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Mia cognata, medico geriatra

By 10 Febbraio 2004Dicembre 16th, 2019No Comments

Questa &egrave una storia vera, ve la racconto mentre la sto vivendo in questo stesso momento, solo i nomi sono di fantasia.

Io sono Rodolfo, 38 anni, di una grande città del centro.

Sono sposato, e conosco mia moglie da più di 20 anni,

Tutto iniziò circa 10 anni fa, non eravamo ancora sposati e stavamo facendo, con la ragazza (Sabrina) che poi sarebbe diventata mia moglie un viaggio in Portogallo.

La conoscevo da più di 10 anni eravamo felice, da studenti con pochi soldi viaggiavamo con macchina e tenda tutte le volte che potevamo, ma quell’estate per me era diversa.

I miei pensieri andavano a qualche settimana prima, ero stato a trovare i miei futuri suoceri al campeggio, e avevo visto Federica, la sorella più piccola di Sabrina. Aveva una vestito attillato, color salmone, non l’avevo mai considerata una ragazza da guardare, eppure quella volta mi sembrava diversa. La pensavo e la ripensavo, con quel vestitino generosamente sopra le ginocchia che non stava mai a posto, che le fasciava il seno, con i capelli bagnati, con uno splendido decolt&egrave

Non volevo ammetterlo ma pensavo a Federica non più come una ragazzina, ma come una donna da una sensualità che non immaginavo.

La pensavo e la sognavo, non passava un minuto senza che la mia mente desiderasse Lei. Facevo l’amore con Sabrina pensando di farlo con Federica. Era una tortura non riuscivo più ad essere felice.

Tornati a casa sono iniziati i preparativi per il mio matrimonio, tutto sembrava tornato a posto, ma ogni volta che vedevo Federica, che intanto stava studiando per diventare Medico, il mio cuore sussultava, iniziava a battere forte.

Come un automa sono arrivato al matrimonio, viaggio di nozze e 6 mesi di felicità, poi Sabrina diventa poco più di una casalinga, poco sesso e molte pulizie.

Un giorno rivedo Federica, sempre contenta, mi invita a casa, indossa una fruit bianca e dei jeans, sempre trasandata, noto che non ha il reggiseno e la mia mente impazzisce, vorrei dirgli quanto la desidero, quanto la pensi, ma mi trattengo pensando al fatto che sia mia cognata.

Passa qualche giorno, la penso continuamente. Federica……. Federica………………..Federica, La penso nei modi più sexi, e provocanti, la voglio, la voglio………..

Il giorno dopo la seguo all’università, con una scusa l’avvicino.

“Ciao Fede, sono venuto a trovare un amico all’ospedale ”

“Ciao Rudy, che bello vederti qui”

Con una scusa facciamo qualche passo insieme, gli dico che ho bisogno di parlarle. Ci appartiamo, siamo seduti su una panchina. Non ho il coraggio di dirLe tutto, ma gli confesso che la mia mente pensa solo a Lei, ogni minuto, ogni secondo, che la considero la ragazza più sexi che ci sia. Vorrei baciarLa, mi sembra anche Lei lo Voglia, poi si alza.

“ne riparliamo Rudy, ora devo andare ho lezione”

Il giorno dopo, stesso posto, stessa ora, torno a cercarla, &egrave turbata, mi dice che non ha dormito tutta la notte, che non può fare questo a sua sorella che la devo smettere di cercarla.

Me ne vado deluso, stanco, capisco che la mia vita da quel giorno cambierà. Lei &egrave molto più di un desiderio, &egrave tutto quello che vorrei avesse la mia donna. Mi piace il suo modo di affrontare la vita, mi piace il suo modo di sorridere sempre e per tutto.

I giorni dopo sono assurdi. Non la cerco ma la penso, la penso continuamente. LA chiamo al telefono ma non ho il coraggio di dirLe niente. Ho paura di averla ferita, le voglio bene comunque, ma il mio sentimento si &egrave trasformato in qualcosa che rende difficile i rapporti umani.

Io la cerco, come un’ossessione e lei (giustamente) mi evita, LA seguo, so cosa fa tutto il giorno. La mia vita non ha più un senso, smetto di lavorare smetto di fare qualsiasi cosa.

Federica, si sposa ha la sua vita.

Il tempo passa, ma non per i miei sentimenti.

Poi un giorno succede che ho un incidente, con la macchina, Non rispetto uno stop, l amia mente pensava a Federica, come sempre, e……..BUM. Investo uno su una moto.

Lui se la caverà con 6 mesi di cure, a me ovviamente tolgono la patente, Avrei potuto evitarlo, il motociclista correva, c’era comunque un concorso di colpo. Non ho detto niente, mi dispiaceva per Lui che si era fatto male. E poi mi sentivo uno stupido ad aver provocato un incidente perch&egrave pensavo ad una donna che mi considera invece un imbecille.

Da quel giorno le cose cambiano però.

Smetto di pensare a Federica, che nel frattempo &egrave diventata Medico, specializzata in geriatria, e ora lavora in ospedale in una città vicina.

Inizia una nuova vita.

Mi sono sempre sentite una persona normale, con nessuna avventura alle spalle, certo di non piacere alle donne. Invece succede una cosa imprevedibile.

Io sono un libero professionista, ricevo una cliente. Non la conoscevo, Alta, bionda, una bella donna sui 36 37 anni.

Le faccio un complimento, nulla di che. Parliamo dei suoi problemi di lavoro, Le dico cosa fare e poi arrivederci.

Il giorno dopo richiama, vuole dei chiarimenti. Sento che fa un po’ l’ochetta “come spiega bene” mi dice.

Io penso al mio lavoro e niente altro. Non certo a Manuela, così si chiama.

Il giorno dopo, Verso le 6 del pomeriggio, la mia segretaria mi saluta, ha finito il suo orario di lavoro. Sono solo, in studio, Ho vicino a me una grossa finestra che da sulla strada, mi piace ogni tanto fermarmi a guardare fuori. Sono una persona che ama le cose belle, e cerco di contornarmi di cose che mi piacciono. Ad un certo momento suonano alla porta. Ritorno per terra dai miei pensieri.

E’ Lei, Manuela.

“Mi scusi dottore se arrivo così senza appuntamento, ma ho bisogno di un chiarimento……su quella pratica, sa…..” e si siede.

Ho il tavolo di cristallo, vedo le sue gambe, che escono slanciate dalla gonna, stretta sopra il ginocchio, ha una camicetta bianca, con i bottoni, appena slacciata.

Inizia a parlare e si avvicina a me appoggiando i gomiti sul tavolo, MI giro a prendere una penna, e la ritrovo con un bottone slacciato, si intravede il decolt&egrave. Incomincio a pensare che non &egrave solo un cliente, ma anche una donna.

Poi mi dico, abbozzala Rudi, tanto a te non ti caca nessuna.

Proseguiamo a parlare per una mezz’oretta, poi mi alzo per prendere un fascicolo, Lei mi segue……..

“dottore, cosa devo fare per interessarLa………. spogliarmi ?”

Mi giro ha la camicetta sbottonata,………

Sto per dire qualcosa ma lei ” mi perdoni dottore……” e mi bacia.

Cerco di fermarla, ma &egrave un secondo, la bacio anche io,,,,,,,,,,,,,,,,,,

L’afferro con decisione, le accarezzo le tette, dure e turgide come non mi sarei aspettato, Le scopro i capezzoli, li stringo piano con le dita, la sento ansimare, inizio a succhiarle i capezzoli induriti, poi li afferro e stringo con più forza di prima.

“Aah… perch&egrave mi fa del male”

“Perch&egrave mi va” rispondo

Stringendole i capezzoli, tiro le sue tette sode verso il basso, lei non può che inginocchiarsi, in un secondo inizia ad accarezzarmi il cazzo duro, lo tira fuori e inizia a leccarlo e a succhiarlo in modo fantastico, mentre continuo a tormentare le tette.

Più faccio forza più lei succhia e lecca con avidità.

Le prendo la testa, spingo perch&egrave possa infilarlo tutto in bocca.

Muove lingua e bocca con maestria, fino a che non mi fa venire.

Succhia lo sperma, tenendo il mio cazzo ben stretto, se lo porta tra le tette e se lo struscia addosso.

Sembra godere di sporcarsi di me, tanto che usa ancora la bocca per ripulirlo bene.

Piano paino poi si ricompone, si ripulisce, si riveste e mi saluta con una voce da gatta

“ci vediamo presto …….dottore”.

Rimango un po’ a pensare, mi viene da ridere. Ancora non capisco come sia stato possibile

Passa un po’ di tempo, un mese circa da quello che mi sembrava il primo vero tradimento di mia moglie, un po’ mi dispiaceva, un po’ mi rendeva contento, forse non sono così male, pensavo.

Quando succede un’altro “avvenimento”.

Telefona per un appuntamento Daniela. Una rumena, da molti anni in Italia, parla molto bene l’Italiano, Mora molto carina, non troppo alta, ma sempre vestita alla moda. Una di quelle che guardi e pensi: carina ma se la tira troppo.

Non ho tanta voglia di vederLa, ma una nuova sicurezza si &egrave impossessata di me.

Viene in studio dopo le 18.00, quando la mia segretaria &egrave già andata via.

Pantaloni attillati, camicia aperta a far vedere un decolt&egrave mozza fiato, due labbra carnose.

Lei parlava, io la guardava molto interessato.

Mi viene in mente di verificare se se la tira troppo o no. Mi alzo, le vado dietro le spalle

“Se nervosa Daniela ………. Ti ci vorrebbe un bel massaggio ”

E inizio a massaggiarle le spalle, so di essere bravo a farlo.

Lei si lascia andare (o fa finta) e io approfitto per guardarle il seno, Indossa un reggiseno nero di pizzo, deve essere una seconda. Non voglio esagerare e dopo poco smetto, le chiedo se vuole un cioccolatino.

Lei accetta volentieri, fa la civetta.

Sa vendersi bene. Penso. Ma sono più furbo io. Parlo Le dico un sacco di cose, faccio il misterioso.

Lei sembra abboccare, la lusingo, le dico quanto &egrave attraente, che mette in imbarazzo guardarla con quel suo bel decolt&egrave. Arrossisce. Voglio fare il prezioso e le dico che ho un appuntamento fuori studio alle 18.30. La invito a richiamarmi per prendere un appuntamento.

O non richiama il giorno dopo per avvisarmi che sarebbe passata, verso le 18.30 per chiedermi un informazione.

MI viene un po’ da ridere, e aspetto con qualche segnale del mio cazzo che incomincia a muoversi.

Arriva trafelata, oggi ha una minigonna nera, e una maglietta generosamente scollata.

La invito a sedersi, e io invece di andare al mio solito posto mi siedo accanto a Lei.

Ascolto quello che mi dice, tutte bischerate, che una persona di buon senso saprebbe risolvere da sola.

Mi chiede un cioccolatino.

“Sei golosa, guarda che poi ingrassi, e sarebbe un peccato”

Le porgo il cioccolatino scartato direttamente in bocca.

Lei mi dice

“Un po’ di ciccia in più nei posti giusti……..”

“No guarda, mi piacciono magre e con le curve al posto giusto”, le rispondo.

Le guardo le labbra, carnose, eccitanti, con un rossetto rosso scuro, quasi marrone.

“Sai ” le dico “mi &egrave venuto in mente a chi assomigli”

“A chi ?”

“A Claudia Koll”

” Si certo anche un po’ a ….”

Non le faccio finire la frase e le stampo un bacio sulle labbra, mentre con una mano le accarezzo il seno.

Lei tiene la bocca chiusa, fa la ritrosa.

” mi piaci ” Dice “ma ………”

“Carpediem” le rispondo, “lo sai cosa vuol dire ? Cogli lattimo”

La bacio nuovamente e torno ad accarezzarle il seno. Stavolta si lascia andare e mi sento autorizzato a strapazzarla un pò. Le alzo la maglietta, le scopro i capezzoli e li succhio e li mordo con avidità.

“Se fantastico” mi dice

Le tolgo la maglietta,

la alzo in piedi e la porto con le tette scoperte, tenendolo da dietro per i fianchi, davanti alla grande finestra che da sulla strada. E’ grande quanto tuta la parete da terra a soffitto e i vetri sono trasparenti.

“Così mi vedono”

“Imparano qualcosa,” rispondo.

L’accarezzo il seno con passione mentre le bacio il collo, MI soffermo a stuzzicare i capezzoli duri con indice e pollice a morsetta. Stropicciandoli un pò.

Le tette le sono diventate dure, &egrave visibilmente eccitata, le mie mani scorrono lungo il corpo, le accarezzano i fianchi. Poi le gambe, le alzo un pò la gonna, mentre faccio scivolare le mani lungo le cosce, usa le autoreggenti,&egrave veramente sexi. Alzo la mini fino a scoprire al carne nuda, da dietro con una mano le accarezzo proprio in mezzo alle gambe, sulla fica bagnata, vedo che ha un brivido, la sento alzarsi in punta di piedi

“sei una puttanella” le dico

Non risponde se non con un gemito soffocato.

“Non qui alla finestra” dice

Le prendo i polsi e con decisione la faccio appoggiare alla barra di protezione che &egrave all’interno della finestra.

“Zitta e allarga le gambe”

Lo fa mentre le abbasso le mutandine.

“Nooo…….” Dice

“”vuoi che mi fermi ?”

Mentre infilo due dita dentro la sua fica sempre più bagnata

“Sii……Noo…….Haaa……… TI prego………”

“ho voglia di infilarti il cazzo dentro di te”.

“Nooo……”

Continuo ad accarezzarla , le strofino il clitoride. Sempre più forte.

“Scopami…….” dice

Tiro fuori il mio cazzo splendidamente in tiro e la penetro da dietro.

“Siiiiiiiiiiiii…………. ancora non smettere”.

Si muove con maestria, dietro i miei colpi fa su e giù, reggendosi alla barra.

“Vengoooooo…….. Si……….. ancora……… non smettere”.

La sento tremare e poco prima che anche io arrivassi al piacere, le afferro con le due mani il seno duro e ingrossato per l’eccitazione e la sbatto con veemenza.

La sento tremare e mugolare come una cagna mentre vengo abbondantemente dentro di lei.

Esco dal suo corpo caldo, la vedo piegare le gambe inginocchiarsi. Trema ancora, le gambe raccolte, la gonna tirata su, la carne delle sue gambe che si vede oltre le autoreggenti. I suoi occhi, lucidi di passione e desiderio. Una cagna sazia ma ancora piena del suo calore.

Ci ricomponiamo, la vedo rimettersi le mutandine e tirare giù la gonna. La prendo con braccio e l’attiro a me. LA bacio con passione e le sussurro:

“Queste le tengo io”

E le sfilo le mutandine. Lei vorrebbe opporsi ma la continuo a baciare accarezzandole il suo ventre, ancora caldo e bagnato, il suo clitoride gonfio e desideroso di un’altro orgasmo.

L’accompagno alla porta in questo modo, e la saluto. “A presto”.

Passa qualche settimana di divertimento incredibile, ho due bambole tutte per me, pronte a fare quello che voglio. Mi sembra che non sia possibile, che sia capitato proprio a me.

Vengono in giorni diversi sempre dopo le 6, tranne il giovedì perch&egrave ho altri impegni. Ho detto a l’una dell’altra e questo le ha riempite di gelosia e di orgoglio, sono come in competizione.

Poi una sera quando sono a casa con mia moglie viene a trovarci sua sorella Federica.

Era molto tempo che non la vedevo, preso da lavoro e dalle mie distrazioni. Eppure era passato un sacco di tempo da quando mi ero preso una cotta per lei.

Anche lei si era sposata e come me ha avuto un figlio (io due a dire il vero).

La rivedo e con sorpresa osservo che la gravidanza non ha turbato l’equilibrio del suo corpo, mette sempre i piedi un po’ a paperina, ma sta benissimo. Pantaloni di pelle nera attillati, camicia bianca, capelli lisci (li ha sempre mossi, ma questa volti ha usato la piastra per lisciarli).

Parla con mia moglie e niente più, io preferisco stare lontano, sento che il mio cuore torna battere con più forza. Il tempo &egrave passato ma ciò che provo per lei no.

Ha fissato con mia moglie perch&egrave gli porti delle cose a casa.

CI vado il giorno dopo verso le 15,00 &egrave sola suo marito Massimiliano non c’&egrave e Francesco, suo figlio, &egrave con i nonni.

“Ciao Fede, come stai”

“Bene, ma il nuovo incarico in ospedale a Lucca, mi stressa, sono a contratto, spesso sono fuori a fare visite, sono molto stanza la sera”

“Non sembrerebbe, sei in gran forma”

“Grazie Rudi sei sempre così carino”

Indossa una gonnellina sopra il ginocchio, niente di ch&egrave, una maglietta con le spalline, si intravede anche il reggiseno blu. Non &egrave mai stata bellissima ma a me piace tantissimo.

Mia aiuta a trasportare la roba e abbassandosi vedo distintamente il suo seno avvolto dal reggiseno blu. La gonna si alza, sembra porti le autoreggenti.

Mi viene un tonfo al cuore, quando si abbassa davanti a me per raccogliere una cosa, ho il suo bel culo davanti alla mano. Non ci penso neanche un secondo e con la mano l’accarezzo tra le gambe sollevandole la gonna.

Lei solleva la schiena appoggiandola al mio petto

“Ehi cosa fai ? stupido”

Ma non mi fermo e con l’altra mano le afferro e palpeggio il seno.

“Smettila, lasciami ……….”

La giro vorrebbe darmi uno schiaffo, ma le afferro il braccio e le do io due belle sberle, una alla guancia sinistra e una alla destra.

Lei non se lo aspettava, rimane un momento incerta. L’afferro e la spingo verso la parete, &egrave uno scherzo farle scivolare le spalline della maglietta e del reggiseno sulle spalle, e abbassarle la maglietta. Ora ha i seno scoperti, si arrabbia, vorrebbe reagire, ma io con le due mani le afferro i capezzoli e li stringo forte, tirandoli in alto. Lei &egrave costretta quasi in punta di piedi.

“Aaaah… Smettila mi fai male, ti prego”.

Smetto solo per accarezzarle e palpeggiare con forza le sue splendide tette. Sento che iniziano ad indurire.

Vedo i suoi occhi velati di lucido.

La prendo per le spalle, la porto in camera da letto.

“Nooooo, smettila……….”

La butto a pancia in giù, cerca di girarsi, ma le afferro le caviglie e la immobilizzo con il mio corpo.

Faccio scivolare le mani sulle sue gambe, le sollevo la gonna, le accarezzo l’interno coscia,

“Smettila, basta,………”

le alzo la gonna sino alla vita, ho il suo culo bello, rotondo, sulle mani, lo palpeggio bene. Le mie mani la tocca ovunque. Lei si dimena, ma non urla.dice solo

“Basta, sei un porco maiale”

Mi tolgo la cintura.

“vediamo se la finisci di dire sciocchezze”

E inizio a frustarla sul sedere appena coperto da degli sleep di pizzo blu. Lei non se lo aspetta.

Alla prima frustata, la vedo irrigidire, inarcare la schiena, stringe le chiappe, lancia un breve urlo

“Aaaaah……..”

Aspetto qualche secondo, pensando che facendo trascorrere un po’ di tempo fra una frustata e l’altra il dolore sia più intenso.

Un’altra frustata, sull’altra chiappa.

Stessa scena.

Aspetto qualche secondo e “swuisch” altra frustata, appena più forte.

Vedo il suo culetto arrossire, dimenarsi un po’, il suo volto contrarsi per il dolore, &egrave appena girato e vedo i suoi occhi lucidi.

Un’altra frustata.

“basta, ti prego……”

Un’altra frustata, e un’altra ancora.

Quasi la vedo piangere.

Poggio la cintura, le palpeggio il culo, prima con delicatezza e poi con più forza.

Faccio scivolare le mie dita sotto le mutandine, sento la fessura del culo più giù la sua fica.

“Sei bagnata……..lo sapevo che sei solo una puttana”

“Non &egrave vero……stronzo”

Con un movimento deciso le afferro gli sleep e glieli stappo.

Il suo corpo ha un fremito, i suoi fianchi si alzano appena. Ne approfitto per mettere la mia mano sotto, sulla fica, la sento bagnata, calda; due mie dita trovano subito posto tra le sue grandi labbra calde, umide, eccitate. Sembra che me lo chiedano.

“Noooooo…..porco. ”

La sua testa ha un movimento in su e giù, contemporaneamente al movimento della mia mano che &egrave dentro di lei.

Esco dal suo corpo, per indirizzare la mia attenzione sul clitoride. E’ grosso, eccitato.

La vedo che morde il lenzuolo con la bocca. Il suo corpo si muove sotto lo stimolo del massaggio che faccio al clitoride,

“Unuhmm………ba..s..s…ta”

Continuo, ma mi sposto verso la sua schiena, e con la mano libera le afferro il seno scoperto. Le stringo i capezzoli, la palpeggio, le strapazzo le tette diventate dure e più grosse. E ad ogni diversa attenzione sento il suo corpo fremere, e lei che sa solo sillabare qualche gemito di piacere.

Continuo fino a farle esplodere il piacere. Urla, sembra una leonessa domata al piacere.

Il suo corpo trema, senza controllo, la mia mano &egrave ancora sul suo ventre, completamente fradicio dei suoi umori.

La giro, &egrave bellissima, con le autoreggenti, il seno scoperto; mi avvicino al suo volto e la bacio. Non ha l forza di reagire e si lascia baciare, poi sento la sua lingua, la sua bocca affamata che mi bacia con passione sguaiata.

La leonessa &egrave domata e vuole ancora piacere.

Ma &egrave tardi

“Devo andare”

“No. Ancora…….Rudy”

“A presto Fede, lo sai che devo”

La lascio sul letto, disfatto, mezza nuda completamente bagnata di se. Con gli occhi lucidi, il corpo ancora eccitato, la menta desiderosa solo di sesso.

Mi sento un altra persona. Finalmente ho aperto una breccia nella persona che ho sempre desiderato.

E’ passato molto tempo dalla prima volta che mi sono accorto di essere innamorato di Federica.

E adesso il desiderio e la possibilità concreta di possederla, sento che ho la forza di farlo.

Per alcuni giorni la mia fantasia vola, e vola sempre più in alto.

Vengo a sapere che giovedì &egrave libera, non andrà all’ospedale. Senza avvertirla vado a trovarla a casa. Ho in mente una cosa e mi sono portato una corda (una cima della scotta della mia barca)

La trovo vestita ancora con la camicia da notte.

Appena mi vede, mi saluta ma vedo che &egrave imbarazzata, e subito mi dice che sono stato uno stronzo, che ho sbagliato, che l’ho costretta, che mia moglie &egrave sua sorella, che abbiamo famiglia e tutte queste cose.

Non mi turbo più di tanto

“Sono solo sciocchezze, Federica, lo volevi te come me, solo questo conta.”

“Non &egrave vero, mi ci hai costretta, cosa potevo fare?”

“Ti &egrave piaciuto, parecchio, o lo vuoi negare”

Vedo che abbassa gli occhi e arrossisce

“Cosa centra, non dovevamo lo stesso”

Mi avvicino, le cingo la vita.

“Ho voglia di te”

“Smettila, allora non hai capito. Non possiamo”

“Lo vuoi come me, Fede, &egrave inutile che neghi”

Cerca di allontanarsi, ma io la tengo stretta per la vita.

“Smettila, lasciami”

La giro le do due sberle.

“Basta, non voglio………”

La metto faccia al muro e con la scotta bianca e rossa che mi sono portato le lego i polsi dietro la schiena.

“Lo so che ti piace così………vero”

“No lasciami, che fai ?”

La giro verso di me, le do un’altra sberla, fa due passi all’indietro e cade a sedere sul divano che si trova accanto alla libreria nell’ingresso salotto.

Monto a cavalcioni sopra di lei. Con una mano le afferro i capelli e la bacio con decisione. LA mia lingua penetra con violenza nella sua bocca chiusa. Dopo qualche secondo &egrave costretta ad accoglierla con passione.

Smetto di baciarla, e con le due mani inizio a palpeggiarla, sento che sotto la camicia da notte non indossa il reggiseno. Le stringo i capezzoli

“Smettila stronzo, o mi metto a gridare……….”

Metto le mani sullo scollo, e le strappo la camicia da notte, i suoi seni splendidi con i capezzoli già duri, escono come una esplosione.

“Noooo……. questo no”

Le do due schiaffi, voglio che si senta impotente.

Torno a palpeggiare i suoi seni ora nudi.

La sua pelle &egrave splendida, sento che i suoi sensi rispondono alle mie sollecitazioni, anche se lei fa finta del contrario e si dimena.

“Così non voglio, smettila……..”

Mi tolgo la cintura.

Vedo i suoi occhi illuminarsi e ipaurirsi.

“Non vorrai usarla ancora su di me ?”

Con un capo le stuzzico i capezzoli, lei si dimena, ha paura che inizi a frustarla.

“L’altra volta ti &egrave piaciuto”

“Mi ha fatto male”

“E parecchio, vero puttanella”

“Non sono una puttanella”

La frusto piano sui capezzoli, prima a destra e poi a sinistra. Lei si dimena e grida

“Nooooooooooo. Mi fai male”

“Più gridi, più forte lo faccio”

Smette. Torno a palpeggiarla e a tormentarle i capezzoli.

“Brava, puttanella, vedo che ti piace”

Tiro fuori il mio arnese ben in tiro. Inizio a strusciarlo sulle sue tette. Lei si dimena ma non può fare più di tanto. Lo muovo ritmicamente, mimando l’amplesso, sulla sua cioccia sinistra. Vedo i suoi occhi lucidi, vedo l’espressione della sua bocca, quando la cappella si avvicina al suo mento.

Continuo e continuo.

“Porco, smettila” mi dice

Ma ora le urlo

“ZITTA PUTTANA, e apri la bocca”

Le prendo la testa , ha la bocca appena aperta e le infilo il mio cazzo duro in bocca, spingo ed esco, reggendole sempre la testa così da non poterla far allontanare troppo.

Insisto, le muovo la testa avanti e dietro. I sui occhi sono sbarrati.

“Datti da fare” le dico

Mi fermo solo un secondo

“Ti prego non l’ho mai fatto”

Le do due schiaffi, voglio che si senta dominata. Voglio che si senta un oggetto per darmi piacere e basta.

Le infilo nuovamente il cazzo in bocca, gia ben scappellato.

“Fammi vedere come sai usare la lingua”

Le muovo la testa con decisione, avanti e indietro, avanti e indietro.Avanti e indietro. Fino a che non sento che mi sta esplodendo l’orgasmo.

Tengo la sua testa ben stretta, le sborro copiosamente in bocca.

“Ingoia troia, ingoia tutto”

Lei prova a dimenarsi ma non può liberarsi della mia presa ed &egrave costretta a ricevere in bocca i miei liquidi.

Mi alzo la lascio sul divano.

E’ bellissima con le braccia legate dietro la schiena, i suoi seni al vento con la camicia strappata. I capelli arruffati, la bocca un po’ aperta, un filo di sperma che le cola dalla bocca, le gambe lievemente divaricate.

“Sei uno stronzo.” Mi dice.

Mi inginocchio davanti a lei. Con le mani le accarezzo le caviglie e salgo su lentamente, al ginocchio, all’interno coscia.

“Lasciami……..non mi toccare”

Le allargo con decisione le gambe, indossa delle mutandine di pizzo nero. Con le mani l’accarezzo ancora all’interno coscia, le accarezzo l’inguine, e con i due pollici le grandi labbra.

“Lo sapevo” le dico ” sei un grande attrice, e una grandissima puttana”.

Era bagnatissima, calda, eccitata.

Le guardo gli occhi, lucidi, infuocati. La bocca che continua ad essere sempre aperta, lo sguardo che sembra chiedere solo una cosa.

L’afferro per i capelli, la trascino in bagno. Non dice nulla.

La metto davanti al lavandino, c’&egrave un grande specchio.

“Guardati” le dico “Il geriatra, professionista ineccepibile”

Le accarezzo da dietro con le due mani i seni. Bruciano, sono duri e grossi.

“Dillo” le sussurro all’orecchio “Dillo, avanti”

“Co..sa..”

“Dillo” mentre le continuo ad accarezzare con forza il suo splendido seno.

La spingo con il ventre verso il lavandino. E’ costretta ad inclinare lievemente il busto.

Le alzo la veste, e la strappo da dietro in mezzo alle gambe.

“DILLO”

Ho il suo bel culo davanti in una posizione molto provocante. Con un solo colpo deciso le strappo le mutandine.

“Dillo”

Sussura “Sco..pa…mi, ti prego”

“Non basta” le dico e continuo a strapazzarle il seno con una mano ed ad accarezzarle il culo e la fica con l’altra

“Fottimi………..”

“Non basta”

“So….no……… una…….”

Le stringo ancora più forte i capezzoli, e con il medio della mano destra già inumidito dei suoi umori le stimolo il buchetto del suo culo.

“Tro..ia…., fottimi,……. ti prego”

“NON BASTA” le urlo all’orecchio

“Ti prego scopami……… sto bruciando” dice implorandomi

“Di che sei la mia schiava”

“Sono la tua schiava”

“PADRONE !”

“Sono…….. la tua………….. schiava……………… padrone”

“Chiedimi di sodomizzarti”

“No questo no, non l’ho mai fatto con……….”

“CHIEDIMELO, SCHIAVA”

“Ho paura……….Rudy”

“Sono il tuo padrone, chiamami padrone, ………..sei molto disubbidiente schiava”

Le afferro le spalle e la spingo per terra. La vedo fremere sulle mattonelle fredde del bagno bianco.

“Devi ubbidire a quello che ti dico. Apri la bocca” mentre tiro fuori il mio arnese

Le afferro la testa, la sua bocca &egrave semi aperta. E inizio a pisciarle in bocca. Si dimena, si scosta e si trova con la testa per terra, dove viene raggiunta dal getto forte della mio piscio.

A la testa bagnata, come il suo corpo, il seno soprattutto.

Le metto una mano con decisione tra le gambe, percepisco dal calore della sua fica ancora umida e gonfia, dai suoi occhi che la cosa non l’ha turbata ma semmai eccitato ancora di più

“L’afferro per un braccio, le tolgo ciò che rimane della sua camicia da notte, strappata e pisciosa, l’infilo in doccia, la lavo accuratamente. E mentre le sto accarezzando il suo clitoride con suo evidente piacere le dico

“Il tuo padrone sa essere cattivo, ma sa essere anche buono, dipende da te”

“Si……….padrone” risponde

Le slego i polsi e la lascio visibilmente provata nella doccia.

Per qualche giorno non mi faccio sentire. Poi un giorno vado a Lucca dove Federica lavora all’ospedale, reparto Geriatria.

Ho con me la solita corda (non si sa mai).

Decido di aspettarla fuori per farle una sorpresa.

Sono circa le 13.00. Eccola che esce Si avvicina alla sua Polo Verde. E’ sola.

“Ciao Fede”

“Ehi che ci fai qui ?”

“Sono venuto a vedere dove lavori, Dai sali in macchina guido io”

Le si accomoda accanto a me. Un po’ riluttante a farmi guidare la sua Polo nuova.

Parto e mi dirigo verso l’uscita, dopo circa 10 minuti mi fermo in una strada laterale. Non dico niente, salgo sul sedile posteriore e le chiedo di darmi le sue braccia.

“Perché ?”

“Non ti preoccupare, fallo, ho voglia che tu lo faccia”.

Un po’ divertita e un po’ incuriosita mi da le braccia

“E se ci vedono ?”

“Stai tranquilla non ci vede nessuno”

Torno alla guida, le braccia tirate indietro espongono maggiormente il suo seno, Indossa una camicia bianca e una gonna corta ma non troppo, con due spacchetti laterali.

La bacio e le accarezzo il seno, che trovo già eccitato, sodo, desideroso di farsi toccare.

Le apro la camicia con calma. Le sbottono tutti i bottoni. L’apro bene, SI vede il suo reggiseno a balconcino bianco.

“Ci vedono, Rudi Smettila”

Gli abbasso le spalline e le scopro i seni. Li accarezzo, poi li stringo il capezzolo di sinistra.

“Haaa. Smettila ci possono vedere”

Le accarezzo le gambe, indossa le sue solite autoreggenti. Le alzo la gonna perch&egrave si veda bene dove finisce la calza e inizia la carne delle sue gambe. E’ bellissima.

“Sei una gran fica Fede……….”

Le accarezzo l’interno coscia, poi in mezzo alle gambe. Vedo i suoi occhi lucidi, il suo viso arrossito.

“Sei la mia schiava…….. lo sai”

Lei si aspetta qualcosa da me e io invece accendo il motore e parto.

“Che fai ? Sei Pazzo ? Non mi lasciare così. Ti prego ” Urla

Sono nel traffico cittadino, ho in mente una cosa e mi dirigo al semaforo vicino all’autostrada. C’&egrave Fila e siamo incolonnati. Nessuno delle altre macchine la può vedere. Ma io cerco un lavavetri. L’ho visto prima. Eccolo.

Gli faccio cenno di avvicinarsi.

Fede si arrabbia e si dimena

“Non puoi, farlo venire, sono tutta spogliata. COPRIMI ”

Le do uno schiaffo e inizio a baciarla, in parte la copro. Il lavavetri prima non vede poi capisce che Fede &egrave mezza nuda. Io mi sono scostato. Le accarezzo il seno destro. E le dico.

“Guarda negli occhi il lavavetri, dimmi cosa fa”

“Ci guarda, stronzo, cosa vuoi che faccia ?”

Abbasso il vetro di Fede, e faccio cenno al lavavetri di avvicinarsi.

“Noo, cosa fai……..”

“Zitta, ………. fai quello che dico io”

Continuo ad accarezzale il seno, Lui si avvicina. Fede ha il viso rosso, sembra prendere fuoco. Il suo seno e duro e gonfio. SI vergogna ma &egrave eccitata.

“Se vuoi puoi toccare ” dico al lavavetri.

Fede prova a ribellarsi ma e stringo il capezzolo e rinuncia.

La mano di lui si avvicina alla tetta sinistra, Lei prova ad allontanarsi ma dall’altra parte le corde e io le impediscono tutti i movimenti.

Lui le afferra il seno e lo accarezza con rozzezza.

“Nooo, haaa…Ti prego Rudi…….”

Io continuo ad accarezzarle la tetta sinistra con la mia mano destra, le stringo i capezzoli. Voglio verificare se la cosa le piace. Faccio scivolare la mano sinistra sul suo ventre. Le si agita un po’. Le tocco la fica, La sento bagnata.

Il lavavetri &egrave visibilmente eccitato, continua a palpeggiarla, in modo sempre più forte, le stringe il capezzolo. Fede si dimena un pò, anche le corde e le nostre mani le impediscono grossi movimenti.

Incomincio a toglierLe le mutandine. Lei muove le gambe sempre più.

Vedo la mano del lavavetri indirizzarsi verso il ventre di Fede. Nello stesso tempo diventa verde.

Parto a razzo. Vedo nello specchietto quel pover uomo, pieno di voglie che ci vede scappare via.

Federica sembra sconvolta, si dimena. Urla :

“Sei uno stronzo…… mi hai fatto sentire una puttana…..”

“Lo sei Fede, Lo sei..”

“Non &egrave vero. Sono un medico, e …….”

Le do uno schiaffo e le dico

“Abbiamo lasciato una cosa a mezzo, ricordi Fede”

“Slegami……. stronzo”

Afferro con violenza un seno, le stringo il capezzolo e le dico

“Ti sei eccitata come una vacca…. quando lui ti toccava, ora finiamo il servizio, Va bene”

La sento mugolare per il dolore.

“VA BENE, FEDE, RISPONDI” le urlo

“S..i.. ma smettila mi fai male”

Mi dirigo versa le colline circostanti. Ho una vecchia casetta in legno da quelle parti, in meno di 15 minuti ci arriviamo. Apro il cancello della villetta. C’&egrave un grande giardino, siamo isolati e comunque la siepe di lauro &egrave molto alta.

La slego perch&egrave possa scendere, ma lego i polsi davanti. La faccio scendere.tirandola per i capezzoli

“aaahh …..Così no ti prego………… cosa vuoi farmi.”

Le do uno schiaffo, la prendo per le braccia e la metto pancia in giù sul cofano. Ha le braccia allungate davanti, legate per i polsi.

“noo………per favore.”

Le alzo la gonna per bene. Le allargo le gambe, splendidamente dritte La prendo per i capelli con la mano sinistra le tiro indietro il capo mentre con la mano destra l’accarezzo con decisione in mezzo alle gambe. Il suo culo ritto &egrave messo in bella mostra anche dai generosi tacchi degli stivali.

L’afferro per i fianchi, mi inginocchio dietro di lei e inizio a morderla sul culo, poi in mezzo, con le mani rovisto sotto le mutandine, la sento calda e bagnata, con due dita la penetro nella fica.

Mi rialzo, poi con afferro le mutandine e con decisione le strappo.

Inizio a lavorarle il buco del culo, la inumidisco con i suoi stesi umori, la penetro con il medio.

“nooo…….., mi fai male”

L’allargo bene, la lubrifico a puntino, Mi apro la cerniera dei pantaloni e tiro fuori il mio cazzo duro come il marmo.

Le avvicino la cappella al culo. Le si dimena, mi posizione bene e prima piano per cercare spazio poi con un colpo secco e ben assestato la penetro. Non completamente, mi accorgo.

Lei urla dal dolore. Le sento pulsare l’ano, aspetto qualche secondo, perch&egrave si tranquillizzi e poi affondo con decisione.

“AAAhhhhhh………..”.

Aspetto ancora qualche secondo e poi tenendola per i fianchi incomincio a muovermi dentro di lei.

In avanti e indietro. Non esco mai, ma faccio su e giù. Lei ansima ad ogni affondo.

“sei una vacca” le urlo

La prendo per i capelli, le voglio guardare gli occhi. Sono lucidi, rossi, infuocati, con le pupille verso l’alto.

La vedo e tirandole la testa verso di me, affondo con decisione. I suoi occhi sembrano uscire dalle orbite.

Ansima sempre di più. Ogni affondo &egrave un gemito più forte.

subire. Non può muoversi, ha le tette che si strofinano sul cofano caldo, le gambe che si sollevano da terra, cosstringendola a stare in punta di piedi ad ogni affondo.

“Sei una vacca fantastica.”

Lei continua ad ansimare, fino a quando non la sento emettere un urlo forte, mentre io vengo copioso dentro di lei.

Rimango per un può abbracciato a lei in questo modo così animalesco.

Lei la geriatra, irreprensibile medico di ospedale, che sta con il culo sfondato dal cazzo del suo cognato sul cofano della macchina. Sudata, mezza nuda, senza fiato.

La sento ansimare ancora sotto il peso del mio corpo.

Esco da lei, mi rialzo. Lei scivola per terra, senza forze.

Mi piace guardarla così. Indifesa. Assolutamente appagata.

La sollevo, le ricompongo la camicia, la bacio.

“Ti amo” le dico

“Anche io……..”

L’aiuto a ricomporsi, sono già le 14.30, &egrave tardi devo riaccompagnarla in ospedale per il turno pomeridiano.

Sono passati alcuni giorno dall’ultima volta che ho incontrato Federica, e più di una volta mi sono ritrovato a pensare a cio’ che era accaduto. A come si era eccitata a farsi guardare e toccare da quel lavavetri. Ad un certo punto mi viene un’idea. Chiamo l’aeroporto per noleggiare un furgone, ne chiedo uno a tetto alto, e mi forniscono un ford transit per il giovedì.

Ormai sono informato di tutti i suoi orari e so quando può essere libera per un po’ di più. La chiamo al cellulare e le dico che sarei venuta a trovarla

“Indossa minigonna nera, autoreggenti,e camicia bianca, reggiseno a balconcino, scarpe con i tacchi” le ordino

“Non ho voglia di giocare più con te….Rudy… lasciami in pace”

“Non ti ho chiesto un parere, ma un ordine, CAPITO ?”

“Ma………..si…ok”

Ho in mente di farle provare qualcosa di nuovo e ho fatto scorrere la fantasia. Sono curioso di vedere quanto &egrave sottomessa.

Prendo il furgone alle 12.30, mi dirigo a Lucca in autostrada avendo caricato, una corda, una benda scura, una palla di gomma, una videocamera.

Vado al parcheggio dell’ospedale, trovo la sua macchina e mi metto dietro con il furgone. Scendo chiudo e faccio due passi.

Arriva

Bella come mi pace. Sembra vestita come le ho chiesto.

Mi faccio avanti e la invito a salire sul furgone

Sembra non capire ma lo fa.

Ci dirigiamo un po’ fuori. Conosco il posto e so dove si trova un parcheggio incustodito per i camion che di solito &egrave vuoto. Infatti lo &egrave vedo in lontananza due uomini neri che riconosco, e che sono un po nascosti fra i rimorchi parcheggiati.

“Perfetto” dico

“Dove siamo, perch&egrave qui ? E poi perch&egrave il furgone ?”

“Mi serviva per una cosa, poi capirai”

LA faccio scendere e, aprendo la porta laterale la faccio salire.

“Dammi i polsi” le ordino.

Li lego e le alzo le braccia al soffitto. La Guardo, li indifesa, ubbidiente. Si aspetta che faccia qualcosa, non sa ancora cosa ho organizzato con quei due.

Mi avvicino le accarezzo i seni, le sbottono la camicia. I suoi occhi diventano lucidi, la sua pelle chiara si arrossisce. Vedo montare in lei l’eccitazione. La guardo, il reggiseno a balconcino blu le dona particolarmente. Mi inginocchio, faccio scorrere le mani sulle sue gambe, le sollevo la gonna e trovo con piacere le autoreggenti. Sento il profumo dei suoi umori che sicuramente la stanno bagnando.

Le sfioro la pelle delle cosce, le sento il brivido che la percorre, le sfioro le mutandine, mi rialzo con le dita le stringo i piaceri, emette un gemito di dolore e piacere.

Poi le vado dietro, prendo la benda e la posiziono sugli occhi.

“Ti prego bendata no…”

Le do uno schiaffo, le tiro la testa in dietro per i capelli

“Nessuno ti ha ordinato di parlare……..schiava.”

Cosi conciata, prendo la videocamera e la riprendo. Poi scendo. Faccio un gesto a quei due.

Sono due africani, Pep e Radà. Li ho conosciuti per strada, vendono DVD taroccati e simili. Gli ho chiesto se volevano divertirsi un pò e li ho fatti venire in quel posto per le 14.00.

SI avvicinano, abbiamo un gesto di intesa.

Risalgo dalla porta laterale Le do un bacio e l’accarezzo il mento,. Le sue labbra sono calde.

Prendo la videocamera e apro la porta posteriore. Pep e Radà entrano, il peso dei due fa muovere il furgone.

Io riprendo Federica. Vedo chiaramente che ha capito.

“Chi c’&egrave Rudy, ? Ho paura…….”

I due Le si avvicinano. Ha la gonna alzata, la camicia sobbotonata.

Il primo &egrave Pep, il più esperto. Da dietro le cinge la Vita. Federica ha un movimento brusco in avanti, Grida ancora

“NO……………. lasciatemi.”,.

“Schiava fai vedere al tuo padrone come sei brava…” le dico

Pep fa scendere le mani sui fianchi incomincia a palpeggiarle il sedre, le accarezza le gambe.

Io riprendo tutto, Le sue grosse mani nere la toccano, le aprono i sedere con palpamento forte.

Lei grida, si dimena, non vuole.

Radà le va davanti, Lei non può vederlo. Inizia anche lui a toccarla. Le accarezza subito i seno con durezza. Federica ha un ulteriore sobbalzo.

Sento il suo grido ancora, ma più flebile.

Il colore del suo viso &egrave sempre più rosso.

Radà con un gesto repentino le strappa il reggiseno di dosso.

I suoi seni sono liberati come una esplosione, ricadono in vanti tra le mani callose di Rada.

“Haaaaaah……Nooooooo.” la sento urlare, vorrebbe liberarsi, ma non può.

“Fai Brava ….bianca”

Le dice Radà mentre le stringe i capezzoli. Lei si agita mugola, urla. Radà si abbassa e inizia a succhiargli i capezzoli stringendo i seno con le mani quasi a volerli strappare.

Federica mugola, le vedo la bocca aprirsi, mordersi le labbra. SI sente in balia dei due, urla si dimena.

Pep da dietro continua a palparle il culo. Con le mani vedo che tira in su il filo del perizoma. Federica si deve alzare in punta di piedi, vorrebbe arretrare con il corpo, ma la morsa di Radà, che le sta succhiando i capezzoli le impedisce grossi movimenti.

Vedo Il perizoma strapparsi. Rimanere in mano a Pep.

Federica &egrave li sconvolta, si dimena, vorrebbe essere liberata.

Faccio un cenno ai due per farli smettere, eravamo d’accordo di non andare oltre.

Pep guarda il suo amico e dice

“Ancora un po…..capo”

Pep si toglie la cintura, nera con le borchie, inizia a frustarla sul culo bianco, e nudo.

Lo stesso fa Radà sui suoi seni.

Federica Urla ad ogni colpo che gli viene sferrato prima sul culo e poi suoi seni.

Dopo alcune frustate si fermano. Federica &egrave tremante

“Vi prego……..basta……” dice con un filo di voce.

Pep si avvicina. Torna a toccarLe il culo, fa scivolare la mano davanti. Vedo un tremito evidente di Federica. Le su dita toccano le sue grandi labbra. Il suo viso si alza, la bocca si apre un poco.

Riprendo tutto con la videocamera, preoccupato della piega che sta prendendo la cosa. Il tutto doveva aver un limite, e quello che avevo pensato era stato superato.

Le di ta di Pep entrano nella sua fica, vedo un movimento di Federica, su un flebile mugolio, un no strascicato.

Poi Pep alza la mano. e avvicinandola alla bocca di Federica dice:

“Sei grande puttana………donna bianca”

Forza la bocca di Federica, già un pò aperta e gli infila le due dita bagnate dei suoi umore ordinandole di ripulirle.

“Ti piace cazzo nero, Vero ? Lo vuoi assaggiare ………?

Federica ha un sussulto.

“Nooo…… non voglio.”

Radà le slega i polsi. Federica si accascia sul pavimento. Pep le tira la testa per i capelli, tira fuori il suo uccello in tiro e discrete dimensioni, e l’avvicina con decisione alla bocca di Federica.

“Apri cagna bianca, fai vedere come &egrave brava ”

Intervengo io

“Ora basta” metto giù la videocamera e gli urlo di andare giù. Gli dò 100 euro li mando via.

Mi avvicino a Federica, Trema, ansima. La stringo il suo corpo brucia. Le sto per levare la benda, ma lLei mi ferma

“No………….scopami…così”.

Invito a mandarmi dei commenti alla mia e.mail. VI aspetto.

Dall’ultima volta mi era scattata una molla dentro la testa.

Sento che Federica &egrave totalmente nelle mie mani. Non &egrave in grado di controllarsi.

Lei, che in apparenza altro non sembra che il tipico medico studioso e preciso, irreprensibile, quasi distaccata, fredda e sessualmente inibita, i invece una donna che &egrave capace di lasciarsi andare al piacere più torbido.

Ha deciso di farsi operare agli occhi (per ridursi la miopia con il laser) e per un po’ non ho potuto avere se non sporadici contatti telefonici. Eppure ogni volta che la sento percepisco dal tono della voce una situazione di imbarazzo e desiderio, di voglia e di sottomissione.

Mi piace stuzzicare la sua fantasia e le sue voglie, e un giorno le propongo di andare a trovare degli amici dopo che esce dall’ospedale. Fisso per un giorno in cui il marito &egrave fuori per lavoro e la convinco a lasciare suo figlio dai suoceri.

La incontro alle 17.20 fuori dalla porta dell’ospedale. E’ bella e sexi come piace a me. Le ho chiesto di indossare una maglietta attillata, una minigonna e le autoreggenti. Sale nella mia V40 la bacio, la mini sale tanto da far intravedere dove terminano le autoreggenti. Le sfioro le gambe, le sue labbra sono calde e umide, la mia lingua &egrave nella sua bocca, trovo in Lei un generoso ricambio di desiderio.

Parto e ci dirigiamo verso Montecatini, uso l’autostrada, corro veloce il tachimetro segna 205 kmH, Federica mi chiede di rallentare e mi fa qualche domanda su dove andiamo.

Rimango sul vago. Ho una sorpresa per Lei e non voglio scoprirmi.

Arriviamo dopo circa 35 minuti davanti ad una villetta indipendente. C’&egrave un giardino davanti, un cancello entriamo, pochi passi, la porta, Suono, la porta si apre &egrave Pep.

Ci da il benvenuto, ci fa accomodare, ci togliamo la giacca e ci dirigiamo verso il salotto.

CI sono altre persone. Tutti neri, molti uomini e poche donne.

Vedo Federica un po’ perplessa, imbarazzata.

Salutiamo, ci offrono da bere, accettiamo, &egrave qualcosa di forte. C’&egrave un gran brusio, tutti parlano.

Ecco Radà, che saluta. Si mette a parlare con noi; si unisce anche Pep. Federica sta in silenzio, &egrave visibilmente maldisposta.

Si sentono un brusio più forte da una stanza adiacente aperta sulla sala dove siamo, risate e commenti volgari; Pep ci invita ad avvicinarsi.

Stanno guardando una Video cassetta; &egrave ripresa una ragazza bianca bendata e con le man legate in lato che viene accarezzata e palpata da due neri.

E’ la cassetta che ho filmato quella sera nel furgone. La ragazza &egrave Federica.

Si levano i commenti sulle tette di ‘quella ragazza bianca’, su come si muove, su come gli piace, su come &egrave troia.

Federica si riconosce, arrossisce a vedersi e ogni commento la turba sempre più. Vedo che cerca di allontanarsi con una scusa. Pep allora, ad alta voce, dice

‘ragazzi, non sembra l’amica di Rudy, ”.. certo &egrave bendata, ma i capelli” assomiglia’

Federica &egrave visibilmente imbarazzata, farfuglia solo

‘No, assolutamente non sono io’

Interviene Radà

‘non ci credo, l’unica cosa che si vede sono le tette , facci vedere come sono le tue così verifichiamo’

Federica si gira e si dirige verso l’uscita, ma viene fermata da Iman che la riporta in sala.

‘Lasciami in pace sporco negro’ gli urla

Ma non &egrave stata una grande trovata.

Arrivano gli altri.

‘perché fai così ? non &egrave carino dire questo a chi ti ospita. Noi vogliamo solo divertirci un po”’

Iman la tiene per le braccia. Pep s avvicina, le prende il mento con la mano, poi la fa scivolare sul collo e giù sul suo seno destro.

Federica gli urla di lasciarla subito;

Pep le da uno schiaffo. Con le due mani prendo lo scollo della maglietta e la strappa.

‘Noooo,” lasciatemi’

si odono delle risate’. E Pep che dice:

‘vogliamo solo controllare se dici le bugie, bianca’

Federica cerca di liberarsi dalla presa di Iman, ma &egrave troppo forte, può muovere solo un po’ il corpo e le gambe.

Pep porta le mani verso il seno di Federica, e con un gesto rapido strappa le coppe del reggiseno.

Le tette di Federica esplodono liberate dalla stretta della seta; rimane con il reggiseno addosso, le coppe penzoloni, e le tette ben in mostra.

‘Mi sembrano proprio le stesse’ dice Pep.’Sei una bugiarda, vero ? puttana bianca’

E mentre dice questo con le dita le stringe i capezzoli, così forte che Federica urla, implorando di smettere.

‘Eri tu sul filmato Vero ?’

‘No, non &egrave vero lasciami, mi fai male’

Stringendo ancora più forte Pep dice ‘Dillo che eri tu, e io smetto’

‘Mi fai male, aaaah,”. No n’. Si, Si ‘. ero io”’ bastaaaaa’

Pep smette, dice ad Iman di lasciarla. Federica si porta le mani al seno per coprirsi, tiene lo sguardo basso, e cerca di allontanarsi.

‘Chi ti ha detto che puoi andare via ? Bianca’

‘Ma io’. Lo scherzo &egrave finito’.stronzi’

‘Come ? non vuoi continuare da dove siamo arrivati l’altra sera ?’

Gli occhi di Federica si dilatano e automaticamente cerca di allontanarsi. Fa due passi di corsa verso la porta, ma Radà le lancia una corda con un cappio che la prende proprio per il collo. Federica &egrave bloccata e trascinata in dietro.

‘abbiamo in mente un gioco, Bianca, in cui tu sei la protagonista’.

Federica &egrave quasi soffocata dal cappio, riesce solo a farfugliare qualcosa.

Pep la libera e può tornare a respirare. La tiene per i capelli, li tira indietro, la testa &egrave tutta spostata indietro, con la bocca aperta per il dolore

‘Aaaaah”..lasciami, non voglio, ”’.. non voglio, per favore’

Pep La spinge addosso ad altri due, le bloccano le braccia e la palpeggiano al seno, poi la mandano da Iman che la blocca per le braccia.

Ha i capelli sugli occhi, trema., si dimena, urla.

‘Mi piace vedere una bianca che ha paura”.’

‘Lasciatemi ”.. vi prego’.non dirò nulla’..’

Pep si avvicina, con la mano le disegna le labbra, cerca con un dito di entrare nella sua bocca serrata, scende giù per il collo, la porta a se e cerca di baciarla. Federica fa resistenza, si dimena, si muove. Allora Pep le da uno schiaffo sonoro sulla guancia. Federica si ferma ansima

Pep Avvicina una mano alle sue gambe le alza la gonna con decisione e la tocca con decisione fra le gambe, che si fanno vedere splendide ed eccitanti con le autoreggenti.

‘Ora mi aiuterai a far vedere ai miei amici come sono troie le donne bianche’. Vero?’

‘Lasciami stronzo, lasciami o’.’

Pep si allontana, si toglie la cintura dai pantaloni.

‘NOOOOOOO”.la sciatemi andare”

Iman la tiene forte per le braccia, sconstandola però da se.

Pep fa schioccare la cintura, Federica urla

‘Ti prego”

Una frustata la colpisce al seno, Federica urla dal dolore.

Un’altra frustata, questa volta proprio sul capezzolo, si ode un urlo straziante.

Pep però non &egrave soddisfatto, si fa passare la corda da Radà, si avvicina a Federica che trema visibilmente, e inizia a fare una cosa che non avevo mai visto. Annoda la corda intorno ai seni come un otto, il seno si gonfia a dismisura in una forma strana, Diventa lucido, mentre Federica si lamenta per il dolore. I capezzoli sono duri, la pelle in tirare.

Pep si diverte a stuzzicare i capezzoli, gli tira pizzicotti, li stringe prima piano poi forte, tra i lamenti sempre più forti di Federica. Poi si allontana, va nell’altra stanza tornando dopo poco con due ferma carte a molla di ferro.

Federica ha un sussulto, capisce le intenzioni del suo aguzzino, oramai eccitato e invasato.

‘Noo, ti prego questo noo’.. AAAAAAAAAAHHHH’

Un urlo di dolore

Rada ha appena messo uno dei ferma carte sul capezzolo destro e dopo un secondo una altro urlo e un altro fermacarte sull’altro capezzolo’

Federica Urla, ogni movimento le crea un maggior dolore, ha dei singhiozzi, con i denti si morde le labbra, cerca di resistere, ma nulla può quando Pep si mette a giocare con i ferma carte, li tira, li stringe.

Federica urla e urla, sembra impazzire dal dolore.

‘Basta Vi prego, farò tutto quello che volete, ma basta, toglietemeli di dosso, aaaaahhhhhhmmm’

Passano alcuni secondi, interminabili per Federica, Pep si avvicina tirandola per i capelli alza la testa a Federica e la bacia, la sua lingua non trova più opposizione e la penetra con oscenità.

‘Brava’.. vedo che hai capito’

Dopo qualche altro secondo Pep le toglie i fermacarte, la circolazione riprende con un dolore ancora più forte, Federica urla ancora, ansima, ha il respiro corto, trema, suda. Pep le toglie anche le corde al seno, fa cenno ad Iman di lasciarla e Federica cade in ginocchio, sfinita e tremante.

Pep la prende per i capelli

‘Vedete come &egrave facile comandare una bianca”’

Pep Ride, mentre Federica &egrave in ginocchio con le mani sui seni per la vergogna e per il dolore. Sembra un trofeo esposto dal vincitore.

‘Radà’ ‘ grida Pep.

Radà si avvicina, si apre i pantaloni e tira fuori il suo membro già eretto.

‘Fai godere il mio amico, puttana”’

Tenendola sempre per i capelli avvicina il volto di Federica al cazzo nero e duro di Radà.

Federica gira la testa, con le mani allontana Radà.

‘Ubbidisci, schiava !’

Urla Pep, scuotendola e vibrando un sonoro schiaffo che la getta per terra. Federica intontita cerca di scappare, Ma Pep le mette un piede sulla schiena e la ferma.

Invito a mandarmi dei commenti alla mia e.mail. VI aspetto.

Pep si precipita su Federica la immobilizzano con il loro peso, con la corda le legano le mani dietro la schiena, la inginocchiano tenendola per i capelli.

‘A che punto siamo rimasti ? Bianca ‘

Federica cerca di ribellarsi sta per dire qualcosa, ma Pep la trascina di peso per i capelli e Federica non può che urlare dal dolore. Viene riportata al centro della stanza in ginocchio sotto gli occhi di belve assetate di sesso.

Pep la tiene per le spalle, ferma irrigidita.

Radà &egrave in piedi davanti a lei

Uno schiaffo, un altro. Due dita infilate in bocca. Con l’altra mano a palpare con violenza il seno di destra, Stringono forte il capezzolo.

‘Succhialo bene”’

Il cazzo duro di Radà &egrave davanti alla bocca di Federica, lo spinge sulle labbra, cercano di resistere alla violenza, uno schiaffo, uno strattone ai capelli, la bocca di apre e il cazzo entra dentro, lei si ritrae ma &egrave trattenuta da Pep. I lazzo fa avanti e dietro. Sembra di vedere una scopata fatta dentro la bocca. Entra e esce, avanti e dietro. Entra e esce, uno schiaffo, Federica &egrave come intontita, il cazzo ancora dentro la bocca, sembra non finire mai, avanti e dietro fino al momento in cui finalmente Radà viene sborrando copioso dentro la bocca.

‘Ingoia troia, ingoia tutto’

Radà si allontana soddisfatto, Pep tiene sempre Federica in ginocchio.

‘Avanti amici”..&egrave gratis’

‘No”. Vi prego’

Subito un altro si avvicina, il cazzo &egrave già fuori, duro grosso, ancora più nero.

Inizia anche lui un’altra scopata con la bocca di Federica, e così altri tre amici fino al turno di Pep. Mentre una cinepresa riprende tutta la scena.

Alla Fine Fedrica si accascia piangente su l pavimento con le mani legate, i vestiti mezzi stracciati. E si addormenta.

Continua

Federica si sveglia e si trova su un letto in una camera bianca, quella di un ospedale. E’ il suo

La hanno trovata svenuta in un magazzino pensando fosse stata colta da un malore.

Federica ripensa a quello che &egrave successo.

‘Forse &egrave stato solo un brutto sogno’

La vengono a trovare gli amici e i parenti e dopo 24 ore viene dimessa.

Il lunedì rientrando a lavoro viene convocata dal Dott..M’..il responsabile dell’ospedale.

Federica non lo ha mai sopportato. Lo ritiene un incompetente e un presuntuoso. Malvolentieri si reca nella sua stanza.

‘buongiorno Dottore, mi ha fatto chiamare’

‘Buongiorno B’..’

Federica non sopportava che Lei lo chiamasse Dottore e Lui si rivolgesse come a una di strada.

‘Si l’ho fatta chiamare, vorrei sapere se ha superato la fatica che l’ha colpita l settimana passata ?’

‘Non so cosa mi sia successo, Dottore’..’

‘Suvvia Federica, sappiamo bene Lei e Noi cosa le &egrave successo, ora vedo che sta meglio, vada e torni da me prima di pranzo, Arrivederci’

Federica va via salutando, perplessa di quel Federica e soprattutto della frase, cosa avrà voluto dire ‘sappiamo bene’ e soprattutto quel ‘Noi’.

Passa la mattina e Federica &egrave impaziente di tornare da M., vuole cercare di capire.

Il tempo non sembra passare, e lei ha un chiodo fisso in testa, non riesce a lavorare tranquilla

Finalmente le 13,00.

VA in ufficio da M., deve aspettare almeno 15-20 minuti incomincia anche ad avere fame.

Finalmente M. la riceve.

M. non &egrave solo c’&egrave anche il Dott. P. un suo amico, uno silenzioso e piuttosto sulle sue, &egrave il valutatore del personale dipendente della Asl.

‘Come &egrave andata allora B.’

‘Bene, grazie Dottore’

‘Sa chi &egrave il Dott.P. Vero ? , Stavamo proprio parlando di Lei.’

‘Di me, e di che cosa parlavate’

L’atmosfera si fa pesa, un momento di silenzio.

Prende la parola P.

‘L’azienda apprezza le sue doti professionali B., meno l’etica che dimostra di avere nella sua vita privata.’

‘Ma, io, di cosa sta parlando’

‘L’azienda pretende che i propri dipendenti mantengano un contegno anche fuori, non solo dentro l’ospedale’

‘Continuo a non capire Dott.P., non mi sembra di”..’

Parla M.

‘NOI SAPPIAMO, Federica, noi sappiamo il ero motivo del tuo malessere della settimana passata’

Federica si ammutolisce, diventa rossa in viso, si sente le gambe tremare.

Allora era vero, ma loro come fanno a sapere.

In quel mentre P. tira fuori delle foto in cui Federica &egrave ripresa nelle pose più oscene mentre ha addosso Pep, Radà e gli altri, SI vede bene lei mezza spogliate e con la bocca piena di cazzi e di sperma.

‘Questo l’azienda non lo può permettera, B., Si deve vergognare del suo comportamento inaccettabile e non giustificabile.’

‘Ma sono stata costretta””

‘Dicono tutte così, l’azienda non può badare ai comportamenti libertini dei propri dipendenti. Ho preparato una lettera di Biasimo che riceverà per raccomandata a casa, a cui seguirà una richiesta di espulsione dall’Ordine dei Medici e ovviamente licenziamento’

‘Non potete, io sono stata costretta, VI prego, credetemi’

Federica inizia a piangere, vede svanire in un solo momento tutte le fatiche per diventare medico, la sua famiglia, cosà dirà, Lei cosà farà.

‘Doveva pensarci prima. Ora &egrave tardi’

Passa ancora un momento in cui si sente solo lei che piange.

‘Vada ora B., riconsideri disoccupata’

Federica non riesce quasi a stare in piedi, si avvia alla porta reggendosi la testa con le Mani,

Tutto le sembra finiti

‘Aspetti B.’ dice M.

‘Scusa Franco, non credi che potremmo darLe una seconda possibilità’

‘Assolutamente no,’ dice P.

‘Io credo’ dice M.’ che qualora la Dottoressa B: si dimostri profondamente pentita e disponibile ad aiutarci, potremmo chiudere un occhio’

‘Tu credi Roberto, sono perplesso, anche se casco a cosa ti riferisci, Credi che accetterà ?’
‘B., venga, Noi siamo disposti a passare sopra a ciò che &egrave successo, ma lei deve accettare di diventare nostra esclusiva collaboratrice, Accetta ?’

Federica &egrave intontita, non crede ai suoi occhi, accetta volentieri, e firma un contratto in cui c’&egrave scritto che lei si impegna ad ubbidire ad ogni ordine imposto dai Padroni, qualunque esso sia, per un periodo di tempo a discrezione degli stessi.

Federica firma, senza riflettere subito sulla parola padroni, ma ben presto capirà.

‘Bene B., iniziamo subito, da oggi non potrai aprire bocca in nostra presenza, e dovrai indossare secondo modi più adeguati.’

Federica non capisce, Vuole spiegazioni.

‘Lei ha firmato di diventare la nostra schiava in cambio di non essere licenziata’

‘Ma cosa dite, io”..’

‘L’inizio non &egrave dei più promettenti, dovrà essere addestrata’

‘Ma, smettetela, cosa dite ?’

‘Silenzio, e si tolga quel camice’

‘Cosa, ma io vi denuncio, voi siete pazzi, &egrave tutto una montatura.’

In quel momento P. fa partire una video cassetta che riprende Federica impegnata con i negri.

‘Crede che questa sia una montatura ?’

Federica &egrave ammutolita

‘Si levi il camice, schiava’

‘No, voglio andare via’

Federica apre la porta per allontanarsi, trova però fuori Fabio, l’uomo di fiducia di P., un bestione di 130 Kg. Che gli sbarra la strada.

‘Fabio la nuova schiava si rifiuta di ubbidire portala giù’

Federica viene presa per un braccio, prova a ribellarsi ma nulla può contro la forza di Fabio. Cerca allora di urlare, ottenendo solo di avere la bocca tappata da una mano grossa e forte.

Continua

Federica aveva il braccio ripiegato, e il dolore la faceva quasi svenire, un grossa mano sulla bocca le impediva di urlare.

‘Stai calma, fanno tutte così ma poi smettono, vedrai che smetterai anche te.’

Viene trascinata in un ascensore e portata all’ultimo piano, in una stanza poco arredata.

Li raggiungono i due medici.

‘Allora Federica hai cambiato idea ? Fabio ha dei sistemi molto convincenti, non vorrei chiedergli di applicarli su dite.’

‘Siete due pazzi, lasciatemi andare, vi denuncio’..’

‘Fabio, per favore, pensaci tu’

‘Si padrone, sarà un piacere’

Prende Federica e la sposta di peso verso il muro, le solleva le braccia e le lega i polsi in alto a dei ferri che vengono giù dal soffitto, poi lega le caviglie con delle catene, lasciando un minimo di movimento alle gambe.

Federica urla e li insulta, ma Fabio no sembra curarsene, prende una sfera del diametro di 5-6 centimetri e la infila in bocca a Federica. Le mandibole fanno male per lo sforzo di tenere la bocca così aperta.

Fabio si posiziona davanti a Federica e con movimenti sicuri e decisi, inizia sbottonare il camice, Federica si divincola per quello che può ma Fabio continua, e dopo il camice sbottona anche la camicia. Appare il suo reggiseno blu, A tale vista Fabio non resiste a palpare con gusto il seno prosperoso, incurante dei movimenti e dei gemiti di Federica, che ben presto mostra delle lacrime che scendono dal viso. Con un colpo deciso Fabio strappa il reggiseno, stringe i capezzoli diventati ormai duri, Federica mugola più forte. Ma niente rispetto a pochi secondi dopo, quando Fabio prende due morsetti con attaccati dei cavi elettrici, che li posiziona una per capezzolo. Il dolore &egrave fortissimo, Federica mugola e piange., Con gli occhi implora pietà. Ma Fabio continua imperterrito, si posiziona accanto alla macchina cui arrivano i fili, e gira una manopola. Federica sente muovere un poco i morsetti, una specie di vibrazione, che le produce un solletico o poco più. Poi Fabio Gira la manopola di un quarto, per una frazione di secondo. Una scossa terribile percuote il Seno di Federica, che ha un sobbalzo, e mugola e implora pietà, con gli occhi guarda il suo aguzzino prima e i suoi ‘colleghi’ dopo. Fabio Ruota ancora di un quarto la manopola per un tempo n po’ più lungo, Il seno sobbalza, Federica si inarca, la testa va indietro dalla sua bocca tappata si ode una specie di guaito come quello di un cane ferito.

Si avvicina P.

‘Allora schiava, accetti di buon grado”

Federica con in bocca la Sfera mugola qualcosa di incomprensibile, ma scuote la testa in segno di diniego.

Allora P. Con la mano aperta in segno di cinque ordina a Fabio di far passare corrente per 5 secondi.

Fabio obbedisce, ruota la manopola, il seno sobbalza ancora, i morsetti tendono quasi a tagliare i capezzoli e si vede un po’ di sangue uscire da sotto, la pelle si &egrave appena incisa. Il corpo si inarca e trema sobbalzando per cinque interminabili secondi.

Quando Fabio smette Federica trema ancora, si lamenta con un gemito intenso, la testa abbassata i capelli arruffati sul viso.

P. si avvicina e toglie la sfera di bocca.

‘Vi ‘ prego”basta’

‘Dipende da te, schiava. Lo sai, la prossima sarà più lunga’

Federica Piange e sussulta

‘Fabio, la schiava non ha ancora capito, aumenta l’intensità’

Fabio allunga il braccio per ruotare la manopola, ma Federica urla

‘NOOOO, vi prego, basta, farò quello che volete’

Continua

‘Iniziamo a ragionare, vedo, bene &egrave un primo passo’

E mentre diceva questo P. toglie prima un morsetto e poi l’altro.

Federica urla per il dolore, il sangue torna a rifluire sui capezzoli strizzati innaturalmente, si vede una piccola striscia di sangue, il seno &egrave molto irritato e particolarmente gonfio e sodo per la stimolazione elettrica.

P. L’accarezza con il dorso della mano, Federica fa per ritrarsi a causa del dolore causato dalla pelle ipe sensibilizzata, ma viene ripresa da P. stringendole il Capezzolo sanguinante e facendo cacciare a Federica un urlo straziante.

‘Nessuno ti ha orinato di muoverti’

Poi fa scivolare le mani sul corpo, sbottona i pantaloni di Federica e con un colpo deciso li abbassa

‘No’. Vi supplico”.’

P. abbassa anche le mutandine a mezza gamba, e inizia a toccarla tra le gambe.

Federica si ritrae un poco, fino a toccare il muro quando le ditta di P. la toccano tra le grandi labbra a sentire l’interno bagnato a penetrarla, a massaggiare con movimenti sapienti il clitoride.

‘Chiedimi di masturbarti schiava’

Federica guarda atterrita e schifata il suo aguzzino, il suo carattere fiero le impedisce di comprendere la posizione di impotenza in cui si trova e in un impeto di orgoglio

‘Scordatelo stronzo’

cercando di sputare nel viso a P. Il quale con molta freddezza schiva il colpo e richiama Fabio

‘Ha bisogno di un lungo periodo di istruzione, siamo più indietro di quanto credessi. Pensaci Tu’

‘Con piacere padrone’

Federica guarda con terrore ai suoi aguzzini, impaurita che ricomincino con le scosse elettriche. Invece dopo che sono rimasti soli, Fabio si avvicina a Federica, le libera i polsi, per legarli dietro la schiena, le mette un collare di pelle nera al collo, la sfera in bocca e la trascina fuori della stanza. S trovano fuori su tetto.

Federica ha ancora addossa i .vestiti mezzi stracciati e sbottonati, i pantaloni alle caviglie che le impediscono grossi movimenti e le caviglie legate con una catena. Il sole &egrave alto sono le 14.30, fa molto caldo, in questi giorni la temperatura &egrave costantemente sopra 30′ gradi e l’umidità rende pesante l’aria.

Fabio trascina Federica in mezzo al tetto c’&egrave un anello per terra, la fa inchinare a forza, Federica mugola e cercando di ribellarsi, ma Fabio non curante lega una catena corta al collare e all’anello, e un’altra catena alle caviglie così che Federica &egrave costretta a stare accucciata in ginocchio con la testa abbassata come una cane messo al guinzaglio e legato in punizione.

Poi Fabio prende una ciotola piena di latte e la mette accanto alla faccia di Federica.

‘Quando hai sete puoi bere se ci riesci’

E se ne va.

Federica &egrave terrorizzata, accaldata dai vestiti addosso con il sole che picchia fortissimo, affamata perché dalla sera prima non ha più mangiato niente, e assetata.

Piange disperatamente e cerca di urlare, ma esce solo un flebile gemito.

Passano i minuti, i quarti d’ora. Dopo circa un’ora Federica &egrave completamente sudata, il sole picchia fortissimo, inizia ad agitarsi la bocca e il suo corpo chiedono acqua. Cerca di avvicinarsi alla ciotola pensando di poter trovare giovamento, ma la sfera le impedisce di abbeverarsi.

Arriva allora Fabio le libera la bocca subito Federica lo implora di dissetarla. La bocca &egrave totalmente secca, deve assolutamente bere, ma Fabio si allontana avendo prima spostato la ciotola quel tanto che basta perché Federica non ci possa arrivare.

Federica si allunga, si sforza, ma le catene le permettono solo pochi centimetri di movimento. Si sforza più che può ma non riesce la faccia &egrave per terra a due centimetri dalla ciotola ma non si avvicina. Implora allora l’aiuto di Fabio, Il sole, la sete , la fame la stanno facendo impazzire.

Fabio si avvicina mentre Federica si sta sforzano sempre di più il collare quasi la strozza.

‘Quasi ce la fai Federica’

Uno sforzo ancora e a Federica sembra di poterci arrivare, ecco tocca la ciotola, sente l’odore del latte, acido sembra andato a male ma non importa tanta e la sete, e invece, Non riesce, ottiene solo di allontanare la ciotola. E’ disperata, si agita, cerca di urlare ma non ha la forza, &egrave sudata no connette, chiede aiuto a Fabio.

‘farò’. Quello” che” vuoi”. Ma””’. dammi da bere,””.. ti prego’

Fabio si avvicina le slega il collo e la mette in ginocchio tirandola per i capelli.

Poi si sbottona i pantaloni tira fuori il suo cazzo smencio e lo posiziona sulle labbra di Federica, aperte per le poche forze e completamente secche.

‘Hai sete ai detto ? questo &egrave ciò che può bere una schiava’

E inizia a urinargli in bocca.

Federica non riesce quasi a reagire, schifata dal puzzo e dissetata dal liquido &egrave costretta a ricevere l’urina del suo guardiano. In parte la ingoia, in parte le esce a bagnarle il collo e il seno fino alle gambe.

Dopo che ha finito Fabio la rilega alla catena e Federica si trova accasciata tra il piscio puzzolente, il caldo , l’odore e le forze che le mancano, un conato di vomito la prende. Rigetta copiosamente, a pochi centimetri dal suo viso.

Le torna in mente che fino alla mattina era un persona felice che aveva realizzato tutto ciò che voleva e ora si trovava in una situazione allucinante. Piange e mugola fino che le forze non l’abbandonano, cihiude gli occhi vinta dal caldo e dallo sfinimento, e si addormenta sul vomito e sul piscio.

Continua

Federica si sveglia in una stanza completamente nuda a sedere con le braccia legate ai braccioli.

Qualcuno l’ha spogliata, ripulita e messa li.

Davanti ha un tavolo con un piatto e del cibo e una bottiglia d’acqua.

‘era l’ora che risvegliassi, troia’

‘Ho fame, sete, ti prego’

Fabio prende l’acqua e inizia a bere. Per Federica &egrave una tortura.

‘ Ti prego”.. sto morendo dalla sete’

Fabio si avvicina

‘Hai delle belle tette sai, peccato che mi sia proibito scoparti”’.’

Federica guarda disperata Fabio, sarebbe disposta a tutto per un po’ d’acqua.

‘Certo che se sei gentile con me ””..’

‘Farò quello che vuoi, ti prego’

Fabio inizia allora a toccarle il seno, a stropicciarle i capezzoli. A strusciarsi con i pantaloni sulla spalla.

‘Lo vuoi il mio cazzo nella bocca, vero troia ?’

Federica &egrave disperata non riesce più a sopportare la sete.

Fabio le prende la faccia con le mani e inizia a baciarla. Federica non riesce quasi a reagire

‘Chiedimelo troia, chiedimi di succhiarmi l’uccello, di venirti in bocca, di volerti dissetare con la mia sborra, perché solo queste può ingoiare una schiava’

Federica &egrave troppo fiera di se per farlo e scuote la testa in segno di diniego

‘Sei una stupida, vedrai che me lo chiederai. Ho pazienza io.’

Fabio inizia a mangiare e bere, butta l’acqua per terra sul corpo di Federica, Lei cerca di prendere qualche goccia ma non riesce.

L’acqua &egrave quasi finita Federica sembra impazzire.

‘Ti prego””. Aiutami.’

‘Sai quello che devi fare, schiava’

‘fammi bere la tua sborra”””ti prego, fammi succhiare il tuo cazzo, ho bisogno, per favore’

Fabio si avvicina tira fuori il suo membro ancora non in tiro e lo porge alla bocca di Federica, la quale con riluttanza inizia a succhiarlo a leccarlo. Lo sente ingrossare. Puzza tremendamente.

Fabio la tiene per la testa e spinge, tutto il suo membro sembra scomparire dentro la bocca di federica, che viene letteralmente scopata in bocca.

Finalmente dopo qualche minuto Fabio viene in bocca A Federica che accoglie con sollievo il suo sperma. Fabio la tiene forte per la testa, vuole fare invogliare tutto il suo liquido a Federica, la quale per le forze che mancano e per la sete e la fame non sembra questa volta capace di rifiutare più di tanto.

‘Brava finalmente ai capito, purtroppo non posso darti da bere””. Lo stesso’

Prende la bottiglia e la vuota beve, se la scola tutta davanti a lei, che urla per la disperazione.

Ha sete, fame, e ha un forte stimolo ad urinare. Le forze gli vengono meno, li sembra di svenire, sente un calore tra le gambe, si sta urinando addosso, non riesce a contenersi. Fabio la prende in giro e federica non può che mettersi a piangere per la disperazione.

Continua

Federica si sveglia in una stanza completamente nuda a sedere con le braccia legate ai braccioli.

Qualcuno l’ha spogliata, ripulita e messa li.

Davanti ha un tavolo con un piatto e del cibo e una bottiglia d’acqua.

‘era l’ora che risvegliassi, troia’

‘Ho fame, sete, ti prego’

Fabio prende l’acqua e inizia a bere. Per Federica &egrave una tortura.

‘ Ti prego”.. sto morendo dalla sete’

Fabio si avvicina

‘Hai delle belle tette sai, peccato che mi sia proibito scoparti”’.’

Federica guarda disperata Fabio, sarebbe disposta a tutto per un po’ d’acqua.

‘Certo che se sei gentile con me ””..’

‘Farò quello che vuoi, ti prego’

Fabio inizia allora a toccarle il seno, a stropicciarle i capezzoli. A strusciarsi con i pantaloni sulla spalla.

‘Lo vuoi il mio cazzo nella bocca, vero troia ?’

Federica &egrave disperata non riesce più a sopportare la sete.

Fabio le prende la faccia con le mani e inizia a baciarla. Federica non riesce quasi a reagire

‘Chiedimelo troia, chiedimi di succhiarmi l’uccello, di venirti in bocca, di volerti dissetare con la mia sborra, perché solo queste può ingoiare una schiava’

Federica &egrave troppo fiera di se per farlo e scuote la testa in segno di diniego

‘Sei una stupida, vedrai che me lo chiederai. Ho pazienza io.’

Fabio inizia a mangiare e bere, butta l’acqua per terra sul corpo di Federica, Lei cerca di prendere qualche goccia ma non riesce.

L’acqua &egrave quasi finita Federica sembra impazzire.

‘Ti prego””. Aiutami.’

‘Sai quello che devi fare, schiava’

‘fammi bere la tua sborra”””ti prego, fammi succhiare il tuo cazzo, ho bisogno, per favore’

Fabio si avvicina tira fuori il suo membro ancora non in tiro e lo porge alla bocca di Federica, la quale con riluttanza inizia a succhiarlo a leccarlo. Lo sente ingrossare. Puzza tremendamente.

Fabio la tiene per la testa e spinge, tutto il suo membro sembra scomparire dentro la bocca di federica, che viene letteralmente scopata in bocca.

Finalmente dopo qualche minuto Fabio viene in bocca A Federica che accoglie con sollievo il suo sperma. Fabio la tiene forte per la testa, vuole fare incogliare tutto il suo liquido a Federica, la quale per le forze che mancano e per la sete e la fame non sembra questa volta capace di rifiutare più di tanto.

‘Brava finalmente ai capito, purtroppo non posso darti da bere””. Lo stesso’

Prende la bottiglia e la vuota beve, se la scola tutta davanti a lei, che urla per la disperazione.

Ha sete, fame, e ha un forte stimolo ad urinare. Le forze gli vengono meno, li sembra di svenire, sente un calore tra le gambe, si sta urinando addosso, non riesce a contenersi. Fabio la prende in giro e federica non può che mettersi a piangere per la disperazione.

Fabio esce per tornare dopo poco con i due medici.

‘Allora a che punto siamo’

P prende per i capelli Federica debole e orami incapace di agire, che con gli occhi e con le parole chiede pietà.

Fabio al comando di P. Libera Federica, la fa inginocchiare davanti a P. , le lega le i polsi dietro la schiena , e posiziona una ciotola piena di acqua per terra davanti a lei.

‘Ora puoi bere ‘

Federica si butta disperata e cerca come una cagna disperata di bere, Puo’ solo succhiare e usare la lingua.

‘Vedo che iniziamo a migliorare. Alzala Fabio’

Federica vorrebbe continuare a bere ma viene alzata di peso e tenuta ferma da Fabio.

P. si avvicina

‘Se ben ricordo eravamo rimasti che mi dovevi chiedere qualcosa vero ?’

Federica &egrave debole , e terrorizzata dai suoi aguzzini. Abbassa gli occhi

‘Ma’..Masturbatemi, per favore ”..’

‘Una cosa devi imparare, che non puoi rifiutarti di fare quello che il tuo padrone ti chiede, Hai capito ?’

‘Si’

‘Non basta’.’

‘Si”Padrone’

‘Fabio, &egrave giusto che tu abbia la tua ricompensa, Violentala, e poi rimettila in condizioni decenti’

I due medici si allontanano un poco, ma non vanno via, vogliono assistere alla scena.

Federica cerca di reagire, ma &egrave debole e nulla può contro la forza di Fabio.

In pochi secondi &egrave sopra di Lei, con decisione le allarga le gambe, tra le sue urla la penetra con forza, le strizza i seni, li morde si muove dentro di lei, le stringe le cosce e la sbatte sempre più forte, fino a che un urlo animalesco di Fabio annuncia l’orgasmo raggiunto.

Continua

Federica torna a casa sconvolta e terrorizzata, &egrave stata minacciata di ritorsioni alla sua famiglia se avesse detto qualcosa. La vergogna &egrave comunque così tanta che non avrebbe detto niente lo stesso.

Passa la notte insonne, il caldo e il pensiero di dover tornare all’ospedale le impediscono di chiudere occhio.

Il marito &egrave tornato tardi per gli allenamenti e non si accorge del turbamento della moglie.

Il girono dopo Federica arriva in ospedale alle 09.15 dove l’accoglie al parcheggio Fabio, Federica entra in agitazione, teme da Lui ancora violenze. Viene condotta nell’ufficio di P.

‘Schiava, ogni mattina devi presentarti al cospetto del tuo padrone, e ubbidire ai suoi ordini, ogni ritardo o riluttanza sarà punito, hai capito’

‘Si’..Si padrone’

‘Bene, avvicinati ”.’

Federica si posiziona davanti alla scrivania, P &egrave seduto sulla sua poltrona.

‘Poggia le mani sul tavolo’

Federica obbedisce

‘Più avanti’

Federica sposta le mani più avanti fino quasi al bordo del lato dove &egrave seduto P., il quale le afferra i polsi e divarica le braccia, così da mostrare generosamente lo scollo dei seni.

Federica &egrave tremante, teme altri abusi, ma non sa cosa fare.

P. inizia a sbottonare la camicia, cosi da metter fuori il petto di Federica, alla quale si umidiscono gli occhi e si arrossisce la pelle per la vergogna. P. Inizia ad accarezzarLe i seni, li tira fuori dalle coppe del reggiseno. La posizione li fa scendere a piombo, e li rende particolarmente eccitanti alla vista. P. li accarezza e li stringe, gioca con i capezzoli, li stuzzica, li tira. Federica si sente un oggetto ma la continua stimolazione provoca un certo languido eccitamento. P. se ne deve accorgere e fa un gesto con gli occhi al suo collega, il quale si posiziona dietro Federica.

La posizione inchinata fa alzare la gonna e mostrare le sue gambe fino alle natiche.

Federica si accorge della presenza di M. Capisce di essere come una puttana ai loro servizi, ha un impeto di orgoglio e cerca di alzarsi, ma le mani di P. le stringono i seni e i capezzoli, e Federica &egrave costretta a rimanere nella posizione.

M. le accarezza le gambe, su, su fino ai fianchi, Federica si agita

‘no’.vi prego’..’

M. le alza la gonna, e appare il culo, con il perizoma nero, in tutta la sua bellezza, le mani di M. l’accarezzano con decisione, si sente spostare il filo, tirarlo , tirarlo sempre più fino a strapparsi. Il movimento, il sentirsi tirare fino allo strappo il suo perizoma, le mani di P. che continuano ad accarezzare i seni agitano ed eccitano Federica, vorrebbe reagire ma riesce solo a dire qualcosa che non ferma i due medici.

M. inizia allora a toccarla tra le grandi labbra, a massaggiarle il clitoride, Federica &egrave sensibilmente bagnata, le sue gambe si allargano, e il suo culo si muove in cerca delle mani di M.. Desidera essere riempita delle sue dita, ma la posizione, le mani di P. che le stringono forte i capezzoli, la mano di M. che sembra sfuggire impediscono a Federica il suo scopo. M. stimola sapientemente il clitoride di Federica sempre più eccitata fino a farle arrivare ad un orgasmo.

P. e d M. smettono e Federica &egrave lasciata con il petto sul tavolo e il suo culo a bella vista, si sente bagnata ed appagata, si sente la schiava ubbidiente dei suoi padroni e l’orgasmo l’ha ricompensata dei suoi servigi.

L’aspetta però una sorpresa.

P. chiama Fabio

‘Fabio, caro, occupati della schiava ha disubbidito due volte, prima si &egrave negata, e poi, senza autorizzazione ha avuto un orgasmo’

Federica si sente ghiacciare e reagisce

‘Non &egrave vero siete stati voi a”’.’

Non fa in tempo a finire la frase che la mano di Fabio le chiude la bocca

‘Anzi Fabio, sii piuttosto chiaro con Federica ha disubbidito tre volte’

Fabio porta Federica nel centro della stanza le lega i polsi dietro la schiena, e dato che Federica urla le da un forte schiaffo che la fa cadere, poi le strappa i vestiti e la denuda tutta,. Le lega i polsi a oro volta già legati ad una corda che fa scendere dall’alto, Federica &egrave costretta ad alzare in dietro le braccia con il busto lievemente ripiegato in avanti.

Fabio si accende una sigaretta, guarda Federica, e i due medici, riceve da loro un assenso. Si avvicina ed inizia a far strusciare la sigaretta accesa sui seni, vicino ai capezzoli, Federica si dimena, e implora pietà.

‘Basta Vi prego, sarà più ubbidiente’

I due medici Fanno cenno a Fabio di continuare. Fabio si avvicina allora alla fica con la sigaretta, struscia all’interno delle gambe. Federica cerca di allontanarsi, ma non può.

Si avvicina M. le alza la testa tirandola per i capelli e le dice

‘A chi ti ha preceduto, visto che come te non voleva ubbidire, l’abbiamo infibulata, onde evitare ogni tentazione, Cerca di ubbidire, schiava ””.’

‘Fabio dieci frustate,”” metti anche i morsetti in tiro, così il messaggio &egrave più chiaro’

Federica si agita &egrave sconvolta, piange, urla si dimena.

Fabio mette due morsetti metallici grossi ai capezzoli, stringono tremendamente e Federica urla dal dolore, li unisce con una corda e li mette in tiro legando la cima ad una gamba della scrivania. I seno sono allungati in avanti, e capezzoli stretti dai morsetti in tiro fanno un male tremendo. Fabio inizia a frustare Federica prima sulle natiche, e poi sulla schiena.

Ogni colpo fa inarcare Federica e le corde vanno sempre più in tensione, i capezzoli sembrano staccarsi, Federica urla, il dolore &egrave terribile, Fabio aumenta la forza nel frustarla, Federica cerca di stare Ferma ma non riesce.

Alla fine Federica non riesce quasi a stare in piedi, viene slegata, liberati i capezzoli doloranti dalla morsa metallica, Piange e si lamenta si inginocchia.

Fabio la prende per i capelli e le alza il viso rigato dalle lacrime, con il trucco rovinato.

Federica piange, trema mentre i Due la guardano inespressivi,

‘Schiava, ora striscia con il seno per terra fino ai nostri piedi, chiedi perdono, leccandoci le scarpe’

Federica &egrave terrorizzata dalle conseguenze di un suo rifiuto, inizia a strusciare per terra, i seni doloranti creano ulteriore dolore, ma nonostante tutto obbedisce, si avvicina ad M. e con gli occhi bassi supplica perdono e schifata lecca le scarpe dei suoi carnefici.

‘Bene, hai imparato un’altra lezione,. Fabio ?, Prendila, divertiti un po’ anche te poi sistemala sono già le 11,00, la Dottoressa deve andare a fare il suo servizio in corsia’

Fabio prende Federica e come il giorno prima la violenta, ma questa volta Federica non mostra alcuna opposizione.

Continua

Alle Dodici Federica, ripulita, con addosso della biancheria nuova, e solo il camice bianco, con un cerca persone &egrave rimandata in corsia. Sa che deve andare avanti per se e per la sua famiglia.

Riesce a mala pena a compiere le visite, il dolore ai seni &egrave ancora forte, e soprattutto ha nella mente un chiodo fisso, ‘Essere la schiava di qualcuno’ la sconvolge.

Alle 13,30 il cercapersone suona, deve andare dai suoi padroni. Si precipita, no nvuole altre punizioni e l’ipotesi dell’infibulazione la terrorizza.

Entra nell’ufficio di P. che le ordina di spogliarsi e di indossare solo un collare nero. P. le mette un guinzaglio la mette a quattro zampe e le dice che per un po’ sarà il suo cane.

La porta in giro per la stanza, Federica si sposta con le mani e con le ginocchia, poi le mettono una ciotola riempita di bocconcini per cani e costretta a mangiarli, quindi a dissetarsi da un’altra ciotola.

Arriva quindi P. con al guinzaglio un cane lupo. Federica lo guarda terrorizzata, ora &egrave proprio vicino a lei. Mio dio, pensa, non vorranno mica””.

Il suo pensiero &egrave anticipato dalle mosse del cane che incomincia a girarle intorno, ad annusarla tra le gambe a leccarla. Federica cerca di spostarsi ma &egrave tenuta al guinzaglio e richiamata dal suo padrone che le dice di non muoversi.

Il cane le si struscia con il muso tra le gambe sente le sue zampe sulla schiena. Federica &egrave disperata, si rannicchia, sente il membro del cane che spinge su di lei, &egrave certa oramai di non poter fare più nulla e di dover subire anche questa sconvolgente umiliazione, quando P. strattona il cane e gli ordina di stare a cuccia.

‘Schiava sai cosa ti aspetta, se non ti comporti come si deve’

Federica &egrave rannicchiata tra le gambe di M, trema terrorizzata, guaisce come una cagna vera.

‘Vieni da me Schiava’

Federica sempre a quatto zampe si avvicina a P., le accarezza la testa come si fa con un cane, e le ordina di succhiargli il cazzo.

Federica si precipita, e riceve in bocca il suo cazzo moscio, che piano piano cresce nella sua bocca. Federica lecca e succhia ubbidiente, vuole fare vedere al suo padrone quanto &egrave brava. Federica continua per qualche minuto cercando di fare venire P., sembra però non riuscire, inizia ad essere stanca, ma insiste e quasi quando pensava di non riuscire più P. viene copioso dentro la sua bocca.

‘Non fare cascare neanche una goccia, lecca e ripulisci, e ingoia tutto’

Federica obbediente esegue.

‘Brava schiava, ora vai da M. e fai lo stesso’

Federica &egrave stanca non ce la fa più ma non si rifiuta. Trova l’uccello di M. già duro e questo la rincuora perché ha la speranza di durare meno fatica. M. però gli ordina di non usare le mani, deve usare solo la bocca e la lingua.

Federica si impegna come può ma &egrave molto difficile, anche se ha fatto un bel po’ di esperienza con i negri. I movimenti sono un po’ rallentanti per la stanchezza e M. la incita a fare meglio. Federica terrorizzata di essere punita per questo trova le ultime forze per intensificare i movimenti e riesce a far venire M. ingoiando la sborra felice di esserci riuscita.

‘Ora rivestiti e senza ripulirti vai in corsia’

Continua

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