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La Tentazione 2

By 11 Novembre 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

Cazzo sta giornata non passa più!
Il pomeriggio prosegue lento e noioso sotto la routine d’incombenze soporifere.
Io non riesco a stare ferma, mi sento insofferente e nervosa.
Ho spaziato da fantasie ad oltre la finestra, le stesse nuvole di 10 minuti fa, al ragioniere, stessa postura di 10 minuti fa, al beniamino ornamentale, stesse foglioline di 10 minuti fa, al pc e miei siti preferiti, stesse minkiate di 10 minuti fa!
Bah, io mi devo alzare!!!
Piglio qualche inutile foglio e vado diretta a quella fotocopiatrice nell’altra stanza.
Lui &egrave lì.

Lui ha uno studio a parte a metà del corridoio. Lo attraverso abbandonando l’ampio salone in cui io lavoro e nel passeggiare mi domando: ‘ma come fa lui a stare tutto il giorno rilegato qui in fondo?’
Se io mi annoio nell’ambiente più lussuoso e frequentato della nostra attività potrei suicidarmi se mi isolano come lui!
(Che sia una disposizione mirata a non creare disturbi per il lavoro di certi impiegati? Ah ecco perché io sono così attratta!)
Entro come sempre accennando un lieve bussare, ma senza attendere ‘L’avanti’, e vado a fotocopiare cartacce da cestino. Lui non posa il suo sguardo su di me e continua a fissare il monitor del suo pc’fotocopio’ fotocopio’ bah che rabbia perché non mi rivolge una parola?
Potrei anche limarmi le unghie sembra proprio che per lui io non esisto se non gli finisco addosso, addirittura in braccio.
Uffa!
La fotocopiatrice impazzisce se pigio ogni pulsantino contemporaneamente?’ e così faccio!
Un rumore di rotto, d’inceppato, lo distoglie.
‘ Che hai combinato!!!’
‘ Io???’
Finalmente mi considera o meglio si interessa del disastro che ho combinato e si alza raggiungendomi.
Lui non &egrave decisamente il mio tipo. Burbero e scorbutico provo un piacere unico ad infastidire e minare la sua serietà. Ha un aspetto ‘over size’, un armadio a 2 ante dalle misure abbondanti che incutono timore e rispetto fosse non altro per un’oggettiva supremazia fisica. A me questo Omone invece suscita un torbido desiderio di sentirmelo tutto addosso’
Chissà se ne accorge? Sente la mia frenesia? Nota il mio pellegrinare nel suo ufficio? Sente il mio sussurrargli ‘ ‘seguimi .’ ?
Raccolgo qualche insignificante foglio e passo dall’ambiente ufficio all’angusto stanzino dell’archivio.
L’attesa &egrave breve ma molto agitata. Non so la sua reazione a quello che la mia spudorata eccitazione desidera fargli’ poco male sarebbe stata l’ennesima figuraccia e un suo ennesimo rimprovero.

La porta si apre e rapidamente lui la richiude dietro la sua schiena. Mi guarda senza parlarmi ed anche io resto muta avvicinandomi al suo corpo. Un intreccio di mani e le mie dita si portano alla sua cintura’ – non abbiamo tempo – non &egrave etico – non possiamo – ‘la slaccio veloce e mi inchino a quell’inaspettata sberla di cazzo turgida di reciproche voglie.
La mia bocca &egrave accogliente, la mia lingua venera un gran cazzo, la mia mente si fa scopare quando le sue grandi mani dettano alla mia testolina il giusto ritmo.
Sento il calore di quelle ruvide mani infiammarmi le gote mentre le mie labbra non riescono a trattenere tutta la saliva, quasi sbavo nel sentirlo vibrare e sbattermi la bocca.
Rapida e potente l’eccitazione dell’uomo si fa padrona e governa i pochissimi minuti rubati alla nostra professione.
Copioso il suo piacere arriva fino in fondo alla mia gola accompagnato da un soffocato rantolo spermatico.
Sorrido complice e al tempo stesso pericolosa mentre esco velocemente dallo stanzino’

Le nuvole alla finestra sono sempre le stesse come le foglioline del beniamino e il ragioniere &egrave un lurido stacanovista’ solo le mie labbra hanno un sapore diverso.

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