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INCONTRO CON UN LETTORE

By 25 Ottobre 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Incontro con un lettore
Non pensavo che scrivendo il racconto-confessione: ‘Come piace a me’ avrei ricevuto così tante lettere da parte di maschietti eccitati, alcuni dei quali oltre ai soliti complimenti mi chiedevano di incontrarmi, ho risposto a tutti declinando i loro inviti. Nondimeno uno di questi lettori mi ha intrigata, forse perché si definiva apertamente: ” porco”.
Divertita ma anche incuriosita ho risposto assecondandolo, ci siamo scambiati anche delle foto particolari: la mia, nuda con i seni e la passera al vento per eccitarlo (ma con il viso accuratamente mascherato), le sue, anche lui nudo dove esibiva un membro notevole che mi piacque subito. Tengo a precisare che non ho mai voluto incontrarmi con nessuno dei lettori che me l’hanno proposto, ma questa volta una serie di circostanze forse irripetibili me lo hanno permesso e . . . Per farla breve, la mia curiosità ha vinto e ho deciso di conoscerlo di persona dandogli appuntamento in una vicina cittadina dove non correvo il rischio di essere riconosciuta.
Diego ha 26 anni, un ragazzo gentile ed educato, al vederlo vestito con una certa ricercatezza sembra impossibile sia lo stesso delle foto. Al ristorante si rivelò un brillante conversatore, risi alle sue battute di spirito non grevi e senza nessun doppio senso, questo mi mise a mio agio predisponendomi a quello che sarebbe accaduto in seguito. Così alla fine quando arrossendo come uno scolaretto mi disse che aveva prenotato una camera in un vicino albergo, accettai di seguirlo.
I lettori vorranno scusarmi se tralascio alcuni passaggi di questa vicenda, come l’imbarazzo che provai quando il ragazzo non ricordandosi il numero della camera dovette dare il suo nominativo, e alla richiesta del Concierge consegnare un documento di identità, poi quando lo stesso chiese il mio, lo consegnai, non prima di avervi discretamente inserito una banconota dicendogli che forse non era necessario che mi registrasse, banconota che lui fece scivolare in tasca consegnando infine la chiave con un sorrisetto comprensivo da uomo di mondo. Vengo subito al dunque, l’unica cosa che interessa i lettori.

Appena chiusa la porta Diego mi prese fra le braccia e appena cercò la mia bocca la dischiusi alla lingua che spinse, l’aspirai con una passione che non mi riusciva di contenere poi le nostre bocche si separarono ma le nostre lingue continuarono a cercarsi, a lambirsi, le sue mani percorsero la mia schiena giù fino alla curva delle reni premendo il suo ventre contro il mio.
L’erezione che mi fece sentire mi indusse a schiacciarmi contro di lui, non protestai per le mani che scese al mio sedere lo accarezzavano in modo indecente, poi furono sull’alto delle mie cosce . . . Il mio tentativo di divaricarle impedito dalla strettezza della gonna mi spinse a scostarmi e sciogliendo il gancetto prima, poi abbassando la cerniera, la feci scivolare lungo le gambe liberandole del tutto.
Mi appressai al ragazzo palpando la sua eccitazione attraverso i calzoni, quindi chinandomi armeggiai con la cerniera della patta intanto che lui si slacciava la cinta, potei così insinuare la mano tentando di estrarre quello che avevo visto fin’ora soltanto in foto ma la sua rigidità me lo impediva, allora con mani febbricitanti abbassai il tutto, pantaloni e boxer insieme, fino alle caviglie. Ritrassi il viso al contatto del membro che libero da costrizioni ondeggiava davanti ai mie occhi.

“Eccolo il suo cazzo eccolo!” Esclamai dentro di me ammirata ma anche intimorita da quella colonna di carne la cui indecente curvatura mi attirava e mi spaventava allo stesso tempo, ma mi parve ancora più bello di come appariva nelle foto.
Ero ancora china, stavo per raddrizzarmi ma la carezza che lui fece ai miei capelli mi indusse a non farlo. Allungai una mano a quel membro le cui dimensioni non consentivano alle mie dita di toccarsi, oh mi piaceva, come mi piaceva! Posai a terra le ginocchia, sollevando gli occhi vidi che il ragazzo si stava denudando. Se la sua mano fosse stata ancora sul mio capo non lo avrei fatto, ma approfittando che, impegnato com’era, non mi stava guardando, avvicinai il viso e socchiudendo appena la bocca posai le labbra sulla punta scoperta di quel pene la cui morbidezza mi invogliò ad aprirle e a farle scivolare fino a prendere in bocca l’intera cappella.
” Ohhh Lisa . . .” La sua mano fu ancora sul mio capo ma io scossi la testa per allontanarla e feci scorrere la bocca giù fino a sentire contro il fondo della gola l’urto del glande, la sollevai e la calai lentamente per avere le labbra solleticate delle vene gonfie che percorrevano quel cazzo stupendo poi . . . su e giù, su e giù salivando abbondantemente per poter scorrere con maggior dolcezza e . . su e giù, su e giù’

Quello che gli uomini non sanno é che noi donne, io in particolare, amiamo prendere in bocca il membro di un uomo che ci piace, su e giù, su e giù . . . ora era soavemente che lo suggevo continuando a scorrere e mentre lo facevo le mie mani districavano i piedi del ragazzo dalle scarpe.
Alzando lo sguardo vidi che Diego era completamente nudo ed era bello ed era mio, il suo cazzo era mio, mi sentivo padrona del suo piacere! Mi guardava, estasiato dal lavorio delle mie labbra, della mia bocca vogliosa ed eccitata ma che tenevo delicata nello scorrere lungo il suo membro fino ad ingoiarlo totalmente.
‘Si, ohhh siiii Lisa, sei un angelo!’ Erano le parole che udivo frammiste a sospiri, le sue mani bloccarono il mio capo e nel suo tentativo di eccitarmi maggiormente mosse le reni penetrandomi la bocca col cazzo durissimo. Scossi il capo spazientita e mi liberai delle sue mani. Non amo che mi si ‘scopi la bocca’, non sono una pupattola, non amo quella sorta di costrizione: Il cazzo voglio prenderlo come piace a me, e il suo mi piaceva immensamente anche se mi spalancava la bocca. Feci danzare la lingua sul tratto di pelle che univa l’asta al glande, Diego quasi gemeva per il godimento e anche quando lo ripresi il bocca scorrendo voluttuosamente la mio lingua non cessava di accarezzarlo mentre entrava ed usciva fra le mie labbra.
‘Lisa mia, voglio farti godere!’ Le sue mani mi aiutarono ad alzarmi. Sapevamo entrambi di essere una dell’altro, dire che quel ragazzo mi piaceva &egrave troppo poco, Era ingenuo e inesperto anche se si definiva ‘porco’, avrei dovuto insegnargli molte cose circa le donne, mi lasciai stringere e baciare, aspirai la lingua che spinse nella mia bocca, la succhiai ricambiandolo, e nel farlo le mie mani percorrevano la sua schiena, l’incavo delle sue reni la curva delle natiche non dissimili da quelle di Susanna, di Tilde e persino della giovane Ilaria, anche le dita che le separavano vi trovano lo stesso tepore, le stesse increspature dell’ano e quando vi affondai il dito, la reazione fu la stessa, fremette gemendo come una ragazzina, solo il turgore che premeva contro il mio ventre diceva che era un maschio e che maschio!

Ma subito lui si scosta, vuole spogliarmi, guardo mentre mi sbottona la camicetta, lo fa lentamente per gustarmi con gli occhi prima che con la bocca lasciandomi in reggiseno e perizoma, sorride felice e preme il bacino contro il mio, il cazzo duro e grosso contro il perizoma, lo struscia rudemente, vuole che lo desideri sempre più e ci riesce!
Le sue mani dietro la mia schiena sganciano il reggiseno, lo aprono facendolo cadere. Per lunghi istanti rimane in estatica ammirazione dei miei seni poi mi attira schiacciandomi contro il suo petto poi la sua bocca &egrave sul mio collo, fremo mentre lo lambisce scendendo lentamente ai seni e raggiunto uno di essi, lo lecca, succhia il capezzolo indurito mentre le dita premono e tirano l’altro bottoncino facendomi gemere.
Non capisco più nulla anche perché la sua bocca scende ancora, la sento sul ventre sento la lingua nell’ombelico . . . ora Diego &egrave impaziente le sue dita ai lati del perizoma lo fanno scendere lungo le mie gambe lasciandomi interamente nuda con la fica esposta al vertice del gonfiore del pube depilato.

‘Ohhh caro . . .’ riesco appena a dire mentre la sua lingua scende ancora e . . .
‘ Oh si . . . si . . . si . . .’ Supplico, sento la sua mano risalire fra le mie cosce e le sue dita muoversi sull’apertura vaginale e lentamente affondare, poi &egrave la sua bocca a posarsi sulla mia fica iniziando a leccare l’interno delle grandi labbra.
Gemo fortemente per le dita che scivolano in me agevolmente a causa dell’eccitazione che mi bagna, malgrado la sua giovane età il caro ragazzo sa come far godere una donna, i suoi occhi fissano i miei, sostenendo il suo sguardo premo sul suo capo.
‘Ti voglio Diego, ti voglio . . .’ per tutta risposta le sue dita si allargano, sento la lingua che risale la fica fino al clitoride che inizia a leccare facendomi sporgere il bacino per darmi maggiormente e quando le dita si ritirano lasciano nella mia vagina, nella mia fica un senso di vuoto subito colmato dal dito che prima stuzzica poi entra nel mio sedere, esce ed entra ancora e ancora mentre l’estremità della sua lingua gioca con la punta del clitoride, la bocca aperta a bere gli umori che colano copiosi.
Mi piace il suo modo di fare inesperto e irruento allo stesso tempo, il fatto che abbia voluto saggiare col dito il mio buchino mi fa capire che il mio culo gli piace e spero piaccia anche al suo membro. Il mio clitoride teso e indurito per i suoi colpi di lingua un po mi fa male, premo le dita su di esso spingendo all’indietro la pelle, riuscendo a farne fuoriuscire la parte sensibilissima, Il ragazzo la accoglie fra le labbra, la prende, la succhia, mi inarco maggiormente e mi lamento fortemente poi grido, mi agito inseguito dalla bocca, dalla lingua che mi succhia mi beve e . . .
Grido mentre vengo squassata da un orgasmo come non avevo mai creduto di avere, il ragazzo le labbra aperte sul mio sesso beve per intero i miei umori senza perderne una goccia, la bocca incollata ad esso finché dura il mio godimento.

Sorride felice quasi incredulo del mio piacere, mi aiuta a rialzarmi, il suo membro che ondeggia appena reclama godimento, mi stringe e prendendomi sotto il sedere mi solleva sulla punta dei piedi per farmi sentire il cazzo gonfio e duro contro la fica bagnata, mi bacia con passione facendomi sentire il sapore del mio piacere di cui &egrave impregnata la sua lingua, le nostre mani percorrono l’uno la schiena dell’altra soffermandosi sui sederi con palpeggi precisi ed eccitanti.
Poi le sue mani mi afferrano alle cosce sollevandomi, mi afferro al suo collo mentre mi porta ad adagiarmi sul tavolo, distesa, con la fica esposta, lui vi passa il glande, lo struscia poi lo preme all’ingresso bagnato ma non lo affonda. Guarda come la sua cappella si bagna dei miei umori. Il mio desiderio rinnovato mi fa esclamare:
‘ Adesso dammelo, lo voglio . . .oh dai, scopami!’
Ma lui non mi ascolta, si china su di me portando le mani sui miei seni, palpandoli, stringendoli mentre mi dice la sua voglia, la sua bocca bacia, lecca il mio collo, poi lecca un orecchio mordicchia il lobo e sussurra:
‘ Dimmi quello che vuoi e lo farò . . . .
‘ Dammi il cazzo . . . lo voglio dentro! Scopami!’
Per dar maggior vigore alle mie parole lo afferro ai fianchi attirandolo, lui continuando a baciare e leccare il mio orecchio inizia a spingere le reni. Sento il membro rimasto sull’ingresso della mia vagina, allargarla e piano piano scivolare in essa facendomi gustare ogni suo centimetro mentre scivola lentamente fino in fondo premendo i testicoli nella mia vulva aperta.
Si ferma per farmi sentire interamente il suo cazzo e inizia a baciarmi le labbra spingendo la lingua per cercare la mia, poi piano piano inizia a muoversi facendolo entrare tutto, lo ritira quasi completamente e spinge ancora aumentando ogni volta velocità mentre le sue mani palpano, stringono i miei seni poi immerge fra di essi il viso, lo muove iniziando a succhiare i capezzoli, a leccarli a tirarli con i denti, lo fa con delicatezza mentre il suo cazzo si muove sempre più rapidamente.
Emetto piccole grida ad ogni sua spinta, lui me lo da fino in fondo schiacciando le palle nella mia fica come se volesse far entrare anche quelle e mentre lo fa sento le sue mani sotto il mio sedere, poi un dito, sicuramente il pollice, stuzzicare il mio buchetto, lo immerge fino in fondo, capisce dai gemiti che escono dalla mia gola, che mi piace, lo muove avanti e indietro, vi aggiunge un altro dito, li ruota, mi allarga.

E’ come se nel culo avessi un altro cazzo, la cosa mi piace, mi piaaaaceeee, tanto più che il membro che scorre in me mi sta portando alle più alte vette del piacere.
‘ Mhhhh manca poco . . . oh non fermarti, finiscimi . . . fammi veniiiireeee ! ! !’
Lui non mi ascolta, perfidamente si ferma e esce da me, guardo allucinata il cazzo grondante, lui le mani sui miei fianchi mi gira tirandomi fino a farmi poggiare i piedi a terra, il petto e il viso sopra il tavolo, mi divarica le gambe, sento che si china, sento la sua lingua che risale lentamente, la sento sul polpaccio poi sulla coscia che esplora bagnandola di saliva, la sento sul culetto esposto che bacia tutto attorno poi le sue mani lo aprono, vi immerge il viso . . . La lingua che sento sull’ano mi fa fremere, lo bagna leccandolo, spingendovi la punta con tanta passione e voglia da farmi desiderare che stia prepararmi per quello che ora desidero più di ogni altra cosa.
Ed é proprio così, e quando si rialza ne sono sicura! Sento la sua cappella separarmi le natiche, sento il suo calore bruciate sul mio orifizio più nascosto, poi la sua mano guida la mia a stringersi sul membro bagnato e la sua voce sussurrarmi:
‘ E’ tutto tuo porcellina mia, portami dentro il tuo culetto!’
Non aspettavo altro, quello che la mia mano stringe &egrave gonfio, duro, la certezza che la sua grossezza mi procurerà dolore non mi fa desistere, allargo al massimo le cosce e sollevo una gamba posando il ginocchio sul bordo del tavolo poi strofino il glande sopra l’ano e quando sono sicura di averlo ben posizionato lo attiro.
La preparazione che il ragazzo ha fatto al mio buchetto allargandolo e ricoprendolo di saliva lo aiuta ad aprirsi, il glande entrando, all’inizio non fa troppo male ma al passaggio del colletto emetto un lungo lamento e istintivamente serro l’ano dietro la cappella, la mia mano trattiene il membro che Diego vorrebbe spingere fino in fondo.

Lo guardo con gli occhi pieni di lacrime, occorrono alcuni secondi perché riprenda fiato e mi abitui alla presenza che sento nel culo, so che il più &egrave fatto ma il mio timore &egrave ancora grande, con voce esitante lo supplico:
‘ Piano . . . ti prego . . . non farmi male!’
Lascio il membro e con entrambe le mani mi allargo le natiche e volto a lui sussurro ancora:
‘ Spingilo poco per volta . . . non farmi male . . .!’
Diego capisce e si ferma per darmi il tempo di abituarmi a quello che mi dilata l’ano più di quanto non avrei mai creduto possibile, &egrave molto caro a frenare la sua irruenza, a poco a poco mi rilasso e il viso a lui rivolto sorrido e gli sussurro: ‘Adesso!’
Si china sulla mia schiena che lecca risalendo la mia spina dorsale e giunto alla mia nuca soffia al mio orecchio la sua eccitazione poi trattiene il fiato e spinge, si ferma e spinge ancora, urlo per il dolore misto ad eccitazione ad ogni sua spinta, lo sento soffiare di piacere per la consapevolezza che sta entrando nel mio culo mentre centimetro dopo centimetro sento quella nerchia nerboruta lentamente affondare.
Il dolore e cessato come per incanto ora &egrave solo piacere quello che provo per le asperità del cazzo che accarezzano le pareti di quello che non &egrave più un buchetto ma un anello di carne che lo accoglie godendone.

‘Lisa . . . mi fai impazzire!’
Lo dice raggiungendo le mie labbra che lecca mentre sento il membro che spinge, ritira, spinge ancora, facendolo entrare ogni volta più a fondo, lo fa tanto dolcemente e con tanta delicatezza che quello che ora provo &egrave quel piacere che mi prende ogni volta che il cazzo di un uomo capace entra nel mio culo.
Si ferma, forse il timore di avermi fatto male lo fa esitare ma la mia espressione estasiata lo spinge a sussurrare al mio orecchio:
‘ Ti piace bella maialina? Sono tutto tuo, il mio cazzo é tuo, tutto tuo! ‘
‘ Oh si . . . siiiiii . . . non aspettare . . . oh dammelo . . . dammelo . . .’ Sono le sole parole che riesco a pronunciare, lui lo muove ma senza scorrere, lo fa come se volesse adattare il cazzo al mio culetto.
‘ Oh muoviti dai . . .’ Dico facendo forza sulle mani aggrappate al bordo del tavolo, strisciando avanti e indietro nel tentativo di scorrere sulla forza che mi apre. Mi accorgo di quanto io sia dilatata, lo capisce anche Diego che forse impietosito afferra le mie anche e . . . esce ed entra in me prima lentamente poi capendo che i miei lamenti sono di piacere aumenta il ritmo e la forza sbattendo il ventre contro il mio culo, le cosce contro le mie cosce e il suo cazzo . . .
‘ Diego . . . ohh Diego mio sbattimi forte, sfondami . . . inculami . . . non fermarti . . . dai . . . daiiiiiiii!!!!!’
Invece lui si ferma, il suo cazzo mi inchioda al tavolo, inutili i miei tentativi di muovermi, di scorrere su di esso per completare il godimento che desidero, che voglio, che bramo!
Lo ritira adagio, lo sento sfilare, accarezzando le pareti dell’ano in un modo che mi fa fremere, ma quando lo sento uscire completamente, lo guardo e con una voce piagnucolosa che non riconosco essere la mia, supplico:
‘ Mettilo dentro . . . non capisci che voglio godere? Dammelo ancora . . . ‘
E lui me lo da, ma &egrave la mia fica che il suo membro allarga poi la mia vagina dove entra di colpo scuotendomi tutta e nel suo va e vieni i miei seni, i miei capezzoli strisciano sopra il tavolo aumentando la mia eccitazione e il mio piacere. Sento l’orgasmo salire, mi aggrappo ai bordi del tavolo e mi muovo incontro al suo cazzo picchiando il sedere contro i suoi inguini, ritirandomi per sbatterlo ancora e ancora e quando l’orgasmo esplode mi fermo sfinita e gemente. Lui continua a far andare il membro negli spasmi della mia vagina i cui succhi producono un rumore bagnato ad ogni suo entrare e uscire.
Anche Diego &egrave agli stremi, soffia contro la mia nuca il suo godimento, ma all’improvviso si raddrizza ed esce e con un solo movimento posiziona nuovamente il membro sull’orifizio del mio culo poi afferrandosi ai miei fianchi lo spinge nell’ano rimasto aperto facendomi sentire i testicoli sulla fica gocciolante e con foga, quasi brutalmente sbatte il suo ventre contro le mie natiche e il cazzo il fondo al mio culo, lo ritira e lo sbatte ancora e ancora . . .
Anche se ho goduto, mi piace, mi piace enormemente sentire quella presenza scorrere, riempirmi, l’ano &egrave talmente rilassato che quello che sento &egrave una forte eccitazione che mi fa desiderare ancora il piacere. Riesco a portare una mano alla mia fica e l’accarezzo, la masturbo senza vergogna malmenandomi il clitoride . .
‘ Oh dai . . . dai . . . siiiiii inculami forte . . . Mhhhh . . . oh si . . . si . . . si . . . Godi Diego . . . voglio sentirti . . . ahhh . . . riempimi . . . riempimiiiiii! ! ! ‘
Come ubbidendo al mio richiamo il ragazzo geme, rantola scuotendomi con i suoi colpi, poi si abbatte e sbavando sul mio collo si immerge in fondo alle mie interiora che irrora con getti copiosi e caldi e mentre sento i sobbalzi del suo pene in orgasmo. anche il mio esplode per la terza volta irrorando le dita che continuo ancora a muovere nel mio sesso.
Rimane a lungo sopra di me, dentro di me e mentre a poco a poco la calma entra in noi, copre il mio viso di baci dolcissimi, infine si alza in piedi, il pene divenuto floscio lascia cadere a terra alcune gocce, anch’io appena in piedi vedo il bordo del tavolo bagnato e a terra una piccola pozza.

All’improvviso sento il bisogno di correre in bagno, ingiungo al ragazzo che vorrebbe seguirmi di aspettare, una volta dentro mi accovaccio sul water e libero gli intestini, &egrave una operazione che sento il bisogno di compiere dopo ogni rapporto anale particolarmente appagante, una sosta sul bid&egrave e poi una breve doccia. Quando esco avvolta nell’accappatoio, il ragazzo entrando si raccomanda:
‘ Non ti vestirai mica vero? ‘ Scuoto la testa, ma poi raccolgo l’orologio che avevo tolto e sussulto, sono le 23 passate da qualche minuto, ricupero il cellulare e compongo il numero del mio uomo. E’ sulla via del ritorno, dice che &egrave appena giunto al casello dell’autostrada! Chiedo se ha cenato, risponde che l’unica fame che ha &egrave di me. Faccio mentalmente un rapido calcolo, sarà a casa in poco più di un’ora mentre a me occorrono circa 25 minuti per ritornare dalla cittadina nella quale sono.
Non c’&egrave molto tempo, non abbastanza per un altro rapporto appagante come vorrei, ma non voglio che Diego rimanga deluso, decido nel poco tempo che rimane di lasciare al mio giovane amante un bel ricordo, così che appena riappare sorridente e bello come un Adone, lascio cadere l’accappatoio, mi aggrappo al suo collo e mentre lo bacio mi struscio, struscio i seni contro il suo petto e muovendo il ventre, lo strofino contro il suo ventre facendo muovere il membro imprigionato fra di essi.
Mi scosto, vedo che ha ripreso una certa rigidità, la mia mano lo accarezza e appena lo sento abbastanza duro da stuzzicare la mia voglia, lo conduco tirandolo per il cazzo come fosse al guinzaglio verso il letto dove gli ingiungo di allungarsi. E’ bello Diego, il suo corpo &egrave bello come quello di un dio, il suo cazzo riposa disteso sopra il suo ventre ma lo si indovina pronto.

Per la prima volta mi accorgo che la sua curvatura non segue l’asse del suo corpo ma stranamente &egrave incurvato lateralmente come una scimitarra e questo fa aumentare la mia libidine. Divarico le sue gambe per salire in ginocchio fra di esse e le mani ai lati delle sue cosce mi chino, il profumi di saponetta che colpisce le mie narici lo trovo anche sui testicoli bruni, gonfi, i cui peli lunghi e radi solleticano le labbra che ho avvicinato, poi la mia lingua li incolla alla pelle mentre voluttuosamente inizio a leccarli.
‘ Lisa . . . cosa vuoi fare? ‘ Sussurra ancora incredulo.
‘ Non dire niente, non pensare a niente . . . lasciati andare! ‘
Alzando lo sguardo vedo che si &egrave sollevato e puntellato sui gomiti mi sta guardando, ma vede solo i miei occhi perché sto leccando l’interno delle sue cosce, quindi prendo in bocca un testicolo poi l’altro che lascio ricoperti di saliva e quando riemergo Diego vede come la mia lingua risale a piccoli colpi il suo cazzo diventato durissimo, ha dei sussulti quando la sente passare e ripassare sotto la cappella sul tratto più sensibile dell’intero membro.
La guancia che ho poggiato sul suo ventre al di sopra di esso nasconde il mio viso, ansima leggermente Diego sentendo sulla cappella il mio respiro, striscio la guancia e aprendo la bocca mi introduco il glande chiudendo le labbra sotto di esso, sento subito il sapore leggermente salato della sua eccitazione. Con impazienza allontano la mano che ha posato nei miei capelli e sollevo il capo, voglio che mi veda con il suo cazzo in bocca, trattiene il respiro ma quando la calo, si distende e sospira fortemente:
‘ Ohhh Lisa . . . Lisa . . .siiii ! ! !’

Vi faccio scorrere lungamente le labbra salivando abbondantemente, poi sento nella bocca la cappella farsi più gonfia e il cazzo indurirsi maggiormente . . . La mia esperienza mi fa capire che &egrave vicino all’orgasmo, lo lascio. Il ragazzo respira affannosamente, i suoi occhi mi supplicano, la mia bocca depone piccoli baci sul suo ventre, lo risalgo leccandolo, lecco il suo addome il suo petto appiccicando i peletti neri e radi che lo ricoprono, risalgo la gola tesa . . .
Lui ha rovesciato il capo estasiato dalla lussuria che dimostro, respira rumorosamente, le labbra semiaperte, le lecco tutto attorno, lecco la lingua che mi porge ma non la aspiro in bocca. Sono eccitatissima, sotto il mio ventre la sua verga &egrave durissima, bagnata, potrei raddrizzarla con un gesto e introdurmela in corpo ma non lo faccio, voglio riservarmi per il mio uomo, e quando mi ritiro ridiscendendo il suo corpo Diego vorrebbe trattenermi, accarezzarmi ma allontano con fermezza le sue mani e striscio in basso. Questa volta strofino i capezzoli contro i suoi, poi li prendo in bocca prima uno poi l’altro, li lecco, li succhio li mordicchio facendolo tendere e gemere, poi scendo nuovamente al suo ventre a lambire il suo cazzo.
Approfitto della contrazione involontaria che lo solleva per riprenderlo in bocca, raddrizzarlo, vi scorro una, due volte e mi fermo, lui inarca il bacino, si offre, ma io gli occhi nei suoi occhi tengo l’estremità in bocca e muovo la lingua lungo il condotto gonfio, fin sotto il glande che accarezzo aiutandomi col labbro inferiore.
Sentendo ancora la cappella gonfiarsi, l’asta farsi dura come il ferro, mi fermo, rivoli salati e lisci colano sulla mia lingua, li assaporo come fossero un omaggio alla mia abilità di fellatrice, Diego cerca di muovere le reni ma le mani che ho passato sotto le sue natiche lo bloccano sollevato, il suo piacere é mio, il cazzo che tengo in bocca &egrave mio, Diego &egrave mio, tutto mio, sono io che decido quando dovrà godere! Una singolare perversione mi pervade, i suoi occhi, i rantoli che escono dalla sua gola la dicono lunga della sua sofferente eccitazione.

Riprendo ad ingoiare il suo cazzo, lo succhio scorrendo lungamente su di esso ma mi fermo ai segnali del suo imminente godimento, lo faccio diverse volte, voglio tenerlo sospeso in una continua estasi, infine impietosita dalle invocazioni del ragazzo decido di cogliere il premio dei miei sforzi perversi.
Le mie mani sono ancora sotto il natiche del ragazzo, faccio scivolare le dita nel solco che le divide, passo più volte il medio sull’ano contratto, lo accarezzo, lo stuzzico poi prima che se lo aspetti lo immergo fino in fondo.
Nella mia bocca la sua cappella si fa dura quasi quanto il resto dell’asta, la succhio con voluttà infinita, sento i rantoli che escono dalla sua gola salire di intensità, sento quel liquido salato uscire ora continuamente sulla mia lingua, capisco che sta per venire, la mia bocca prende a scorrere velocemente ingoiando il suo cazzo e mentre il mio dito va e viene nel suo culo Diego si inarca urla poi . . .

La mia bocca si riempie di sperma, non getti, ma uno sgorgare copioso di liquido spesso e caldo che non trangugio ma lascio filtrare fra le labbra non più serrate ma che continuo a far scorrere lungo il membro sobbalzante, gli occhi fissi in quelli del ragazzo finché il piacere glie li fa chiudere. Riesco a farlo godere a lungo continuando a scorrere su un cazzo che rimane duro per parecchi minuti mentre il suo corpo &egrave percorso da brividi, infine lentamente si rilassa.
Sono felice, soddisfatta del mio operato e quando mi allungo accanto a lui, sono io che lo coccolo, lo bacio, lo accarezzo con fare materno. Mi ricordo di guardare l’orologio e mi alzo correndo al bagno a lavarmi il viso e sciacquarmi la bocca, appena rientrata Diego mi guarda imbronciato mentre mi rivesto.
‘ Come, vai già via? ‘ Chiede con voce supplichevole.
‘ Devo! Te l’ho detto che sono praticamente sposata! ‘
Mi guarda mestamente mentre finisco di vestirmi, mi chino su di lui per un ultimo bacio dicendogli.
‘ Tu rimani e riposati domani devi ad andare a lavorare lo sai! ‘
Nell’aprire la porta noto affisso il prezzo della camera, senza farmi vedere poso sul tavolo l’intero ammontare, lo devo a Diego per il piacere che ha saputo darmi. Uscendo dall’ascensore trovo che alla reception &egrave seduto quello che immagino essere il portiere di notte, mi sorride con aria complice porgendomi la mia carta di identità.
Uscendo vengo colpita dal freddo della notte, salgo in macchina e guido con prudenza, avendo ancora in bocca il sapore leggermente acre dello sperma di quel caro ragazzo che ama definirsi: ‘Porco’.
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P.S. Miei cari maschietti, non montatevi troppo la testa, chi vi assicura che quello che avete appena letto sia veramente accaduto?
Lisa

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