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L’IDRAULICO. CATEGORIA “GRANDI SCOPATORI”

By 9 Febbraio 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

L’IDRAULICO. CATEGORIA ‘GRANDI SCOPATORI’

E’ la prima giornata di caldo ‘vero’ di questa primavera. Se cominciamo così ora che &egrave maggio, temo che avremo un’estate bollente’.e sono già angosciata.
Mattinata d’inferno in facoltà: ho girato per lezioni inutili sbuffando e sudando, asciugandomi l’umidore che mi si crea nello spazietto tra naso e bocca, imbarazzata dalle chiazze di sudore che mi si creavano sotto le ascelle macchiandomi la maglia blu. Torno a casa esageratamente accalorata, la macchina era un forno, avevo i jeans stretti e ho fatto praticamente la sauna. Insomma sono a pezzi.
Non pranzo, non mi va: ho troppo caldo. Mangio solo un po’ di frutta poi vado in camera mia, dove mi libero rapidamente dagli abiti madidi. Entro nel mio bagnetto privato e apro la doccia. Aaahhhh che goduria! Avevo bisogno tanto di quest’acqua fresca che mi scorre addosso. Rinfrancata e pulita, mi infilo una mutandina di cotone, un top bianco e una gonnellina leggera e svolazzante, bianca a pois rossi. Mi specchio, sono graziosa, molto estiva, molto frizzante. Esco sul balcone e a testa in giù lascio che il sole mi asciughi naturalmente i capelli. Di solito &egrave un’operazione che mi porta via del tempo, ma oggi l’aria &egrave talmente calda che mi fa da phon naturale, e i miei boccoloni neri son quasi asciutti in una decina di minuti.
Rientro e torno in cucina. Ho una gran sete e mi attacco alla bottiglia del latte. ‘Vera, dai ‘ mi dice mia madre, che sta sparecchiando ‘ il latte con la frutta ti fa acidità!!.
‘Allora sai che faccio, mamy? ‘ le dico scherzando ‘ Saltello un po’ così &egrave come se facessi un frullato di frutta, che ne dici?’.
Lei ridacchia poi mi guarda e fa: ‘Sei troppo scoperta, cara. Devi ricomporti, ti si vede tutto sotto quel completino’.
Le faccio notare che siamo sole in casa, io e lei, e fuori ci sono oltre 35′ e se non sto seminuda sudo.
‘Hai ragione ‘ prosegue ‘ ma il fatto &egrave che io devo uscire tra poco, vado da zia Camilla che non sta bene. E tu devi restare a casa, perché alle 4 viene l’idraulico per controllare quella perdita sotto il lavabo. Non dirmi di no, Vera. Se esci anche tu, chi gli apre la porta e lo paga quando finisce?’.
Io non le rispondo nemmeno, sento solo un brivido bollente che mi scorre lungo il corpo. L’idraulico! Il mio sogno erotico da sempre. L’idraulico, l’uomo che tutte le donne sognano di farsi. Il protagonista della fantasie hard di migliaia di femmine in tutto il mondo. Non posso crederci: oggi scoperò con un idraulico vero!
Rassicuro mamy: oggi la padrona di casa la faccio io. Poi la lascio lì, e mentre lei si prepara per uscire, io mi poggio un po’ sul letto. Sono appena le 3 e 20, ho il tempo di farmi un sonnellino velocissimo. Mi addormento immaginandomi tra le braccia di un giovanottone biondo, in tuta blu e t-shirt bianca che a stento riesce a coprire i muscoli.
Mi sveglia il suono del campanello. Guardo l’orologio sul comodino. Non &egrave possibile, sono già le 4 e mezzo! Salto giù dal letto, sono sudatissima, canotta umida, slip umidi, capelli appiccicati sulla fronte. Dovrei sedurlo così??? Mentre il campanello suona ancora, passo dal bagno e mi sciacquo la faccia, mi ravvio i capelli con la spazzola, mi tolgo gli slip, madidi di sudore. Poi volo alla porta, e mentre apro mi attendo di vedere lui, l’idraulico di tutte le pubblicità: alto, muscoloso, sexy. E poi il sogno s’infrange: l’uomo che mi sta difronte &egrave basso e grassoccio, direi flaccido, quasi completamente pelato, sui cinquant’anni, visibilmente sudato. Una delusione terribile. Sono tentata per un attimo di chiudergli la porta in faccia, ma invece mi faccio da parte e lui entra e subito gli occhi gli cadono sul mio corpo. Mi squadra dalla testa ai piedi, soffermandosi in particolare sul seno, che birichino fa bella mostra di sé dietro il top umidiccio, e sulle gambe, completamente scoperte grazie alla mia gonna corta.
Senza dirci granch&egrave, ci avviamo verso la cucina. Lui mi segue e sento il suo sguardo che mi scruta anche da dietro, facendo le sue valutazioni sul mio derri&egravere. Si ferma davanti al lavabo. ‘So già il problema ‘ mi dice -, sua madre mi ha già spiegato tutto al telefono’.
Annuisco in silenzio, prendo un giornale dal portariviste e mi siedo al tavolo. So bene cosa sto per fare, e sebbene l’uomo che mi sta difronte sia veramente brutto, non voglio e non posso trattenermi dal farlo comunque.
Gli idraulici sono sexy, scopano bene, e tutti lo sanno perché da anni si raccontano aneddoti e barzellette piccanti su questo tema. Ebbene, c’&egrave qui un idraulico, siamo soli in casa, e io ho una monta incredibile, e dunque non vedo altra possibilità che farmelo. Subito.
L’idraulico nel frattempo si &egrave inginocchiato ed ha la testa e il busto infilati sotto il lavabo. Lo vedo armeggiare con tenaglie e pappagalli, ogni tanto si ferma per detergersi il sudore con un fazzoletto che tiene nella tasca anteriore della salopette, sul petto.
Ad un certo punto si gira per prendere un attrezzo appuntito dalla sua cassetta e mi guarda. Mi fissa ammirato, e si sofferma sulle mie gambe, nude sotto il tavolo. E’ il momento: sempre fingendo di leggere, le apro un po’, senza esser volgare, ma mostrandogli che non porto mutandine. Lo vedo sbarrare gli occhi e guardare meglio. ‘Si ‘ vorrei urlargli ‘ non sbagli, &egrave una fica quella che vedi, vieni qua e prenditela, scopatela, sbattitela’.
Non dico nulla, resto lì ferma a fingermi immersa nella lettura, mentre apro ancora un po’ le cosce con un movimento impercettibile facendo bella mostra delle mie grazie. Sono bagnata per l’eccitazione, e lui &egrave ancora lì, immobile, a fissarmi. Allora sono io che mi alzo e, muovendo il culo, esco dalla cucina. Lui non mi segue, così rimango diversi minuti in corridoio, aspettando chissà cosa.
Quando rientro in cucina, lui si sta lavando le mani. ‘La perdita &egrave riparata ‘ mi dice, senza guardarmi, mentre si asciuga con un po’ di carta assorbente – . Mando il conto allo studio di suo padre, come d’accordo’.
Annuisco e contemporaneamente mi appoggio al frigorifero, con un atteggiamento morbido e sensuale, mentre mi tiro su i capelli con le mani.
Per l’idraulico &egrave la provocazione che attendeva. Mi si avvicina e non dice nulla, mi mette una mano sotto la gonna e in un attimo ha due dita dentro di me e mi tiene così, incollata al frigo. Io son rimasta paralizzata, ho ancora le mani tra i capelli. L’uomo mi penetra con le dita, mi masturba, gioca dentro di me. e mentre lo fa mi guarda fisso negli occhi, così intensamente da farmi sentire imbarazzata. Ma &egrave un imbarazzo piacevole e sensuale: ho le dita di un uomo che mi frugano la fica e i suoi occhi che mi scrutano, per scoprire le mie sensazioni. Mi masturba e mi guarda e dopo pochi minuti io mi sento sempre più eccitata e calda e quando sento che l’orgasmo sta per arrivare chiudo gli occhi e rovescio il capo all’indietro. E lui che mi sta ancora fissando sa che deve intensificare la masturbazione, e mi preme la mano sul monte di Venere e mi strofina il clitoride e continua a fissarmi, per guardare i muscoli del viso contrarsi e deformarsi nel parossismo del piacere.
Quando ho goduto, mi toglie le dita dal sesso, mi prende per le spalle e mi spinge verso il tavolo. Vedo il gonfiore sotto la patta della salopette blu e cerco di toccarlo, ma lui mi allontana rudemente la mano e mi spinge giù. Mi solleva la gonna e sento il suo mormorio di ammirazione. E’ sempre così, la mia fica fa questo effetto a tutti. Sarà perché &egrave pelosa e nera, o perché il nero del pelo contrasta con il candore della pelle, o perché &egrave sempre molto bagnata e gli umori si fanno vedere’.il perché non lo so, ma quel che so &egrave che tutti i maschi con cui ho scopato mi hanno detto che ho una bella fica. E il mio idraulico non &egrave da meno: ‘Che fregna fantastica ‘ commenta ‘ &egrave una meraviglia, una fregna da porca. Sei una porca, vero? Chissà se &egrave buona quanto &egrave bella’, e così dicendo si piega davanti a me e mi omaggia di baci languidi sul sesso. Sono baci profondi, bagnati nella mia vulva già bagnatissima, baci esperti, con una lingua che si insinua e sa dove muoversi, baci lunghi, bollenti, eccitanti. Ci vuol poco perché io cominci a muovere i fianchi verso di lui, sempre più freneticamente e sempre più verso l’alto, ansimando, gemendo, finch&egrave vengo nella sua bocca inondandola dei miei umori.
Ho goduto ancora e sono soddisfatta, resterei così, a cosce spalancate, sul tavolo, ma lui evidentemente ora vuol la sua parte. Si toglie qualche pelo di fica che gli &egrave rimasto in bocca e lo guarda: son peli neri e duri, gli si arricciano intorno alle dita, paion non volerlo lasciare. E lui nemmeno vuol lasciare me: mi tiene bloccata sul tavolo con una mano, mentre con l’altra si spoglia completamente. La salopette, la maglia color caffelatte, le mutande nere. Resta nudo, e ora lo vedo ed &egrave ancora più brutto che vestito, molliccio, con il ventre prominente che gli ricade sul pene, seppur rigido e teso verso l’alto. E’ quasi patetico, anche perché ha tenuto le scarpe, e ha calzini di filo scuro infilati in mocassini cuoio. E’ orrendo, eppure mi eccita da morire e così quando mi apre le gambe ed entra dentro di me non posso trattenere un gemito di piacere.
E poi comincia a scoparmi. Lo fa ritmicamente, aprendomi le cosce all’inverosimile e tenendomi le gambe leggermente in su, spingendo le ginocchia. Sono spalancata e bagnata fradicia. L’idraulico mi sbatte con foga, penetrandomi a fondo. Mi suda addosso e mi fa schifo e contemporaneamente provo un piacere enorme, &egrave troppo bella questa sensazione: mi sento depravata, porca, lo scopare così con un uomo orribile mi eccita da matti. Lui mi sbatte ben bene e io sto quasi per godere ancora ma all’ultimo momento esce da me e si prende il cazzo in mano e si schiaccia la cappella. ‘Meglio che mi fermo ‘ dice ‘ altrimenti sborro subito. Girati, dai’.
Io faccio no con la testa. ‘Dietro sono vergine ‘ spiego’, e lui: ‘Finora sì, ma da oggi non più. Su, girati, dobbiamo far presto. Alle 6 c’ho un altro appuntamento’.
Tento di oppormi ma l’idraulico non mi ascolta. Mi gira lui, prendendomi per i fianchi, insinua le dita rozze sotto la mia canotta e comincia a strofinarmi i capezzoli con le dita. Nel frattempo mi infila il cazzo tra le cosce e mi stuzzica la vulva da fuori. Mi bagno più di prima, e mi muovo intorno al suo cazzo. Poi lui toglie una mano dal mio seno e me la mette tra le gambe, e cerca e trova il mio clitoride e inizia a stimolarlo. E’ bravissimo, io sono umida e aperta in pochi attimi, e lui ne approfitta per mettermi alla pecorina. Mi sta sditalinando velocemente e mentre apro bene le cosce per sentire la sua mano giocherellona, lui si prende il cazzo con l’altra mano e me lo infila tra le chiappe. Così, senza attendere, senza dirmelo. Senza vaselina né altro. Mi penetra nel culo così, e io sento un dolore immenso, e cerco di sottrarmi ma lui mi tiene incastrata tra se stesso e il tavolo, e mi scopa da dietro e mentre si muove su di me continua a sditalinarmi il clitoride e il mio corpo sembra diventare autonomo dal mio cervello, perché se mentalmente rifiuto l’orgasmo perché lui mi sta chiavando dal culo e mi fa schifo, l’orgasmo invece arriva prepotente. Sento l’onda del piacere che giunge improvvisa, dal clitoride titillato senza sosta afferra tutto il ventre, &egrave lava bollente che mi invade i reni, la vagina, il buco del culo. Grido e godo e mi muovo come impazzita sotto l’idraulico che mi scopa senza pietà e alla fine si blocca con un urlo da bestia, e mi avvolge la vita con un braccio, scende giù con la mano e si infila tra i peli e mi penetra con il medio, rigido, nella fica, e mi inchioda la vulva sì da potersi sentire il cazzo con il dito e viceversa, e dà ancora un paio di colpi profondi, e alla fine crolla su di me, con un altro urlo animalesco. Non sento più dolore, né piacere, solo il suo sperma caldo che mi riempie il culo e il suo dito che ancora si muove leggero dentro di me. Rimaniamo così, per parecchi minuti, io sono schiacciata sul tavolo, incollata al legno dal mio stesso sudore. L’idraulico sembra addormentato. Suda copiosamente e il suo uccello si &egrave rimpicciolito ed &egrave scivolato fuori. Solo il suo medio &egrave ancora nel mio sesso, lui lo muove appena, quel tanto da tenermi in una sorta di ansia sessuale deliziosa. Cerco di muovermi ma lui mi trattiene. Mi prende un seno in una mano e riprende a giocare col mio capezzolo, che dopo poco &egrave già duro, ipersensibile. Mi gira ma mentre lo fa mi tiene ancora il medio dentro, così mi provoca una serie di strusciamenti piacevoli che mi fanno bagnare nuovamente. Se ne accorge e ricomincia a masturbarmi mentre lecca e mordicchia i capezzoli. Ora sono un lago, le mie voglie sono tutte scoperte, sono una porca e lui lo sa, non ho difese, in balìa di questo idraulico rozzo e sgradevole che ora mi infila il naso sotto le ascelle e annusa il mio odore. ‘Hai un sudore forte, penetrante ‘ commenta ‘ sembri un animale selvatico. Anche la fregna aveva lo stesso odore’da felino. Sei una ragazza porca con odori da porca. Ora che vuoi?’, e mentre lo dice continua a sditalinarmi e a fissarmi negli occhi. Resto muta e lui insiste: ‘Allora che vuoi? Vuoi godere ancora, eh? Dillo. Dillo che vuoi godere ancora’. E ancora mi masturba e mi fa impazzire quel suo sguardo su di me, e quelle dita che mi titillano e allora mi metto a gridare: ‘Sì fammi godere, fammi godere ancora, continua, fammi godere’, e lui continua e godo all’impazzata, gridando e contorcendomi e quando finisco sono un pezzo d’acqua, impiastricciata di sudore e sperma, esausta, appagata, ma lui &egrave di nuovo eccitato e si prende il pene in mano e me lo mostra. ‘Succhiamelo’, ordina.
Mi inginocchio dinanzi a lui e glielo prendo in bocca e gli faccio una pompa. Rapida, senza interrompermi, senza lasciargli tregua, come lui ha fatto con me. Succhio e stringo, succhio e stringo, così quando mi prende per i capelli e mi trascina per terra per alimentare il suo piacere nel vedermi attaccata al suo cazzo come ad un guinzaglio, lui impazzisce a guardare, e viene così, sborrandomi in bocca, un fiotto caldo e saporoso, e finalmente mi lascia e io crollo per terra, lui sul tavolo, e ce ne stiamo così per un po’, esausti, sudati, stravolti di piacere.
‘Cazzo sono le 6 passate!’, grida all’improvviso. Si alza e si riveste in un minuto. Si avvicina al lavabo e si sciacqua il viso. Poi vedo che si annusa le dita e dev’esserci ancora forte il mio odore, perché prende il detersivo dall’acquaio e se lo mette sulla pelle, si pulisce per bene, poi si sciacqua. Non ha vergogna quando si gira e mi spiega: ‘Sai, &egrave per l’odor di fregna. Si sente fortissimo, e mia moglie se ne può accorgere’.
Poi raccoglie le sue cose e va via, senza salutare, senza dirmi altro. Non si può dire che sia un gentiluomo’.ma che posso pretendere? Alla fine, &egrave un idraulico. E gli idraulici, si sa, scopano benissimo.

Gioialuna

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