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Io e Francesca – parte 8

By 10 Dicembre 2025No Comments

Fu poi la volta delle albicocche, grosse, mature, succose; le aprivo a metà, ne passavo una parte dentro la figa e poi gliela facevo leccare e succhiare
“E come se tu stessi leccando la figa ad un’altra donna, faresti impazzire di piacere pure lei” non rispose nulla ma accennò un sorriso malizioso e complice, o almeno così mi sembrò, tanto che le chiesi se avesse mai avuto esperienze lesbiche
“Ma no figurati… cioè, sciocchezze, di quelle cose che capitano da ragazzine che un’amica si infatua di te perché ancora non ha capito se…”
“…se gli piace il cazzo o la figa”
“Si appunto, una cosa di quel tipo. C’era… c’era questa compagna di banco alle superiori che durante…”
“Una di qui? Chi è lo voglio sapere”
“Ma figurati se te lo dico chi era”
“Dai… così quando la incontro me la immagino che fa cose con te”
“Scemo non ha fatto un be nolente con me né lo farà. Poi ora è pure sposata”
“mmm continua allora. Alle superiori, mi sembra di capire, pensavate più al sesso che a studiare” sbuffò volgendo lo sguardo in alto con disapprovazione, ma continuò a raccontare
“Dicevo, succedeva che durante le lezioni mi metteva una mano su una coscia, la teneva lì oppure a volte mi faceva delle carezze, nulla di che… si, a volte con le dita scivolava nell’interno coscia ma si fermava sempre, niente di che fino lì. A volte mi stava molto attaccata, mi scostava i capelli dal viso, mi carezzava le braccia, mi teneva per mano in modo… in modo strano ecco, diverso da come potevano fare la altre amiche, ma non mi dava fastidio, le ero anche affezionata. Poi un volta a casa sua, mentre facevamo i compiti, saltò fuori questa cosa del confronto, tu ha le tette più belle delle mie, vediamo, togliamoci il reggiseno, posso toccare solo un attimo? E fini che ci scappò pure un mezzo bacio…
“Mi sto eccitando, con la lingua?”
“No, non proprio, fu questione di un attimo, perché mentre eravamo labbra contro labbra lei provò a infilare la lingua ma io non volli”
“Ma no cazzo, finito così?…”
“No, non proprio… per scusarsi mi propose di toccarmi, solo un attimo e se non mi fosse piaciuto avrebbe capito, si sarebbe fermata e non ci avrebbe provato mai più. Si sedette accanto, mi infilo le dita dentro i jeans e nelle mutandine e mi toccò la figa, figurati io mi stavo pure bagnando, restò un po’ lì muovendo lentamente e cercando di infilarsi più dentro, a me piaceva, sentivo tutti dei brividi, mi scappò anche un gemito, ma non mi sembra una cosa, come dire… ecco, non mi sembrava una cosa giusta da fare, così le feci togliere la mano, lei se la portò alla bocca si leccò le dita e disse “sai di buono”
“E aveva ragione! Fammi un po’ sentire anche a me se mi ricordo se sai di buono…”

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