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Lettera ad un amante

By 31 Luglio 2017Dicembre 16th, 2019No Comments

Note :

Laura, splendida donna di 34 anni, sensuale, sottomesssa , assetata di sesso e Mario, 39 anni, gran bel fisico , atletico, sessodipendente, ma impotente, sono una coppia cuckold.

Oltre ai numerosi amici della coppia che godono dei favori di Laura quando Mario decide di invitarli a casa loro, lei ha un amante segreto che provvede a soddisfare le sue esigense tra un invito e l’altro.

Mario , ai primi di settembre , ha subito un lieve intervento al cuore.

Laura scrive al suo amante che non incontra da due mesi

 

Lettera di Laura al suo amante

Ciao Ciro

involontariamente mi stai rendendo la vita molto difficile.
E’ da due mesi che sento il dovere di scriverti questa mail , ma non trovo mai il coraggio di incominciare
Oggi sono venuta al computer decisa a farlo e trovo la tua mail, così accorata e piena di speranze di poter respirare una boccata di aria pura parlando, pensando ed amando me.
Ciro , io devo scriverti una mail che non avrei mai pensato di doverti scrivere e che , soprattutto, non avrei mai voluto scriverti
Mi dispiace gettare aceto sulle tue ferite, ma se non lo faccio oggi, non lo faccio più
Stai tranquillo ! Mario stà bene ed anche la mia salute non desta preoccupazione.
Quello che è distrutto è il mio morale. Cercherò di essere breve , perché tu possa ritornare subito da tua moglie

Uno dei primi giorni di novembre avevo passato una notte bruttissima.
Non riuscivo a prender sonno in nessun modo
Era un giovedì/venerdì , Mario era a Treviso e sarebbe rientrato solo la domenica mattina .

La donna non sarebbe venuta, perché , da quando sono di più a casa , viene dal lunedì al giovedì
Così ho deciso , alle due di notte, di prendere un sonnifero , tanto non dovevo alzarmi presto
Mi sono addormentata subito , ma un sonno agitato , ansioso. E’ da un mese che soffro di questo disturbo e mi imbottisco di sonniferi
Mi sono svegliata alle 9,30 del venerdì.

Sono andata subito a fare una doccia, per togliermi quel senso di stordimento che mi rimane quando dormo male.
Ho indossato l’accappatoio , tirati i capelli indietro e trattenuti da un elastico , ho calzato le ciabatte di casa e sono andata in cucina a prepararmi un caffè molto forte , e me lo son portato in salotto , ed ho acceso la tv.

Non ero certo una modella
Il caffè mi stava rigenerando , quando ha squillato il campanello di casa.
Così com’ero sono andata ad aprire.

Erano due dei nostri amici che venivano a vedere come stava Mario a due mesi dall’intervento.
Li ho fatti accomodare in salotto e sono andata a prendere il caffè , appena fatto, anche per loro
Uno si è seduto accanto a me sul divano e l’altro sulla poltrona di fronte.
Li ho rassicurati che Mario stava bene, che stava , piano piano, riprendendo tutte le sue attività, tanto che non era a casa, ma al lavoro e sarebbe rientrato domenica.
Mi hanno trasmesso tutta la loro felicità per le buone notizie, poi, quello che mi stava accanto, si è avvicinato a me passandomi un braccio sulle spalle e mi ha chiesto

” e tu come stai “

e , così dicendo, mi ha messo una mano a mezza coscia, visto che l’accappatoio si era spostato senza che me ne accorgessi, scoprendo quella parte della gamba .

Ciro caro, quella mano sulla coscia è stata come una scarica elettrica.
Ciro , dal giorno dell’intervento di Mario, io non ho più fatto sesso.
Se in qualche mail ti ho detto che ho scopato, ti ho detto una bugia per non farti preoccupare per me.
Non dirmi che preoccupare è la parola sbagliata, perché tu sai come son fatta e quanto sia importante il sesso per me e, 60 giorni di astinenza, credimi, mi stavano creando problemi nel mio equilibrio psichico.
Mario è un po’ cambiato e , forse, oggi, la sua prima preoccupazione è la sua salute e non i miei bisogni sessuali , come , invece, accadeva prima e, credimi , lo capisco e lo giustifico.

Non è facile nenche per me vedere , su quel petto perfetto, quel dischetto sotto pelle che mi richiama alla realtà, anche se sono eccitata al massimo

Ritornando a quella mattina di venerdì , non potevo allontanargli quella mano, vista l’intimità che c’è stata tante volte tra me e quell’uomo.
Gli ho risposto che stavo bene, ma credo che si sia accorto che la mia gamba stava tremando e, sorridendo, mi ha detto di non mentire a loro, che mi conoscevano molto meglio di Mario .

Intanto, quella mano mi ha fatto un paio di carezze e, poi ,si è fermata un po’ più in alto di prima.
L’altro, intanto, si è alzato dalla poltrona ed è venuto a sedersi sul bracciolo del divano dalla mia parte.

” Siete gentili, ma stò bene, non ho bisogno di nulla “

cercai di insistere e l’altro, di rimando, “

“sei proprio sicura ?”

e così dicendo ha fatto scivolare la sua mano all’inguine ed ha posato le sue labbra sulle mie.
Ciro non so dirti cosa ho provato, so che ho incominciato a bagnarmi e che gli ho detto

” non fare così ” ,

ma con una voce che era un bisbiglio e che non convinceva neanche me. Forse si stava accorgendo dello sforzo che facevo per evitare che le mie gambe si allargassero.

Quello che era sul bracciale e con il quale avevo meno confidenza, pur avendo scopato diverse volte anche con lui, ha spostato un lembo superiore dell’accappatoio ed ha scoperto un seno, con il suo capezzolo lungo e duro come il marmo e l’ha preso in bocca e, tenendolo tra le labbra, lo titillava con la lingua.

Ciro, io di quegli uomini conoscevo tutto , ci avevo scopato decine di volte .

Sapevo quanto erano dotati, quanto erano abili nel procurarmi piacere, quanto erano resistenti e quanti orgasmi riuscivano procurarmi.

Desideravo con tutta me stessa cedere alle loro tentazioni
Quello che mi stava baciando ha spinto la lingua per farmi aprire la bocca ed io so di aver detto

” vi prego lasciatemi “,

ma, poi, l’ho accolto nella mia bocca, partecipando voracemente a quel bacio , anche perché aveva incominciato a masturbarmi.

Allora quello che mi stava succhiando il capezzolo ha detto

“Bhe ,se proprio vuoi che ce ne andiamo, ce ne andiamo! Peccato, perché con gli amici avevamo deciso di prenderci cura di te e , da oggi , ogni giorno sarebbe venuto qualcuno a salutarti”

Ciro, quello che aveva parlato si è messo in ginocchio davanti a me, mi ha slacciato l’accappatoio allargando i lembi , ha spostato la mano dell’amico ed ha incollato la sua bocca sulla mia figa, incominciando a succhiarmi il clito.

Ciro, ho perso ogni controllo.
Sentivo che stava arrivando un orgasmo cosmico , volevo che restassero e mi scopassero sino a notte fonda, ma non volevo cedere completamente, così son riuscita solo a dire

” va bene, ma solo fino a quando Mario sarà guarito”

“certo” risposero “ poi tutto ritornera come prima”

e sono stata travolta dal più desiderato orgasmo della mia vita

Dopo l’orgasmo si sono spogliati ed hanno incominciato a scoparmi.

Ciro, ritrovare il sapore del cazzo, risentirlo muoversi nel mio ventre o scendere dentro di me scivolando prepotente nel culo, sono sensazioni che possono comprendere solo chi le ha provate

ED ALLE QUALI NON POSSO RINUNCIARE     ( continua )

 

 

 

 

……seguito lettera

 

Abbiamo finito a mezzogiorno-
Mi hanno ricordato che, da quel momento cambiavo padrone,che avrei dovuto obbedire a loro e mi hanno chiesto se fossi d’accordo ed, ancora stordita dal sapore dei loro cazzi in bocca, ho risposto di sì.
Poi mi hanno detto che, visto che Mario non sarebbe rientrato prima di domenica, quella notte sarebbe venuto a dormire da me Mauro.
Ho sbarrato gli occhi per la soepresa,perché questo Mauro era stato allontanato da Mario perché era un tipo violento, dedito al sado-maso e , forse , perché aveva il cazzo più grosso tra quelli che ci frequentavano.
Non so se  ti ho mai mandato la sua foto, ma forse no ,perché mi vergogno a mostrare cosa son capace di accogliere dentro di me

Ciro , sono nelle loro mani .

Se dicono a Mario che mi hanno scopato in sua assenza, sono rovinata, perchè Mario ,sicuramente, mi lascerebbe.

 Quella sera Mauro è arrivato ,assieme ad un amico che non conoscevo affatto. 

Ciro è stato un rapporto sado maso duro, doloroso, umiliante, rapporto che Mario aveva sempre impedito che avvenisse, non per evitarmi di soffrire, ma per paura che ne godessi

Aveva una borsa da viaggio carica di oggetti particolari ,come cazzi di dimensioni da cavallo,con i quali mi fa sfondato sia il culetto che la fighetta, aveva dei strap-on che ho dovuto tenere nel culetto per tutto il tempo che il buchino era libero dal suo cazzo o da quello dell’amico.

Per ore mi ha seviziato con mollette dentate applicate al clito ed ai capezzoli e collegate con delle catenine corte , in modo che ogni mossa che facevo mi procurasse degli strappi dolorosi sulle tette.

Poi mi ha fatto distendere sul suo amico che aveva infilato il cazzo nel culetto e con la cinghia dei calzoni mi frustava ogni volta che accennavo ad avere un orgasmo per far sì che l’amico godesse degli spasmi di piacere del mio culo

Poi, ma lo aveva già fatto un’altra volta che mi sembra di averti già raccontato, siamo andati tutti e tre sotto la doccia ed, ad un certo punto, ha incominciato a masturbarmi ,poi ha appoggiato la mano sulla fighetta e mi ha detto di fare la pipì –

Ciro ,nonostante ne avessi tanto bisogno di farla, non ci riuscivo ,allora ha ordinato al suo compare di sculacciarmi ,ma in maniera forte. Avevo il culetto indolenzito quando, finalmente, sono riuscita ad iniziare a fare la pipì

Lui ha premuto di più la mano contro la fighetta, in modo che tutta la pipì mi scorresse sul pube e sulle cosce e, ordinandomi di non smettere, ha incominciato a masturbarmi infilando le dita dove usciva la pipì.

Ciro sono mortificata, ma quel getto caldo sul mio corpo e le sue mani che mi masturbavano mi facevano provare un gran piacere.

Poi ha detto che ora ero sporca e dovevo lavarmi e mi ha detto di prendere in mano il cazzo dell’amico e di sciaquarmi con la pipì che mi faceva addosso, poi ha detto che anche le tette erano sporche e mi ha fatto inginocchiare  e mi ha detto di prendergli il cazzo in mano e di pulirmi ed ha incominciato a fare la pipì ,una quantità enorme e mi diceva dove dovevo pulimi : prima le tette,poi il collo poi mi disse la faccia , dissi di no ,allora mi ha dato un potente ceffone, s è preso il cazzo in mano e ha diretto quel getto, che non finiva mai ,contro il viso. Cercavo di girarmi, ma lui mi ha inchidato con un ginocchio contro la parete e mi stretto tra le dita il naso, tenendomi, così, bloccata la testa  .

Ciro , non avevo previsto il gesto e sono rimasta subito senza fiato , per cui ho dovuto aprire la bocca per respirare ed in quel momento la sua pipì è finita nella mia bocca

Loro due ridevano da matti ,mi hanno fatto alzare e, così in piedi, uno me l’ha messo nel culetto ed uno nella fighetta e mi hanno scopata fino a quando tutti e due non sono venuti dentro di me

Mi hanno fatto pulite i loro cazzi con la bocca.

Poi finalmente siamo andati a dormire

Erano le 4 del mattino

Ciro ,mi vergogno, ma ,come una vera puttana ,tutto mi ha fatto godere, anche la pipì in bocca.

 

 

( continua )

 

Ciro ,da quel venerdì faccio la puttana e non in senso figurato, ma nel senso vero della parola

Mi hanno detto come farmi trovare vestita quando vengono da me e ,poiché non so quando vengono, sono sempre vestita come vogliono loro, con una vestaglietta sopra che devo togliere prima di aprire la porta
Devo calzare scarpe bianche con dei tacchi vertiginosi , autoreggenti bianche con la parte superiore di pizzo , perizoma di pizzo traforato bianco e le tette appoggiate, ma con i capezzoli in vista ,su un reggiseno bianco a balconcino.

Un giorno sono venuti in due, seguiti, dopo alcuni minuti ,da altri due e, subito dopo, da altri due ancora.
Erano in sei ,trai quali un negro, che non avevo mai visto prima.
Ho servito loro da bere in salotto e si son messi a discutere di politica ,come se io non ci fossi
Poi uno mi ha fatto cenno di sedermi sul bracciolo della sua poltrona, mi ha passato il braccio dietro la schiesa e, mentre discutevano, lui, davanti a tutti, mi accarezzava il culo.

Un paio di volte mi ha fatto inchinare per baciarmi i capezzoli.

Ciro, quell’esibirmi quasi nuda, quei piccoli gesti erotici, mi eccitavano moltissimo e non vedevo l’ora che qualcuno facesse qualcosa

Poi uno ha tirato in ballo un politico, lui si è infastidito, ha detto che son tutti dei coglioni ,mi ha preso per mano e mi ha portato in camera da letto.

Mi ha guardata e sorridendo mi ha detto:

” spogliati che ti faccio morire “

Mi ha chiavata ,inculata, per concludere con un pompino ed un enorme sborrata in gola.

Cyro caro, tu sai quanto mi ecciti tutto questo e quanto goda nel sentirmi desiderata ed umiliata .

Mi sono recata in bagno, e quando sono rientrata in camera per rivestirmi (?),c’era uno nudo sdraiato sul letto che mi aspettava ed intanto si segava-.

“Dai, vieni qui e continua tu ” mi ha detto

Mi sono avvicinata a lui ,gliel’ho preso in mano ed ho incominciato a scappellarlo lentamente per riempirmi gli occhi di quella vista sublime..

Poi mi ha detto di allargare le gambe e di mostrargli la figa.

Come un automa ho obbedito e mi son allargata le grandi labbra esibendo il mio gioiello.

Nel far questo ho provato tanta tenerezza, perchè mi ha riportato alla mente lo stesso gioco che facevamo quand’ero ragazzina con i ragazzi più grandi di me

“Tienila aperta con una mano e con l’altra masturbati, voglio vedere la tua fighetta che gode ” 

Cyro , ho provato un piacere infantile, ero eccitata al massimo, ed in un minuto sono venuta.

Sentivo i spasmi della fighetta ed , il saper che lui mi stava guardando ,aumentò a dismisura il mio piacere

Poi mi ha chiesto se avessi mai leccato il culo ad un uomo e mentii dicendo di no.

Allora mi ha detto di prendere dal suo borsetto un cazzo finto di medie dimensioni ed un vasetto di crema e di lubrificarlo

Credevo volesse infilarmelo da qualche parte, invece si è girato a pancia in giù e mi ha dtto di leccargli il culo

Cyr l’ho fatto .

Poi mi ha detto di sodomizzarlo ed ho obbedito e ciò mi ha procurato una particolare eccitazione, perché era la pima volta che lo facevo.

Dopo una decina di minuti si è girato sul fianco, mi ha detto di continuare, ma di prendergli il cazzo in bocca

L’ho fatto appena in tempo per ricevere il frutto del suo orgasmo.

Mi ha detto che ero molto brava ed obbediente .Ci siamo rivestiti ed assieme siamo ritornati in salotto dove le discussioni continuavano.

Ogni tanto qualcuno mi portava in camera per chiavarmi. Poi ritornavo in salotto, in attesa che qualcuno altro avesse voglia di fare all’amore con me.

Ciro capisci ora perché dico che da due mesi e mezzo sono una vera puttana?

 

( continua )

 

 

 

Potrei finire qui, ma voglio raccontarti l’ultima umiliazione che mi hanno riservato due domeniche fà.

Erano le 16,30 e da noi incomincia già a fare scuro.

Ero in salotto tra le braccia di Mario che guardavamo la tv

E’ squillato il telefono in corridoio e sono andata a rispondere.

Era uno dei miei tutori che mi informava che gli era andata male con una donna che avrebbe dovuto incontrare, per cui , dovendo in qualche modo sfogarsi, sarebbe passato da me.

Gli dissi che era impossibile perché Mario era in casa

Allora mi ha detto di raggiungerlo in un posto dove generalmente si incontrano tra uomini ,che si sarebbe accontentato di un pompino.

Gli ho detto che mi era impossibile uscire

Allora lui mi ha gridato; o sei qui tra mezz’ora o vengo a casa tua e Mario starà a guardare come ha sempre fatto ed ha chiuso la comunicazione

Per farla breve ho telefonato a Lory, che è l’unica a conoscere il mio segreto, le ho spiegato la situazione, lei ha telefonato a casa mia ed ho fatto in modo che rispondesse Mario.

Lory gli detto che stava male,  che aveva bisogno d’aiuto, che qualcuno avrebbe dovuto trovare  qualche farmacia aperta per prenderle delle medicine e gli chiese  se io potevo aiutarla,

Mario mi ha detto di correre da lei. Ho fatto finta di arrabbiarmi e sono andata a vestirmi.

Ho indossato l’abbigliamento d’obbligo, ho messo le scarpe in borsetta, ho indossato la pelliccia e sono uscita

Ho trovato subito la macchina del mio tutore, ma, con mia sorpresa ,dentro erano in quattro.

Mi ha fatto togliere la pelliccia perché quelli che frequentavano quel posto mi vedessero, poi sono scesi in tre

Uno è rimasto sul sedile di guida, con lo schienale completamente reclinato, mentre io mi sono seduta sul sedile accanto.

L’uomo era con i calzoni abbassati ed il cazzo eretto, mi sono piegata sul fianco, gliel’ho  preso in mano e poi in bocca ed ho iniziato a succhiarlo.

Ad un certo punto si  è aperta la porta dalla mia parte.

Volevo alzarmi, ma l’uomo che stavo succhiando mi ha messo una mano sulla testa e,mi ha tenuta giù

Ho sentito delle mani che mi accarezzavano il culetto che prima appoggiava alla portiera, poi spostare il filetto del perizoma, spalmarmi della crema ed un cazzo che mi penetrava.

Cyr ho dovuto far godere con la bocca tutti i quattro occupanti della macchina, mentre non so dirti quanti di quelli che ci stavano guardando hanno goduto del mio culetto.

L’umiliazione è stata grande ma, purtroppo, anche il mio godimento

 Sono 6 gli amici di Mario che abitano nel circondario e che si occupano di me ,ma molti si portano dietro i loro amici ,che io non ho mai visto e conosciuto e  mi fanno scopare anche da loro proprio come fossi una puttana.

 

Ecco Cyr, ora sai tutto.

Cyr non chiedermi come mi sento perché non voglio mentirti

Il solo fatto negativo è che stò tradendo mio marito che continuo ad amare alla follia

Mario è all’oscuro di tutto e spero che si accorga presto che le sue leccate non mi bastano più

Comunque riservo a lui e solo a lui l’amore ,mentre a te chiedo scusa per aver tradito anche te

Ti prego di non scrivermi per dirmi che non è successo niente.

Cyr io da questo momento voglio che tu ,se intendi ancora scrivermi, metta da parte ,l’amore, il rispetto e che mi tratti come mi merito,come la puttana che sono, per non lasciare che io sia la puttana solo di chi non prova niente per me 

Ti risponderò solo se rispetterai questo mio desiderio.

Io continuerò ad amarti ed ad essere tua, ma solo se accetti di avere una puttana accanto a te

D’altro canto quando ci siamo incontrati tu eri convinto che facessi la vita .

Conservo ancora i 100 euro che avevi lasciato sul tavolino d’ingresso la prima volta che sei venuto a casa mia

Ciao Ciro

spero di poterti rivedere presto

 

Laura

 

 

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