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La Storia di Monica – Cap. 3.6 Emanuel e Teresa

By 9 Aprile 2018Dicembre 16th, 2019No Comments

“Sai Monica sono molto preoccupata per Teresa, da quando &egrave morto il fratello vive ancor più di prima chiusa in casa.”
Effettivamente non vedevo più Teresa dal funerale di Manlio, e gli eventi successivi mi avevano fatto dimenticare di andarla a trovare. Teresa era per certi aspetti una donna fragile, a volte schiava del suo stesso narcisismo, che a volte la portava ad avere rapporti sopra le righe.
Volendo rimediare chiesi consiglio a Carla, la quale trovò subito la soluzione.
“Falla scopare.” mi disse senza mezzi termini.
“Ma dai, tu pensi solo a quello !” ribattei un po’ indignata per la sua affermazione.
“E’ vero, come lo &egrave che a Teresa piace scopare, e sai meglio di me che non si fa tanti problemi se lo fa con un uomo o una donna, o tanto meglio con entrambi. Quindi se vuoi davvero aiutarla falla uscire di casa con una scusa e poi falla scopare, ovviamente da uno stallone di razza, e se vuoi so già chi consigliarti.”
“Qualcuno che conosco ?” le chiesi ormai incuriosita.
“Emanuel &egrave la persona giusta.” mi rispose “Se vuoi ti do il suo numero così parli con lui. Credimi sa cosa fare secondo chi ha davanti, quanto al cazzo lo conosci già e più che bene.” concluse ridacchiando.
Non potei non ricordarmi di quando Carla mi aveva fatto una sorpresa, non tanto regalandomi dell’intimo davvero pregiato, quanto portando quel ragazzo in camera per avere un bellissimo rapporto a tre.
“Va bene mi hai convinta, dammi il numero così lo chiamo.”
Contattai Emanuel per spiegargli la situazione di Teresa, e lui mi disse che avrebbe fatto esattamente quello che voleva la mia amica, proponendomi d’iniziare con un piccolo strip da parte sua anche per rendere il tutto più divertente.
Chiamai poi Teresa facendo finta d’essere arrabbiata perch&egrave non era venuta all’inaugurazione del mio studio, dicendole che mi avrebbe fatto immenso piacere se mi fosse venuta a trovare la sera successiva.
“Perch&egrave di sera ?” mi chiese un po’ sospettosa.
“Perch&egrave così possiamo parlare quanto vogliamo e magari andare a cena insieme.”
Dopo una vera e propria trattativa, riuscii a convincere Teresa a venire nel mio nuovo ufficio alle sette, promettendole però che non le avrei fatto fare tardi.
Mi accordai infine con Emanuel, dicendogli di venire un po’ prima in modo da poter preparare con tutta calma la ‘sorpresa’ per la mia amica.

Il giorno dopo non ci fu nessun imprevisto nell’organizzare la serata a sorpresa per Teresa. Emanuel arrivò in anticipo, e l’unico problema fu non saltargli addosso tanto era eccitante anche solo nel vederlo togliersi la camicia. Mi sembrò quasi che i capezzoli volessero bucare la mia camicetta nonostante indossasi il reggiseno, e l’arrivo di Teresa fu quasi un sollievo.
‘Amica mia, sei sempre uno schianto, come se per te gli anni non passino mai.’ le dissi dandole un paio di baci sulle guance.
In effetti Teresa non dimostrava la sua età, e per fortuna aveva deciso di non portare il lutto nella forma più stretta. L’abito verde scuro era sì sobrio, ma non banale, e un filo di perle le dava un aspetto da gran signora.
‘Se sono bella io cosa sei tu.’ mi rispose tenendomi le mani ‘Guardati sembra quasi che ti debba sposar domani tanto sei perfetta.’
Nonostante cercasse d’esser di compagnia, Teresa mal celava il suo immenso dolore, così decisi che era giunto il momento di far entrare Emanuel.
‘Secondo me tu sei troppo giù di corda.’ le dissi battendo forte le mani, che altro non era che il segnale concordato con Emanuel ‘Quindi che ne dici di una bella sorpresa ?’
Il ragazzo entrò lasciando inizialmente senza fiato la mia amica, mettendo subito della musica soft e muovendosi con una sensualità a dir poco esplosiva. Dopo l’impatto iniziale, Teresa sembrò quasi infastidita dalla sua presenza, e neanche il suo girarle intorno le fece cambiare atteggiamento.
‘Non mi dire che tutto questo ben di Dio ti lascia indifferente.’ le dissi dopo essermi alzata per mettermi davanti ad Emanuel che iniziò a toccarmi il seno ‘O preferisci mandare via Emanuel e rimanere sola con me ?’
Mi ricordai solo in quel momento che con Teresa avevo avuto un rapporto esclusivamente saffico, ma allo stesso tempo mi tornò in mente quanto avesse goduto con Stefano.
‘No &egrave che non credo d’esser di compagnia.’ mi rispose quasi stizzita.
Cercando di farle cambiare idea mi girai e presi a baciare con una certa lussuria il mio giovane stallone, il quale mi fece subito sentire le sue mani sul sedere, alzandomi la gonna sino a lasciarmi le chiappe all’aria.
‘Io vado, voi divertitevi.’ ci disse Teresa dirigendosi verso la porta.
Per un attimo ebbi l’impulso di fermarla, ma poi la lingua d’Emanuel s’intrecciò con la mia, ed ogni buon proposito andò a farsi benedire.
‘Che facciamo ora che la tua amica se n’&egrave andata.’ mi chiese furbescamente Emanuel.
‘Che domanda idiota, si scopa noi due.’ gli risposi allungando una mano su quel rigonfiamento a cui non sapevo più resistere.
Il primo impulso fu quello di abbassarmi e tirargli giù i pantaloni, per arrivare così finalmente all’oggetto dei miei desideri, che pur non essendo affatto in erezione, era abbastanza grosso da quasi invitarmi a baciarlo. Iniziai così a passare la lingua su tutto quel bastone ,assaporandone a lungo il gusto, per poi notare quasi dietro la porta la sagoma di Teresa, che si spiava in modo tanto maldestro da sfiorare il ridicolo.
‘Perch&egrave non la finisci di fare la cretina e vieni qua da noi.’ le dissi ‘Oppure preferisci farti in ditalino mentre ci guardi.’
Senza più possibilità di fuga, Teresa si tolse la maschera del lutto, per indossare quella a lei più consona di grande amante del sesso, e s’avvicinò a noi camminando in modo sinuoso.
‘Effettivamente lasciarti da sola con questo bel ragazzo &egrave qualcosa che non ti meriti.’ mi disse sorridendo ‘Anche perch&egrave ha un cazzo di tutto rispetto.’
‘Se ti piace dagli almeno un bacio.’ le risposi tenendo in mano la mazza di Emanuel.
Lei si chinò vicino a me ed iniziò a leccare quell’asta con bramosia, fino a prenderla completamente in bocca.
‘Amica mia non ti sembra d’essere un po’ troppo avida ?’ le domandai con ironia passandole una mano fra i capelli ‘Va bene che &egrave un regalo, ma così &egrave troppo !’
Teresa mi rispose dandomi un lungo bacio in bocca, per poi toccare con la lingua i testicoli del ragazzo, invitandomi così a fare lo stesso col pene. Cominciammo così a leccare e succhiare i genitali di Emanuel, senza mai voler assaporare lo stesso lembo, in una sintonia ben difficile da trovare anche in persone che si conoscono da anni.
‘Vieni credo sul letto saremo tutti più comodi.’ dissi alzandomi prima di dare un bacio allo stallone della serata.
I due mi seguirono e lui si sedette subito ai piedi del letto, mentre Teresa ed io c’inginocchiammo davanti per continuare i nostri giochi di bocca. Entrambe ci spogliammo con una certa fretta, vogliose di provare quella mazza nelle nostre intimità.
‘Emanuel non hai voglia di assaggiare la fica della mia amica ?’ gli dissi con malizia mettendomi dietro Teresa per toccarle le tette ‘Sai &egrave qualche mese che non scopa, e credo ne abbia un gran bisogno.’
‘Certamente !’ mi rispose lui facendo alzare la donna per poi farla sdraiare al centro del letto.
Mi ritrovai così con Emanuel fra le gambe di Teresa, a scambiarci baci mentre le leccavamo la passera, dalla quale ben presto colarono abbondanti umori, che feci subito miei con la lingua.
Al ragazzo a quel punto non rimase che mettersi sopra la mia amica, e penetrarla completamente, facendo scivolare tutta la mazza dentro quasi con un solo affondo.
‘Godo !’ urlò Teresa che ebbe un orgasmo dopo pochi secondi.
‘Non voglio altro che vederti godere.’ le dissi sdraiandomi vicino a lei ‘Quindi lasciati andare e non pensare ad altro che al tuo piacere.’
Emanuel si dimostrò un grande amante, non forzando mai il ritmo, e facendo così avere diversi orgasmi a quella donna, che per tanto tempo si era negata al piacere. Io non smisi mai di baciarla in bocca e toccarla un po’ ovunque, sentendola fremere ogni volta che l’uomo le era dentro.
‘Dammi la tua fica, voglio che goda anche tu.’ mi disse all’improvviso dopo essersi ripresa dall’ennesimo orgasmo ‘Ma tu non smettere di scoparmi, voglio godere ancora.’
Mi misi a cavalcioni sul suo viso dando le spalle ad Emanuel, aprendomi poi la passera con le dita per facilitarle il compito che si era data. Così mentre lei mi faceva sentire la sua lingua lungo tutto lo spacco, lui s’allungò per baciarmi il solco delle chiappe, fermandosi spesso proprio su quella rosa di carne che ne &egrave il punto più desiderato.
Teresa arrivò ad un altro picco del piacere, dopodiché volli anch’io la mia parte di piacere.
‘Emanuel non credi sia arrivato il momento di farmi sentire la tua mazza ?’ gli domandai allargandomi ancor di più la fica
‘Eccoti accontentata.’ mi rispose lui mettendosi dietro di me e penetrandomi con forza.
Se con Teresa era stato fin troppo dolce, con me fu un vero maschio dominate, scopandomi anche con un po’ di violenza, ma senza esser mai del tutto brutale. La mia amica non smise mai di leccarmi la passera in ogni suo lembo, donandomi così quel piacere in più che mi fece presto impazzire.
‘Mi lecchi la fica per farmi venire prima, non &egrave vero maiala che non sei altro ?’ le domandai avendo compreso le sue intenzioni.
‘Certo che sì !’ mi rispose quasi con candore ‘Sai com’&egrave a certi piacere non ci si abitua mai abbastanza.’
‘Bastava dirlo, eccoti accontentata !’ concluse Emanuel spostandosi per andare davanti a lei e scoparla nuovamente.
Adesso ero io a vedere il pene del giovane stallone entrare ed uscire dalla passera della mia amica, che però dopo un attimo in cui diventò dura come il marmo, riprese a leccarmi fra le gambe, dando così un po’ di piacere anche a me.
Emanuel iniziò a soddisfarci entrambe passando dall’una all’altra con sempre più frenesia, scopando entrambe con la stessa forza, e facendomi arrivare alla fine al tanto sospirato orgasmo.
Quando fu il suo momento mi girai per poter bere il suo seme direttamente dalla fonte, ovviamente con Teresa che fu quasi feroce nel non volerne perdere una sola goccia, ma anche nel ripulirgli la cappella da quel poco che era rimasto.
Il ragazzo si rivestì in tutta fretta avendo un non precisato appuntamento, Teresa invece fu molto più lenta, così come me che non avevo proprio voglia di tornare a casa.
‘Non so proprio come ringraziarti.’ mi disse Teresa una volte che finì di vestirsi ‘Non avevo alcuna voglia di tornare a scopare, ma tu mi ci hai quasi costretto, e ora mi sento una persona nuova.’
‘Magari mi potresti offrire una cena, sai com’&egrave ho il frigo e la dispensa che fanno a gara per chi sembra di più un deserto.’
Lei rise della mia battuta, dopodiché mi portò a cena in un bel ristorante, forse un po’ troppo da coppiette, ma dove non solo si mangiò benissimo, ma si poteva fare tranquillamente discussione.
Quando tornai a casa ero più soddisfatta del ‘piacere’ fatto a Teresa, che del sesso con Emanuel, il che mi fece sentire benissimo nonostante amassi quel ragazzo, e il suo modo di fare l’amore.

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