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Lei, le sue chiappe, l’erba e…tutto il resto

By 2 Settembre 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Era da tempo che fissavo le chiappe della mia compagna di classe ma mai avrei pensato che chiappe più belle, altro non erano che quelle della mia mamma.
In realtà non so quando fui colpito da questa sindrome delle chiappe d’oro ma ero succube di ogni culo che passava sotto i miei occhi.
Gli amici scherzavano su questo ma io non potevo far altro che guardare ogni culo che mi stava di fronte, a scuola, in strada, mentre ero in macchina’sempre!
Mi sparavo delle gran seghe immaginandomi solo culi delle mie amiche in bella mostra, una accanto all’altra, sul divano di casa mia, in salotto.
Me le immaginavo lì, tutte nude e sorridenti che mettevano i loro culi in mostra, a mò di gara, toccandosi reciprocamente e facendosi scherno l’una con l’altra ma dandomi in pasto i loro sederi all’aria, con quelle labbra vaginali curate, senza peli che parevano sacre, uniche.

Era una giornata di settembre e finalmente le giornate afose erano ultimate, non vedevo l’ora. Mia madre, 40 anni compiuti in agosto, teneva ancora alla tintarella presa al mare e ad ogni scorcio di sole, si metteva in costume e si piazzava sul balcone.
Quello che mi stupiva è che nonostante avessimo molti vicini a dirimpetto, lei se ne sbatteva e mostrava senza alcun timore, le sue curve mozzafiato, con i punti caldi coperti sempre e solo da bikini minuscoli.
Le sue tette erano a forma di pera e mi ha detto che prima di allattarmi, aveva solo una seconda misura mentre, nato io, le si erano ingrossate di una misura in più. Erano sode e stavano su da sole ma a forma di pera che davano un nonsochè in più ai suoi capezzoli mirabolanti.
Il culo era sodo, più grosso di una teen ager, ovvio, ma assai piacente e molto sensuale. Nonostante mi avesse dato alla luce, non aveva preso alcun kilo in più e teneva alla sua linea più di quanto io tenessi alla mia. Non mi ero mai accorto del suo culo o meglio, me ne ero accorto eccome ma mai sotto l’aspetto sensuale’voglio dire’da scopare, ecco.
Il tutto nacque quel giorno di settembre.
Mentre prendeva gli ultimi scorci di quel sole caldo, mi urlò di mettere su l’acqua per la pasta che a breve avremmo mangiato qualcosa. Lasciai giù il libro degli esami di recupero e mi diressi in cucina dove riempii la pentola e preparai anche il pentolino per il sugo. Appena lei terminò di mettersi indosso gli occhiali da sole e disfarsi la coda, mi raggiunse in cucina e mi diede forte un bacio sulla fronte esclamando: ‘ sei un tesoro, il figlio che ogni madre vorrebbe avere! Non mi aspettavo preparassi anche la tavola!’. Si strinse talmente forte a me che sentii il suo seno schiacciarsi contro il mio petto ma, lì per lì, non ci feci molto caso e risposi con un gentile ‘figuarti mami, per te questo ed altro’ e mi rifondai in camera mia.

Quando sentii l’urlo del ‘è prontoooo’ mi lavai le mani e mi diressi in cucina dove ebbi la mia prima debolezza nei confronti di mia madre. Era in piedi, di spalle, con i suoi capelli mossi che gli accarezzavano le spalle, con indosso solo il costume perizomato rosso e il mega bavaglione legato alla schiena per non ungersi con il sugo che stava preparando. Era lì che si ondeggiava canticchiando una canzone e mescolando il sughetto, con quel culo all’aria con i segni dell’abbronzatura del costume di questa estate che, da ciò che si capiva, non era certo un perizoma come quello che aveva indosso ma uno più casto. Quando si girò mi trovò imbambolato a fissarle le chiappe.
‘sì lo so tesoro mio, quel costume mi ha rovinato la linea dell’abbronzatura ma sai come è fatto Paolo, quell’uomo è sempre geloso’non ha voluto indossassi questo perizoma che oltre ad essere molto bello e costoso, è comodo per abbronzarsi di più’ma sto tanto male, cicci?’

‘no mamma, affatto’ risposi con la saliva che andava giù di traverso
‘le tue chiappe sono belle quanto quelle di una ragazzina e secondo me il fatto che tu abbia metà chiappe bianche ti dona di più!’

‘trovi? Mmmh, si può essere’ma ora mettiti a tavola che è pronto”

‘ma dimmi un po’ mamma, perché Paolo è geloso?’

‘beh, tutti gli uomini sono gelosi e lo diventano di più quando una donna è un po”uhm, diciamo ‘provocante”

‘ma tu non sei provocante’almeno, da ciò che vedo”

Lei mi rispose col suo sorriso sornione e rispose

‘amore di mamma, lo sai che ogni donna è provocante’dipende da come si veste e si concia, no? Per ciò che mi riguarda mi piace provocare e avrei indossato quel costume anche senza il pezzo sopra!’

‘ma dai? Addirittura? E se poi gli altri ti guardavano?’

‘meglio no? Per una donna non c’è niente di meglio che sapersi al centro dell’attenzione’ma poi certe cose dovresti saperle no? La tua principessina non è così?’

‘ti riferisci a Monia?’

‘sì’

‘Monia è una brava ragazza ma ama farsi notare e indossa certi abiti da troia’cmq verrà qui oggi pomeriggio”

‘Oggi pomeriggio? Ma non mi hai detto nulla! Ma io non ho nulla da fare e adesso? Come facciamo?…va beh dai, troverò qualcosa da fare così almeno vi lascerò scopare in pace!’

‘Ma mamma dai’che dici?’

‘sshh, va che non sono così vecchia come credi sai? Ho 40 anni non 80! Ora mangia e taci!’

Il pranzo finì abbastanza in fretta perché lei decise di trovare un’amica per uscire e quindi doveva occupare l’unico bagno che avevamo. Io me ne rimasi in stanza a pensare a lei, al suo culo, al suo seno, alla sua bocca che mentre mangiava parlava di cose sconcie’mi pareva una puttanella di bassa lega ma era la mia mammozza a cui tanto volevo bene e non potevo assolutamente pensare a lei come una troia’almeno, non potevo condividere il sogno con nessuno!
Di lì a breve giunse Monia che salutò mia madre e poi si appartò in camera mia.
Mia madre andò via quasi subito e Monia, come al solito, mi saltò addosso e mi prese l’uccello in bocca.

‘Dai Monia’ancora? Possibile che hai sempre voglia di bere lo sperma?’

‘Perché, a te fa schifo la cosa? A me non pare e da quando ho scoperto che la sborra fa bene alla pelle, ne bevo quanta ne voglio!’

‘ma lo sai che poi a me viene voglia di scoparti, su’come faccio..ooh..oddio, sì’dai togliti le mutande che ti entro dentro”

‘che ipocrita che sei, vedi che alla fine della fiera hai sempre voglia anche tu? Dai, fottimi Marco!’

La girai con violenza e inizia a penetrarla. La fottevo con violenza ma poi mi misi a guardare le sue chiappe che andavano avanti e indietro e mi venne in mente il culo di mia madre. Tirai fuori l’uccello, ci sputai sopra e glielo infilai nel culo

‘Oh! Piano accidenti! E che cazzo, avvisami no??!’

senza neanche ascoltarla la stantuffai di violenza sino tirare fuori il pene, girarle la faccia e sborrarle in bocca!

‘Uuaargh’tieni troia, bevi tutto mamma!’

Mamma? Ormai la frase era uscita.
Monia bevve tutto, si ripulì le labbra, si alzò, si sedette a fianco a me pulendosi la fica dagli umori caldi e cercò una spiegazione in modo molto pacato.

‘Mi hai chiamato mamma, sai?’

‘sì, scusami’

‘no figurati’ma forse ti ricordo lei? O forse hai bisogno d’affetto, non so”

‘ma no io’ecco’non so”

‘non vorrai mica dire che ti fotteresti tua madre, per caso?’

‘no ma sai’le ho visto il culo e”

‘Aah, con ‘sti culi’ma ti passerà mai sta fissa o no? Sei peggio di tinto brass! Perché non vai a fargli da aiuto regista!…ma poi’insomma’non che sia sbagliato a guardare il culo della mamma ma”

‘In che senso’perché, tu guardi il culo di tua madre?’

‘ma no idiota! Semmai guardo il cazzo di mio padre, è diverso!’

‘Il cazzo di tuo’ma va? Sul serio? Anche voi ragazze’insomma’spiate?’

‘Beh adesso che ho 18 anni non più ma quattro o cinque anni fa lo spiavo mentre si masturbava o mentre si faceva mia madre’forse è per quello che ho sempre voglia di sborra in bocca’mia madre ne era una gran golosona!’

‘Ossignùr’senti, che ne dici di ‘brindare’ a queste nostre scoperte in famiglia?’

Ridendo come pazzi ci mettemmo a fumare una sigaretta un po’ speciale ‘ Le ore erano passate velocemente e mia madre tornò a casa. Ci sgamò mentre eravamo tutti e due nudi sul letto a fumare come disgraziati. Mi venne un infarto. Io avevo il cazzo completamente teso e Monia stava a gambe aperte massaggiandosi la fica con uno dei miei evidenziatori.
‘Oddio’ sbottò mamma ‘scusatemi’però’complimenti! E avete solo 18 anni! Vado di là’poi fai aria qui dentro ok Marco?’

‘s-s-sì mamma..ah..’

Mai mi sarei aspettato che reagisse così. Credevo mi sparasse con la balestra del suo compagno ma invece si limitò a chiudere la porta e andarsene in bagno.
Monia rise come una pazza e cercò di rivestirsi in fretta per andarsene ‘mica che ci ripensa e ci ammazza!’ e così scappò in tutta fretta mentre mia madre era ancora in bagno e salutò dalla porta.

Risi anche io, il fumo aveva fatto la sua bella fetta di sclero totale e multiplo ma l’idea di avere una sorta di complicità con la mia mamma mi faceva impazzire e l’idea del suo ‘complimenti’ mi fece ridere come un matto. Presi i boxer e notai che avevo ormai parte dello sperma essiccato sui peli del pube e alcune tracce di cenere sulla pancia. Entrai in bagno sparato per sedermi sopra il mio comodo bidè ma mi dimenticai che mia madre era lì dentro!
Era seduta sul cesso, con le mutandine giù sino ai piedi nudi. Aveva un romanzo in mano e sulla destra armeggiava nervosamente una sigaretta. I suoi occhiali vennero abbassati, mi guardò attentamente e mi chiese
‘Beh? Non hai mai visto una persona seduta sul cesso?’

Io, nudo completamente col cazzo penzolante e le mani occupate dai boxer e dall’asciugamani, balbettai qualcosa del tipo’
‘Sì, ne ho viste parecchie in gita ma mai mia mamma!’

‘E allora? Guarda che anche Berlusconi e Prodi cagano, sai?…insomma che vuoi lì impalato col pippo penzolante?’

‘Mamma!…ma io volevo solo lavarmi”

‘Il cazzo? Entra allora, no? Tanto ho finito, era un falso allarme’mal di pancia ma niente popò’mah”

Mi sedetti a occhi sbarrati sul bidèt. Tra me e me mi continuavo a chiedere se stavo avendo delle allucinazioni per via della droga o se era vero tutto ciò. Aprii l’acqua e mi ripetei che era tutta un’allucinazione. Mi lavai bene i coglioni e poi i peli. Mi voltai sicuro di non vedere più mia madre ma invece lei era lì che mi guardava tra le lenti dei suoi occhiali.

‘Hai proprio un bell’arnese figliolo’ma Monia resiste?’

‘Oddio mamma’sì’credo di sì ma’sai, l’importante è la resistenza, no?’

‘Certo amore’la resistenza è tutto. La maggior parte di noi raggiungono l’orgasmo dopo secoli’mmmh’vuoi che ti lavi io?’

‘NO! Faccio da solo’

‘Uhm, che caratterino’guarda che sono tua madre, sai? Ti ho creato io, mica Zio Fester! Cmq, il fatto che tu fumi non mi piace neanche un po”

‘Mamma, dai, era solo un cannino”

‘Un cannino? A me è sembrato di vederne nel portacenere almeno quattro!’

‘E che cazzo hai? Gli occhi bionici? Daaii’

‘Oh, non fare lo spiritoso’adesso asciugati, vai di là e portamene uno’voglio vedere che effetto fa”

‘Ma no mamma, non ne ho più”

‘E la scorta che hai nel primo cassetto?’

‘Io’io..’

‘Dai vai’io ti aspetto qui’

Andai, presi tabacco e un po’ di marijuana e feci su un cannolo. Poi, sempre tutto nudo con la testa che pareva una girandola, mi ridiressi in bagno dove mia madre mi attendeva seduta sul bidèt, stavolta con le mutandine rialzate e la maglia un po’ più scollata.

‘Dai qui, fammi un po’ vedere”

‘Toh! E poi non dire più cattiverie sul mio conto! Non sono un drogato e’e’dovevo finire di lavarmi il cazzo!’

‘Siediti sul cesso e stai buono ragazzino’

Accese lo spinello, lo fumò con calma guardandomi con sospetto di tanto in tanto e poi mi ordinò di aprire la gambe.

‘Apri le cosce che devo gettarlo nel wc”

Si mise in ginocchio e si appoggiò con la mano sinistra sull’asse del bagno. Io mi alzai di poco per farci passare la sua mano destra e il mozzicone mentre il mio bigolo era metà duro e metà molle. Le gambe mi tremavano e l’emozione di star con mia madre nel bagno e le canne di prima mi avevano devastato il mio senso di gravità.
Lo gettò dandomi ampia visibilità sulle sue tette sotto la maglia e poi si alzò di poco strusciandomi un seno sul viso per poter tirare l’acqua. Si rimise poi in ginocchio e iniziò a parlarmi appoggiando le mani sulle mie gambe.

‘Tesoro, ma tutta questa erba ti fonderà il cervello, lo vuoi capire o no? Ti pare che tutto abbia un senso ora ma poi, quando crescerai, ti accorgerai che la perdita della memoria, la vista più debole e il respiro affannoso, non saranno altro che l’evoluzione di questo tuo menefreghismo verso la droga leggera, figlio mio’ma che duro cazzo che hai, cribbio? Ma non ti vergogni? Sono tua madre, io!’

Parlando, quella tettona di mia madre, era salita di cm in cm sino ad arrivare al mio pene che era ormai diventato sasso. Iniziò a masturbarmi piano piano sino a perdere il controllo della situazione e degenerando in domande assurde.

‘Mmh’dio mio, ti ho fatto proprio bene e, dimmi un po’, Monia apprezza questo”coso’?’

‘ C-certo mamma’lo apprezza e non solo lei’ma mi stai t-toccando’

‘Sì, lo sto toccando ma in modo molto amichevole’ma dimmi ancora, quando eravate lì lo avevate già fatto o vi ho disturbato sul più bello?’

‘No, vai tranquilla, avevamo già fatto”

‘ E che giochi avete fatto oggi?’

‘Niente di che’solia routine’figa, culo, bocca”

‘Vuoi dirmi che le vieni in bocca? Accidenti a ‘ste ragazzine di oggi! Io a 18 anni manco mi sognavo di bere la sborra! Ma dimmi un po’, ti piace?’

‘Sì mi piace, continua mamma”

‘Ma non la mezza sega che ti sto facendo, stupido! Intendevo dire, ti piace ingozzarla di sperma la tua troietta?’

‘Ah’sì sì ma’insomma, troietta forse è esagerato ma”

‘Esagerato? Ma se si stava masturbando con un evidenziatore e ho appena saputo che avevate già scopato’è una ninfomane, sai? Credi a me’senti un po’ ma il mio massaggio ti piace ciccio?’

‘Sì, da morire mamma”

‘Che ne dici se continuo coi piedi, eh’

‘Sì, masturbami coi piedi mamma’

Io appoggiai la schiena sull’asse del wc e misi bene in vista il mio uccello. Mia mamma con movimenti un po’ goffi si sistemò sul tappettino rosso del bagno, si tolse le zoccole e avvicinò i suoi piedi al mio cazzo mentre con la punta delle dita mi trastullava i testicoli. Aveva uno smalto rosa e la cosa che più mi faceva impazzire era il fatto che le sue gambe semi aperte, davano ampia visuale alla sua figa, coperta da una mutanda anch’essa rosa. Iniziò a masturbarmi lentamente, sorridendo e passandosi la lingua sulle labbra.

‘Allora, ti piace anche con i piedi?’

‘Molto’molto’mi fai impazzire’sei la donna più eccitante che io abbia mai visto, mami’

‘Oh, che esagerato’grazie, cmq’vuoi sapere una cosa ridicola? Però prometti che non mi riderai dietro, ok?’

‘Ok mamma..dimmi”

‘Beh, in realtà ero in bagno non per cacare ma per masturbarmi’sai, avervi visto così nudi e porci mi è scattata la molla della’ehm’perversione’

‘Davvero? Ma ti stavi masturbando pensando a me e a Monia?…cazzo e dire che io mi scopavo lei pensando a te!’

Rallentò il ritmo della sega e stupita spalancò gli occhi

‘Sul serio, tesoro mio? Ma la tua mammona ti fa questo effetto? E dimmi un po’, a che pensavi mentre la scopavi?’

‘Mi immaginavo che il culo dove glielo mettevo era il tuo mamma”

‘Oh gesù’ho notato come me lo guardavi stamattina ma mai avrei immaginato che tu volessi’insomma’averlo tutto per te’allora guarda tesoro mio cosa mamma fa per te’

Si alzò in piedi, si girò, si tolse la maglia e la gettò nel cesto della biancheria sporca, poi si mise le mani sui fianchi e iniziò a calarsi le sue mutande rosa, mostrando a me, a suo figlio, il suo splendido culo bicolore. Le chiappe esterne nere e quelle un po’ più vicine alla riga bianche come il latte’per togliersele del tutto rimase con le gambe dritte e lasciò che il mio sguardo si incollasse alle sue natiche d’oro e alla sua vagina ben depilata sotto, come piaceva a me’

‘Così va bene piccolo mio?’

‘Sì’vuoi che mi masturbo guardandoti?’

‘No, che hai capito’invece che masturbarti coi piedi lo faccio col mio sedere, ti va?’

‘Certo che mi va, zoccola’vieni siediti su di me’>

‘Oohi disgraziato! E ora mi chiami pure zoccola?! Che razza di testa che hai’che’sei un idiota bello, un bell’idiota’stupidino’dai che mi appoggio bene, senza farti male’porco’

Indietreggiò, si appoggiò sui mobili ai lati, aprì leggermente le gambe e si accostò al mio pene dritto cercando di prendere bene la mira. Una volta lasciato il mio membro tra le sue chiappe, lei iniziò a fare su e giù con la schiena, immobilizzando l’asta tra le natiche e formulando così una meravigliosa masturbazione.

‘Ti piace tesoro di mamma? Hai il mio culo che ti sta segando’sei contento, porco?’

‘Sì’sono contento’sono il tuo porco mammina’mi piace avere il tuo culo sopra di me’posso toccarti le tette mamma?’

‘Sì piccolo porco, stringile forte forte’voglio sentire quanto mi ami’

Alzai le braccia e inizia a prendere le sue coppe tra le mie mani, accarezzandogliele, palpandogliele e strizzandogliele come non avevo mai fatto con nessuna.
Lei iniziò a lasciarsi andare, ero in pieno possesso diabolico sessuale. Iniziò a gemere e a pregarmi di strusciarmi più forte.

‘Oddio piccolo mio, sai che hai un cazzo bello duro? Mmh’stringimi forte a te dai’

‘mamma, alzati cribbio’non ce la faccio più’ho voglia di scoparti!’

‘No tesoro mio io’io sono tua madre’io’mettilo piano’anzi no, che dico? Non volevo finisse così’no’

‘No? Neanche io ma ormai siamo qui tutti e due nudi e vogliosi’alzati e fattelo mettere dentro, zoccola!’

‘ Si’d’accordo ma poi basta eh! Mettimelo dentro’fai finta che io non sia tua madre ma una zoccola qualsiasi, ok?’

Glielo infilai lentamente sentendola urlare dal piacere. Le tirai i capelli verso di me e inizia a scoparla sempre più forte sino a farle male. Si staccò, si mise a pecora davanti a me’

‘Dai maiale della mamma, scopami da dietro dai! Non hai detto che volevi il mio culo porco? Sbattimelo dentro il culo, forza, non farti pregare!’

‘Non sei abbastanza umida troia’

‘Usa la crema idratante, dai’quella lì sul mobiletto’spruzzamela nel culo!’

‘Tienila tutta dentro’mamma, tu sì che sai scopare, non quella sciacquetta di Monia!’

‘ La tua mamma ha 40 anni, quella puttanella solo 18’ho più esperienza io, no? Dai, smettila ora di pensare ai paragoni, mettimelo nel culo e fottimi in figa con le dita, muoviti, non ce la faccio più! Sono la tua cagna Marco, scopami sino a farmi piangere, sbrigati!’

‘Eccoti accontentata mamma! Godi puttana, godi!’

In quel mentre le mie dita le occupavano il canale vaginale umido ed elastico mentre il suo culo a poco a poco si allargava per far posto alla mia mazza dura.
Venne copiosamente nel giro di pochi minuti. Si staccò dalla presa, si avvicinò al mio cazzo ancora colmo di crema e mi pregò di venirle in bocca!

‘Vienimi in gola stupido figlio di baldracca, vieni in bocca a questa troia che è tua madre, forza, fami assaggiare il seme del peccato’

Non resistei a lungo. Le venni in bocca e mi accasciai a terra, stanco morto.
Ci coprimmo con gli accappatoi e rimanemmo lì sino a tarda notte, addormentati teneramente abbracciati l’uno all’altra.
Da quel giorno scopammo sempre più frequentemente, sino a quando non me ne andai di casa a 24 anni, lasciandola sola in balia del suo compagno Paolo.
Saltuariamente fottiamo solo nei periodi delle vacanze estiva, quando mi viene a trovare a Riva Del Garda dove ormai abito e lavoro.

Se avete commenti: anticosmeraldo@yahoo.it

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