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Marta sale sul treno e la aspettano tre uomini vogliosi di lei.

By 8 Febbraio 2015Dicembre 16th, 2019No Comments

Marta era appena salita sulla metropolitana e sentiva che quella giornata sarebbe stata diversa. Era luglio, faceva molto caldo e lei con il suo metro e sessanta, i suoi giovani vent’anni, indossava solo un vestitino nero di cotone che le fasciava la sua quarta di seno e le arrivava alle cosce, leggermente scollato dietro e con un paio di Sandali bassi e scuri. Mentre si trovava vicino a una delle porte due uomini ben vestiti le si misero ai fianchi. Improvvisamente sentì dietro di sé una presenza e qualcuno prese a toccarle delicatamente il sedere alzandole piano piano il vestito. Uno dei due uomini, quello che si trovava alla sua sinistra le mise una mano su un seno e cominciò a palparlo e a strizzarlo, mentre quello che si trovava alla sua destra armeggiava con i pantaloni. L’ uomo alle sue spalle continuava a strusciarsi contro il suo sedere e cominciò a sussurrarle parole nell’orecchio. Così facendo le tirò su la parte dietro del vestito e si accorse che sotto indossava solo un minuscolo perizoma nero che nulla copriva. Scostandolo cominciò a toccarle la fessura e le diceva: si troia ti piace farti toccare da uno sconosciuto, sento che cominci a bagnarti. Nel frattempo l’ altro si era aperto i pantaloni e aveva tirato fuori un bel cazzo non molto grosso ma già molto eccitato e glielo aveva messo velocemente in mano. Lo sconosciuto dietro di lei, di cui non conosceva il volto la fece piegare leggermente e aprendole le grandi labbra cominciò a infilarle dentro un dito e poi due. Marta dentro di sé pensava solo a non farsi scoprire dagli altri passeggeri del treno, a stento riusciva a trattenere i mugolii di piacere. Era molto eccitata perché erano in tre intorno a lei contemporaneamente. In più sentire il cazzo dell’ altro pulsarle di voglia nella mano la mandava in estasi. Quello dietro continuava a toccarla e lei era tutta bagnata e più si bagnava, più lui le sussurrava all’ orecchio: si, bella, ti piace farti toccare e avere tanti uomini addosso che ti si vogliono scopare. Mentre il primo continuava a palparle le tette con forza lei emise un gemito al che quello dietro di lei, dopo essersi tirato giù la chiusura dei pantaloni, senza nemmeno spogliarsi la fece inchinare ancora un po’ e cominciò a penetrarla prima piano e poi tutti di botto. Marta sentiva il cazzo pomparle dentro con forza e lei non riusciva a smettere di bagnarsi e godere. Il fatto di non dover attirare l’ attenzione degli altri passeggeri la faceva eccitare ancora di più. A questo punto, per evitare che la sentissero, quello che lei stava segando le si mise davanti, facendola appoggiare su di lui. Quello dietro continuò a spingere finché non le venne dentro, per Marta fu dura trattenersi dall’ urlare. Le rimise apposto il vestito e appena il treno si fermò scesero. Si chiusero tutti e quattro in bagno e le dissero che la festa sarebbe iniziata ora e che quello che aveva avuto era stato solo un assaggio. La fecero lavare e poi la spogliarono, la misero in ginocchio e le si posizionarono intorno mettendoglielo in bocca a turno. Nel frattempo le strizzavano le tette e Marta non poteva fare a meno di godere emettendo gemiti. La misero in piedi a novanta e cominciarono a scoparla in due uno davanti, in bocca e uno dietro. Il terzo si godeva la scena segandosi forte. La combatterono così per un po’, poi decisero di fare cambio e lasciarono la fica bella aperta e bagnata al terzo. La prese forte ma siccome aveva aspettato tanto decise che voleva di più, mentre la sbatteva si leccò un dito e glielo spinse nel culo muovendolo per farsi strada. Marta non se lo aspettava e cominciò ad emettere gemiti strozzati di puro godimento. Egli uscì dalla fica e glielo infilò di prepotenza nel culo. Marta urlò per il dolore ma le fu subito riempita la bocca con un grosso cazzo eccitato. Quello dietro cominciò a pomparla forte nel culo e presto il dolore si trasformò in piacere sublime. Si alternarono tutti e tre a sfondarle il culo e lei venne più volte urlando di prenderla più forte. Dopo più di un’ora di alternanza bocca,fica e culo, le si misero tutti e tre di fronte e le sborrarono a turno sulla faccia. Lei da vera troia cercò di leccarne e berne il più possibile.
I tre la fecero ripulire e rivestire e a quel punto con un ghigno sui visi le chiesero di scambiarsi i numeri per potersi riincontrare.

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