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Racconti Erotici

Mi lascio fotografare…

By 4 Settembre 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

Dedicato a ‘Koala’, ragazzo dai modi gentili che piano piano credo di poter dire si &egrave guadagnato la mia fiducia e con il quale qualche foto’..si farà’..

L’accordo era di incontrarci da lui, a casa sua.
Mi aveva dato il suo indirizzo e, in più, aveva anche manifestato qualche preferenza riguardo al modo in cui gli sarebbe piaciuto vedermi vestito.
Jeans e camicia.
Eh già, mi stavo apprestando a vivere un’esperienza che da un po’ immaginavo e che, con tutta probabilità, quel pomeriggio si sarebbe concretizzata.
Fotografia.
Amo la fotografia in generale ma, in particolare, amo il genere nudo/glamour.
Se poi a posare per un fotografo sono io beh’tanto meglio, la cosa mi eccita molto.
Lui si era proposto di scattarmi delle foto probabilmente perché aveva percepito quanto la cosa mi intrigasse.
Credo che il ‘gioco’, se possiamo definirlo tale, che si crea tra fotografo e modello o modella sia qualcosa di molto particolare.
Nel genere nudo/glamour poi, questo ‘gioco’ si accentua e prende delle pieghe particolarmente provocanti dato che, i vestiti, cadono un po’ alla volta e che, senza dubbio, chi scatta le foto si gode tale spettacolino.
Suono il campanello e mi risponde una bella voce squillante e gioviale che mi invita a salire.
Abita all’ultimo piano di una palazzina di cinque piani; bel quartiere dato che, intorno a questa palazzina, ci sono solo case molto più basse e rade.
Arrivo al piano e mi accoglie già davanti all’ascensore.
Non ve l’ho detto?
Fino a quel momento non ci conoscevamo se non grazie a molte mail scambiate e qualche foto’piccante’inviata reciprocamente.
I nostri visi erano reciprocamente sconosciuti.
Piacevole sorpresa quando mi trovo di fronte un bel biondino un po’ più basso di me (sono alto 1.85 per 74 kg di peso) ma proporzionato nel fisico.
Mi fa sorridere d’imbarazzo dato che manifesta in modo chiaro che anche per lui &egrave una bella sorpresa quella che ha di fronte!
‘Caspita’hai capito il mio modello!’ esclama.
‘Grazie troppo buono’ gli rispondo mentre, invitato dal suo gesto, mi accomodo all’interno del suo appartamento.
‘Vieni ti faccio dare un’occhiata alla mia casetta’ mi dice.
Non molto grande ma, aspetto decisamente invidiabile, dotata di un ampio terrazzo sul quale mi confessa di prendere liberamente il sole nudo dato che nessun occhio indiscreto può arrivare fin lassù.
Ci sediamo lì fuori, beviamo qualcosa e scambiamo delle piacevoli chiacchiere per conoscerci ancora meglio.
D’un tratto mi propone di iniziare il servizio confessando di essere piuttosto impaziente.
‘Ma certo’ dico io ‘d’altronde sono qui apposta no?’.
‘Dove ti piacerebbe iniziare?’ chiedo.
‘Beh qui fuori secondo me potrebbero venire già delle belle foto che dici, ti va?’ mi risponde.
‘Certo’ faccio io ‘tra l’altro &egrave una bellissima giornata e soprattutto, pur essendoci il sole, non fa troppo caldo per cui’.accetto’ e gli strizzo l’occhio.
‘Attendo istruzioni allora’ gli dico guardandolo con aria maliziosa mentre lui con la digitale in mano mi fissa.
Sono in piedi, appoggiato con mani e’non solo’sullo schienale di una delle poltrone del terrazzo ed ho i piedi incrociati; mi guarda e dice :’Mi pare che in quella posizione ci sia già da lavorare’sbottona la camicia e lasciala aprire così come viene’.
‘Ogni suo desiderio &egrave un ordine signor fotografo’ gli dico scherzosamente io mentre entrambi scoppiamo in una risata che allenta ulteriormente la comprensibile tensione che sento.
Le mie mani quindi raggiungono i bottoni che, inesorabilmente, uno alla volta abbandonano le rispettive asole iniziando a scoprirmi.
Sbottono l’ultimo in basso e la camicia, di un bianco candido fresca di bucato, si apre lasciando al mio fotografo libera visione della mia pelle liscia ed abbronzata.
‘Wow’ lo sento dire ed al contempo lo vedo alzare la digitale per iniziare.
I primi scatti mi vedono comprensibilmente ‘legnoso’, forse un po’ impacciato ma lo sguardo molto interessato del mio fotografo mi aiuta a sciogliermi.
Stimola il mio lato esibizionista.
Con disinvoltura quindi mi giro volgendogli le spalle e faccio cadere dalle spalle la camicia scoprendo così la mia schiena.
Sento la digitale che continua a scattare e, mantenendo quella posizione, giro il viso verso il mio fotografo dicendo :’..ecco il primo velo che cade’ e così dicendo lascio la camicia scendere fino alle mani e poi oltre in modo che finisca a terra dietro i miei talloni.
‘Evvai!’ esclama lui facendomi nuovamente scoppiare a ridere mentre continua a scattare foto.
Mi muovo un po’ intorno al tavolo al quale poco prima eravamo seduti finch&egrave scelgo una poltrona a sdraio e mi ci siedo.
Tolgo le scarpe e a piedi nudi mi sdraio.
La situazione mi eccita, non lo nego; un bel ragazzo mi sta fotografando mentre, con studiata lentezza, mi sto spogliando davanti a lui.
Sta apprezzando molto quello che vede e non ne fa mistero’questo mi piace anche perché lo manifesta in modo piacevole non scontato o sciocco (cose che farebbero precipitare la mia eccitazione).
Non mi piacciono i ragazzi sciocchi ed effeminati o, peggio ancora, quando lo sono in modo ostentato.
Mi dice :’Distendi le braccia sopra la testa ed inarca un po’ la schiena’.
Seguo le sue indicazioni e mi dice:’ Bravissimo proprio così’.
Spontaneamente piego anche una gamba portando un piede vicino al ginocchio dell’altra; lo tengo appoggiato solo con la punta e non con tutta la pianta.
Lui apprezza e dice:’Bravo così’quel piedino sulla punta mi fa impazzire’.
Sorrido e mentre lui scatta abbasso una mano che, partendo dal collo, faccio scendere sul mio petto in una languida carezza.
Passo con il palmo su un capezzolo che sento essere duro e sporgente.
Arrivato alla cintura, mentre lui scatta foto a ripetizione, lascio che la punta delle mie dita superino la barriera incontrata e che spariscano quindi sotto la cintura.
Istintivamente inarco ancora di più la schiena e socchiudo gli occhi.
Mi dice :’Fantastico’semplicemente super eccitante’.
Decido così che i suoi complimenti vanno premiati quindi porto anche l’altra mano alla cintura e gli dico:’Pronto per il prossimo velo?’.
‘Assolutamente si’ mi risponde con un tono di voce che tradisce la sua emozione.
Le mie dita iniziano a giocare con la fibbia della cintura mentre io fisso la fotocamera e lui scatta.
Libero la cintura dal suo fermo e lo guardo negli occhi.
‘Vai pure avanti’le foto sono splendide’ mi dice anticipandomi.
Stavo infatti per chiedergli, provocatoriamente, se preferiva che continuassi con i bottoni dei jeans o, piuttosto, che mi fermassi.
Anche i bottoni dei jeans, come quelli della camicia, cedono alle mie dita e liberato l’ultimo i jeans sono liberi di mostrare i miei boxer.
Ho indossato un paio di boxer (che porto solo e rigorosamente attillati) di un colore grigio chiaro; so che gli piacciono perché, in alcune foto che avevo inviato a mezzo mail, aveva manifestato tutto il suo apprezzamento.
Quel colore infatti, esaltava la macchia che per l’eccitazione di quel momento si era formata sul tessuto.
Alla vista di quei boxer lo sento dire :’Mmmm’i boxer che mi piacciono tanto’.
‘Sorpresa’ rispondo io mentre una mano passa ad accarezzare il mio sesso da sopra la biancheria.
Le foto proseguono finch&egrave mi dice:’Ti va di spostarci in cucina?’.
‘Certamente’ rispondo io, mi piace moltissimo che, chi mi fotografa, ci metta fantasia quando si tratta di ambientazioni da sfruttare e pose da farmi assumere.
Spostàti in cucina, senza preoccuparmi di rimettermi le scarpe, arriviamo al tavolo che lui utilizza quando mangia e mi dice:’Mi piacerebbe che ti sfilassi i jeans e che ti sdraiassi sul tavolo sulla schiena’.
‘Molto volentieri’ gli rispondo mentre osservo lui che sposta alcuni oggetti che fino a quel momento ornavano il tavolo.
Prosegue con gli scatti anche mentre abbasso i jeans e, giusto per provocarlo un po’, mi giro offrendogli la mia schiena.
Abbasso i jeans accompagnandoli fino alle caviglie senza piegare le gambe in modo da mettere in bella mostra il mio culetto ora coperto solo dai boxer.
Lascio i jeans ancora infilati ma arrotolati ai miei piedi e porto le mani sul culetto stringendolo con le mani mentre il mio fotografo immortala il mio gesto con la digitale.
Mi libero con i piedi dei jeans e, con una gamba leggermente piegata ed il piede sulla punta, porto le mani all’interno dei boxer sempre stringendo il mio culetto.
Poi abbasso lentamente i boxer portando l’elastico appena sotto il mio culetto in modo da scoprirlo agli occhi del mio spettatore.
‘Mamma mia che bel culetto’&egrave da mordere’ mi dice.
‘Chissà’ dico io ‘potrei anche pensare di lasciartelo fare’.
A queste parole il suo cuore credo abbia perso un battito perché, sollevato lo sguardo dalla digitale, mi fissa e dice:’Cosa fai provochi?’.
‘Perché no?’ rispondo ‘mai dire mai no?’.
Rimessi a posto i boxer, mi siedo sul tavolo e mi appoggio indietro sulle mani; la classica posa che si assume quando, in spiaggia, ci si rilassa sull’asciugamano guardandosi un po’ intorno.
‘Vai così, ora sdraiati un po’ per favore’.
I suoi modi sono gentili’mi piace la cosa.
Mi sdraio e porto le mani al di sopra della testa in modo che afferrino il bordo del tavolo.
Inarco la schiena e lo vedo avvicinarsi per scattare alcuni primi piani.
Si posiziona ai miei piedi e scatta per evidenziare il rigonfiamento che, devo ammetterlo, cominciava ad essere abbastanza evidente dentro i miei boxer.
Poi passa di lato.
Qui, scattate un paio di foto, si avvicina con il viso al mio collo e lo sfiora con le labbra.
‘Scusa’ mi dice ‘..volevo sentire il tuo profumo’.
Caspita, non credevo ma quel gesto mi ha messo i brividi; gesto inatteso ma gradito.
Non mi piace molto, dico la verità, immaginare di baciare o farmi baciare da un altro uomo ma le labbra sul collo mi hanno dato una scossa particolare.
‘Ed ora’ dico ‘..il gran finale, vuoi?’.
‘Certo, voglio vederti completamente nudo; togli i boxer per favore’.
Li abbasso sollevando il culetto dal tavolo inarcando la schiena e li porto fino alle ginocchia.
Li lascio così mentre lui scatta foto a ripetizione; poi senza usare le mani (nel frattempo tornate ad afferrare il bordo del tavolo al di sopra della mia testa), muovendo le gambe faccio scendere ancora i boxer fino a sfilare un piede.
Con il piede ancora infilato li sollevo accavallando le gambe come se fossi seduto e gli permetto così di scattare le ultime foto prima di rimanere completamente nudo ai suoi occhi.
Completamente nudo, in casa di questo bel ragazzo e per giunta disteso sul tavolo della sua cucina’situazione decisamente molto intrigante.
Mi fotografa di fianco su un lato, poi sull’altro, con la luce accesa e con la luce spenta.
Sta facendo decisamente molte foto ma mi piace tantissimo l’idea perché pregusto già il momento in cui le riguarderò.
‘Sdraiati sulla pancia ora’ mi dice.
Mi giro e d’istinto sollevo entrambi i piedi incrociando le gambe.
In questa posa mi fotografa da mille posizioni’evidentemente piace a lui quanto piace a me.
Si avvicina al mio culetto e dice:’Questo bel culetto merita dei primi piani’.
Mentre scatta gli dico:’Beh se vuoi te lo mostro meglio’ e così dicendo mi alzo mettendomi in ginocchio sul tavolo appoggiato sulle mani.
‘Wow’.gran posizione mi piace!’ esclama e le foto continuano finch&egrave, forse stuzzicato dai primi piani sempre più frequenti che gli vedevo fare, decido di provocarlo ancora e gli dico:’Ma tu non eri quello che voleva mordermi il culetto?’.
Spiazzato ma evidentemente compiaciuto mi risponde:’Posso?’.
‘Certo che puoi’ gli rispondo e, mentre lo dico, allargo un po’ le gambe mostrandomi ancora meglio a lui che mi &egrave dietro.
Sento che appoggia la digitale sul tavolo e subito dopo il tocco delicato delle sue mani sul mio culetto.
Immagino di vedere dall’esterno questa scena e mi tornano i brividi come prima in occasione del collo.
Le sue labbra calde si appoggiano alla pelle del mio culetto ma non mi morde; lo accarezzano piano, percorrendone la superficie liscia.
‘Mmmm’ mugolo per il piacere che mi da questa situazione mentre lui, incoraggiato, inizia a leccarmi delicatamente.
Lo fa spostandosi verso il centro e lo sento avvicinarsi pericolosamente al mio buchetto che nessuno, prima di lui, aveva avuto modo di raggiungere.
La sua lingua gioca inumidendolo e provando a forzarlo come mi volesse penetrare.
‘Vieni con me’ mi dice riprendendo la fotocamera.
Mi prende per mano e mi accompagna in camera sua.
Ha un letto matrimoniale e mi invita a salirci.
Mi sdraio tenendomi sollevato con le mani appoggiate indietro sul letto e lo guardo mentre inizia a spogliarsi.
‘No’ gli dico io ‘..rimani vestito per un po”.
Mi piace molto l’idea di essere completamente nudo con un uomo ancora vestito; mi da l’idea di esprimere la mia disponibilità ad abbandonarmi alle sue voglie.
Sale sul letto in ginocchio e fotografa il mio sesso.
Mi dice:’Scopri la punta per me?’.
‘Perché non lo fai tu?’ gli rispondo rimanendo nella stessa posizione.
‘Volentieri’ mi risponde mentre con una mano raggiunge il mio sesso già eccitato.
Con l’altra continua a scattare con la digitale.
Sento il calore della sua mano che mi avvolge e sento il mio sesso che pulsa nell’abbraccio delle sue dita.
Sospiro e porto indietro la testa mentre il mio sesso, al suo tocco, raggiunge la sua massima erezione.
Lo scopre completamente esponendone la punta umida dei miei umori e lucida.
I primi piani si sprecano anche in quest’occasione.
‘Sai cosa mi piacerebbe fotografare ora?’ mi chiede.
‘No, dimmi pure’ gli rispondo.
‘La mia lingua mentre lecca un tuo capezzolo’ mi dice.
‘Beh’accomodati pure’ lo stuzzico con un tono di voce volutamente basso e provocante.
Si avvicina ed inizia a leccarmi il capezzolo che reagisce immediatamente diventando duro sotto i colpi della sua lingua e tra le sue labbra.
Nel frattempo il mio sesso &egrave ancora nella sua mano e, molto lentamente anzi quasi timidamente, inizia un lento movimento per masturbarmi.
Mi piace ma lo fermo.
‘E se continuassi a fare quello che prima hai interrotto in cucina?’ gli chiedo.
Lui apprezza la proposta e mi risponde:’Ma certo, girati pure’.apri quel culetto’.
Queste parole evidentemente fungono da ciliegina sulla torta perché perdo anche gli ultimi freni inibitori e appena prova ad penetrarmi con un dito faccio in modo di accoglierlo subito dentro di me.
‘Che bel culetto caldo” mi dice.
‘Mi fa piacere che ti piaccia’ gli rispondo e, poco dopo, mi chiede:’E se provassi ad aggiungere un secondo dito?’.
‘Se lo fai con delicatezza per me puoi farlo..’ gli dico.
Che eccitante’lo ammetto, in quella posizione e con due dita dentro di me e la sua lingua a far loro compagnia &egrave stato davvero inebriante.
In questa posizione, passando una mano sotto di me in mezzo alle mie gambe torna ad impugnare il mio sesso ed a masturbarmi.
Molto intrigante ed erotico; infatti per fortuna sopra al letto ha appoggiato un provvidenziale asciugamano perché gustandomi le sue dita dentro di me e la sua mano sul sesso vengo copiosamente ed ansimando senza freni..
Voglio di più..voglio mettermi alla prova.
Faccio uscire delicatamente le sue dita dal mio culetto e gli dico:’Sdraiati’.
‘Volentieri’ mi dice già immaginando qualcosa di piacevole.
Non ho mai toccato il sesso di un altro uomo e credo che la situazione sia ideale per provare.
Lui &egrave stato bravo a mettermi a mio agio per cui sono rilassato e voglio provare.
Dopo aver slacciato i suoi jeans, li abbasso così come i suoi slip e libero quindi il suo sesso.
Devo dire bello; una bella forma e, soprattutto, questo ragazzo &egrave davvero molto curato e profumato (FONDAMENTALE per me)..io lo sono e mi piace immaginare che lo sia anche la persona con cui condividere questo genere di esperienze.
Non passa molto da quando inizio ad accarezzarlo un po’ impacciato che decido di leccarlo.
E’ strana la sensazione; sto leccando il sesso di un uomo per la prima volta e sono felice di vedere che a lui piace molto.
‘Mmm’.bravoo’ lo sento sospirare.
Lo voglio succhiare per cui lentamente lo infilo tutto in bocca.
Vado avanti per diversi minuti finch&egrave, mentre lo sto ancora succhiando e masturbando, lo sento dire:’Mmmm’.sto per venire’.
Lo faccio alzare e mi sdraio io sul letto rimanendo appoggiato sui gomiti.
Lui si mette in ginocchio a cavallo del mio corpo.
‘Masturbati’ gli dico’ti piacerebbe venirmi addosso?’.
‘Ma certo che mi piacerebbe” mi risponde.
Il ritmo della sua mano accelera e mi preparo a ricevere il frutto del suo piacere.
Non passa molto che molti schizzi di caldo sperma cadono sul mio petto e sulla mia pancia mentre lui sospirando dice;’Siiiiii vengoooo”
Lasciandolo in ginocchio a cavallo del mio corpo appoggio una mano sul suo culetto e gli dico:’Vieni, avvicinati’.
Sorridendo lui avvicina quindi il suo sesso, che già iniziava a perdere turgore, alla mia bocca.
Lo accolgo tutto e ne ripulisco la punta dai residui di sperma che sono rimasti.
Tutti gli schizzi non credo sarei stato in grado di riceverli in bocca ma, la sensazione di succhiarlo appena raggiunto l’orgasmo, non mi dispiace per niente.
Dopo una decina di minuti gli dico:’Si sta facendo tardi, ora dovrei andare’.
Lui lo sa, non sono libero.
Sono segretamente bisessuale e nessuno, tranne lui ora, conosce questo lato di me.
Sono sicuro di potermi fidare di questo bravo ragazzo anche perché abbiamo condiviso un pomeriggio decisamente ‘piccante’ e, chissà, la prossima volta potrei decidere di spingermi anche oltre dando soddisfazione ad altre mie curiosità’..passive’..
Una volta rivestito onestamente provo un po’ di imbarazzo per tutto ciò che ho fatto e per questa ragione mi affretto a congedarmi da lui che mi saluta comunque molto soddisfatto.
Poco dopo, dalla mia macchina, gli scrivo una mail nella quale rinnovo il mio ringraziamento per la sua ospitalità e per avermi fatto provare sensazioni per me assolutamente nuove.
Ciò che mi risponde conferma l’impressione avuta di lui come bravo ragazzo con molto buon gusto:’Grazie a te’ scrive ‘..capisco che alcune esperienze mai provate prima possano lasciare un po’ di confusione nella testa ma sappi che, se lo vorrai, la mia porta per te &egrave aperta anche solo per bere qualcosa insieme (non un caff&egrave perché sai che non ho la moka eheheh)’.
La totale assenza di pressioni da parte sua, il buon gusto e i suoi modi gentili hanno contribuito a farmi rilassare e a creare l’atmosfera giusta quel pomeriggio.
Riguardo le foto’devo dire che sono venute proprio molto bene’mooooolto intriganti.

Spero tu abbia gradito il mio racconto caro lettore; mi piacerebbe ricevere commenti alla mia mail: 1b9s7x7@libero.it

Alla prossima’.

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