, e cominciai a spingere, volevo entrare anch’io insieme a suo marito, lei mi diede del pazzo ma non mi fermò, era talmente lubrificata che entrai e insieme cominciammo a muoverci dentro di lei. Ormai Silvia rantolava di piacere, non gridava ma sospirava pesantemente e gemeva, il suo orgasmo arrivò inondandoci ma non ci fermammo, dopo poco sentii Luigi arrivare e io subito dopo, venimmo entrambi dentro di lei che si accasciò, i due si baciarono con amore, io mi sfilai e li lasciai soli, era un momento magico ma era finito, uscii dalla camera andando in bagno e mi rifeci una doccia e ripensai a quanto successo, tutto in quella serata era combaciato, avevamo veramente colto il momento.
Quando uscii dal bagno loro non c’erano più, se avevano deciso così dovevo rispettare la decisione, presi la mia borsa e uscii di casa..erano li ad aspettarmi, lui mi strinse la mano salutandomi senza parole, lei mi abbracciò e baciò sulla guancia, mi sussurrò che era stato magnifico, andai via subito per non scadere in discorsi banali, il mio anno di lavoro era finito in una maniera fantastica ed inaspettata’

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